l’ordine civile - anno II - n. 9 - 1 maggio 1960

bi l'ordine civile La Pira attui una specie di « machia• vellismo sacro » e che v,ada a Messa o si metta -a pregare per sollecitare l'at– tenzione altrui verso la fede che lo ispira : oh-i lo conosce sa henissimo che, • per lui, la liturgia, la preghiera, la me– ditazione spirituale sono veramente le cose più serie e ,detengono anche ~n primato reale - calcolabile se si vuole - nelle sue giornate. Il fatto singolare è, piuttosto, che egli - uomo politico e conosciuto come t·ale· - non rinchiu– de questi concreti atti religiosi tra gli . « impegni privati >> ma li rende volonta– riamente pubblici, anzi, per meglio di– re, ·li inserisc·e, quale premessa indi– spensabile e non soltanto formale, nei temi politici che •affronta J>. G. B. Una rivista "cattolica,. « Passare dall'op·posizione al potere signi;fica per la sinistl'a d.c. accorgersi in modo inequivocahile che il proble– ma non è quello del potere all'iO:terno del partito ma •quello ,dell'autonomia del putito : ossia smetterla di baloccar– si coi sic-arii e perseguire con scrupo– losa tena·cia i mandanti. La si finisca di identificare -in pochi notabili, buoni solo per disco_rs'i uffi– ciali, gli autori di questi poco edifi– canti connubi e li si vada -a cercare dove si trovano e li si chiami per no– me, e .li si affronti _senzia ·più ricorrere a « interposte person•e >> e li si avverta che siamo ben ,decisi a difendere anche contro di loro le liibertà -democratiche. Non sono, ,questi misteriosi •ispirato– ri •deHe azioni di Segni o di Pella, di Andreotti e ,di Elkan, né tanto lontani né tanto evanescenti: se esistono, come esistono, i vari padri Lener e Messineo, teorizzatori ·dell'unità cattolica quando l'argine minaccia a sinistra e teorizza– tori delle « convergenze impossibili J> quando spacca 1 a destra; se esistono,- co– me esistono, i citt-adini italiani Luigi Gedda e Giuseppe Siri, che capeggiano una organizzàzione di cui par difficile sostenere la legittimità costituzionale; e i vescovi marehigiani, che sottoscrivo– no mozioni di sfiducia contro il centro– sinistra, e un alto pre-lato che si tra– stulla a insultare annualmente ministri e governanti della repubblica italiana ». ( da « Adesso », numero del 15 a,prf,le 1960, p. 6) L'unico baluardo Le crnna•che dei giornali sono piene (purtroppo) ,delle ges,ta dei << bambini squiUo » ( come dovremmo chiamarli?) che un gruppo di lenoni ha- corrotto e sfruttato .. L'inchiesta della polizia continua : ma appare già impressionante il nume– ro delle creature prese nel giro vergo– gnoso del vizio, osceni i sistemi e i modi di corruziione. Così come appare i:n– comprensibile che tutta la sol'dita fac– cenda sia andata avianri per tanto t~m– po senza che genitori ed educatori si siano resi conto che qudcosa di strano maturava nei giov,ani loro. ,affidati. Intanto, comuil'qÙe, vengono presi i primi provvediment•i: espulsioni da scuola, controlli medici e psicologici. Si parla anche deUa. ·creazione di un cen- , tro per il riadattamento dei giovani in questione, ·pel'ché riescano a superare ·lo schok inevitabilmente ricevuto, per– ché sia sanato, senza -conseguenze, il trauma c~eatosi nelle loro ancor deboli coscienze. E' hene ,dire subito, però, che si trat– ta sohanto di palliativ-i: vorremmo pro– porre un'altra. in~agine. ,Per vedere qu;ale fosse la vita religiosa delle fami– glie .di questi ragazzi, quale l'educazio– ne religiosa impartita a questi giovani, quale. la frequenza loro e dei loro geni– tori alla vita ,sac~amentale. Siamo persuasi che ne verrebbe fuori un qua,dro desolante: scopriremmo che, nella maggior parte dei casi, tutta la vita religiosa si riduce, in •quelle fami– glie, a qualche Messa festiva ascoltata distrattamente, alla Comunione nelle « grandi occa,sioni », che la moralità co– mune è ri,dotta a ,qualche luogo comune e ohe un grave la-ssismo è la norma. Se la fede cristiana fosse stata viva e avesse pervaso (come dovrebbe) la