l’ordine civile - anno II - n. 6 - 15 marzo 1960

contro 1. - C'è una conferenza ( 1), tenuta da Giorgio Lukacs il 28 giugno 1956 all'Accademia politica del Partito operaio ungh.ereJe, alla quale gli avvenimenti successivi hanno con– ferito il valore di << anticipo ideologico i, lucido come una previsione scientifica, drammatico ~ome una profezia. 'Lukàcs vi prende ,posizione non in veste di « politico ii che miri a precostituirsi meriti per una cc svolta ii destinata poi a chìudersi -così impensatamente per il suq paese; ma co– me fil<fsofo ché ,decida d'intervenire per operare dall'alto, sulla traccia del << nuovo corso ii post-staliniano, alcuni aggior– namenti e alleggerimenti dell'ideologia comunista. Più defi– nitamente, maneggiando -con grande perizia gli strumenti del mestiere,· Lukàcs si adopera per verticalizzare i piani della contraddizione dialettica progresso-reazione, socialismo-capi– talismo, proletariato-borghesia. 2.• L'opposizi.one storica tra il mondo capitalista e il mondo comunista, ineliminabile in quanto rispecchi << la con– traddizione foi1damentale -della nostra epoca ii, non coincide sempre e ii.ecessariamente. con una opposizione politica. - Lenin avversò deèisamente << la concezione per cui la so– cietà 'si •dividerebbe anzitutto in due campi : in quello d~ progresso, in qu;sto ca.so della rivoluziòne socialista; e in quello della reazione, vale -a dire l'imperiali,smo ii. << Queste false rappresentazioni ( sempre secondo Lenin) portano quasi a credere che in un luogo si raggruppasse un esercito e rlfoesse : noi vogliamo il socialismo, e in un altro luogo si raggrup– passe un altro esercitQ e affermasse: noi vogliamo l'imJJeria– lismo, e così si -arrivasse alla rivoluzione· socialista ii. « Chi ~Herma principi simili, a giudizio di· Lenin, rinunzia alla rivoluzione 'socialista ii ( p. 8). :, La conseguenza << valida per la problematica attuale ii di questa premessa leni1tiana ;i.n_bocca a Lukac,s divepta up.a chia– hficazione liber.atricé : << 'le v;erità storiche ùniversaJi ctel mat– 'Xismo si affentrano dialetticamente i~ ~odo tale ché è pos– $ibile non ,soltanto un'opposizione fra una qualsi,asi azione tattìca assolutamente necessaria e i princìpi teorici generali - • ~ storico-universali, ma addirittura che ciò può a·ccadere. nella ~ostia stessa strategia ii. Traducendo in magra prosa, l'oppo– ~izione di fondo è -sì tra capitalismo e socialismo, ma la storia ~ padrona -di muoversi liberamente in seno ad essa adottandò ~n m()!bilissimo giuoco di spostamenti, di attraversamenti, -di jnterdizioni, di avvolgimenti. !; Non fu, il comunismo, ,dalla ,stessa parte del capitalismo, ~ontro il fascismo? E non trasse, da codesto roveseiamento di Eronte - contraddizione nella ·contrad-dizione - J'impuho ~lla sua espansione decisiva? << Ciò significa che la contrad– ~izione per la -quale la nostra ,strategia e la uostr_a tattica ~on erano deten:~i-nate daU'oppo:Sizione fond;:1_mentale dell'e– poca, vale a dire dall'~pposizione_ fra ~apitalismo e soc:ialismo, jlna da quella tra fascismo e antifascismo, era una ve~,a -con_– had-dizione dialettica, espressione del movimento storico 'rea– le)) (p. 14). Senon•chè--;questa contraddizione nella contraddizione, po– ilitiva -e << indovinata ii marxisticamente, ha giovato tanto al comunismo quanto al capitalismo. Nel ricondurla dunque ver– so la -contraddizione .storica fondamentale socialismo-capita– lismo, s'impone )a massima cautela. Interinalmente, interlo– cutoriamente, essa ( vedi Berlino). stabilisce una convergenza, un accordo, un margine di -compossihilita tra gl~ anta,gonisti_ « supremi ii, su piani -di inalterabile parità. Di fatto, essa so- ( 1) GEORGES Lu!tics, La lotta tra progresso e reazione nella cultura d'.oggi, Feltrinelli, Milano, 1957. b o STUDI il • settar1sino di Francesco Mercadante sp.ende e in qualche modo neutr,alizza l'urto tra occidente ( capitatista) e or.iiente (c.omunista): ·cioè fradisce la macro– contraddizione che ipoteticamente la condiziona. 