Pègaso - anno I - n. 5 - maggio 1929

'. L'ESOPO VOLGATO. · CERTI UOMIN'I. Per ordine di Giove, Prometeo aveva modellato gli uomini e le bestie. Quando Giove si accorse che le bestie erano troppo più numerose che gli uomini, o~dinò a Prometeo di farne sparire pa, recchie, cambirundole in uomi[li. E Prometeo ubbidì. Ecco perché coloro che no[l furono creati uomini fin dal pri[lcipio, hanno ora forma d'uomo, ma l'animo è di bestia. FAVOLA DElL BIMBO, DElLLA VElCCHIA El DElL LUPO, Un lupo, affamato, vagolava in cerca di cibd. Si accostò a una casa·e intese U[l bimbo che piangeva e una vecchia che per chetarlo diceva : - O tu smetti di piangere, o io chiamo il lupo. - Cre– dendo che la poveretta dicesse davvero, il lupo si fermò e stette lì a lungo. Calata la sera, sentì di nuovo la vecchia che addormentava il bimbo: - Se il lupo viene, bambino mio, l'ammazzeremo .... - Questa è U[13J casa, - disse il lupo e riprese la via - una casa dove si parla in un modo e si fa in un altro. GESTA DELLA CORNACCHIA. U[l'aquila, piombando da un'alta roccia, si portò via un agnello. Tutta acces a dl'emul azione, U[la, cornacchia, volle fare lo stesso. Con strepito gram.de si abbatté sopra un mo[ltone ; ma gli unghioli le si impigl iarono tr a i riccioli della lana, e non ci fu sforzo o sbatter d'ali che la distrigasse. Quando il pastore se [le avvide, corse lì, la prese, le svettò le ali e la sera la portò ai suoi ra– gazzi. I quali chiesero al babbo che razza <d'uccello fosse quello. E lui : _:._Per quel che ne so io, è una cornacchia, ma a sentir lei è un'aquila. Biblioteca Gin Bianco

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