Pègaso - anno II - n. 5 - maggio 1930

La messa ultima 587 ragazzi quel1o di finire i 0ompiti di scuola, ~nmodo che il pomeriggio almeno della festa fosse tutto lihero, a serenare lo tSpirito: un po' di musioo in piazza, un po' di gelato, qualche visita alle 01ID.iche. A me, ohe da ragazzo ero -già pieno di scrU1poli: « :È vero, - ri– ipe:teva, - alla mess,a ulti:ma, di ,solito 1a gente ci va ,per oornvenienza, € magari per far della moda ; ma chi ti dice che uno che ne ha voglia non ci possa stare come si deve stare in chiesa ? Basta pen– sare a Dio, guardare il ,sacerdote, e inon gir-ar gli oochi attorno». E lei dava il buon esempio, povera mamma! Si portava la sua Filotea) un librotto golllfio,tutto legato in nero, ool suo labbro d'oro un ·po' stinto e una gran crooe d'oro in mezzo al frontespizio .... ci penso adesso con terrore ! aveva un po' della bara cro,cesegnata, in cui io, tuo :figliolo primo, ti ho f.atta chiudere per sempre, m0im– ma mia. Ci teneva, tra pagina e pagina, a ingrossarla,-tutti i suoi santillli, i ricordi· dei vivi e dei morti e mi pare anche un suo ritrattino di ragazza, quando andava a scuola a Fossombr-Ollleda Suor Dorotea, la superi,òra delle Maestre Pie .... Dorotea) Filotea: nena rmia te– sta fantastica le due parolle f.ormav-ano u1I1asola idea, serena e confidente, oome di un Dio molto buono, molto umam.o, quasi casaling,o. Eppure c'era un mese dell'a1I1rno, in cui anche mia madre sem– brava allentar quafoosa della sua rigidità convi1I1ta : era il mese che si passava a Fossombrone, dalla nonna. Accanto a sua madre, nella casa èhe l'aveva vista bimba e sposa, mia madre tornava ra– gazza. Assaporava la gioia profonda dei ritorni : la casa grllillde e comoda, il .pranzo pro1I1tosenza la noia di quell'odiosissima cu- cina, le zie, le cugine, le amiche di collegio.... ' Rivedo un giorno in cui portò anche me d!alle sue Maestre Pie e credo proprio da Suor Dorotea : vedo una mo1I1aca i1I1vecchiata, tutta sorridente, che a lei fa un monte di feste e a me tllillte carezze e mi dà un grllill libro, pieno di figure, che me lo sfogliai oon reli– gione ,per quanto fu lunga la visita, e alla filllelei me lo tolse dalle mani con bei modi : - Ti è piaciuto, carino ? : - mi' era piaciuto tanto, che a vedermelo levare quasi piangevo . . A Fossombrone, insieme alle levate mattutine fimo all'orto del giuggiolo, ai p,ranzi in sala, alla oena ri1Jàrd0ita, oooi l'llilltipaisto di quella giratillla lemme lemme fuori Porta Fano fimo alla « Madonna delle Mosse», c'era amche un'altra abitudine cambiata: la messa ultima, sì, ma oon un pezzo di messa cantata, e un pezzo tllillto lungo, che alle volte finiva per essere l'intero, sicché illlvece di una messa se ne sentivan due. · Diventava bigotta illOstra madre ? Povera donna, ora lo ca– pisco, era per tutt'altro! A Fossombrone, COill tutto il passato, le BibliòtecaGino Bianco

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