Pègaso - anno I - n. 5 - maggio 1929

La giornata dello bambina 529 0' era un gatto sulla spiag,gia del mare - ricordo forse d'un viaggio e"Stivo -, giocava con le pietruzze del viale, ma la ba.m- bina le ha portate a.Ha bambola di velluto, - un dolllo ancora pro– messo ~. È stata brava tutto il giorno, l'ha detto amche la nonna che cuooeva un pollo biamco. Ulll cavallo d'oro affondava nella neve. C'era il sole perché i barrnbini correvalllo nel giardino e bi,sognava tenere l'ormbrellino ruperto; la bambina aveva anche una cuffia roRa, le scarpP di veooice e tutta la strada era :piena di violette. L'ol'lso ha dormito sempre, ma il cane aveva il mal cli testa, però dopo guarisc;e, e la maJtita s'è pe11duta, poi si trova e si scrive una lettera al Gesù. La carta è volata via con le ali. La bambina parla. La casa è tranquilla, una gran pace sta ovun– que, un oblio inavvertito, d.:icui ci si accorgerà più tardi e si ri– marrà stupefatti. Ora hanno messo la bambina a dormire. La ,sua giornata è tra– •scorsa; la stanchezza l'ha colta di ,-sorpresa, mootre gli occhi le si -smarrivano un poco nelle iirrumagirnievoca/te. Ha abbassato le pal– pebre e le è rimaisto il sorriso sulle labbra. Ogni tanto vanno a ve– derla dormire. Insieme con la quiete, è nei cuori un'inesprimibile ansia, una segreta invocazione che quell'innocenza non sia turbata, lllOIIl debba mai abbandonar-e la delicata creatura dormente. La vita appare, •per un attimo, come un lento naufrrugare di spe– ranza in speranza, fatica senza tregua, riposo senza dolcezza. La bambina è un fiore d'aprile all'alba; sia il suo avvenire, si invoca, una giornata dagli orizzonti puri e sconfinati, senza un'ombra di nebbia. Quel silenzio, quella pace sul volto rosaJto, sulle palpebre innocenti, sulle ,labbra gernrtili, qua/Si inducono a UJnaserena dispe– Tazione. Quando si torna alie do:mestiche cure e agli incerti pensieri, ci si accorge c;he quella era l'umallla felicità. G. B. ANGIOLETTI. ibli'otecaGino Bianco

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