l’ordine civile - anno II - n. 6 - 15 marzo 1960

• • ·- La -cr1s1 del pe_ns1ero ParaHela alla cns1 delle istituzioni politiche, si dà og,gi la crisi del pensiero .politico. _Questa crisi è in sostanza un effe.tto deHa cri~i deUa filosofia, ossia del'dissolversi'd{llla. filo– sofia in posizioni empiriche, acettiche e volontaristiche. Possiamo considerare la rivoluzione d'ottohre e la frat– tura che essa origjnò all'interno del pensiero marxista, ultima forma del razionalismo moderno, la prima esplicita rottura della politica moderna con il razionalismo ed il primo erom– pere delle correnti filosofiche irrazionaliste all'interno del _ pensiero politico. H leninismo spezzava la coerenza formale del materialismo storico introducendovi un deciso elemento volontaristico. Il rigoroso condizionamento della lotta politica al processo economico e aU'organicità della struttura di c:las– se veniva spezzato dall'autor-e .di « Stato e rivoluzione l>, con la teorizzazione della possibilità d-ella rivoluzione socialista in un pa'es~ precapitalistal. Con ciò. -fini-va il razionalismo poli– tico, cioè quella corrente di pensiero che aveva ipotizzato "l'esist_enza di u_na dottrina politica razionalmente perfetta, capace di ordinare la vita civile in forza de_lla sua stessa per-tezione raziona-le. Il mito razionalista non veniva negalÒ dal leninismo, ma veniva ri 1 gorosamente relegato aHa fine· dei temipi socialisti, alPavvento del comunismo. Non che i tempi_ intermedi venissero esplicitamente e formalmente condannati all'axibitrio : anch'essi erano ricondotti sulla via della ragione. Sofo phe la ragione era conce·p_ita come vivente, come ìncar– nata ed espressa dal Partito, che si poneva come la -guida ' sostanzia•lmente •infallibile del processo stÒrico. Così il rove– sciamento del Cristianesimo, orig-inàrio nel marxismo, !on– dato sulla totale mondanizzazione del concetto di rivelazione, si completava hel lenini'smo c9n una piena laicizzazione del concetto di Chiesa. ' . Separati dal Cristianesimo e mondanizJ;ati, i due concet– ti diventan'? però contraddittori. Sostituire aUa ra,gione del filosofo quella del Partito comportava però in realtà negare il fondamento stesso del razionalismo che ha al suo vertice la filosofia, ,di cui i ·politici sono solo dei realizzatori: si)!;ni– ficava sostituire la_ scelta prudenziale; politica, alla tesi filo– sofica. Il sistema sovietico è dunque in ultima analisi profon– damente tributario all'irrazionalismo e al volontarismo :\]10· derno, che è la forma, in cui, sia pure a prez"zo di un'autone– gazione, la filosofia moderna esce a un tempo dal-l'idealismo e da·l positivismo, cioè da ambedue le forme del razionalismo. U leninismo è dunque la prima forma politica dell'irra– zionalismo moderno, quella in cui l'irrazionalismo ra,g~iunge, sia pure non riconoscendosi come tale, esp.ressione politica. Da quel momento l'irrazionalismo si scatena in Europa, proprio sotto il fascino della rivoluzione d'otto·bre. Senza H modello leninista ed il grande rilancio del mito rivoluziona– rio, che era coessenziale 'all'Europa mo-derna e· che covava sotto i_l fuoco dalla Comune, non si spiegano i .fascismi euro·– pei. Soprattutto nel fasci~.mo italiano, il primo in ordine dì tempo e queUo intellettualmente più vivido ed interessante, tale ap,po"rto del leninisbio è chiaro e visibile. Intanto nel fascismo è viva la tradizione rivo'1uzionaria europea, attraverso le uniche due posizionì che l'avevan·o sem– ,pre esplicitamente sostenuta: quella· anarchica e quella sin– dacalista. Blanqui è sulla testata del « Popolo d'Italia )): Georges Sorel, che stacca il mit_p rivoluzionario dal suo .contesto--anar- • I chico isolandolo come sùpremo momento umano, e ·fo·ndà con 1ciò stesso ·il pensiero politico dell'irraziona1ism{J e r.lèl; vò~ lontarismo, è·il maestrd ideale di Mussolìni. • · · ... , ·_; ,;,_.