l’ordine civile - anno II - n. 7 - 1 aprile 1960

pag. 20 componendo ogni divengenza c:iJogmati– ca, mentre i Lanni rinroov'U,vano l' 01rdi– ne •stabUito 11;0iCanoni per le sedi pa• triarcaU, ,ponendo come secondo dopo il S. Pon,tefoce iJl Patriarca di Cosliaroti– nopoli. Benché l',idea delha oomposizione del– lo scvsma no:n fosse mai venuta meno n,e/ila Oristiarovtà, e l'wrvvone fosse ciò che più Roma desiderava, è soltarvto per alcuni motivi iin:direUi seppure gravu.– siimi che si ,rvwni!sceil, Concilio fra Gre– ci e Latini : la ,neces-svtà da parte di Papa EugeniJo IV di por termine al Concilio di B,as~lea che, col riconosci– mento deUJa Ohi!esa auto1noma boema e coU',al]ermazione deW,autorità dei Con-, ciii superiore al Papato, ra,ppresenta nella istoria moderna la prima grande battaglia co,ntro .ZaSanta Sede; la spe– ranza dell'imperatore Giovanni VIII Paleologo, attrooerso l'unione delle due Chiese, in un aiuto effettivo dell'Euro• pa 'Cristiana contro iJlTurco se111!pre ·più minaccioso. À,ssai fontJane 'cSirivelano srub;ito le posiz,ioni dei Grevi e dei Latini soprat– tutl!o sulla questione deWaggiunta al Simbolo della Fede del Filioque (,il Credo Latvno pone come articolo di f e– de che ,lo Spirito Santo procede dal Pa– dre e dal F,iglio, menPre i Greci soste– nevano che procede dal P•adre aUrover– so i>lFi,ilio) e sulha co•nseguente vaUdità dogmatica di quella addizione. N, Filio– que non è - negli argomenti dei teo– logi latini - uma sempUce aggiunta, ma piuttosto uno svilwppo già con'terouto nell'-al]er,rroaz,ioneche lo Spirito Santo prooede dal Padre: come l'atto di fede di Nicea era un'amplifioazione de.l Nuo– vo Testamento, come i pos.t,eriori Conci– li hanno dato una formulazione più evi– dente della fede, senza aggiungere nulla al Nuovo Testamento, così anche U Fi– lioque 1 non rappresent!a s,e no,n una ul– teriore chiarificazione e svilwppo della fede; la Chies.a resta sempre salda nei swo<i poteni, togliere ad Essa la poiss,ib,i– lità di comp,letare una formulazione dogmatica significa sminuirla, renderla incapace di affrontare le crisi determi– nate daUe eresie. La Chiesa è vista nella sua re-altà v-iva di Corpo di Crris,to : ga– rantif)a dal suo Fondatore, Capo vnvisi– bile, e dallo Spirito Santo, cus.todisce, annuncia e definisce nei secoli, inf alli– bi>lmente, il deposito della fede. La di– scussione pracede swl valore dogmatico ste'Sso del Filioque : bas,andosi swlla fi· loisofoaaristo,tel,ica, i teologi laf)ini defi– niranno il significato di generazione, se– condo il metodo tomistico di indagare con. l'ausilw della ragione il dato della R,ivelazione, ma won è certo questo U terre-no sul qua le p ossono essere segui– ti dai G,reoi; A r.is• l!otele è ad essi prati– camente sconosciuto e le disquisizioni rulla sub·stOOJtia prima e secunda, lungi dal convi,ncere ed illuminare i Greci, li rendono ancora più tenaci nella loro proféssio:ne di fede. E' soltanto quando il Monte-nero, il Provinciale lomb,ardo, p,reS'enta ·un grande nwmero di Padri Latiroi e Greci che co:nfessano la ool!trina della Clùesa Occi!dervtak, ohe ci si avvia ad un accor– do. Ilario, Gerofumo, Agostvno, À•mJbro– gio aissieme a Basilio, Didimo, E'pvfa– nvo, Atanasio, tutl!i, in diversi puroti del– le foro opere, affermano che .io Spi!rito Santo procede dal Padre e da•l Figlio. Queste precvse tesfiimonianze portate dal M orotenero, cominciano a scuotere la posizione dei Greci : essi pure ba– sano la foro /ede s,ui Padri, ed i Padri non possono sbagliare perché vspir-ati dahlo Spirito Sarvto e se .anch,e talvo'lta vi è diversvtà di espressione, la diver– genza deve essere solo apparente. In ques,to nuovo clima si giungerà alla defini:z;ione che vl Figlio è secondo i Greci, causa, secondo· i Latini, princi– pio_ dehla sussÌ!stenz,adello Spi.rito San– t·o; e poiché i•l P.adre nella generazione ha dato al Figlio tutto ciò che è del Padre, l!ra~nè che ,l'essere Padre, il Fi– glio ha dal Padrn anche ques,to, che lo Spirvto s(l)Tl)fiO procede dal F,iglio. Sempre r~ferendoisi m Padri e ahla Sa.era Scrittura si risolveranno anche gli ahtri problemi in sospeso, P,nima·to Pon– tificio ed esistenza del Purgatorio. E' riconosciuta così l'or.todos-sia dei Lat·ini ed è accettata dai Greci l',union·e. Ma i d~enzienti, in campo greoo, col, passare del tempo, ooq,uistJanoforza e la botta– g.hiadi Varna, con la conseguente cadu– ta di CO',Stantinopoli, pone termine al– l'unione. L'Olpera del Gill ,(]. Gill s.j., The Council O'f Florence, Cambridge, Un. Press, 