l’ordine civile - anno II - n. 9 - 1 maggio 1960

LETTERATURA -E COSTU1V • Clerico~m3rxismo L'Ex.press· è. diventato un po' 'la ban– diera degli ,intellettuali della' sfoisti:a cattolica ·ohre ·che· radicale e ,i suoi ar– ticoli fanno· testo per tutti -quegli sprov– veduti i quali pongono alla base delle. proprie -convinzioni la premessa secon– do ·cui il -pensiero cattoHco tradizionale ( il tomismo, per intenderci) è insuffi– ciente a risolvere i problemi del mondo _contemporaneo. Il « bloc-notes l> di Mauriac val bene i •paragrafi della Summa e le illumi– nanti intuizioni che ornano il settima– mile francese possono sostituire in pie- ' no la dottrina della Chiesa che, come tutti sanno, ,è ridotta a far da supporto ai « gruppi di pressione ll, ai monopoli . economici anche perché pervieacemen– te rifiuta le innovazioni eterodosse e le novissime summe. Si osa discutere iMaritain? Non è cer- to amore •di verità e di, fede quello che .spinge i cattoJi.ci a discutere le tesi d.el •filosofo francese: gratta ·gratta si scopre •che non si accetta Maritain perché si vuol difendere la Coil'findustria. Se si pensa -ohe in Mounier scorre un filone ' di manicheismo è perché si tema che una· cc reinassance ll mounieriana possa .far crollare in Borsa le Bastogi. Se si cerca di -dimostrare ,che neHa Weil c'è un'orma evid-ente di eatarismo, dalli al- •l'untore: chi osa tanto teme che le Fin– sider scendano di qualche punto. E via •di seguito. Ma dobbiamo rassegnarci: la verità ; è che la storia deHa Chiesa è contras– '.segnata dalla lotta tra la sinistra e la : destra ·del Sacro collegio, che la Chiesa •è il baluar-do della reazione, che l'amo·, •re per l'ortodossia contra"bbanda- l'a·p· poggio alla Cohivatori diretti e •alle mene reazionarie di De Gaulle e Ade– nàuer, che il_Papa vorr~bbe· essere pro– gressista ma non può; perché chi. co– manda ,è il Pentagono •e il Pentagono non vuole l'apertura a sinistra nel ti– more di perdere titoli e possedimèn11.: • • A coloro che tanto tempo prima di– noi hanno compreso le r·agioni • della progressiva disfatta ,della Chiesa voglia– mo segnalare, in ringraziamento. delle. illuminazioni forniteéi' puiltualinerite, con tanto amore per la verità e la chia– rezza,' una cc machette >l pubblicitaria apparsa ( e torniamo al punto di par– tenza) ,su ·quella cc summa ll settimanale che è l'Express: in essa viene racco– mandato ai lettori un libro di Jean Co– stantin· dal titolo· · cc ·Communisme • du • Christ ll { edizioni Fishbacher, Paris) eon questa eloquente motivazione «L'au– teur développe la théorie évolutionni– ste de Teilhard de Chardin. Il analyse r a a v les Evagiles et montre comment 1'1Eglise, en déformant l'enseignement révolu– tionnaire du Christ est -devenue le prin– cipal ennemi de la Démocratie )>_- Non è difficile intuire il cont~nuto di tale libro, la profondità dell'esegesi storica, il rispetto per la verità e, quin– di, per la fede dimostrato dal suo au– tore; quel che vogliamo aggiungere è che se qualche radicale incertezza è pos– sibile sull'opera di Teilhard ,de Char– din, studi simili la giusfrficano -da soli. Ci sembra inoltre doveroso sottolineare come simili conclusioni (la Chiesa co– me principale nemico della -democrazia) siano inevitabili quando si accetti l'im– postazione classica ohe del problema dà non soltanto -la storiografia marxista o laicista ma anche quel settore falsa– mente spiritualista del cattolicesimo che sare'hbe più giusto e onesto -chi•amare e definire, ·una volta per tutte, clerico- marxista. M. D. o, ancora, fa propria l'opinione di chi crede che un qualsiasi viaggio di una quasiasi persona possa automaticamen– te. -creare un ponte cÌi preghiera tra OC-: •cidente e Oriente. Giudizi e tono si~ili, ripetiamo, non fanno che creare e au– mentare la confusione esistente tra i cattolici. Questo nella migliore delle i.potesi : perché