l’ordine civile - anno II - n. 18 - 15 settembre 1960

b pag. 18 l'ordine civile -iioi,~«;vpèive~•in:genui >>~- f).o~ è p·ermesso nemmeno immagina– r}, ,a'ltlpra ,è:,- meglio ritchnare .nel caos, nella violenza dove -ò'gnunò ..sa, -sin -da,I·principio, che· ha fa possibili·tà di wprav– vivere solo se ha la forza 'per difendersi. '· ••• ,,E,·/•ora··ai finire ~"1ammèsso sempre che de~idèriamo :- ·Fino a ·quando :~n imaj'egato è deg~o df:lodé solo perché , e puntuale al mattmo o ~•o •studente e degno della promo– zione solo perché sa tutto·. a memorÌla, non. c'è speranza •-di riprep.•dere il ca~mino int,~r!,_otto. salva·rci - di servisi ,d,ella isocietà come un paravento, d'in– colpare gli ahri o· i,l governo delle nostre disgrazie, di servire un Dio che non è un D:io ,fuori -del mondo, ma il partit,o, la classe, la ·propria azienda economica o i 1 l proprio interesse. • E se non siamo disposti a far questo, allora si ahbia il coraggio di passare definitivamente di là. .Sarehbe una azione coerente che nessuno e .io meno degli a1tri, oserehbe criticare. E' o.ra - e questa è '1a ·cosa più importante, perché cia– scuno di noi la dovrebbe ,quotidianamente· appli:care,. nelle università ,cO'IIlenegli uffici, nelle oHici'ne come 0:èLtifrovi mondani - di considerar,e l'uon,.o in quanto uomo :e non per quello che dice o che pensa. Di •qua rimairrehbero i migliori, per nulla spaventati di ,. , ,.~s.sei;.e _rimasti in pochi e memori che dodici uomini, armati . ~-, s·olànie}!•te -di una <fede piegarono le legioni ·romane e seppel- lirono un grande impero. • LUCIANO BRUNELLI ~<Aggi~t~anien# • sociali>> ed tid.e0,l~gi;/ po,litic~ La riv,ista dei Padri ·Gesuiti ·del ''Cèn– ·(r6 stiidi'sÒèiiili'; di S: F.edele<in Milano ha de:dicato una sua scheda al pro,ble-. • ma -dell"~dèofogia politiia 'idemocristia- • roa·.-Tale--#udio verrebbe /a;tt·o • ·per • ri– spo,n!<lere ,anche a taluni "punti di vista" ·espressi ne-lla noS'tra rivista, ·.che viene • chiamata iJn c,ausa .iri:,unanata: - • Tuttooi'J.'il riJfe;iiriérito d.lle nOs-tretesi ','è 'del tutt6' istriru;eM;: anéhe pètc-kè du- • ',bitirì/mò "che il padre<R.osa abbia' mai • letto· ,':Ordi-ne' ciivHe": e ne du'bitiamo • pour·:causè. tDifatti egli :éomincià il •SUO s'budfo, cittmdo ùn - foglio. ·dattiloscrittò arwnimo, ma che egli dkhiara di sa– pere scritto.-'',pur,trdppo:da persone non- . est•ranee· al mondo cattoli.'còi' ,in; cui· si - sostengono delle tesi così, a!bno,nmi per · dei · cattoliè-i -come il carattere "mistifi- · c<.ttori:M', hdeU<i dottrina so.ciale cristia– na : e si nega la moralità della politica, ··sb-sténendo ·una concezione mater.talista' di:essa,; riido.ttà a puro rapporto di 'forze ·''ùvèludèndò ,in iale termine· la violenza fisica, •come· quella ,spirituale, la capa• c.ità di ass,umere p,restigio e autorità co- •. •me ..di,-·,ér,e,are ·:coalizione di massa e sfruttarhl/11 Ci trovi.(Jl7n0, di fronte ad run ,, irocroi.ioi, :sembra, ira . i . :pensieri di padre Montluc,atd e quelli del ''.Mein , ,Kiimpf{~ quale è dun,qye la nostra sor– presa neU'app·rendere da -u1fà,no-ta,che - .:in-,·réaltà ·sidratta di rio-i stessi perchè • c",Ordine ,,civile" so-stiene·, secondo--il P. Rosa, pwnti. · di vista analoghi a quell-i · espressi :n;eu•·•:anonimo,,, : • ,- ··'Per u;.1/.ar-ticolo -di una rivisia•di ·do'cu– ·mentaziòne"nòn c'è male: •non un rigo. •viene speso ·ad .illus~rare ·una tale men- ·--Zogna., La ques-tio,ne per noi è chiusa : ogni "'lètìòre di ,,;Ordi~e .oivile'? -sa che noi so– 'stèniamo le t'èsi'opposte a quelle che ci attribuisce la rivista milanese. E 'possia~ m,ò quindt:Senz'·àltrÒ passa-re àd esami- •· ti}arne ,le ''tesi, • 'poichè i'l' 'rvferimento a noi è, per rispetto ad esse; questione margìiiàlé; ·• - _ '' ·La· questi<irìe che il padre Rosa pone ,..