l’ordine civile - anno II - n. 13 - 1 luglio 1960

b1 pag, 12 gine di incertezza e perplessità per quanto rigual'da l'opportwTliiJtà,da parte russa, d,i pro,vooare in f o·rma così dra– stica e sconcie,rtante vl fahlimento di Ginevra. Senza voler appmfondire le ciause di politica interna che hanno condotto ad un simile passo (perchè le linee di pro– paganda, ovviamente, non sono fo,rz•e a se stanti, ma traggono origine da precise intenzioni o ,spinte poUtiche) resta ora a vedere quanto la nuova esperienza O!bbia ·giovato alle potenze occidervtali. Vorremmo che la nuova prova della "·ipocrisia" ·comunista co,stituisse alme– no una lezfone utile per iil futuro, nel senso ohe gli occidentali •non debbono più ·prestarsi a far da r.ichiamo per ma– novre propagandistiche russe. Discutere, per ,il disarmo o per qual– siasi ,altra que,st,ione ,la cui so:luzione contribuisca ad ,allentare la tensione in– ternar.vonale, va be-ne; ·ma disc,utere quando già esiste un preciso piano di lavoro sul quale poter procedere e co– struire; discutere quando si ,abbia la ce,'f'tezza ,che il problema sul tappeto verrà consiiderato, ·da entrambe .le par– ti, con .lo stesso vntere,sse e la stessa s.in– cera volontà di so.Zuzione. Altrim,enti, dopo Parigi e Ginevra, ogni altra capitale sarà collegata, nel r-icordo dell'opinione pubblica, ad un equivoco e -ad ·un fallimento. ALLA "CATTOLICA" Un convegno sull'Africa Nera Jl 1·isveglio politico, cul,turale e tec– nico dell'Africa .ner,a reso acuto da epi– so,di di violenza e da incomprensioni che rendono .temibile l'avrvenire, non può n,,è ,deve f~r dimenticare }',aspetto fondamentale del prohle~a, che è quel– lo •spirituale. Circa 85 milioni di africani ,sono an– cora pagani anche se islamismo e cri– stkmesimo stann·o compiendo un'opera di conversiòne di crescente importanza., Dal pnnto di v·ista cris,tiano, il perieolo più ·evidente è questo : i na,tivi tendono all'indipendenza· mentre vi si opipongo– no i colònizzatori bianchi in ,gran parte •di religiohe cristiana. Diventa, ·quindi, facile c1mfondere il cristianesimo ·con la religione de.i •ritienuti: ,op'Ptres:so,ri. ,Di qni la necessità di una più ampia dif– fmione di nn clero indigeno che assur– ga altresì .all'Episcopato. Insieme alrla emanci1pazione anti-co– loniale si svolge la penetrazione sovie– tica: con l'invio di agitatori, di macchi– nari e con la concessione di crediti. E se la massa musulmana ,è meno penetra– bile a:l materialismo ideolo 1 gico so,vieti– co, la po•polazione meno sviluppata cul– turalmente e quella in più misere con– dizioni è molto accessibile alla pro1pa– ganda comunista. Si pone, perciò, una gravè rnsponsahilità: quella_ di sàlvare . e preservare la J>opo1azione africana dalla conquista dell'ateismo ideologico e tecnico di origfoe marxista. •,. Vi~ vi« che g:li $ttti a·trfoa,gi si 'PfO• clamano indipendenti, da un lato si ri– leva che l'opera di i•11'C.i<Vilimento c m– piuta dagli europei, ha perm.esso alla popolazione dell'Africa nera di tende– re all'auto-go•verno; dall'altra, però, si deterlllinauo squilibri e vuoti u·ei quali irrompe l'iutra•prendenza ,degli agenti soviètici sia direttamente, sia indiretta– mente. H persistere dello spirito separatisti– co nei· capi. tri,bù, la tendenza a com– plicare con ulteriori a.utonomie .parti– colari. i ·problemi civili e sociali, i pe– ricoli di di-ssoluzione anarcoide e di ri– vincita xenofoba •contro i bianchi, sono altrettanti problemi che rendono oscu– ro il panorama. dell'Africa odierna. Inoltre, l'allontanamento di •quadri dirigenti di origine coloniale, di funzio– nari e di tecnici bianchi non può non risentirsi nell'efficienza organizzativa e produttiva degli africani. Si compren– de, quindi, l'importanza che ,giustamen– te i cattolici assegnano alla rinascita èi– vile e spirituale dei popoli negri éhe furono chiamati alla luc·e della civiltà -prfanieramente da·i missionari. • Alla Chiesa e ai suoi apostoli si deve l'azio– cf;; ne evangelizzatrice pionieristica. E 'ben ,.a ragione, Giovanni. XXIII ha procla– mato: « La Chiesa si trorva a casa pro– pria in Africa, come in qualsiasi altra parte del ,mondo >> o, ancora, il .So,mmo Pontefice nel suo apostoli,co messaggio, ha ·proclamato : « La Chiesa professa la dottrina del bene- comune di fronte ai legittimi. interessi e pertanto esorta alla rinuncia di questo o que:l costume in vista dei bendìci dell'insieme ». Ma è nel soprannaturale