l'ordine civile - anno II - n. 8 - 15 aprile 1960

l'ordine civile. di positivo è ancor oggi oppure la continuazione di questa sua linea politica che, oltretutto, mentre sconvolge la cl.e. ancor più divisa in questo processo di chiarificazione; impe– disce ogni sostanziale chiarificazione della politica, italiana. In ·questo momento di carenza dell'auto-rità statale, in un momento in cui lo Stato è in halia del particolarismo dei par– titi, il m.s.i. non avverte nemmeno l'ormai lontano clima del– l'ottobre del 1922 che portò il fascismo al potere,· proprio in funzione sostitutiva dell'inefficiente Stato liberale. Ciò effettivamente conferma che· il m.s.i. ,è anch'esso col- lnghi1terra Sulla stampa internazionale, specie su quella francese e tedesca, hanno suscitato una vasta eco le dichiarazioni, attri– buite al premier britannico Mac Millan, alla fine dei colloqui di Camp David ·con il Presidente Eisenhower. Era .già nota la radicale avversione dei circoli politici econ~mici inglesi alla •progettata integrazione economica dei ccsei >>, ma da questo atteggiamento passare ad un confronto storico con il tentativo napoleonico di unire politicamente -ed economicamente l'Europa, tentativo ·contro il quale gli inglesi .si impegnarono a fondo ·con una lotta durata circa quindici anni significa che in certi ambienti britannici non si è ben. compresa la profonda svolta storica avvenuta in questo dopo• _guerra. Vogliamo concedel'e, anzi lo speriamo vivamente, che il Premier britannico si può essere indotto a fare ,le riportate di~hiarazioni piuttosto con lo scopo di influenzare l'opinione pubblica internazionale ed in particoÌare il governo america– no. Washington, come è noto, vede di buon occhio il formarsi di una salda unità politica sul continente europeo, ancorata ideologicamente all'occidente e in grado di resistere da sola alla pressione del grande stato sovietico e di costituire per giunta un polo di attrazione per quei paesi dell'Europa cen– trale sotto controllo comunista, i quali hanno una antica tradizione occidentale. Ma ciò non toglie che da questo ed altri significativi sinl tomi ap,pare che uno dei temi politici centrali dei prossimi anni, fonte di proba·bili gravi dissensi nel mondo occidentale, .sarà ·proprio questo processo di integrazione economico-poli– tica sul continente europeo che è così vivamente contrastato .dalla politica britannica. La storia politica inglese presenta un duplice aspetto che l'ha caratterizzata peraltro anche attraverso i secoli passati: -accanto ad un duttile empirismo tattico, che le ha permesso da sempre di usare tutti gli accorgimenti di una abilissima e spregiudicata diplomazia, unisce una certa rigidità strregica nelle grandi linee di direttrice storica. Così ad esempio, verso la fine del Medio Evo :lo Stato inglese si impegna in un seco- . lare tentativo di espansione sul suolo francese, e' la fine di tale politica ,è collegata ad una profonda trasformazione della struttura sociale ed economica del Regno inglese. Non può certo non colpire il fatto che in questo periodo l'Inghilterra non si sia .impegnata a fondo in un naturale ten– tativo di unificazione delle isole britanniche, ,piuttosto che in una secolare lotta nel tentativo di conquistare un certo predo- 111inio -sul Sl_folofrancese ~on l'_aiuto ,dell'alta feudalità di que– sto p-aese.