l’ordine civile - anno II - n. 6 - 15 marzo 1960

l'ordine civile \ ostilità quando' non ,pure la a'Perta « pressione »- che incon– travano .all'-esterno, costringendole a non -disarmare, a per– petuare il momento della rottura, impedirono loro qualsiasi possibilità di •superare il complesso della « rivoluzione per– manente >>e di avviarsi ad un ordinamento stabile. il signifi– cato storico dei « fascismi >>si esaurisce quasi inte-ramente nellà rivoluzione operata, e se una. qualche validità. speri– mentale è possibile trovare nei regimi che hanno instaurato, essa va cercata .nel governo· di un duce e non ,gjà nel gove1:no del partito, il qua-le difatti, appare sempre in funzione quasi soltanto strumentale della volontà del capo. E' chiaro; in ogni • c•aso, che quei regimi non furono e non so·no, come vuole la propaganda democratica, te ri,gurgiti del passato >>o sopravvi– venze anacronistiche, ma furono e sono esperimenti nuovi, tentativi empirici di un ordinamento diverso, ancora condi– zionati dal « momento >>della :febbre rivoluzionaria ~ dal.la paura di una ricaduta nella malattia. D'altra parte, nell'oriente europeo è stato sviluppato -fino alle' estreme conseguenze il processo ·deduttivo ·del -sistema liberaldemocratico, ed è arrivato, col co~unismo, all'esaspe– razione estremista della partitocrazia. La « derivazione ,> co– munista è l'ultimo anello· .della catena del cc sistema >>che inizia col liberalismo. L'instaurazione della schiavitù politica è l'estremo logico portato della proclamazione della « liher– té >>.Altre derivazioni all'interno del sistema non sono più possiil!ili. O l'anarchia, totale o l'autodistruzione; o·ppure la « svolta », 1a cc conversione >>.Quando si precipita fino in fon– do ad un abisso, se non vi-si tFova la- morte·, non resta altra· possibilità che risalire per altra strada. Ma indietro non si potrà mai ,più. tornare. E con ciò stesso il sistema è concluso definitivamente anche da questa parte. E' in questo momento del suo « dissolvimento >>che gli •estr-emi, fascismo e comu– nismo, si toccano,- e dal punto -di contatto escono, come linee divergenti, àal circolo chiuso e sofistico del li,beralismo de– mocratico. Ma nell'Europa neolatina,· 1a nostra superiore maturità civile e politica ha suscitato l'aspirazione e la volontà di su– perarlo, senza. ,passare necessariamente per la sua •degenera– zione -comunista, ma con una svolta brusca, con una rea– zioue violenta, per· avviarsi decisamente su una strada nuova. E ha prodotto le rivoluzioni fasciste. Gli avvenimenti esterni, culminati nella guerra, gli hanno impedito di incamminarsi per quella ,strada; e la svolta è rimasta ferma al momento della rottura. Ma il .processo di dissolvimento del vecchio sistema con– tiO:ua invisibile come un male sottile che lo mina dall'interno ( ed è il male dell'errore filo-sofico che l'ha generato) ed è ar– rivato- ormai al ·tempo del suo squallido crepuscolo. Ed ecco . che ,il problema del suo superamento si è riaperto clamoro– samente in Francia in tutta la sua drammaticità. In Italia esso· continua a-d essere· volutamente ignorato dal.la classe -po-litica dirigente ( ma non certo dalla coscienza civile !degli itali,ani)- che considera una «conquista.