Pègaso - anno II - n. 1 - gennaio 1930

56 O. Linati - Le pianelle del Signore ---------- coo.tò ciò che gli atVevadetto il Sigmore, a riguardo del suo agru– meto. E cioè: abbattere il muTo di cinta. - Abbattere il muro di cinta? - escla;mò l'agrumaio. - Ab– battere il bel muro 1I1uovoche difende la mia. proprietà dai mo- 1I1elli e dai ladlri? Ma oome può il Signore richiedermi di un simile sacrificio? Ilario, dovete esservi sbagiliato. - No, no, ho :inteso benissimo, e vi dico che se gli ubbidi- rete sarà pel vostro meglio. · - Basta, se lo dite v-oi, mi proverò. E alla dimane si decise di far abbattere una parte del muro di cinta. Era ,sera. Come il muro fu giù, Ulllabrezza svelta e profumata si levò dalla oampagma e invase la moltitudine delle piante som– movoodo[e tutte festosamente nel loro fogliame. E le pirunte be– vettero a lungo quell'aura vivid'a e ristoratrice. - Bravo, - fece Ilario il giorlllo dopo. - E adesso, ag.rrumaio, bisogna abba.ttere anche l'altr,a parte di muro. - Ma Ilario! - escl-amò l'altro. :_ Ma mi entreranno i ladri da tutte le parti ! - Ebbene, - fece l'erbaiolo guardandolo fisso negli occhi, - se runche fosse? l\fa che importa se quaJlche ragazzo del vic:iJilato o qualche viandante povero verrà a chieder ristoro al vostro agru– meto, a rubarvi un paio d'arance o di cedri? Siate generoso, e non lesinate ai ,po·verelli di Dio la vostra carità. Insomma, dlopo qualche esitazione il muro fu abbattuto, anche dall'altra parte, sicché l'aria e la br,ezza poterolllo giocare lllel frutteto a loro agio, e lo resero m breve tutto, vispo e brillla1I1te., L'agrumaio tuttavia ,s'appostava a vigilare ogni notte la sua pro– l_)rietà col fucile imbracciato. Ma per qurunto aguzzasse lo sguardo mai nolll gli riuscì ,di veder apparire lllé viandanti né ladri. Tanto che, alla lunga, cominciò a pensare che il Signore gli avesse dato il c-onsiglio giusto, e quando poi vide le sue piante ringaglia~dire e tutto l'agrumeto esalare al isole un promettevole olezzo di foglie e di fiori, si decise di rendergli grazie in ouor suo. · - Siete contento? siete contento? - o-li domandò Ilario, l'ul- timo giorno, p,rima della partenza. · 0 • - Non c'è che dire, - fece ['agrumaio. - Ma a voi che .debbo dare? - Mi acc01I1tenterò della vostra riconoscenza e di un cesto di arance che mi manderete ogmi anno. Va be111e? :È intesa, - fece l'agrumaio, stringendogli la mano. - Addio, galantuomo .. Poi mo1I1taito sul suo muletto, con uno schiocco e u1I1a sbrigliata lo mise ad un bel trotto, e si partì lieto alla volta di Napoli. CARLO LINATI. BibliotecaGino Bianco

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