che si eser– cita la prevalente mis<sione di ·genero\Si• tà e di amore dei -cristiani : si compren– de perciò •- anche da questo punto di vista ---: l'importanza della prima set– timana di studi missionari che si terrà dal 25 al 29 Juglio prossimi, al Centro di cultura dell'Università Catto1iica .al Passo della Mendola, s~l tema « La Chiesa è le trasformazioni socfali, po– litiche e culturali dell'Africa nera >>. Ne diarmo una panoramica. Dopo una introduz-ione 'di P. Vanzia, la •prima lezione verrà tenuta da P. Giu– seppe Bertinazzo, Comboniano, che par– lerà su << I ,problemi· del:la Chiesa cat– tolica nell'Africa nera >>. Gli farà segito il dott. Teobaldo Fi– lesi, deJ.l'lstituto Italiano per l'Africa, il ,quale delineerà « Le riforme •politi– che nei nuovi Stati dell'Africa nera ,,. In una sua comunicazione P. Dome– nico Bosa, dei Padri Bianchi, descrive– rà la « Situazione missionaria nell' Afri– ca di lingua francese ». A ,sua volta, P. Bernardo Bernardi, della Consolata, darà una panoramica de « Le i;,eligioni pagane nell'Africa nera >>. 11 :prof. .F. M. Pareya S.J ., dellk Ponti·ficia Univer– sità Gregoriana, rileverà la ,« Presenza attiva dell'Islam ne·ll'Africa nera >> men– tre P. Vittorio Merlo Pich, della Con– solata, mostrerà la « Situazione missio– naria nell'Africa •di li'Ugua inglese ))' se– guito da P. Franco .Y ernoochi, del Pon– tificio listituto Missioni Estere di Mila– no, i1 quale preciserà.- la '« Situazione missionaria uell'Afri~a di li~g11a porto• ghes~ )>, ~ • l'ordine civile Don 1 Guglielmo Guariglia farà cono– scere i << Movimenti profetici in Africa e le Chiese protestanti nere >J; a sua volta, P. Geremia Pasoussi o.f.m. ·porrà in rilievo « L'azione di conquista isla– mica e la situazione delle missioni cat– toliche in Somalia >>; mentre P. Tarci– sio Agostoni- Comboniano, lumeggerà i « Movimenti ,del laicato cattolico neHa Africa nera >>. A e< La Chiesa cattolica e l'a,partheid in Sudafrica J> dedicherà lR sua comunicazione P. Pellegrino Schirato dei Serviti e don Vittorio Ma– coni farà conoscere « Il •problema della iniziazione nell'Africa nera >>. Verranno .pure trattati i « problemi dell'urbanesimo nell'Africa nera >J da parte di P. Jose 1 ph Masson s;j. della Pontificia Univei-sità Gregoriana, e Pa– dre Piero Gheddo del PIME affronterà il problema de cc Il comunismo in Gui– nea >i, seguito da P. Armando Rissa, dello stesso Pontificio Istituto Missioni Estere, il q,uale prospetterà « Il proble– ma della dote nell'Africa nera ». Il magnifico Rettore dell'UniveI'Sità Cattolica ·del Sacro Cuore, prof. Fran– cesco Vito,· pre,senterà, in for,ma aggior– natissima, e< I problemi della· trasfor– mazione economica, sociale e oulturale dei nuovi Stati africani >>; e S.E. Mon~ signor Sergio Pignedoli, Arcivescovo Ausiliare di Milano, trarrà la conc1usfo– n.e del corso svolgendo il tema e< L'Afri– ca nera alla vi 1 gilia del ConciEo e'oume– nico l>. Ogni giorno Mom,. Silvio Beltrami, direttore nazionale delle Pontificie Ope– re Missionarie, detterà. la meditazione del mattino e il pensiero religioso del– la sera. GENOVA Il congresso disputato La storia dei tumulti di Ge,novu •avrebbe un suo lato comico, se non ve– rificasse ancor-a una va.lta le capacità eversive del P.C.l. Il lato comico rigu.ar – da sia i -missini che ,i comunisti. I mis– sini: proprio quando dopo tante prove di discrezione e di senso d'opportunità ( e proprio nel Consiplio comunale di Genova ne hanno a lungo -dato testi– monianz,a, accettando . la qu·a.lifi-cu di maggioranz•a di .secpnd'ordine) si accin– gono a fare il gran passo e a defin~rsi democratici per ·assenza di Mussolini, proprio allora gli ,ifntifascisti danno u1l– l'untore. I comuni~ti: che hanno teo– rizzato .la convergenza con i fascisti, che a Palermo hanno s~duto fianco a fianco nel medesimo governo, nella me,desima maggioranza, ora Ranno un sussulto di rigore morale e dii sdegno antifascista. Che siano i comunisti in testa a ma– ni/ estazioni popolalii, essi, adora.tori del– l'oppressione fortunata,' sostenitori· del– la repressione ungh~rese, toplie ogni r,a. gion di dignità e ifi seri,età morale ai cortei popofori liguri. • Coloro che vi si! sono prestati, vi si sono prestati per stpltezza o per oppor– tunismo: motivazioni che nulla signi, ficano e nwlla confer.iscono in sede mo– rale! ~h:~ $li qs~m,,~ ·a.e-Zla piw21.%!~ v tf'!• I

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