l’ordine civile - anno II - n. 6 - 15 marzo 1960

bi l'ordine civile Fra'Ilcia una ma,g,giore decisione nella soluzione della questio– ne algerina come premessa per iniziare di nuovo quel ccdi– scor,so » europeo che ha come fine l'integrazione dell'Europa. La Francia ha tutte le carte in regola, una volta rag– giunto un modus vivendi con l'Algeria, per ·assumere la lea– dership ..politica dell'Europa unita. Ricca di maggiori tradizioni .politiche, senza più il pro– blema di un forte partito comunista all'interno, la Francia potre·bbe ritrovare .la sua ccgrandeur » al timone della politica euro•pea coadiuvata da una Germania che sebbene mutilata, ha raggiunto una potenza economica di primissimo piano. La Germania, scevra da preoccupa:òoni di carattere co– lonialistico, ma a-ssillata da pro•blemi di diverso genere, è forse la più preparata e la più consapevole al ccpasso » del– l'Europa unita. La distensione, ci sembra, non o}Irirà nessuna • possibilità alla riunificazione -della Germania essendo stato ormai accettato il •principio dello statu quo. Né, probabilmente, il dinamismo di Adenauer troverà, su questa questione, un sostegno risoluto da parte ,degli aitri alleati occidentali. Insoluta rimane anche la situazione idi Berlino, che ha visto su posizioni irriducibili un duello diplo– matico ,che fece temere uno sbocco fatale per la pace del mondo. La distensione ha posto il problema di Berlino nel quadro ,dei rapporti generali tra U.S.A. e l'U.R.S.S. ·prescin– dendo, in un certo senso, dalla legittimità delle rivendicazioni da parte della Germania Occidentale. Soluzioni radicali non ci sembrano oggi possibili : la so– luzione russa, - neutralizzazione ,di Herlino-Ovest - è in!l·C· cettabil,e per la Germania e per l'Euro·pa Occidentale. Il prin– cipio· dell'a·ppartenenza politica di Berlino Ovest all'Occiden– te non può essere discusso, anche se si può rivedere l'attuale forma. Non si può escludere che, in ultima analisi, l'integra– zione di Berlino Ovest nella 'Repubblica Federale, che com– porterebbe per l'ex capitale tedesca la garanzia della NATO, possa finire per diventare una base di acc,ettabile compromesso. vag. 7 --------------------------'~ .La •politica di Adenauer tende a,d uscire dall'cc impas_se » creata dalle mancate risoluzio}\i ,dei più scottanti proble-mi tedeschi, orientandosi decisamente verso una politica d•i carat– tere euro,peo che s<;,llecita, e l'incontro con De Gaulle è una chiara manifestazione di q{iesta volontà,· quell'integrazione che la forza stessa della logica impone. • La· nazione europea che fino ad oggi, è stata :colpita da una ostilità pregiudiziale, è la Spagna; il giudizio negativo nei confronti di questa par.te deH'Europa, sta perdendo la consistenza di un tempo ed i l suo ingresso nella NATO sembra essere un ,fatto scontato. Il nostro giudizio sulla ,Spa,gna non può essere definiti~o sia esso posit;iv-o che negativo; è in atto; infatti, in questo pae– s~ un lento processo .di revisione costituzionale che non ci sembra il caso di sottovalutare. La vicinanza della Francia potrebbe costituire, per la Spagna, un esempio da •seguire. Una futura omogeneità nella struttura politica, la man– canza di un partito comunista fortemente organizzato, potreb– bero animllare quelle eccezioni che si oppongono all'ingresso della Spagna nell'ambito di quei rapporti, che ci augurian10, daranno vita all'Europa unita. L'aumento dello spazio dell'unità euro-pea. e il rafforza– mento -di vincoli •politici e istituzionali ,dei. singoli stati, ci paiono così gli obiettivi strategici della politica estera italiana nel tempo della distensione. Il fatto che l'Italia sia l'unico paese ,a non ,avere problemi. di liqùidazione coloniale né di unità nazionale, non dovrebbe condurre la . nostra politica estera sulla strada di una curiosa leggerezza, ma -permetterle· invece :di dedicarsi a perseguire la politica di inte,grazione con testarda tenacia. Ci sono troppe ragioni e troppe realtà che militano in senso europeista· e troppi inconsistenti motivi a sostegno delle tesi opposte perché, anche in questo caso, gli obiettivi ideali no·n si rivelino la condizione di una politica di costruzione e d1 successo. .... MONTEDEI PASCHIDI SIENA ISTITBTO DI CREDITO DI DIRITTO PUBB-LICO F O N D I P .A T R I M O N I A L I L. 6.;i:i9.520.778 Fondato nel 1624 Tutte le operazioni di BANCA E CAMBIO CREIJITO FONDIARIO CREDIT() AGRARIO C~rrispondenti in tµ,tto il mondo DIREZIONE GENERALE : S l E N A Filiali: ToscANA - CAMPANIA - EMILIA. LAZIO - LIGURIA - LOMBARDIA - UMBRIA

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