è,·al·di· fuorì di ogni polemica; una que. \_ POLEMICHE. stione importante, di grande rilevanza per il Cristianes.imo in Italia e per. lo stesso ordine politico nazionale. Tuttavia in questa nota non prètèn– di<imo di-affrontare direttamente ,l'argo– mento, ma vogliamo solo dimostrare cli.e esso ·non può e~sere trattato secondo la. linea ·del padre Ros,a. La tesi del padre Rosei è ·q_uesta : , - esiste un' "•i.deoJogia" democrati• • ,co•crfstiana, cioè una dQ-tt~ina politica proprià 'i/ èarat_teristica del partito de-. mocristianò. "QueS<taideologi,a ,no_nva •• ide:ni·ifiéata -con la casiJddetta "dottr-ina '.sociale ·,d~ila Chiesa ..:''. [.,'ideologia di -cui ci stiamo accupandò è inv-éce'un si- '. stem-a dottrinale pratico, ·che è nato da- gli studi e dalle discuS'sioni dei filosofi e dei politici cattoUci e che ~appresenta qÙànto di meglio una ormai secolare tradizione di pensie-,,ò e di azione ha saputo· ,suggerire a coloro che .JiYgliono operàre sul ,piano •temporale sotto la guida illuminata_ del magistero ecclèsià– stico -~ neil'acèettazione 'irttegralè del Me~saggio eva,ngelico". . _ "Molte deUe impostazion·i fo,r'!iamen– tali e delle soluzioni dei probleih,ì poli– tici, economki e sociali, che costituisco– no detto sistema, coincido;.,,o in definì-· Ìiva con, principii pratici • e· direttive contenute nei documenti pontifki. Di fronte ad essi .il cattolico deve ovvia– me,11:te tenere un atteggiamento di ·os'se– quio, analogo a q,ueUo che tiene di fron– te ,ai principi é alle diretti.ve che fanno parte della dottrvna sociale della Chie– sa". Cioè: l' "ideolo.gia" - politvca della DC è in gran parte obbligante per un c(Jltfolwo. · Per l'altra parte, eg-li deve· avere un atteggiamento Ùmile e conscio dei _pro– pri .limiti {'sic.!). Dio ci salvi dagli spiriti lib'eri ! Ecco . che il nostro· padre gesuita ci ha impo– sto un'altra gerarchia, la quàle per· mè– ià ( o più?) impegna la nostra obbedien– za e per l'altra la nostra umiltà. Acoaii- . . ' to allQ dogmatka cattolicà ab:biamo. c~tì un(l dogmatka _ dem~oristiana, a cui il • catto__licodeve "un. ossequio ,analogo a quellò che tiene di fronte ai principi· e alle direttive che ,famlo pa,:te della· doì– trtna sociale della Chiesa"; Benissimo:. i èoncilii democristiani ci· indicheranno dunque la via· della veri– tà e della salvezza : il disobibedir,li • ~arà disàbbedire sulla ·dottrina sòciale della Chiesa o, al minimo, una mancanza di umiltà. Ma - veramente u padre gesÙ,-ita fa buon mercato della Ubertà del cristiano, ·nonostanie sia· scritto "in IT!bùtaiem vo– cavit 'vòs Deus"; Gli 'inierèssà invece il poter.e del demòcristiano, qu·ésto cri- • stiano .di ·scelta, quèsto primo della clas– se ·del •~mondò cattolko'\ Felici i nostri tempi, che hanno avu– to in sorte di ·essere -cittadini non solo di una -Gemsalemmè celeste, ,ma persi– . no di una ,terrena e di cantare sulla· ter– ra il cantico della verità ! Buttiamola in ,:idere, padre; che è la cosa, più degna per lei come per noi. E del resto il suo scritto è u,;, picc~lo capo.lavoro perehè ci rappresent'a ·una dottrina sociale cristiana, dire'm-..,,,,o così "aper,ta a sinistra", epurata.-di t~tia una serie di verità scomode e imbarazzanti : una dottr.ina sociale crisiiana cÒme - la pensa ,l'avvoèaio Gailoni quando dice che il màt,rimd~Ìo della DC con il PSI comporta il ritrovamento della più pie– na fedeltà alla dottrina sociale ••della Chiesa. •• - Elia ,p.arla della pers~na e dei ·dir.Ùti del singolo e di quelli del poterè ~ivile. •• Ella tace del dovere dello- Stato 'di rico– noscére Dio e la Sua legge : ,tace dél do– ver.è dello Stato di tutelare ia religione e .la morale. Ella rinvia la coopèrazi~ne • delle -classi ad un futuro ùi cui l'autorità pubb"lica ·abbia - interamente rvfòrmata • la soc.ietà g,arantèndo a èiascuno· il di– ritto- al lavoro,lecè.: il che v-uol,di-re per conseguenzà immediata· e. diretta, che' la lotta di classe è lecita nel presentè;Caro Pad,re; se il Catf:olkesiuio fo~se' come 'dice,lei, il conflitto trd Chiesa cattolka e civiltà; rnàder-na non. 'sar.èb.bèiifui esi– stito: il Silfobo ,non avre.bb ·e mai .dov-ùto ess~r.e sc-ritw.. 01 Certo, esiste una spie-g~-

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