l’ordine civile - anno II - n. 21 - 1 novembre 1960

pag. 14 due esarcati ,dipedenti da Mosca del– l'Europa occidentale e dell'America. Nel 1946 furono fondate altre 4 sedi episcopali, ma il posto -dell'Esarca è va– cante ,da -quaudo il •Dipartimento di Stà– to di W as-hiugton ha tolto il permesso di soggiorno a1PEsarca. Vi sono inoltre una Diocesi in Belgio, in Austria e in Ungheria; sin dal 1957 una •Chiesa Or– todossa di Cina. Tuttavia la grande maggioranza delle ,Chiese Russo-Orto– dosse nei Paesi liberi non riconosce la giurisdizione del Patriarca di Mosca, ma ,quella •del Patriarca ecumenico ,di Costantinopoli. Altri gruppi ortodossi di recente formazione in Polonia e in Cecoslova•cchia hanno un evidente -ca– rattere politico di- lotta contro il catto– liceshno condotta ,daHe autorità comu– niste. La :frequenza nelle Chiese russe sem– bra sempre alta e ha dato l'impressione a molti visitatori occidentali ·,di una at• tiva vita religiosa. Tuttavia la realtà risulta soltanto da nude cifre statisti– che. Nella ·città di Mosc·a nel 1900 con 800 mila a'bitanti esistevano 360 Chiese, senza ,contare le numeròse •Chiese dei conventi 'e le Cappelle nobi,liari, oggi a Mosca con 6 milioni di .abitanti ·vi sono a,ppena 50 chiese, ,comprese le Cappelle dei conventi. Lo stesso Pa– triar-ca è costretto ad utilizzare una Chiesa di villaggio dell'epoca zarista! In altre gran.di città come, ad esempio, Stalingrado, N ovos-iibirsk e numerose • altre, non esiste alcuna Chiesa né ortodossa, né d_i altra confessione: Ma -c10 che, più • gravemente intral– cia la vita del Cristianesimo russo, sono le ·continue interferenz.e 1 delle au– torità civili negli affari religiosi, nono– stante la -proclamata indipendenza fra Chiesa e Stato. Tale interferenza, oltre– C'hé sul piano organizzativo, si .estende persino in queHa dell'istruzione eccle– siastica. E'' inutile dire che non esiste nessuna .possibilità di ,contatto con la cultura religio-sa occidentale, m.a si ar– riva fino al punto di impedire ai giov,a– ni seminaristi russi di attingere al te– soro ,della poesia e del ·pensiero russo del XIX secolo, e li si costringe allo studio della ·Costituzione comunista. Dal 1950 il Governo sovìetico pensò di servirsi della •Chiesa Orto-dossa nel qua– dro della sua azione propagandistica contro l'Occidente. In ·quello stesso an• no a Va.rsavia .davanti a,l Congresso dei partigiani •della pace il Metropolita di Krùti-tzi •e Kolomna, -membro. perma– nente· ,del Santo Sinodo· e Capo della Dio ·ce.si ·di :Mosca Nicola, sosteneva che l'-« aggressione » minac-ciata da•gli oc·ci– dentali era 1 bruta violenza e che la Chie– sa- Ortodossa condannava ogni forma di violenza: uomo contro uomo e Stato contro Stato. Proseguendo su ,questa li– nea al Congresso di .Berlino il Metropo– lita Nicola co~dannava la guerra iti Co– rea, il riarnio •della .Ger!Ùania e del Giappone, le armi nucleari e. si pronun– _ciava :per una limitazione degli arma~ mentL Nel marzo e nell',agost(} -del.1956 il M~tropolita prendeva contatto c,on meµibri __ •delle -!=hiese protestanti e con quell_a anglicana, ma tali incontri veni- vano anch'essi menzionati nei testi uf. ficiali •come azion~ dei partigiani della pace. In occasione dell'insurrezione ,di Ungheria si arriv11-va fino al.punto di cond'annai:e ,con parole durissime l'azio– ne dei cosiddetti ,((Controrivoluzionari», nonché i loro sos.tenitori occidentali. Non ·è possibile'-'~tahilire con esattez– za fino a ·che punto il P.atriar-ca Alessio condivi,cla le idee ,del Metropolita Ni– cola, il quale come dirigente, a,ccetto ,ai comunisti, -delle rell,lzioni esterne della Chiesa russa, è l'unico a potersi muo– vere ed esprimersi liberamente anche al di fuori dei confini dell'Unione -So– vietica. Nel recente incontro di Praga che ha riconfermato l'atteggiamento delle or– mai •ben note (( Conferenze cristiane del-la pace » .d'ispirazione sovietica, non è emerso nulla ,di nuovo. Anche lo stes– so movimento ecumenico d'ispirazione protestante, il quale, come ben noto, cerca ,di trovare ogni possibile a,desio– ne al di fuori del cattolicesimo, sembra sempre più -dìffidare delle profferte di collaborazione che vengono da simili incontri. Incontri tra protestanti e· rappresen– tanti del Patiiarcath •dì Mosca si sòno già avuti nel 1958 a Utrec,ht e a Ro1di una -deleg;tzione ,di 9-sser'vatori ·del mo– vimento ecumenico'.