>> ed un progresso l'aver fatto regredire la vita politica della nazione alla fase che fu propria dell'altro dopoguerra. La •Spa-gna è rimasta finora ferma al momento della rot– tura. U 1P.ortogallo, sia pure in sordina, ha compiuto prati– camente- -parecchio c·ammino sulla strada dell'evoluzione spon– tanea ·ver,so un ordinamento nuovo. Forse ·neppure la Ger– mania. è oggi estranea al problema. O almeno esso non è probabilmente sfuggito al Cancelliere Adenauer, se nella sua decisione di accedere .alla Presidenza della Repuhhlica ( po,i r,ieritrata per la ·constatata i.mpossi,bilità di superare gli osta- bi liotecaginobianco pag. 5 coli) è da vedere, come è probabile, ( e le tesi sostenute nel • suo famoso discorso di candidato .sembrerebbero ,conformare que_sta impressione), il desiderio di costituire per il suo paese', le ,premesse ad una cc svolta >>analoga a quella operata dalla Francia. ,, Sè -dunque in questo processo ·di_superamento del (< si– stema >> l'Europa neolatina ,è .stata veramente· all'av.anguardia, la Francia di questa avanguardia tie~e ora indiscutibilmente la testa. Il tempo era forse ormai maturo per questo trapasso pacifico a differenza' di quanto avvenne ,in Italia nel '22 c in Spagna nel '36. Le precedenti rivoluzioni fasciste, lo avevano prepar,ato; e !'o.pera chiarificatrice del tempo ne aveva tessuto la trama. • Ed a permettere e ad operare in sostanza questa svolta paci,fica è stato proprio il « fenomeno gollista >>int,eso come fatto di popolo ( ma non di 'partito) cioè pro,prio quell'ahban– donaTsi del popolo francese nelle mani di un Capo, c.on una compattezza che partendo dai militari d'Algeria è ,arrivata ad abbracciare persino un milione e più di ravveduti seguaci del « ·verbo » comunista. Ed è pro-prio questo fenomeno che, lungi dal rappresentare ( come vogliono i no·siri « -democrati-èi ») un indizio di decadenza e inizio di regresso politico, costituisce in realtà anche urta prova effettiva della superÌ"ore maturità rag,giunta dalla coscienza civile e politica del popolo fran– cese. De Gaulle ha finora adempiuto il suo compito di pre– siedere al momento difficile della rottura, colla sua autorità e col suo prestigio .che sono risultati capaci di pacificare gli animi e di ottenere l'adesione e l'obbedienza. Saprà egli ora essere all'altezza ,di interpretare l'aspirazione del popolo fran– cese, e di avviarlo.all'instaurazione di un ordinamento nùovo·? A ,prescindere da .o,gni considerazione su quelle che possono essere le sue convinzioni, oltreché le sue effettive qualità, non possiamo non augurarcelo fervidamente per il bene della Fran– cia e dell'-Eurnpa tutta. ' Ma c'è intanto un aspetto di questa sua « seconda mis– sione », che egli sembra saper cogliere bene, il valore storico ed esemplare per l'Europa latina, della· cc svolta >l compiuta dalla Francia. Fqr,se il tempo si avvia a maturazione ,per un -tra.passo pacifico per tutta l'Europa che ha già sofferto delle prime « rivo1uZ'iÒni >l. • L'occasione eccezionale -della Francia è l'occasione di tut– ta l'Europa neolatina di ritrovare insieme se stessa; e di offri, re 111prova ,della sua millenaria civiltà politica. E per la qualità dei valori morali e civili che della nostra maturità politica costituiscono il fermento vital~, essa rap, presenta anche -l'occasione .per la coscienza c-attolica di p-ro, dursi in una forma di governo politico finalmente coJJsocio -ai principi di-verità che l'animano. , .', -•,,,; Un tale ordine solo ha la capacità di- salvare le ·ve1·ità universali falsamente esposte e motiva.te dal razionalismo e dal liberalismo {cioè il valore della· ragione .e quello della libertà: in sintesi, la piena comprensione deWautonomia del– -l'uomo ,sia sul terreno' della cultura che su, quello -della poli, tica) dalla corruzione del mondo dell'edonismo, del tecni,ci, smo e del massismo. • - - Il Cristianesimo, a cui nessun valore umano è estra ~o.ma che -di ogni- valore umano è il .,generatore, ed il custode, può, solo al mondo, dar vita .ad un ordinamento civile che dia h, bera e compiuta realizzazione alle speranze dell'uomo. mo.der, no li,berate dall'errore razio•nalista e liberale .. Il Cristianesimo sa.lva anche la storia -e! il valore di chi, l'ha •combattuto e ne-gato. Roma ne ,è. 1a più alta testimonianza.

RkJQdWJsaXNoZXIy