l’ordine civile - anno II - n. 11 - 1 giugno 1960

pag. 18 LETTURE ANDRÉ HAYEN S.J., La communication de l'etre d'après S. Thomas d'Aquin, Bruxel·les, 1959. Il padre Hayen ha compiuto il ten– tativo di darci, in quattro volumi del Museum Lessianum del Desclèe de Brou– wer, una interpretazione della metafi– sica tomista. Dei quattro volumi in pro– gramma sono usciti sinora soltanto i primi due. L'opera dello Hayen ricorda molto da vicino la problematica di un no-tevole libro sulla metafisica tomista, uscito recentemente, quello de~ padre Geiger sulla nozione di partecip'}zione. Il libro del padre Geiger è tutto -fon– dato sulla distinzione tra la parte·cipa– zione metafisica e quella logica : tra il tipo di universalità che è implicito nei trascendentali e quello degli astratti : tra l'ente e la bianchezza. Il libro del padre H ayen giunge a conclusioni analoghe quando pone in connessione l'habitus principiorum con l'emprise divine presente nella ragione umana in modo eminente per riguardo a ogni altra creatura. ' In ambedue i casi viene difeso un valore ontologico della conoscenza in ragione di una immediata coincidenza di logico e di ontologico, fondata su una partecipazione naturale all'ordine divino. I trascendentali svolgono questa funzione nel Geiger : lo H ayen supera quella certa svalutazione dell'ordine lo– gico che è nel Geiger e vede in ogni universale la partecipazione logica ad un concetto divino. Lo Ha yen non usa però il termine di "idea divina " e parla sempre piuttosto di presenza creatrice. E' difficile dire se questa accentuazione abbia un senso particolare, tuttavia è strano che pro– prio chi come lo H ayen intende innal– zare il valore dell'universale logico e porlo in riferimento all'ordine divino trascuri l'importante e insostituibile strumento che è dato dalla dottrina del– le idee divine. Caratteristica del pensiero dello . Hayen è di dare un rilievo metafisico all'esemplarismo trinitario inconsueto in un libro di metafisica tomista. Ma è chiaro che il Padre vuole staccarsi dalla approoach della scuola al tomismo e dar vita ad ima sua interpretazione .filosofica del pensiero di S. Tommaso. « Assimilatio-n l'étre de Dieu et non pas pure contemlpation comme la for– ma tio de S. Augustin, la reflexion tho– miste est, per excellence, image de la Sainte Trinité: « Primo et principaliter attenditur. imago Trinitatis in mente secundum a·ctus, prout s·cilicet, ex· no• titia quam hahemus, cogitando interius verbum formamus, et ex hoc in amorem prorumpimus ». (S. Th. I, Q. 93, art. 7). « La reflexion dans laquelle s'exerce cette divine ressemblance est un cercle, circulatio quae,dam m operibus _intel– lectus et voluntatis. co· « Ce cercle fait qu'en nous la ressem– blance divine n'est pas simple vestige ( sicut eff ectus repraesentat causam) : elle est image ( secundum eandem ra– tionem operationis) ». Ora una dottrina • dell'immagine tri– nitaria come riferita alla forma gene– rale della conoscenza e dell'azione del·– l'anima, è esplicit.amente esclusa la S. Tommaso. Nella Q. 93 della Summa, all'art. VUI, S. Tommaso afferma che l'immagine della Trinità è nell'anima « solum per comparationem ad objec– tum quod est Deus ». Solo la conotcen– za che ha per oggetto Dio e l'amore che nasce hanno una vera similitudine con la Trinità: e S. Tommaso lo prova proprio in riferimento alla differenza sostanziale tra l'atto di amore vero che genera la notitia di Dio e quello che genera la notitia di una pietra. « Non enim idem est specie in corde hominis verbum conceptum de lapide et dé equi, nec idem specie amor. Attenditur igi– tur divina imago in homine secundum verbum conceptum de Dei notitia et amorem exinde derivatum : et sic ima– go Dei attenditur in anima, secundum quod ferut vel nata est ferri in Deum ». « In illa parte rationis quae derivatur a parte