l’ordine civile - anno II - n. 6 - 15 marzo 1960

,· pag. 2 • costituzione del governo : una, che fa capo al Presi– dente della Repubblica e che potremmo definire « semi– presidenziale n: l'altra, che è difesa soprattutto dai di– rettivi parlamentari democristiani, e che è quella par– lamentare, con forti accenti partitici. Secondo la prima concezione, il Capo dello· Stato ha l'obbligo costituzi~nale di fare il Governo nel senso che egli deve determinare, oltre che un uomo, anche il programma è la formula di governo ; pèr la seconda . concezione, il Capo dello Stato deve limitare il :;uo in-. tervento nella cri-si '?-ll 'atto di cònf erimento dell 'incari~ co alla persona designata dai direttivi del gruppo di maggioranza re.,lativa. Sia nella crisi del i59 eh~ in quella del '60 la crisi si è risolta nel dialogo, spesso aspro, tra il Capo deUo Stato e . i direttivi democristiani : e . questo ha fatto sì che al processo di soluzione ufficiale della crisi, quello delle consultazioni rituali, se ne giustapponesse un al– tro, quello· delle trattative ~fficiose e semi private, fuori delle sedi ufficiali, in cui il gioco delle correnti cli un partito si sostituiva a quello -dei rapporti politici tra gli organi dello Stato. • In ambedue le occasioni, i direttivi democristiani -hanno 0 avuto la meglio, imponendo tutte e due le volte· il nome loro gradito. • Il ~Presidente della Repubblica non è riuscito a im– porre lfl,_ sua convinzione costituzionale e ha dovuto in pratica accettare quella dei direttivi d.c., che è la più limitativa dei poter( presidenziali e questo nC:nostante che il gruppo d.c. disponesse soltanto della maggioran- • za relativa. La ragione di questo fatto sta che, in ultima analisi, tutti i gruppi della Came~a S07!-0 più vicini alle posizi~– ni co§tituzionali dei direttivi d.c. che non a quelle del Presidente Gronchi. Le sinistre· sono contrarie all' esten– sione dei poteri del Capo dello Stato : tutta la tradizio– ne della sinistra europea è una tradizione assembleare : • la libertà fu conquistata in una lotta dell'assemblea con-. • tro l'esecutivo e da allora la si'nistra difende l'assernblea contro l'esecutivo. I comunisti poi, che han'no abolito il Presidente dalla struttura formale dello Stato, sostituen– dolo con un Praesidi"um collettivo, quando· sono in veste democratica non f a'nno eccezione alle posir,ioni tl~lla sinistra europea e sono decisamente << parlamentari J>: La D.C. e le destre ~~~~bbero nelle loro tradizioni mol– ti motivi « presid~nziali J> avendo una ·diversa conce– ;ione del signifi<;ato i del ruolo dell' autoritJ : ma col~– ro che, in queste forze sono ancora legati a tale tradi– zione politica ( e non sono molti) sono . poi avversi al concreto uso che dei poteri presidenziali farebbe la per– s~na dell' on. Gronchi ·e per questo si schier~no su po– si~ioni parlamentaristiche e partitiche. 1,;,~ltre _ le sini– stre intendono agganciare direttamente· la D.C:·, guar– dano verso Piazza del Gesù più eh~ al Quirinale,' e s·i riferiscono all'on. Gronchi solo nella misura in cui pen– sano che la sua azione possa ir,,clurre la D.C. a un pi11, comprensivo atteggiamento 'verso di• loro. • Questo dissidio politico 'e' c~stituzi~nale, se n~n 'ha_ strappato. l'iniziativa. dalie. mani dei gruppi. parlamen– tari d.c., ha peri, trascinato la crisi in lungo. Il fatto nuovo· è indubbiamenie • questo : la direzione d.c. ha ritenuto opportuno ripren_dere la politica dello iblioteca inobia-ca l'ordine civile on. Fanfani. Tale politica, oggi come allora, non nasce per atto del Presidente della Repubblica, ma nasce per att.o del partito democristiano. Le stesse persone che allora constatarono pubblica– mente, l'inesistenza nel presente. Parlamento di una mag~ gioranza di centr~ sinis,tra, oggi si impegnano f ormal– mente a costituire un governo di centro sinistr·a. Quali fatti nuovi sono avvenuti rispetto a quelli che l'on .. Gui ricordava come determinanti per la, fine della maggio;, ranza_di centro sinistra? Nessuno. I cinque socialdemo– cratici _il cui passaggio al PSI distrusse la maggioranza di centro-sinistra sono rimasti nel PSI. Inoltre oggi il voto degli alto-atesini, nel clima di di– scussione, non più soltanto interna di fatto, dello status dei cittadini di lingua tedescà in Alto Adige, è certamen– te più .oneroso e meno con:veniente. I repubblicqni sono ogg( disposti a mutare in voto favorevole e addirittura in partecipazione l'astensione che offrirono a Fanfani: ma il loro voto è un voto motivato come voto di apertura a isinistra, un voto nella cui prospeÌtiva l'astensione del PSI è in qualche modo determinante, anche se non sem– plr,ccmente e f o~malmente negoziata e concordata. Il fatto nuovo \sta nel congresso- di N apQli del PSI, cioè nel fatto che ora l'on. Nénni dispone della maggio– ranza assoluta nel partito e può spingere oltre le sue tat– tiche. Il fatto nuovo sta nella disposizione del PCI, spinto a ciò dal nuovo corso sovietico, a favorire, nelle forme più acconce, il centro sinistra. - L'on. Fanfani tentò ìl centro-sinistra ·chiuso e faUì: quello che oggi l' on. Segni è invitato a tentare dalla -dire– zione d.c. o -è una formula chiusa, e allora in questa legi– slatura è ,.;,naformula fallita o l' on. Segni potrebbe cor– rettamente tentarla soltanto se avesse avuto assicurazione dal Capo dello Stato che la sfiducia sarebbe seguita dal– lo scioglimento delle Camere : o è una formula sia· pur tàcitamente aperta (ed. il modo delle consultazioni sin qui seguito oltre che le esplicite dichiarazioni dei due partiti cui la,D.C. ha fatto appello sembrano confermare questa ipotesi) e allora,-nòn è più il centro-sinistra che si sta facendo ma l'apertura a ~inistra. Solo apparentemen– te si ricopia la formula dell'on. Fanfani: in realt:i si fa,. nei confronti del parlamentare tòscano, il famoso «salto della quaglia JJ. , E' difficile capire quello che sta accadendo, tanto sem– bra strano e paradossale. Intende veramente l' on. Segni presentare al paese una politica così sostanzialmente e . profondamente diversa da queila che gli aveva offerta, sino alla crisi di febbraio? . La differenza che c'è tra il governo del febbraio '59 e quel.lo dell'apertura· a sinistra è moJto grande : ed il paese lo sa. , La via dell'apertura a sinistra è la via de_ll'avven- tura : è Ìa ,,;iadella disintegraziqne dei partiti, del parla– mento, delle istituzioni, perchè è la via dell'opportuni– smo trionfante ; è la creazione di lfn clima politico in cui i comunisti, essendo i peggiori, appariranno i migliori. Ess_aè una grave. r.esponsabilità per coloro che spingono il paesé per una via sdrucciolevole, sullt: strade di. una rotta che sarà doloroso e difficile invertire. E tuttavia solt<into la leggerezza di spirito, la biblica stoltezza, pre– siede ad atti così astratti, così immotivati e gratuiti, an– che dal punto di vista del beninteso interesse.

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