l’ordine civile - anno II - n. 11 - 1 giugno 1960

pag. 14 l'ordine civile te non ha servito a niente! Oggi siamo come prima, peggio di prima; da una parte si vuole brutalmente la distruzione to– tale della Religione, solo presidio dell'ordine, dall'altra sus– siste la libertà patologi.ca, disintegrata dalla legge, la demo– crazia laica e lo Stato laico che esprime non la volontà di Dio, ma ·quella dei. partiti. Che meraviglia che il disordine imperversi e straripi in lutti i settori, se dovunque domina disonestà, ,corruzione, delinquenza, se l'autorità oscilla fra anarchia e tirannide e si abbia la discordia irreparabile, l'impossibile pace fra i cittadini e gli stati? Ma nel mondo libero vi ,è la libertà democratica, libertà di Religione, li-• bertà per la Chiesa, cioè le giuste libertà, e ci sono i Catto– lici credenti, praticanti, operanti. Cosa fanno i cattolici? Han– no la mente confusa essi stessi dall'errore. Da troppo tempo ascoltano la . canea urlante dei laicisti che gridano che la Religione non entra e non deve entrare nella politica e che mostrano loro la faccia feroce. I cattolici sono intimiditi,· hanno fatto il complesso dell'inferiorità e si sono convinti che deve essere come dicono i laicisti, tanto che, arrivati al potere e in maggioranza per il voto del popolo che si aspet. · tava e sperava da loro qualcosa di nuovo e di meglio del pas– sato, ha riLenuto di non dovere e non potere fare politica che come gli altri, -conformando-si agli altri, ·guardandosi be– ne dal solo nominare Dio, Cristo, Religione. si vuole per sé. La· primissima carità, il bene da -cui dipen– dono tutti gli altri, anche la salvezza delle anime, è il buon governo -che può aversi solo coll'ordine cristiano. I -cattolici hanno dunque il dovere e la responsabilità di procurare que-' sto in tutti i modi e con tuttti i mezzi, principalmente il po– litico. Si vedono inv,ece i cristiani, persone religiose, politici, starsene a loro agio in mezzo a tutto il -disordine, paghi del loro personale benessere e della. momentanea sicurezza; si assiste allo scandalo di cattolici preoccupati sovrattutto, alla pari degli altri, dei loro personali vanta·ggi -e che, di fronte al caos, allo sfacelo morale più pauroso, all'avanzata minac– ciosa del comunismo chf' trnscina e fanatizza le masse n10- strandosi loro come unico propugnatore di giustizia, riman– gono tranquilli e sembrano ripetere come Caino: « sono io forse il custode di mio fratello? >> La politica invece ha la più stretta parentela con que- ' sta non essendo altro che applicazione sociale della legge di– vina; un settore quindi, il più importante della Morale. Il Sacerdote stesso che è maestro di morale, deve far politica, non parteggiando o -favorendo partiti, ma insegnando i prin– cipi della vera politica e indicando le applicazioni, le solu-, zioni. I cattolici laici, cui spetta solo la realizzazione pratica della politica, hanno il precetto della ,Carità che impone, sotto pena eterna, di procurare al prossimo il bene come lo E' ora di rinsavire di scuotersi prima che sia troppo tardi. Il terreno su cui ci· muoviamo è tutto minato e può . saltare anche per giustizia di Dio! I cattolici si svegliano sempre troppo tarr1i,- come appare dalla storia, quando il castigo è loro addosso. Bisogna scuotersi, unirsi, agire, com– battere! Non avere paura ,dello stri,dere dei gufi laicisti an– nidati fra le rovine e il 'buio del mondo ,che han costruito. Se la Verità apparirà, sfolgorerà sincera, intera, coraggiosa; saranno fugati! Colla sua potenza unica attrarrà gli italiani i;tanchi sfiduciati, nauseati di tutto e di tutti, le stesse masse che non sono -comuniste ma chiedono solo di poter vivere fi. nalmente in un mondo ordinato, onesto, fraterno. Si potrà così democraticamente procedere a instaurare l'ordine cri,stiano, che darà al mondo l'esempio mostrando la vera via dove gli uomini potranno rincontrarsi, riconci– liarsi, avere pace. Bisog~a ricostruire l'ordine cristiano, cioè l'ordine civile per la salvezza di tutti! DoN LANoo SoLMONTE L'ideologia democristiana "L'a,_utonomia della DC" ,'! il titolo di un articolo che Raniero La Valle ha scritto per "La Discussione" del 15 maggio, in risposta ad un