temporalium, etsi trinitas inve– niri possit, non tamen imago Dei potest inveniri »... quia hujusmodi tempora– lium notitia adventia est in anima .... E' la presenza permanente della no– tizia di Dio e l'amore totale che essa suscita che secondo S. To,mmaso pone un'immagine nella natura umana della SS. Trinità. Si può dunque dire che una dotrtina generale della conoscenza fondata sul– l' esemplarismo trinitario non solo è fuori del " genio " del pensiero tomi– sta, ma è anzi da S. Tommaso, positiva– mente ed esplicitamente esclusa. E del resto tutta quell'andatura da diario metafisico, che è imposto al pro– cesso conoscitivo dell'uomo ap•pare per altra parte insufficiente e artificiale. 1l vedere nella riflessione il complemento della· creazione sa di ingegnosità piut– tosto che di verità. « C'est a dire que me créer, c'est me faire coopèrér à ma proprie creation, par mon consentement, conscient et li– bre, a participer a la realité absolue de Dieu .... l>. Anche la dimostrazione del carattere conoscitivo dell'amore, presenta qual– che difficoltà. Per es. vedere il mos mento dell'amore nell'atto stesso del giudizio. « Le jugement est donc eff ecté d'une double polarité. Impossible de recon– naitre le réel sans prendre conscienze de moi et reciproquement. En d'autres terme.< le jugèment est .Z'acte de pren– dre conscie-nce de ma participation au rèel sur le quel mon jugement se pro– nonce. Mais l'acte de prendre conscien- l'ordine cìvile ce de ma participation, s'acheve neces– sairement en acte de participation co– sciente, c'est a dire en un acte de vo• • lonté ll. Tutto questo significa in ultima ana– lisi fare dell'intelletto una semplice funzione della volontà e viceversa. Il tentativo di iscrivere S. Tommaso nei quadri ciilturali della filosofia mo• derna ci pare non riuscito. L'interpre– tare S. Tommaso nel quadro di una cultura blondelliana è impresa diffici– .le : il voler fare la metafisica degli stati di coscienza o delle tappe del processo conoscitivo è troppo lontano dalla filo– sofia di S. Tommaso perché l'inclusione di un sistema nell'altro sia operabile senza coartazione dei testi. Tuttavia è importante notare che, sotto la spinta delle sue particolari dot– trine, l'Hayen è giunto a cercare in S. Tommaso teologo la chiav·e di S. Tommaso filosofo, negando la possi– bilità di un'interpretazione filosofica di S. Tommaso che non è fondata sulla sua teologia. L'autore ha delle belle pagine quan– do mostra come S. Tommaso superi con il concetto di immediata presenza so– stanziale di Dio ad ogni creatura ogni forma di emanatismo neoplatonico che, aggiungiamo noi, è la base di ogni {{nOsi. In questa prospettiva egli spiega l'assunzione di uno stretto aristoteli~ smo: egli ha posto in rilievo l'asso– luta ed immediata dipendenza da Dio delle cose e l'attribuzione a Dio del potere di dare l'esse a ogni creatura. Sarebbe anzi qui da cercarsi la chia– ve di quella dottrina della distinzione reale tra essenza ed esistenza su cui sopratutto dopo Gilson, si vede la tesi più caratteristica della metafisica to~ mista. La radicale contingenza di ogni creatura si paleserebbe appunto nel.i, l'essere tributaria dell'esse solo a Dio creatore. Questo da al creato una nuova dignità. • L'opera de.fio Hayen è certo ricca di spunti nuovi ed interessanti e me– rita di essere conosciuta da quanti si occupano di f olosofia tomista. Il di4 /etto fondamentale dell'opera è quello che si è detto : quello di cercar di ca– lare il tomismo in un quadro culturale non suo. G. B. B. L'Eco della Stampa UFFICIO di RITAGLI da GIORNALI e RIVIHE Direttore UMBERTO FRUGIUELE Condirettore IGNAZIO FRUGIUELE ♦ olt1.•e mezzo secolo di coll.aborazione con la stampa italiana ! ♦ Milano • Via Compagnoni, 28 Richiedere programma d'abbonamento

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