-Già fin da questo periodo si può vedere una naturale, -abilità ed una audacia nello sfruttare tutte quelle circostanze che potevano in qualche modo favorire tale piano di espan– sione. Alleanze, matrimoni, congiure, compromessi morali, uniti a tenacia, valore, abilità militare e politica s~mbrar.ono dare agli inglesi, per un momento, il_ sopravvento sullo Stato nazionale di Francia. La fine delle guerre sul continçnte fo bibuo pag. 7 legato àd un sistema che sta scendendo la china dell'oppol'lu– nismo, dell'instabilità, del disordine: stiamo assistendo nello stesso tempo, al nauf:r;agio del fascismo e dell'antifascismo, in un vortice, che li accomuna e li condanna. Al sens~ dello Stato e dell~ sua :funzione, si è sostituito il senso del· potere e •del suo abuso, al senso della morale e della dignità, quello della licenza e della medioc;ità. La via della costruzione, della ria– bilitazione della funzione politica passa al di sopra del fasci– smo e dell'antifascismo, riallacciandosi idealmente al Cri– stianesimo. ed Europa di Paolo Possenti effetto ed insieme causa di una profonda trasformazione so– ciale, che segnò la fine della piccola nobiltà terriera, la quale se dalla guerra traeva lustro e potenza, nella guerra si era man mano dissanguata e impoverita. D'altro lato; mentre si aggrava la lotta sempre allo stato latente, fra le grandi casate .feudali, più o meno imparentate con le corone e che si erano venute rafforzando econom·ica– mente a spese della piccola proprietà nobiliare, molti membri del vecchio cet,o •degli yeomen irrequieto ed attivo orm'ai sta• bilito.si nelle città, cominciò a cercare nuove fonti di guadagno e di avventure. Con l'epoca delle grandi scoperte geografiche, gli inglesi, ancora popolo in prevalenza agricolo-pastorale, co– minciarono, dapprima senza molto slancio, •ad affrontare i mari. La grande svolta avviene verso la fine del Regno ,di Enrico VII e continua con un ritmo sempre più dinamico sotto tutta la dinastia dei Tudor. Bènché l'Inghilterra fosse un'isola, non aveva fino ad allora sviluppato che una trascurabile atti-. vità marinara e commerciale. II nuovo periodo inizia iri ma– niera disordinata, ma con non minore determinàtezza ed auda– cia, gli inglesi si gettano alla conquist·a dei mari. La politica diventa allora una indiscuti:bile scelta, e non si bada ai mezzi pur di conquistare, ìa agognata supremazia. Benché l'Inghil– terra non avesse maturato le premesse ;toriche per una rifor– ma religios-a, data l'ancora medioevale struttura del paese, il parlamento· segue compatto il Re nella sua decisione di rom– pere con Roma, non sotto •1a spinta di ragioni in qualche modo rispondenti ad un ideale politico-religioso, ma per svin– c~larsi da quella politica cattolièa, che aveva legittimato la espansione ispano-portoghese attraverso il globo, ,per gli -in• trinseci meriti di priorità di questi_ due popoli nella storia delle· scoperte. Scisma, pirateria, improvvide gµerre di •aggressione, sem– plice calcolo economico, s1 trovano uniti ancora una volta al valore, all'audacia, allo spirito missionario e civilizzatore. Un altro cara_ttere dell'Inghilterra all'inizio dell'epoca moderna è la sua arretrata struttura sociale. Quello che il Lukacs e altri scrittori marxisti hanno rilevato a proposito dei tedeschi, potrebbe -dirs-i,con opportune precisazioni, an• che per gli inglesi. Questi ultimi entrano nell'età moderna senz•a aver superato l'esperienza storica di gran parte ·degli altri popoli continentali, ed in particolare senza aver vissuto _l'umanesimo e aver ,pertanto maturato l'esperienza critica ·e quell'individualismo pubblico e privato che rimaneva carat• teristica ·dei popoli del continente. • Gli inglesi conservano ancora agli inizi dell'epoca mo– derna una visione carismatica della monarchia e della no- . biJt,à di ti,po prettamente medioeval~. E lo stesso parlamento che nelle epoche precedenti era stato motivo di debo-lezza, è evidentemente. niente altro che una caratteristica istituz.ione medioevale, adattata ·a tempi nuovi. La forza della società inglese è in sostanza quella di

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=