Pègaso - anno II - n. 5 - maggio 1930

GENTE IN ASPROMONTE. ' (CONTINUAZIONE E FINE). VI. Stavano.in quell'ombra e discorrevano rado, tra le voci del me– rig,gio, le cicale assordamti, l'odlore grave e arso del mo1t1do che era i.tr· tomo oome la cenere rimaista a U1I1 incendio. fu breve si formò una comitiva di ragazzi.· Il Titta tirò fuori un tillazw di carte, tutte gualcite, e no1t1 ,più di venti, e si a:nise a distribuirle oon sussiego. Più i1t1là U1I1 altro gruppo guardava. Distribuite le carte, disse: -- Giochiwmo, - e t11e tirò una. Gli ·ailtri fecevo lo ,stesso, ima nessu1t10 sapeva giocare. Allora il Titta si ·prese le carte che eraino state ti– rate e se le accumulò davanti. - Perché? - domaindò Am:tonello. - Perché si, -- replicò il Titta e non· gld.diede altra ,spieg,azio1t1e. 1 Ma Antonello i!I1sorse: - Spiegami perché hai vinto tu. - Perché sì. - Il dlialogo andò cosi avainti ,per un pezzo. 11 Titta, raggiustrundosi il berretto davanti agli occhi, si volgeva agli altri compagni e m– dicava con un'occhiata d'intesa l'avversario. Poi, mettendo la mano avanti, e ipuntandogliela sul petto, si mise a spingerlo e a dirgli: - Va', va', va' ! - Quest'atto fece ribollire il sangue ad Aintonello. GJi altri i1t1citaivanoi lèticanti con grida ,di ohè, ohè, e mettendosi la mano davanti alla boè,ca e battendola .m modo da fare un gridlo modulato. Alla filne, quando ill Titta si fu assicurato d'essere spal– .leggiato, tirò un pugno sul ventre all'avversario. Questi non gridò né piainse, divenne biainco bianco, si portò la mano al ventre, poi sedette in terra e faceva con la maJno il ceinn<;> : << Aspetta, aspetta!)). , U1t1gruppo di ragazzi che aveva assistito di lontamo alla scena si raccolse intomo ad Anto1t1ello.Erano dei ragazzi moilto più mi– seri ,dliquegli altri, patiti e pallidi, non erano neppure vestiti del tutto. Attraverso le laicerature deivestiti si vedevaino le loro grosse pa1t1ce tonde. Uno di essi, soprailltlommato il Sorcio, disse all'orec– chio di Antonello cirC01I1dandog1li col braccio il collo : - Gridagli figlio di una buona donna, perché lo è. - Davvero? - Norn sai chi è ,sua m31dre? - No, che IIlOIIl lo so. - Tutti irntorno si misero a ridere. - :m la Pirria, - mol'IIIlorò quafoUt110. BibliotecaGino Bianco

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