l’ordine civile - anno II - n. 7 - 1 aprile 1960

Il concetto Abhiamo suritto ne'l numero prece•dente di ,questa rivista che la ,caratteristica ,del moido ,di eonsiiderare e ,di co·struire la politica che defilniamo « moderno » e ohe ,ha la sua ,prima manifestazione con il .giusnatura[i,smo,- è ,data -dall fatto che la pol 1 ifica ,si manifesta come la rea'1izz:azione di uno schema filo– sofilco•. La politi-ca- è vista 'Cioè come la realizzaz1ione di una cc ,ideofogia ». ,La parola « i 1 deofogia » ha avuto .g:r:ande ri'lievo nel maT– xismo e •perciò è stata in;tesa come un •concetto specificamente marxista. Ora questo non ·è esat.to : Marx non intende ~< inven– tare » i 1 l concetto dii i1deofogia n.è qrueUo idi 1po'litica iideo[ogica, ma intende sdlamente intevpretare ( e, in questo ·senso, fondare filosoficamente) la realtà de:IIJ.'ideofo.gia e della politica ideo– logica. 1 Marx ha sempre di fronte come o,ggetto storico ,del ·suo pensiero, per quanto ,si riferisce a-Ha lpolli-ti,ca,la RivohlZìione francese, che è la manifestazione archetip:a ,della poilitica i'deo– logica : ed è in riferimento aid essa e a ciò che ne è seguito c'he egli cerca di intevpretare quello ohe significano quegli schemi ,d,i ordinamento ,politico e socia'1e che stanno alla base deHa politica ri;voluzionaria e le tdanno anzi specificamente questo connotato di essere riivo'luzionaria. E,d egli vedrà in essi [a manifestazione astra;tta ·e •sulMimata degli interes•si -di classe, ·dan 1do così luoigo alla sua ca.rat'teristiic:a interpretazione del con•cetto idi ideofogia. Non è dun•que a Ma·rx che bisogna mivolgeirsi per ce,rcare la fondazione dd con 1 ce1'to di ideofogia, •ma a1lgiusnatura'lismo. E' anzi •dal'la ·comprensione ,propria •deHa natura del· pensiero poli'tico c 1 he comincia con Bo·din e con Alt'husio che può na– scere una •comprensione di •quelllo che sono J'jldeologia !politica e la '.politi•ca.ideolo·gi 1 ca. Jll •giusnatruralliS1IDo è un tentati,vo di ,dare ai valori ·morali del Ori,stianesimo un fondamento sepa•rato e ::.autonomo dalla . realtà. soprannatura'le del Cristianesiimo stesso: ,di seJparare cio•è '1a morale cristiana .dalla Fede e dalla G:r:azia e di ·dare ad essi un diverso fon·damento. C'è tra ila politica élassica ·e la po1itiica mo,derna una dif– ferenza -radicale a[ riguavdo : ed è questa fa ,chiave •per com– pre1;1Jdei;-e la •difl'.erenza tra i'l :pensiero •polii 1 tico •deH'umanesimo e del rinascimento italiano e.d il •pensiero •politico de·l giusna– turalismo e de'1 raziona1ismo anglo-tedesco. I due 'tipi •di ,pen– siero .sono diversi, comuniicano solo indirettamente e sono in :rwpporto polemfoo •l'uno ,con Fa[·l!ro. ,Per il •pensiero po!liti 1co dassico, in cmi il contributo degli storici è dominante-•per rispel!to a qrueTlo dei fi.lo-sofi, la poli– tica rè soprattutto azione, ,concreta, 'prudente, ed ·efficace : azio– ne circa 1 partiC'l.tlaria, retta dagli atbiti etici e pratici del sin– golo ehe, nella scelta, sia pure so•ggeHa al· Fato o agli dei, è però sempre ill pro'tagonista umano deHo svolgimento politico. ;Da questo •punto •di vista i'l 1plat001ismo, ,cioè :il tentativo di una •costituzione razionale •dello Stato, ra•ppresenta, come sem– pre Pfatone, un •punto termina 1le, un moment~ ,di autoeleva– zione del ·pensiero greco su :.Se stesso•. E in ogni:i easo il carattere mistico e ,contemplativo della filosofia platonica, il carattere di fusione mistica con i 1 l Vero e con il Giusto che 'Caratterizza '1a sa·pienza del filo,sofo ;pla– tonico, è hen lontano da,l razionalismo ,del gi111snatrura1lismo moderno. L'Umanesimo iÌnterpretò la politica classi-ca soprattutto anraverso gli storici e ·gli storici 'latini: Liivio e Tadto furono, in momenti diversi, i maestri 1de:l1pensiero politico ,italiano e spagnofo. E' di qui che il Mac 1 hiave:Jili parte per fondare il suo concetto di autonomi& diì~!'ll po,UH,ç!