Pègaso - anno I - n. 7 - luglio 1929

Dondo campana, è morta Bibbiana 39 - L'hanno tirata su da quel piaccichiccio, che pareva un tal– lPOne .... E io mi sentii cascare all'indietro e, per molto tempo, a ogni bronco, a ogni rovo, a ~gni attaccàgnolo, mi parve di vedervi appeso 'Un lembo di ,gonnella dell'Assunta r~pescata. Così m'era venuto formando il tragico pe11sonaggiodi Bibbiana. C'era, per lo spazio, un pèlago di nuvole piene di pomipa e di fracasso. E si rincorrevano, per le prata, l'erbe al vento marzolino. Passavano stormi d'uccelli per l'aria chiassosa, squarciando il vuoto con certi versi solitari e ritorti che avevano paura di loro stessi. Era passato il temipo dei balocchi e l'Assunta era finita nei cassetti della nonna tra lo spigo e la cànfora, in una di quelle fotografie tutte imipettite con la borsetta, la catenina d'oro e le scarpe com– prate apposta. Tuttavia il personaggio di Bibbiruna non finì lì. Quel giomo ch'ero d'umor fantastico come il tempo che si scio– glieva dagli stridori dell'inverno, mi ritrovai per le prata. Ero sc;ilo e le e.asine birunche, rade rade, -parevano spaurite come se quei nu– voloni goofi se le dovessero schiacciare. Parevano semililate, senza fondamenta, per quella terra senza sasso che turgeva come il mare. Alcune coppie di bovi, alla lontana, rimovevano quelle belle zolle nere dove si sgrovigliavruno, beaJti, i lombrichi. A un tratto, nel mezzo a un seminato, mi si ipresentò uno spau– racchio che pencolava. Sventolava tutto e le maniche vacue sbrin– dellavano per ogni verso. Da uno sdrucio sbuzzava fuori paglia e stoppa. - Toh ! - dissi fra me e me -, guarda Bibbiana ! Ma quando fui lì presso, una raffica di vento, ipiù delle altre furibonda, lo fece andar giù. I corvi remigavano bassi e squ'ilibrati, desiderosi di ripiombare. Qurundo si posavruno pareva caJScassero, tanto il loro volo era pesante e malsicuro. I lor gridi erano goffi e carnali. Precipitavano come carne _morta, 3/mmucchiandosi tutti vi– cini allo sipauracchio caduto. E avanzavano strascicando le ali allen– tate a saltarelli bassi come se non potessero più sollevarsi. Allora, tra l'aria aperta e scompigliata, mi parve sentire un doippio alla lontana. E il vento che mugliava e fischiava pareva dicesse: Dòndo campana dòndo campana è morta Bibbiana L. e tutti quei corvi mi parevan lucchesi. Lo spauracchio era di paglia e di stopipa. Accesi ?'lla meglio un :fiammifero facendo paravento del cappello e della giacchetta, e v'appiccai il fuoco. Mentre l'ultimo fumacchio si perdeva, sfumò anche in me, per semipre, il tragico personaggio di Bibbiana. BINO SANMINIATFJLLI. Bibl10 eca Gino'Bianco • I

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