l’ordine civile - anno II - n. 11 - 1 giugno 1960

OPINIONI E DI-BATTITI Ricostruire· l'ordine· Il mondo è tutto nel disordin~. L'ordine non promana • che dalla Verità; -l'assalto secolare contro di essa l'ha presso– ché distrutto, ha confuso tutte le menti anche dei cristiani. Non sarà inutile quindi richiamarne le nozioni essenziali, i componenti fondamentali, nella brevità di ua articolo ed in termini semplicissimi, perché chi scrive non è che un missio– nario, semplice ma ardente Missionario della Verità. Nel cosmo regna l'ordine: la Volontà creatrice di Dio si prolunga nella sua volontà di -governo mediante le leggi poste nella natura di o·gni essere che assegnano a ciascuno il suo posto, il suo movimento, il suo destino, e si ha così l'ordine il più perfetto che ammiriamo nell'universo. • Nel mondo umano l'ordine non è hell'è fatto. La legge esterna di Dio si riflette nell'uomo in modo conforme alla sua natura superiore, intelligente e libera. L'ordine può es– sere conosciuto e deve essere stabilito dalla libera volontà degli uomini; la legge è intimata alla coscienza: non fare. il male .... fai il hene, cioè sii onesto, giusto. L'ordine, come si ha per le leggi fisiche nel mondo fisico, così non· può aversi nel mondo umano che con quella -legge naturale morale. La libertà pe.r ogni uomo consiste solo nella volontaria spon– tanea osservanza della legge. Qu~sto comporta la possibili– tà di disohbedire, individualmente e p1·ivatamente. Ma nella società Pordine è necessario perché essa è crea– ta per l'uomo, perché vi trovi aiuto, integrazione, tutela dei diritti, e possa sviluppare la sua vita materialmente e spiri– tualmente. Perciò deve essere stabilito dall'Autorità. Poiché solo per essa la società sussiste, l'Autorità è creata e voluta da Dio per questo ; suo compito e dovere è quindi di regolare la lihertà dei singoli, impedire gli abusi, imponendo un uso universalmente giusto di essa in modo che nella convi– venza sociale regni l'onestà, la giustizia, la dignità e la disci– plina del vivere civile: l'ordine civile. Tutto questo non è che verità naturale, evidente alla stessa regione; solo che l'uomo usi come deve di questa, ]'.ordine dovrebbe facilmente stabilirsi. Invece non è così; tutta la vita e l'esperienza di– mostrano una intrinseca incapacità dell'uomo a organizzare nell'ordine e nella pace la sua convivenza; un disordine abi– tuale cronico da cui nascono tutte le lotte, i conflitti inces– santi che accompagnano quel cammino disastroso che si chia– ma storia umana. Ma perché un tale fatto così strano e fu– nesto? Perché vi è un disordine, uno squilibrio dentro l'uo– mo stesso, una malattia per cui la ragione facilmente si con– fonde e non distingue più bene 1e stesse verità naturali, ed esistono- annidate nel suo essere, le passioni sempre pronte a scatenarsi c che, quando si scatenano, oscurano del tutto la ragione e trascinano la volontà al male. Tale malattia del– l'uomo si chiama peccato originaie. Il peccato originale è un mistero incomprensibile, ma senza questo l'uomo,. come diceva Pascal, è un mistero più incomprensibile ancora. Non si capisce più niente di lui, della storia della vita; non si capisce soprattutto più niente del Cristianesimo che è tutto una rivincita sulla colpa originale, il rimedio e il recupero dell'uomo. Perciò Cristo si proclama il medico venuto per i malati, a salvare i perduti. Col Suo insegnamento stabili– t'ce al disopra degli ondeggiamenti della ragione umana, un criterio certo, assoluto, obbiettivo di Verità, Giustizia, Bon– tà. La legge naturale riceve con-ferma e chiarificazione c~l De– calogo e perfezionamento massimo del comando nuovo della Carità. Sono conàannate tutte le passioni; intimato di rinnegar– le, di dare loro morte sotto pena d·i morte eterna, è data so– p attatto la Grazia, virtù soprannaturale