può ,sorg·ere il dubbio che, insistendo sulle risorse di una fede, come quella di La Pira, si voglia invi– tare non a quella fede stessa ma ad at– teggiamenti politici, immediati quanto discutibili, che possono •benissimo· esse– re motivati diversamente senza mischia– re il sacro -con. il profano, il certo con l'opinabile. Ed ecco qui alcuni brani di. cc Testi– monianze l> -che sottoponiamo all'atten– zione, principalmente, di chi li ha scritt·i. « ll viaggio di La Pira in Egitto nello scorso gennaio, aveva due tappe fonda– menali : Damietta, dove San Francesco, Carismi e polilica capovolgendo il concetto stesso di cc cro– ciata l>, andò disarmato a parlare co·n il Il gruppo della rivista fiorentina Sultano Malek ·EI Kamil, e il monte cc Testimonianze » hà, fra i molti pregi Sinai, dove l'ebreo Mosè, uscito cc sal- e gli inevitabili difetti, la caratteòstica vo » con il suo popolo dalla terra egi- • : di giurare su La 1 Pira. ziana, conolibe la parola d,i Dio ll. Qualunque cosa faccia l'ex sindaco di cc -Il pellegrinaggio sul Sinai non si è ! Firenze è ben fatta, ogni sua azione potuto effettuare per-ché la fatica ·di un· , (la più ovvia come la -più discutibile) lungo soggiorno al ·Cairo, densissimo di sembra essere pervasa di virtù carisma- impegni· e di incontri, ha ·avuto la me- tiche che potranno anche esser reali glio sul desiderio: La Pira ha detto, ( non sp·etta a noi giudicare) ma che, partendo daWEgitto, -che ci tornerà e volgarizz3:te in ogni modo e ogni volta che la sosta sul monte sacro si deve -con- arricchite di ui:ia al)edottj•ca particolare, siderare soltanto rinviata ». sfiorano spesso il limite del ridit:olo «,Quando La Pira si muove è talvolta qualche voìta superandolo, nuocendo in difficile afferrare il sottinteso politico definitiva alle idee di cui e< Testirµo~ . dei suoi movimenti p~rché esso vie~e nianze >> vuol recare testimonianza e in- co·perto da uria motivazione religiosa. '!inuandò -un • sospetto •di istrionismo E Pitinerario è tracciàto in modo che ·_proprio sulla· p.ersona che invece si vuol sono le tappe .dedicate alla preghiera, difendere a q;asi usare a mo' di han- i pellegrinaggi in senso proprio, che diera. prev>algono sugli altri incontri, che ven• ll numero 23 della rivista fiorentina gono cc dopo l>. Lo vedemmo in occasio- Teca un articolo su La •Pira a Damietta. ne del viag~io in Russia dove ci fu anzi Da esso stralciamo alcune frasi estre- . quel piccolo battibecco iniziale con un mamente indicative,' senza - néppure funzionario sovietico perché la Messa e commentarle tanto esse si g~udicano. e la visita alla tomba di San Sergio do- si condannano da sè~ Non sapremmo vevano passare << prima ll dell'incontro·: iufati usare altri termini per chi, con con il Soviet Supremo ll. grande stupore e meraviglia, scrive .che cc Così è accaduto anche in Egitto, do- La Pira prega molto -perché considera ve il pellegrinaggio a Damietta ha avu- la preghiera come una cosa seria, o ri- to la precedenza su ogni •altro impegno tiene che l'andàre o mimo sul Sinai sia ( il Sinai essendo riservato per l'ultimo un fatto fondamentale, o fa tutta una giorno, cioè per la conclusione), senza questione sul cc prima ll e sul cc poi » peraltro che la cosa destasse sorprese l>. ( cioè sulla successione temporale) di cc La Pira impone così ai suoi ospiti taluni avveni~enti ( prima sulla tomba ed ai ·suoi interlocutori la sua tenace ··di San ·Sergio ·e·poi· -al·Crem-lino; ·prima· ...-fiducia nel-«·primato dello· spirituale l> a Damietta e poi al Cairo) o tiene a e li costringe ad accettare la sua cc lo• ricordare che ,La ,Pira considera gli atti gica ll, almeno ·come ipQtesi di lavoro. religiosi non semplicemente privati ren- Vorrei spiegarmi bene perché questo dendoli cc volontariamente pubblici », punto mi sembra essenzi,ale: non è che

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