\ visitava le Diocesi russe, non riuscend~ però in sostan·za a rend·ersi esattamente conto della -si– tuazione della ,Chies"!t •russa. Tuttavia, il movimento, notoria-niente d'ispfr.azione americana, sembra procedere ·cori gran– de cautela e finoréJ..con nessun risulta- - f t-il ' to. D'altro ,cant_o, -anche ammesso che la Chiesa russa ncin sia ·,consapevole strumento nelle mani del :comunismo internazionale, la sua vitalità all'inter– no delle Repuhblicl}._~ sovietiche si è ve– nu ta -sempre più restringeudo ed oggi la grande maggiinanza dei suoi membri attivi sono conta-dini e gente anziana. Anche •se·la .Chiesa rpssa non è più per– seguitata essa non rapp·resenta sul pia– no cultur,ale nulla ili vitale e la sua attività si svolge entro le mura delle poche Chiese e de,gli' ultimi •chiostri che ancora le sono rimas'ti. Si può dire ver-arii~nte che in questo Paese si è reaHzzato'il sogno -dello (( spi– rito laico >> di tanti '·che vorrebbero· ri– servare al'la religione uno spazio col mi– nor ·contatto possihi'Ie con la vita so'.. ciale. 'PAOLO, POSSENTI EUROPÀ ORIENTALE Isolamento dell'Albania •Il recenhss1mo 1nciclente verific_atosi a Varsavia e che ha indotto il Governo polacco a chiedere - ìl ritiro dell'amba– sciatore albanese no_n fa che mettere ulteriormente a fuoco un fenomeno re– gistrato già da qualche tempo dagli ossérvatori politid :· quello di un'Alba– nia sempre· piit isolata· dagli altri Stati dell'Europa ·orientale. - l'ordine civile Il fenomeno I non s1 spiega agevol– mente. Si può •ammettere che lo stali– nismo sia sopr~vvissuto a Tirana me– glio che altrov/! -sentendosi l'Albania minacciata più delle altre (( democrazie popolari » per I non essere confinante con l'Unione Soivietica e per avere co- ' me vicini due p~esi che, come la J ugo– slavia e la Grecia, hanno sempre nutri– to delle mire sul suo territorio. Que– sta minaccia, per quanto potenziale, può a·vere alimentato la tensione inter– na e_consolidato i metodi staliniani. Tutto ciò però non -è suffiéiente a spiegare le ragipni dell'isolamento nel quale l'Albania· sembra deliberatamen– te- volersi mantenere. Citando alla rin– fusa gli ultimi ebisodi, si può ricordare come la stampai albanese abbia difeso più-di ogni altri, la linea ideologica del P. C. cinese pnwrio mentre nell'URSS si polemizzava velatamente cont-ro di essa. Alla conferenza dei eapi comuni– sti dell'Europa orientale, tenutasi nella scorsa estate a Bucarest, non ha preso parte il Segretario del P. C. albanese Enver Ho.l'ha, il quale ha pure· diser– tato i lavori dell'Assemblea generale dell'ONU, contrariamente a tutt: i suoi colleghi. Al suo\ posto è'era, è vero, il" Primo Ministro·' Shehu, ma non .si ca– pisce perchè an()he in questa occasione l'Albania si sia voluta distinguere dagli altri Stati <( sociali-sti ». La propensione p~r Pechino che si registra a Tirana è indicata anche dal- -la circostanza ,ehe l'Albania. è · stato l'unico dei paes~ satelliti europei che a~hia inviato_ un~ pr.oprià mission.e spe– ciale a Pechmo per la ree.ente celebra– zione dell'anniversario della nascita della Repubblica popolare cinese. Ulteriore rilievo a questi dati dì fat- to è stato attrihrtito - rileva l'Euro - oltre che •dal quksi incredibile inciden- te di Varsavia, che denota .se non altro lò°"scarso interesse. di .Tirana a mante– nere· rapporti molto :corretti con lo stato che meno di ogi;ii altro ha conddmiato il revisionismo jugoslavo ( che sembra essere il ne-qiico in.orlale della Repubbli- • I ca popolare albaiiese), d·all'annuncio che il· Comitato cen-ti·ale ha -deciso in questi giorni di rinviare il Congresso del Par– tito dal novembre al dicembre di que– st'anno. Nai~{alm~nte, coip.e sempre av– viene nei paesi comunisti, ci si è ·ben ,guardati dal. rivelar~- la ragione della decisione,' ma è facile porla. i.n relazio– ~e con Ì'~spùlsione· dal ·Partito di ·due membri del Po[ithuro, attribuibile a sua volta ai conttàsti suscitati anche irr Albà~ia dalla ·poaimi~caideologica cino– soviètica. I due lsono Liri Belishova e Kòco. Toscke, espulsi ·dal Partito per " . . . ~ - . . (( gravi rag10i:n », anch'esse, come al so- lito, manttfnut_e nascoste. • • Una delle poche conclusio!l-i. che pos– sono trarsi cou" Je!tezzà dagli element~ surriportati è che all'interno stesso del P::C. albanesè si Jriflettoné, le divergen– ze o per lo meno gli sfasamenti che esi– stono tra - lo •stesso Partito •e i • Partiti (CfratélJi » dell'Eluropa cirie:µtale. Un'al– tra coiìchisiorié prssibilé è che la ràpi~la marci.a verso il cpmunismo -integrale ·in~ • traprèsa da Mao r-se Tu:Qg frovà a Tira-

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