3. Tuttavia Lukacs non intende nnuncia1·e a nessuno dei p1:incipi di signific;ito storico universale : rinuncia -che degenererebbe in << revisionisw.o, opportunismo, spirito liqui– datorio ii (p. 13). Ma tali principi costituiscono· le riserve aul'ee, intangibili, che ,nessun marxista deve sognarsi -di ado– perare pe;r l'uso quotidiano, come moneta spicciola utile nel commercio ·con le infinite contraddizioni dei .fatti e delle lotte particolari. Sarebbe settarismo. << Uno dei tratti più caratte– ristici d·el :Settarismo e -d.el dogmatismo -consiste nel mettere in immediato rapporto i fondamenti della teoria con i proble– mi del giorno.-Secondo que,sto modo di veder.e, ogni problema quotidiano, qualunque ne -sia la natura, deve dedursi. diretta– mente e senza mediazioni dai più alti principi del marxismo- • le:iiinismo ii ( p. 10). • • Il funzionamento dottrinale burocratico del marxismo– leninismo è mess~ in -~risi da Lukacs con una proposta che ~eccà fo-rse d'eccesso -d'intelligenza_: la contraddizione -asso– luta sta 'in cielo,. egli dice, 9ui -in terra lasciateci lavorare con materiali terrestri, lasciateci fare i conti con la realtà, che è ben -più varia ,e dinamica e << minutamente ii contra.d– dittoria di quanto non preveda lo schema dottrinale massi– mali·sta. L'-azione -complessiva -del -comunismo non può avviar– si e consumarsi su binari obbligati: ha le sue crisi rii slitta– mento, di ritorno indietro, di ritardo, di recupero. La lotta fascismo-antifascismo è una delle tante speri– mentabili e sperimentate co·µiplicazioni dialettic4e della con• traddiz,ione, tale- oltretutto, per la sua ·entità, da giustificare ogni possibile altra dislocazione sia ,tatti-ca che strategica. Non è facile, insomma, impiantare dall'oggi al domani ~nà logici) della coesistenza, sulli prémessà mànichea del be– ne, del pro,g.resso tutti da una _parte, e del male, -della rea– zione tutti dall'-altra. Il nuovo orientamento comporta una ret– tificà -radicale della premessa, una t-rasformaiione in strate– gia di pace -di quella -che, in astratto, è un .permanente alli– neamento di guerra. Coesist,enza v_uol dire << apertUra ,dall'interno ii, sia pure i~ 'grado minimo, verso l'altra parte; vuol dire anche << confront~ di posizioni ii trasferito sul terreno diffi-cilis,simo -dell'« intender,: si ii e, ·cioè, dello -spirito. Il passaggio, apparen,-em'ente imper;; cetti,bile, è invece di carattere rivoluzionario. L'attenzione'. valutatrice si ,sposta ,d·all'esterno 'all'interno del comunismo; polarizzata non più dalla massiccia -entità dei suoi « mezzi iiJ bensì dalla discussa bontà dei -suoi titoli oggettivi o morali •~ ra:ppresentare -il progresso della cultura e della -civiltà. •Dondè un'infinità di problemi nuovi, imposti dalla necessità ili cono.i scere e di analizzare con spirito realistico le condizioni vere della competizione. Ed ecco un primo risultato -dell'analisi << aperta >) e rea;; listica. L'occidente non manca di presentare esso pure con– traddizioni feconde, delineate nel senso -della storia. Co~ minciamo dalla religione: essa non è tutta reazione. Tanto in seno al protestantesimo quanto in seno al cattoli,cesimo ~siste unà • sènsibilità che attesta precise ,contraddizioni - sempre questa è la -parola tecnica - d'i,ndirizzo progressivo. << L'origine -di ciò sta ,nel fatto - scrive Lu•kacs - che dei novecento milioni di uomini -che vivono nel socialismo moltissimi sonò i cattolici praticanti, ed è fondato il timore che il loro legame con la Chiesa cattolica possa, col tempo, cessare completamente ii. Ma Lukacs si stacca dal settarismo

RkJQdWJsaXNoZXIy