-. · Con il S{Jrel la rivoluzione si separa daH-a· •sinistra, •ìéssà.1. perde ogni connessione ·con il ·mito dell'instàuraz~one,·.della,·. società razionale, ancQ!; çq~ì. vivo negli ana.tchici.:e ass,unre' di Giovanni· Baget-Bozzo • ora valore autonomo di atto supremo della volontà di un uomo e di un pop_olo. , . T_ale.coJicetto viene usato dal nazionalismo, che si costi– tuisc~ appunto nell'ambito del pensi ero. sorellian o, sostitue~– do il concetto di, guerra a quello di rivoluzio.ne, approprian– dosi persino delle parole del marxismo e parlando di popoli cap~ta'1isti e di popoli proletari. L'irrazionalismo politico, che con il leninismo aveva rot– to la stretta coerenza tra ,schemi} razionale e momento rivo– luzionario, giunge o,ra a separare del tutto 1a rivoluzione dal mito della società razionale e a vederla come fine a se stes- • sa, come « volontà di potenza >>. Nietzsche subentra a Marx come filosofo della politica. Con il fascismo si ra~giunge però paradossalmente di nuovo l'omogeneità tra filosofia e politica, nel senso cl.i.e nel '– ,fascismo i presupposti filosofici e queHi politici coincidono: perciò il pensiero fascista, cioè la forma coerente e compiuta d'irrazionalismo, è anche l'ultima (orma assunta dal pensiero politico. Con la fin:e dei" fascismo ·il pensìero politico entra 1. in una pausa: la ·politica si separa intieramente· e compiu- tamente rda-lla fi:losofia. • • I giudizi di fatto sostituiscono intietàmente quelli •di vafore, •che veri•gono ridotti orma:i a i:nistiificazioni, a proce– dimento retorico con scopo demago,gl'co, in modo cosciente e volufo· oppure incosciente e « ingenuo >>. Per alcuni anni il .pensiero politico cristallizzato in sim– bolo ( democrazia versus- -comunismo) domina la scena poli– tica: ma è ·un cadavere di pensiero politico, dietro a cui ope– ra soltanto la· con:creta volontà di garantire un equilibrio di potenza tale da evitare l'egemonia russa in Europa .e nel momlo·, :c'he sembra il contraippeso fisico dell'annientamento deHa potenza tedesca. Per un clima .di rict;:rca politica riprende all'interno dei ·due blocchi contrapposti e :ripre_nde nel segno di un e.doni~mo empirico, in cui v.ive.tra l'àl_tro _anche la prim!l reazione .del– l'1JonÌo al manifesto spiegarsi della civiltà della tecnica .. . L'edon_ismo empirico •è la forma verso cui spontanea-. mente convergono sia il· pens{ero pÒlitic'o ·nordamericano c);ie ,quello, sovietico. . • . . . ., Tale edonismo empriCo è. l'in-izi_o qel lento distacco dal ipensiero pÒlitiço preesi~te~te; è il se,gno dell'uscita della Àmerica dall'individualìsmo e della Russià da•l co'1lettivismo. E' o;viÒ notare che tali fo'r~è sono apipena al loro iniziò e che là loro debolezza nasce dal fatto che esse si manifestano ~olto più. éome 1:ealfa pÒlit1ca e al massimo come. tendenza culturale che non come pensiero spiega.to. • '• •• • • •'i,~ diffiColt~ ~Òiio cer.to ma-g,giori in Russia,. dove però H kruscio'Vislrio, che pone sottò :il medesimo segno l'antico n;iiti– co camrrììno ·verso il comunismo· e la m·arcia verso il ·bene!'se– re; dpro.ducenclo, per· l'ironia ,del-la storia •sfogan di Guizòt alla 'hor•!!'hesia francese t< e1irichissez - vous », non può che proceder~ piuttosto cautamente sulla via del pensiero politico. • Ci troviamo così in una curiosa situazione, anche ·se-sto– ricamente abbastanza con;mrie: cioè che i paesi dotati •di mag– gior peso materiale ·sono quelli che si trovano neHe peggiori condizioni per l'autentica· creativìtà. La potenza e la pro– sperità, soprattutto· ·quando come oggi sono frutto di quella · moltiplicazione meccanica e automatica che è' frutto ·della tecrt:iea moderna, ·non aiutano a vedere. La ~agg~zza nasce: sempre d;i chi ha potuto misurare le cose e conoscere per esperien:i:a propria i mali del ·tempo, le effettive condizioni dell'uomo. Il .simbolo della sapienza gre.c1;1 era la civelta, che vede nella notte. · ~ In Europa Jl.l · pxqspei:ità e la. potenza_ non suppliscono g~

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