1959), che, presenta un quadro completo sia storico che teologi-co del Concilio, è certo •un importante contri– buto alla causa dell'Unione fra la Chie– sa Cattolica e ila Chiesa Ortodossa e nel– la misura ,nella quale i problemi discus– si a Firenze sono di nuovo attuali, esso ci offre la ,possibilità di utili conside– razioni. Non a caso l'accondo fra Greci e La– tini vie-ne raggiuroto quando si co 1 n,s.tata l',wnità della formulazfone dogmatica dei P•adri Orientali ed Occiderotiali. Lo Spirito Santo, che è Spirito di Verità, garanti!sce sia i Padri O.rientaU che i Padri Occidentali. N onost,a,roteogni dif– ferenza di posizfowi filois,ofiche - la patristica greca ha come base la filoiso– fia pZatonica e 1vl suo schema abvtuale di vita è ~l bios theoreticos, mentre la pa– tristica ZatiJna è più ,ferma sul dato ps,i– cologico, sulla realtà de!la Rivelazione neU'uomo - la conver.genza .nella f 01r• mulazione dogmatwa dvmostra chiara, mente che non esiste una tradizione la– tina diversa o contt apposta a quella greca, che 1a Tradizione è una : lonta– nanza 1 psicofogiJca, vo.forvtà àa parte dei Greci di restare suJ~leprop•rie posizio-ni do~matiche, si riJco:mpo,ngono e si an– nUJUano,quanJdo ch<iarasi manifesta la concordanz·a dei Padri. « Noi non ave– vamo letto .i P,awri Latini - dirà un rapp,resentarote dm Greci - ma o,r.ache li abbiamo letti, li approviamo >>. Lo Spirvto di Venvtà ha agito swi Greci, non • è possibile non creJdère cthl'Ortadoss.ia dei Lat·ini. Non solo quirvdi lo stesso l'ordine civile Cristo, lo stesso Sacerdozio, la stessa Chiesa. ma anche la stessa Trooiziune. E' certo cke se anche oggi -i teologi vor– ranno girungere ad un accordo e rifarsi alle grandi fo11Jtidella Tradizione, que• ste non parler(lJTl)noche di Cattolicità, quell'unvversalvtà che 1>a Chiesa ha in sè non solo ,perché possiede tutta la Ve– rità, perché in essa l'uomo è CO'TTl!piuto nel natu,r.ale e nel soprall)naturale, ma anche perché, e ài conseguenza, l'Orien– te e l'Occidente hanno testvmon'iato la stessa Realtà indivisvbiJle, la foro vervtà particolare si è trasf orma·ta nell'incan– desce-roteunica Verità divina. « Lodate il Signore voi tutte, o genti, lodatelo voi twtJti, o popoli!>> (116-1) canta il Salmista. Twtti i papali dell'Oriente e dell'Oc– ciderote sono invitati a celebrare il Si– gnore, -ma questa lode non sarebbe com– pleta se non si esprimesse nel modo che Iddio ho assegnato a ciascun popo– lo, inno di fede tanto più gradito quan• to più compiuto nella sua varietà; co– me lwdio si comJpiace di creare ogni aroima con fin:confon&ibvle sigillo della Sua originalità, come pretende dia ogni essere spirituak - uumo o angelo - una testimonianza d'amore nella qua/,e la creatura tutta si attui, così chiama tutte le genti a « u11,cantico nuovo », che ,non è monocorde, ma che fonde in un'unica orm,o,nia le note diverse. Patirà forse mancare aUo Chiesa la lode propria dell'Oriente, la contem– plazione di Dio, il senso profondo del Mistero di Cristo nel quale « il tutto suss-iste e in lui piacque ohe ab.itasse ogni pienezza» {Ad Col. 1-17, 19); la spiritualizzazione del mondo, « fi– gura >> che si consumerà in « un nuovo cielo e una nuova tenra » (Aip. 21-1). • Pol!rà la Chiesa dimelliticare che Cri. sto è vero Dio e vero Uomo, « Verbo che si è fatto carne ed abitò tra noi )) {Giov. 1-14), che ,l'uomo ha sul piano della creazione una sua dimensione, che possiede quel nous energetìcos ( Arist. De An. 111-5-430, 10) per oui l'iroteUetto e la volontà sono autonomamente indi– rizzati ad un fine naturale, seppure in– scindibilmente unito ,al fine sopranna– turale, ohe Cristo ha lasciato a Pietro e ,in Pietro a tufJti i Pontefici il potere di « sciogliere e legare>> (Mat. 16-19)? Trascendenza di Dio, Incarnazione di Cristo, ecco .;,z deposiito della Rivelazio– ne, che i Padri harono illuminato, pro– clamato, difeso contro ogni gnosi, con– tro ogni materialismo, ma sempre nel– l'unica Chiesa. « La gloriosa schiera di Santi che ognuna de/Jle vostre genti ha inviato al Cielo, quelli s,pecialmente che con i foro scritti hanno Zuminosamente trasmessa e ,spiegata la dottrina di Gesù Cristo, sembrano anch'essi 1Jnvitarvi, con l'esempio della loro vita, all'unione con questa Sede A po•stolica, con la qua– le - la vostra comunità cristiana è stata per tanti secoli saldamente congiunta>> ( Ad Petri Cath. 40). Vorranno i fratelli separati ascoltare la parola di Giovanni XXIII? ACHILLE MORINI

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