arti~olo del P. Lener apparso su "La-Civiltà Catto– lica" del 19 marzo u.s. dal titolo "L'unità dei cattolici e le convergenze impossibili''. Con questo articolo il La Valle rafforza il suo titolo di polemista ideologico della D.C .. E' interessante ricordare che la prima benemeren::;a in questo senso del giovane giornalista del Popolo risale ad un articolo del '59 su "Analisi e prospettive": un lungo articolo che apparve come la chiara e spericolata fondazione politica della corrente dorotea. Era un duro attacco all'on. Fanfani ed il contrasto tra Fan– fani e i dorotei era presentato come una nuova forma del-confl,itto intrncat– tolico tra integralisrmo e senso dello Stato. , L'articolo s'intitolava "Una lineri per il Congresso", e noi, commentandolo sul primo numero di "Ordine Civile", sostenemmo che difficilmente i dorotei sarebbero andati al Congresso su 1.ina linea così radicalmente antif anf aniana. La realtà andò poi molto più in là della nostra previsione. La Valle ha dovuto così adeguare l'ideolo-gia alla politica. Per questo è interessante raffrontare la tesi dei due articoli "ideologici" di Raniero La Valle. Da tale raffronto, infatti, vedre– mo che mentre nello scritto di :'Anali– si e prospettive" La Valle mostrava di POLEMICHE essere sostanzialmente in linea con le tesi che il P. Lener avrebbe sostenuto un anno dopo; nello scritto de "La di– scussione" egli capovolge il suo argo– mentare e nella valore alle tesi del P. Lener, che er-;no poi le sue del marzo 1959. La tesi del P. Lener è chiara e con– seguente. "Sembrerebbe logico - egli scrive - che i cattolici i quali, volèndo come cittadin(.}P,;'[,,'tare sul terreno politico, si ril,!,T:-{~i,in-.o it'l un partito o altra orga– nizza ,z.io~ rre • operante nello Stato e per i fini propri di questo, elaborassero una loro propria ideologia politica, ispirata bensì f ònda·mentalmente ai principi dell'etica naturale e cristiana; ma determinata soprattutto da partico– lari valutazioni dei contingenti proble– mi storici, giurid{pi, politici, economi– ci ecc. che si pon'gano e sono da risol– vere nell'ambito di quella concreta so– cietiì statuale, alla quale essi apparten– gono; una vera e propria ideologia po– litica, dunque tale da specificare l'in– dividnalità istituzionale del loro parti– to, e da comandarne programmatica– mente in modo continuativo l'attività, in orcline al bene. comune di tutti i cit– tadini, e al progresso delle società". Ed ancora: "Jif giudizio diffuso, in– -,;e·ce,che al di là di certe generiche e troppo contingenti ed ampiriche for- mulazioni di pr~grammi elettorali, o di gabinetti 'monocolori', il partito de– mocristiano sembra oggi privo di una lien determinata ideologia politica. Proprio a tale difetto sarebbero da at– tribuire, come naturale conseguenza, la formazione di 'correnti organizzate', di 'gruppi di pressione', di potere·,( attor– no ad un capo) o di interessi, e i loro contrasti sino al limite di rottura... e soprattutto quella 'politica di compro– messi" in cui in ben altre condizioni, già da un pezzo superate ed irripetibili, fu a· suo tempo maestro l'on. De Ga– speri ..." E per tale ragione - conclude il P. Lener - " ... poiché i cattolici orga– nizzati nel partito democristiano non militano, sul terreno politico, nel pre– supposto e per l'attuazione di un'ideo– logia politica specificamente propria del partito stesso; e poiché, se pur così fosse, la particolarità e la contin– genza di siffatta ideologia non esclu– derebbe punto, per sé, le convergenze ed i temperamenti pratici richiesti dal– la normale dialettica dei partiti còsti- , tuzionali, operanti in regime democra– tico, è evidente che i principi sui qua– li, almeno_ a parole, si afferma non es– sere possibile fare transazioni o con– fusioni sono quelli della dottrina e del– la morale cattolica, e solo quelli". Da tale impostazione ne deriva, dun– que, che una sfera di autonomia si por– rebbe ad un partito di ispirazione cat– tolica quando questi fosse in grado di mutuare dai principi di dottrina e di morale cattolica una ideologia pnlitica ben determinata, i termini della quale concretare in prassi ed in istituti 'poli-

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