\. Tale ·concetto non si di ideologia di Giovanni Baget-Bozzo presenta co;Ìne 111nasurrogazione del Cristianesimo, ma come_ la separazione ,della ·poE,t'Ì'ca ,da esso. H Cristianesimo viive intatto, ma a!J di fuori deilla ,polì– tica. Alfa base .della ·po 1 liti 1 ca sta l'eroismo nel senso ,classico, cio.è una sm:ta ,di •«eroico :furore », ,d,i. natura'le prepotente ispirazione cthe travolge tutto : sentimenti, ricordi, simpatie e tutto coinvo,lge nell'O'pera sacra idi edi 1ficazione deHa ciuà. In questo senso, si è p·otuto a,vvicin:are l'ii,spirazione politica a qu·ella •a 1 rtisti 1 ca e fare, in questo senso, ne-I senso dell'« erofoo .furore>>, della politica un'·« o:pera d'arte». Il voler coinvologere ilJ.Cristiane,simo in politica significa inevitalhi'1mente lordarlo !, i preti ohe fanno. 1poli.tica co~– metton-o i medesimi errori e peccati ,dei 1 laici. Sofo che in essi abi,trualmente manca appunto P« eroico furore », che travol,ge i•l 1laico ,civilmente ispirato e dà una qualche giustificazione al'1a ·sua dura azione . .Pe11ciòi loro ,vizi riimangono ,a un tempo imbeMi e steri'li. • Così Ma,chiavelli e Guicciardini soffocano nella polemica con i 1 l olerica'lismo ed il ,potere clericale le 0 1 biezioni c'he al loro •pensiero si possono faire in nome •del ·Cristianesimo. Anche qui dunque 1 la « ·doppia veriità >> è il segno' del pen– siero •rinascimentale in Italia. Non lo è invece nei paesi •della Riforma ,e in.fluenzati .da•l– la Riforma, ,dove la dissoluzfone a un tempo della Ohiesa e • del!la teologia, la separazione tra Rivelazione e ragione, tra Grazia e morale, spin•gono a'1 tentativo di dar vita a una fon• .,dazione autonoma sia dell'ordine teoretico che •di ·queUo pratico. . D'altro lato, i paesi deHa ,Riforma ,come respingono il pensiero cattoHco, così respingono queltlo •dell'umanesimo ita!liano: 'l'« anrtimachiavel'lismo >>,è una -deteruninante .della loro ,cu'hura. Il giusnaturaEsmo moiderno nasce ,dunqrue ,con due fon•damenta1i ,avversari: uno è la teo.lo, gia •cattolica e l'a[– tro è 'l'umanesimo. L'uno, ;si intende, giustifica e potenzia l'altro. La po.Iem'ica ·con-tirola teo'fogia ,cattoHc:a consiste ·a'Ppunt-o ne 1 l dimostraTe ,ohe in essa è implicito a .machia·veMismo ·: e la polemica ,contro il machiavellismo 1 cc romano >>.Pone la cul– tura protestante in buona coscienza con i1l suo assunto fonda– mentale ·di essere espressione di una -<< restaurazione >>del Cri– stianesimo contro il ritorno neo-pa1gano. Posti 1questi due avversari, quale via si ·offire ,al •pensiero po 1 liti 1 co dei •paesi riformati? Da un lato essi non p·o,s•sonoaccet– tare afouna forma di ,dipendenza 1deÌl'ordine politico da quello ecdesia'stico; deil:Jibonodunque •porre nelila soeietà ,politica il supreiino criterio- ,dii, autorev{)'le determin~zione •del giudizio moirale, sia questo il principe o '1a ·collettività, si sostengano forme ,di •go,verno monarchi 1 che o :aristocrati·che o deimocrali'che. A questo sono obh'ligati ·dalla loro 1pri·ma negazione, qiuel!la del Ca,ttoli,cesi:mo. Ma d'altTO ilato, essi no•n possono ammettere la •politica come un atto di ispirazione del chiamato, come una co,struzione di p·assione e di v·o'lontà, legata aH'« eroico furoire >> de'l singolo. Lo vieta la polemica, •per loro sotto ogni riguardo essenziale, con l'umanesimo, testimone dellila corruzione ;do.g– matiica della Chiesa ,di Roma. E' così che nascono una concezione filoso.fica e po,litica omogenee a queste esigenze : cio.è tla visione di un cosmo, una volta per sempre 1 determinato •da Dio come insieme relativa– mente autonomo di attitudini, inclinazion[ naturali e ,di 1 ritti e doveri mora'1i. La _naitura 'sia fisi•ca che :morale apparirà come un insieme di ,diritti e ·poteri oramai matematicamente e mec– canicamente funzionanti, conoscibili pienamente con ila solà ra•gione.

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