vivificatrice e risa- natrice per la qual.e solo, l'uomo può debellare le passioni osservare la legge e operare il bene. (< Senza di me voi non potete far niente ll, assolutamen– te niente di bene, dice Cristo, il Dio fatt'o uomo, all'uomo che si voleva fare Dio, e per questo, <la Adamo, è divenuto mise1·abile, meno che uomo ... L'uomo decaduto ha bisogno dell'integrnzione che viene dalla Fede soprannaturale. Ha bi, sogno di essere rilegato a Dio, che la Sua rivelazione integri la ragione, la Sua legge la coscienza, la Grazia, la Volontà. Senza di ciò rimane disordinato e squilibrato, branc·ola nel– l'incertezza; l'errore lo travolge, le passioni lo accecano; in disgrazia di Dio diviene un disgraziato per sé e per gli altri, specie quelli che da lui dipendono. Ed ha bisogno soprat– tutto di essere legato a Dio e nell'integrazione, della Religio– ne, l'Autorità da cui dipende la sorte dell'intera collettività. Per questo C:ri,:to proclamò che l'Autorità viene da Dio, tiene il suo posto, non déve dunque che applicare nelle relazioni sociali la Sua legge da cui solo si ha l'ordine; esprimere quindi nel Suo governo, non la volontà di uomini, persone o partiti, ma unicamente la volontà assoluta e dominatrice di Dio. Deve essere perciò collegata, ancorata a Dio, alla Ve– rità·; su'bordinata alla legge naturale e rivelata, costituzio- . nalmente e giuri,dicamente, senza di che i poteri umani, analo- , gamente agli individui, saranno squilihrati e disordinati, la- 8ceranno sussistere ogni disordine o andranno agli e,ccessi, renderanno disgraziati tutti. infelice tutta la convivenza so– ciale. L'ordine cristiano non è che ordine razionale uma– no, è l'ordine civile, che, o è ci·istiano o non è! Ordine non confessionale perché la Chiesa ha il suo campo proprio e su– periore; quello della formazione delle coscienze, in dispensa- , bile ma distinto, e la Fede poi è lihera e non può imporsi a nessuno. Lo Stato nell'ordine cristiano è solo Stato, degno, forte, responsabile, che attua socialmente l'eterna infallibile universale necessaria e benefica morale cristiana! L'ordine cristiano può essere accettato da tutti; anche dai non cri– stiani perché nessuno può rifiutare l'ordine -civile, la sal– vezza per s~ e per i propri figli. L'ordine cristiano era chiaro ndle menti e accettato da tutti, almeno teoricamente nei ·secoli della Fede. Ma è venu– to n.,oi l'assalto crescente dell'errore. L'erro-re protestantico sost,it,ih.:cy-1 libero esame dell'Assoluto divino della Rivèla– zia.,.'o/~--iJ/olubile ed infermo intelletto umano; l'Illuminismo razionalista---- rigettò ogni verità .soprannaturale, e creò un uomo fantastico, per natura buono, che con la sola libertà avrebbe messo a posto tutto, dandoci il liberalismo demo– cratico;, l'immanentismo idealistico col Superstato e il Su– peruomo, ha dato l'Hitlerismo e la dittatura; il marxismo; 1] collettivismo materialista e totalitario. • . , L'ordine è stato scardinato, si è sprofondati sempre più nel disordine fino --allo scatenamento di barbarie inaudite, col_ fratricidio e l'assassinio dei popoli, le distruzioni orren– de e le atrocità senza nome delle ·guerre e rivoluzioni. Durante l'ultimo conflitto Pio :XII parlò tante volte del– l'ordine cristiano solo appOl'tatore di pace, denunziò la frat– tura fra la vita e la Fede, la società e la Religione come cau– sa profonda dei mali, invitò a ricostruire ,quell'ordine, a restituire la società al suo Ordinatore Supremo. In un di– scorso si espresse così: « le angustie del presente sono un'a– ,pologia del cristianesimo che non potrebbe essere più impres– sionante. Il vortice gigantesco di errori ha maturato frutti tanto amari 'da costituire la condanna più efficace di ·essi ecc. ». La condanna non ha sortito effetto, l'apologia terrifican-

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