Pègaso - anno I - n. 12 - dicembre 1929

738 G. Pasquali - Latino francese, latino ital'iano e latino latino suscitati all'orecchio del glottologo o dell'artista, perché c'è il fono– grafo, e già almeno un istituto scientifico, l'Accademia di Vienna, ha ~aputo servirsene; le lingue antiche no. Conclusione: si cerchi di migliorare la pronuncia del latino nelle scuole, eliminando da essa italianismi nocivi; ma non si dimentichi che questioni di pronuncia divengono ridicole, se collocate al centro del– l';nsegnamento scolastico, perfino nell'insegnamento delle lingue vive; figurarsi poi in quello delle lingue morte ! E soprattutto non si sottragga per la pronuncia tempo a nozioni più essenziali. Ma mi accorgo che l'ammonimento è superfluo: io sono sicuro che nelle scuole italiane si c'Jntinuerà a pronunciare il latino come si è sempre pronunciato, per– ché questa è la tradizione, perché si è fatto sempre così. GIORGIO PASQUALI. BibliotecaGino Bianco

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