Pègaso - anno I - n. 12 - dicembre 1929

733 U. Ojetti - Lettera a Lionello Venturi chi cere~ l'ordine della figura umana anche in un paesaggio, e il dure– vole sotto il fuggevole, e l'eterno sotto l'apparenza come appunto cer~ cavano quei tuoi medievali la cui pittura fu tutta « intellettualistica>>, e la cui fede fu quanto la nostra intrisa d'eresia e di paganesimo. Tutte le novità che poi hanno fatto luce sul mondo, da quelle di Leonardo e di Giorgione a quelle del Ricci e del Guardi, da quelle di tecnica a quelle di sentimento, tutte le varietà della pittura italiana da Siena a Firenze, da Verona a Venezia, sempre, anche quando i pittori hanno creato le· immagini di Dio, degli Angeli e dei Santi, sono rimaste dentro quella sicura concretezza che proprio dagl'Impressionisti francesi fu rin-• negata. · Quanto poi al cristianesimo che sarebbe stato ucciso dall'umane– simo, lascia, caro Venturi, che pensi così il tuo Ruskin protestante, per odio alla Chiesa romana. Noi siamo cristiani cattolici ; Cristianesimo cioè più Rinascimento. E per fortuna non c'è rimedio. Oordialmente tuo UGO 0JNrTI. BibliotecaGino Bianco

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