Pègaso - anno I - n. 3 - marzo 1929

350 E. Oecchi - Argomenti teri in qualche fonderia d'Olanda. Ci sono edizioni di gran lusso che equivalgono a portentosi errori di stampa: errori che costarono un occhio del capo. Oppure, il libro fu ucciso in quanto opera di parole, per ricavarne un pretesto di pittura, miniatura od oreficeria; e non dico che, in certi casi, non fosse questo l'unico partito da prendere. Ma il mio . dilettantismo pittorico non arriva a tanto che io possa astrarmi dal significato del libro, e godere in sé e per sé la miniatura o la pittura,; né questa, d'altra parte, rinuncia a tentarmi, anche se più la voglio dimenticare. Le messe più distratte e profane furon certo cantate sui messali più adorni. Potrei sentire in ·me la maestà di un sovrano o di un pontefice, e non mi azzarderei a rinfocolare il pentimento de' miei peccatori leggendo David o Geremia nella Bibbia di Borso d'Este. Mi avesse poi a cascar davvero una lagrima su quelle labili gemme, su quei fiori dipinti col fiato. E dirò una bestemmia: ma capolavori come cotesta bibbia, o come i più celebri Libri d'Ore, destano in me sempre un senso intrigato : il senso d'una mirabile mostruosità; d'una pre– ziosità lunatica e conveniente ad altre nature dalla nostra; qualche cosa come si prova vedendo giuochi cinesi d'avorio, e guardando sottv vetro farfalle tropicali. O si pensi alle incrostazioni di rubini sulla bizzarra scaglia della aragosta. · rSempre mi vien di sospettàre, quando i libri son troppo belli e stampati troppo e trop·po bene, che, in fondo in fondo, si ha voglia che non li leggano. ,Si ha la speranza che non li leggano. (« Ma oggi, invece di contentarsi di guardare i libri, la gente li legge»; dice con rammarico, nella Santa Giovanna, il nobile Warwick sfogliando ap– punto un Libro d'Ore. Oggi: nel 1429, intendiamoci; che son cinque– cent'anni precisi; o meglio in un 1429 secondo le riposte intenzioni dello S~aw). · EMILIO CECCHI. BibliotecaGino Bianco

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