vita de'lle famiglie oggi i_nteressate a questa triste faccenda, l'episodio di cui siamo costretti ad interessarci o non sa– rebbe stato pos§ibile o sarebbe stato contenuto in limiti, -sempre preoccupan– ti, ma più modesti. Non éreiamoci falsè illusioni: il fon- pag. 21 d·amento ,di ogni moralità è la vita con Cristo ·e con la ,Chies·a .realizzata senza mezzi termini, senza ambiguità, senza ipocrisie. Solo nell'insegnamento assi– duo e approfondito ,della dottrina cl'i– stiana è possibile ·trovare un 1 argine con– vincente e opel'ante •contro la corruzio– ne del tempo ·presente: so-lo 1'a vita sa– cramentale può co,stituire un valido e insol'montahile baluardo contro i ten– tativi di corruzione. Gl,i studi bio-psico– logici potranno anche servire a qual– cosa, perciò : m,a non hanno senso se non si riesce a far maturare nelle co– scienze, in quelle dei figli come in quel, le dei padri, la presenz·a ,di Cristo. Un'ultima ,cosa: quando si protesta contro la sfrontatezza deHe immagini, della mo,dà, ,del cinema, delle letture c'·è sempre chi tira fuori la ,qualifica di « bacchettoni >>: episòdi come quello di cui s'è padato sarebbero stati pos– sibili se da ogni parte non arriv•assero stimoli alla corruzione? Se i film non fossero queHo ·che sono? Se la stampa non fosse ridotta a una mostra perma– nente di oscenità, se tutto, insomma, non creasse la psi,cosi ,del •sesso, se alle avventure di gente fuori ,d'ogni norma, civile oltre che religiosa, non fosse ,da– ta la risonanza cui inve~e ci hanno a'bi– tuato i rotocalchi? In una Italia che sceglie a pròpri eroi e simboli sgualdrine e invertiti, lenoni e avventurieri, quel che .è a-cca• duto desta dolore ma non sorpresa. M.B. LE T T.U RE FERENC FEJTO, Les Juifs et l'antisémi– tisme dans les Pays communistes. Ed. Plon, P~rigi 1960, pp. 273. Si assiste ~n questi mesi a una fìori– t11,radi pubblicazioni in varie .lingue a– venti per oggetto la situazione degli ebrei nell'Europa orientale. Si direbbe quasi che gli isolati episodi di antise– mit-is,mo avvenuti in Occidente, ampia– mente sfruttati dalla stam 1 pa comunista, abbiano indotto st11,diosi e giornalisti a aimostrare- con abbondanza di docu– menti che ai singoli casi di antisemiti– snw verificatisi in alcuni paesi del mon– do libero si contra!ppone nell'Europa orientale 11,navera e propria campagna antisemita. Il merito di Ferenc Fejto, storico e giorna.lista magiaro di indiscussa com– petenza (la sua "Storia delle Democra– zie popolari" fa testo), è. stato quello di avere tentato di eluddare i nwven· ti della politica sovietica, adottata poi anche dai paesi satelliti, nei confronti. degli ebrei. E' infatti difficile rendersi .conto delle ragioni che inducono i re– gimi comunisti a perseguitare la mino– ranza ebraica, una volta che . q-ltesta minoranza non rappresenta un perico– lo e che non sussistono ragioni ideolo– giche di alcun genere che giustifichino la persecuzione. Fejto non fornisce una risposta univoca all'interrogativo, •ma mostra come tutta una serie di circo– stanze abbiano complottato per rendere la vita difficile agli ebrei residenti nel– l'URSS e nei paesi satelliti, una vita quasi sempre più difficile delle altre minoranze nazionali. Alla base della politica persecutoria non c'è un nwven– te unico q11,alequello razzista che ani– mava Hitler, ma sul sottofondo ,della tradizione antisemita dei popoli del- - l'Europa orientale si sono innestati man mano motivi contingenti di vario gene– re che hanno contribuito a risvegliare gli antichi risentimenti delle masse più retrograde. Per .limitarci a questo se– condo dopoguerra è ind11,bbio che l'osti– lità del Cremlino verso lo stato d'Israe– le ha ,contribuito al peggioramento del– .la posizione degli ebrei sovietici, men– tre negli ultimi' anni della dittatura sta– liniana ,l'antisemitismo ha riappresen~ tato uno strumento di lotta nelle mani dei dirigenti sovietici. La denuncia de•l– l'inesistente "complotto dei medici"

RkJQdWJsaXNoZXIy