Pègaso - anno II - n. 1 - gennaio 1930

CINQUEMILA LIRE. I. A una pozzamghera, il barroccio prese uno s0ossone, e Tito si svegliò. Aprì gli occhi: tla luna batteva su una p•arete dii. p,ietra liscia, lav-aginosa; era arrivato al Salto degli ,Sposi. L'E1sa, cur– vandosi e restringendosi intorno alla viva roccia, si rompeva :Lnuna 0orrentina rap1da, .a onde hrevi, trepidanti; lucide come ,squame. Dei pioppi alti e smilzi che l'accompagnruno, le nervature minute dei rami ,senza foglie, risaltavano chiare e p,recise come un disegno nero, ritagliato sul cielo estatico di luna. Era uin ,sereno rigido; faceva freddo. Ancora tra il ,sonno, Tito alzò il busto dal barroc– cio per cercare sotto di sé, nel fagotto della coperta arrotolata che gli faceva da guanciale, La giacchetta; ma, per quanto frugasse, la giacchetta non c'era. Possibile che se ne fosse soordato ? Fermò il cavallo e si mise a cercar meglio : nellla ca,ssetta, tra i barili, rovistò dappertutto: nul,la. Ohe l'avesse persa per istrada? No, m1on l'aveva per,sa: cap,ì di non ·averla portata con sé, ,si rrummentò che, quando stava per muover,si, era passato Meo l'ortolano a ritirare il corbello della verdura. Si vede ,eh.edop,o non ci aveva più pensato e la .giaochetta era rimasta •all'attacc8Apanni : « Benedetto amche Meo ! >>. · Imprecò· tra i denti alla moglie : << Ci poteva pensare lei : non pens-a mai a nulla!)). Poi si dette pace, fooe voltare i-1 cavaJllo, e gli schioccò una frustata sulle costole ,scarnite. Della giawhett~ non poteva f,are a meno, amche se no:n fosse s-twto freddo : nel porta,fo– gli avev•a l'appunto del vino che doveva cons-egnare; a mente non si ricordava ili nulla. E, meno male, se n'era ·accorto presto. Tempo mezz'ora si riwovò al paese: ripaissò davirunti aJlle stanze illuminate del caffè, in piazza, gua.r,dò nella vetr:Lna: al biliardo c'era folta; al di là, nel giardinetto, sotto le lamp,adine penzolanti dalla per.gola, le tavotle erano co111:tornate di giocatori : gente che la sera •spende, e la mattina bisogna che si levi tardi. Si aspettava di vederci runche Felice, il pa~one, ma non c'era. Passate le ultime case, dopo un mezzo miglio di ,strada, entrò !llel cancello del podere; la viott?la erbosa sale a dolce poodìo sotto a.i BibliotecaGino Bianco

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