l’ordine civile - anno II - n. 18 - 15 settembre 1960

pag. 22 stinata a ga,;antirne la sopravvivenza. Le colpe dei cristiani non autorizza– no· nessuno a farsi turco : quanto meno nell'idea che, f ace.ndosi turco, diventi più cristiano, o salvi qualcosa del cri– stianesimo. Alla fin fine, e per venire au hut, l'eventuale ,presenza di un principio cri– st-iano nel marxismo si dovrebbe avver– tire nel centro nevralgico della sua ''mo– rale": la critica dell'alienazione. E 1 bbene, ,alle origini pmtiche - non metaf,isiohe - ,dei processi mistificatori da cui nasce l'alienazione, il marxismo indica il fano ,religioso. - Solo perché il cristianesimo ha meta– fisicizzato la radice deil',uguaglianza, la differenza sociale ha raggiunto le di– mensioni , tennibili dello sfruttamento dell'uomo da 1 par-te dell'uomo. Per il cri– stianesimo, padro,ne e servo, ricco e po– vero, sono uguali non solo data la loro differenz,a, ma accettata, e qufr,,,di san– tificata ,questa ,differenza. La loro ugua– glianza è spi,rituale: dove il marxismo legge : è mistvficata, è ·tradita. Da qui una "-messa in questione" to– tale, che coinvolge tutto i·l cr.istianesimo nella s,ua elementare, irrinunciabile ne– cessità di appella-rsi a un'anima, alle anime. ll marx,ismo segna il crepusc-olo delle anime proprio neU'intento dichia– rato di "assolutizzare" praticamente - non metafisioamen·t·e ! - il bisogno, la fame, la materia. La satira di Marx a Proudhon ha per bersaglio l'estrema sacralizzazione ,laico-romantica della Giustizia. Nel Capitale persino la pa– rola è accuratamente ei,itata·. _L'avvento de.l proletariato è determi– nato da un processo dialettico che porta con sé ,la sua logica, cioè la necessità di un movimento, ,di Ulf passaggio ·mo– r-alizzabi,le co,n l'assunzione esplicita ( la farà più -tardi anche Lenin) della sua prag,maticità terroristica. La formula incendiaria "espropriare g-li espnopriatori", che traduce in mito la fine dell' "alienazione", va apprezza– ta, al di là delle facili distonsioni, nel suo contenuto tecnicamente marxistico. Nel produrre e provvedere al prole– tariato tutta -l'energia rivo·luzionaria, es– sa formula non .fa che cristallizzare la contraddizione. Si parte dalla· negazio– ne, •per sopprimere la negazione. La ne– gazione è il ,fatto, il negare è il diritto. L'aspirazione congenita del co1nunism1J è verso una palingenesi essenzialme:nte catastro1fica, di liquidazione e di dissol– vimento. Tale negazione è penfettamen– te compat~bile con la costruzione di una società materia.Zmente satur,a e sopras– saturata di cose, ma di cose mor-te am– ministrate per uomini .inesistenti, o, che è lo stesso, esistenti -co,ine cose. Il livéllamento ,nasce automaticamen– te dallo sradicamento~ dalla tabula rasa, ma esso è il contrario - ,dell'uguaglianza, così com'è il co,ntrario della giustizia: è un "-liveUo"," un numero. Altri successi rivòlu;ionari il mar– xismo non prevede. La sua storia è ra– pidissimamente compiuta, esaurita. Nel- I I l'ordì.,, civile l'ordine del fare esso brucia le tappe, procede fulmineo, realizza, realizza, rea– lizza. Ma, in 4ffetti, la ,materialità tita– nica di quesf o eccesso di attività è alla ricerca aflannosa di un ancoraggio che ne attenui la travo.Zgentè press"ione disfattistica. Quella gr.anltempra di (auto) accusa– ·tore che è C. 1TitESMONTANT, è caduto per altro in u~a strana omissione. 1-lcri– stianesimo delle masse - epperò degli "innocenti" - dov'è, che fine ha fatto? Umanamen·te, 10 stor:icamente, la stret– ta coerenza ,evrngelica tra "giustizia del pane" e "rinuncia al mondo" è stata oggetto di incf mprensioni interessate e fatali. M.a non I era •necessario vender.e la primogenitura per riscattare la povertà dalle sopravviv-enze schiavistiche, e per preservare la proprietà dalle deforma– zioni signoril~. "Le • christianis,me sait que la ·trans/ o,:mation· de -l'humanité es.t une chose longue, lente, difficile et dou– loureuse". E aUora? I E' un fatto, intanto, che le masse non saranno cristi4nizzate, ,neppure "al ro– , vescio" se aspettano dal marxis,mo la salvezza di quell'essere ,che è determi– nato dall'aver~'. U marxis-molfallisce totalmente la si•n– tesi, lasciando sul terreno la ,prova irre– futabile che ne- rapporto uomo-cosa l'es– sere o intervi~ne cristianamente come coscienza, cioè come giustizia "assolu– t.a", per l'al dii qua e per l'al di là, o si ecclissa soDto l'incombere plumbeo del caos. 1 I I Direzione, redazione e a~minutrazione: Roma • i Via di Porta Castello, 13 . Tel. _561.27~ • . . . . Di~etto~e: GIOVANNI BAGET-BO~ZO - Redattore re3pon.sabile: DOMENICO DE SOSS~ Ii Autonzzaz1one di,l Tnhuna_le d1 Roma n. 6923 del 30 maggio 1959 ABBONAMENTI: Annuo: L. 2.000 • Sem.: L. .100 . Trim.: L ·609 • . • • '· : • . • - - - •Tip. Aas-GIW' • Roma - Via Bmohil Vecchi 12 . Telef. 6s2:st6· r - , \.,

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