Pègaso - anno I - n. 7 - luglio 1929

104 · P. P. Trompeo - Ricordo di Cesare de Lollis spingeva da sé la vecchiaia: « Il pensiero della vecchiaia, - si legge nello stesso taccuino alla data 4 luglio 1918, - mi ha attraversato la mente: l'ho vista passare come un ladro che fugge colla refurtiva.» Esprimeva talvolta questo attaccamento alla vita dicendo per celia che sulla sua fossa avrebbe voluto si piantasse un albero, per rivivere in quello. Ma una volta mi disse, con crudezza pascaliana: « Quando mo– rirò, si chiuderà a metà, la, porta dell'Università, si esporrà la bandiera a mezz'asta e tutto sarà finito.» È stato detto che la cultura era, la sua vera fede. Non credo. Egli avrebbe voluto che cosi fosse, ma cosi non era. A incrinare la classicità e l'armonia di una vita che chiedeva la sua ragion d'essere alla cultura basta quel tragico insopprimibile ap– pello contro la vecchiaia e la morte. Credo che l'incontro con un grande cuore pieno di quella carità che è anche luce avrebbe portato all'accet– tazione della Legge questo nostro maestro immensamente amato, che non era un mistico e tanto meno un credente, ma che sentiva nel mondo la presenza del divino. PIETRO PAOLO TROMPEO. BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy