Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930

STAMPE DELL'OTTOOENTO: «~I.DARETE DI PIÙ». Oh, begli occhi di fata, oh, begli occhi stranissimi e profondi, voi m'avete rubato la pace della prtma gioventù. Per qurunto la prima gioventù fosse passata da u111 pezzeit-tosi ca– piva che doveva esser piaciuto molto alle donine; era uno di quegli uomini usati nel cuore deil secolo, e tramo1I1tando la sua bellezza sul tra;moilltQdi esso non era difficile accorgersi che piaeeva anoora. Si chiamava Alfredo, il signor Alfredo, il bell' Alfredo, AlfredÌIIlo, a seconda dei ca,si e dielle persone. Due mogli, matrimoni romamzeschi oomplicatissimi erano stati l'asse centraJle della sua vita, intorno a cui s'intricava uill arabesoo-di passione; schialllti, fughe, sospiri e lacrime, sulle quali il divo galleggiava malinco1I1icoe sodis.fatto. Ude111do111e parlare, pareva di vederlo muoversi agile e fatale sopra. un simbolioo cuore umamo, simitle a quelle squisite ballerine che ese– guivamo i 1oro ,prodigiosi eserdzi sulle punte. I ·grandi baffi neri e lucenti come seta sulla pelle liscia e di qiiel colore .... papier maché tanto poetico e sentimentale; i capelli atnoora neri e 111ellla foggia gio– v0J1ile, una mezza frrungetta sulla fr.onte, detta« bad3imi subito», in voga vent'amni prima e divenuta allora esclusività dei parrucchieri; gli occhi a mam.dorla.lunghi lunghi che non :finivano mai, e strasci– cavano druppertutto eorne lumache zuccherÌIIle. Uomini di questa spe– cie tu li avresti detti, a, primo sguardo, degili effemÌIIlati; ed erano al contrario uomini per cui la femmina era stata tutto su questa terra, ed ogm1foro pensiero od atto era rivolto ad essa; tlllia, ipiù che la femmina, possiamo dir !l'amore, l'amore di quei tempi là, simile aigli -ocohi, ai baffi, aJle mani piccole e bianche, affusolate. Portava sempre Ulilla giacchetta 01ttillatissima, orlata òli un bel passaa:nano-lu- ' cido, ed ogni suo movimento gesto o parola parev,a odato di ,sooa ilu– coote e mo:r~bida,COilile la gia,cchetta. Aveva la voce insÌIIl•urunte, e la in– sirniava puntaindo avamti le labbra deciso, e socchiudendo, gli orohi ; sicuro di far male, molto male, ma sicuro Ìillsieme di 1110n poter fare che oosì. Non occorreva esperienza di voci umane per accorgersi ~'essa produceva un vago turbamento nelle donne che l'ascolta- · BibliotecaGino Bianco ;,

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