l’ordine civile - anno II - n. 6 - 15 marzo 1960

l'ordine civilP lo indicare quella parte dell'occidente che è cattolica e latina. ' Se poi De Sanctis o qualcun altro volesse tornare· sull'argomento, parlerà dello Stato, anche per il collaboratore di Stato Democratico, << in termini pro– saici come organi, funzioni, distinzioni di, potere ecc. », ma evidentemente quando il tema sarà, poniamo, « L'or– dinamento deUo Stato »;·se il tema è, invece, « Comunismo e impero russo », De "'Sanctis deve solo parlare di que- , sto, in questa sede. • Il problema, in fondo, è stare al te- . ma, ·anche per Stato De 1 mocratico ; che significa, cioè, fare la polemica, muovere-obiezioni, avere riserve, ma le– gittimamente, sulle posizioni di princi– pio, e coerentemenle e rigorosamente ri1batterle-. Il resto è inutile esercitazio– ne, è solo ,divagazione, sta solo a con– fermare e ]a facilità e la presuntuosità dei pregiudizi, e la più vera diHicoltà di un d~battito, già da noi denunziata. L'ultima di Pierino Pierino Graziani ci ha fatto autori, come Cervantes, di una « novella esem– plare » : quella del « cavaliere » De Gaulle. Graziani è·un nostro vecchio amico e ci fa piacere che abbia conservata sta– gionala la sua arguzia toscana : l'umo– rismo aiuta a vivere. Tuttavia, caro Graziani. su tutto si può fare dell'umo– rismo ; lutto si può bruciare con una buona battuta, tutto • si può liquidare con uno scherzo. • Caro Direttore, Ma dopo che rimane? Rimane il vuo– to. Perciò chi ride troppo, costruisce poco: è la verità dell'apologo (per. altra. parte non del tutto simpatico, per chi ama il finire estivo delle cicale, il virgiliano << cantus quaerulus >>) della. cicqla e della formica. Una figura come quella di De Gaulle è oggi facile oggetto di una penna umo– risticg : diremmo che il disegno umo– ristico francese ha· avuto occasione di raggiungere, a proposito del gen·erale, i suoi toni più efficaci. Graziani non mancherà, ere.diamo, di divertirsi di– nanzi agli arabeschi di J ean Eif f el e al disegno incisivo di Sinè sulle colon– ne dell'Express. E si -;apisce : perchè, sopratutto poi in Italia, dove l'abl{_sofascista de.zia pa– rola magniloquente ci ha reso critici e diffidenti all'estremo verso ogni parola nobile, ogni discorso che non sia di fat– ti ma di valori suona abuso retorico. Non che la retorica del neorealismo o deUa politica delle cose, quella di Rossellini, di De Sica e di Nenni, sia poi altro che una formula retorica e nemmeno della retorica di pregio: ma insomma, è il prodotto che va oggi, quando l'aggettivo s~ciale evoca e sur– roga a un tempo il pensiero politico e' l'informazione tecnica. La retorica nenniana è ascoltata con compunta at– tenzione da. chi sorride alle parole che sono nella tradizione classica del va– lore civile. Caro Graziani, io non so se veramen– te tu guardi con quella degna e pensosa stima, che gli umoristi come te hanno . .,. ERRATA-CORRIGE ti prego di due rettifiche : pag. 19 in cos'ì grande riserva in quella parte de·l loro spirito che non sorride, agli eroi dell'apertura a sinistra: uomini degni, democratici, parlamentari, co– struttivi, uinani ( nihil umanuin a se alienum putante·s, ben lo s'appiamo: ma le debolezza umane, avvicinandoli a noi, , non li rendono, ancora più c6m– prensil,ili e stimabili?). lo no: cosa vuoi, in me c'è ~na pro– fonda radice spagnola è gli spagiwl;i di due cose non sanno sorridere: '-della piccolezza e della banalità. Sane ho Pane ha è una onorabile f igu– ra plebea, non è una figura banale. No, non lascerei passare Sancho Pancha co– me simbolo della moderna « socialità concreta >>. Quando penso che voi oggi attende– te salvezza da una forza vetcchia, . nel– l'anima e nel corpo, da una forza redu– ce da un fallimento nazionale di rile– . vanza storica, perennemente battuta per la sua .incon·sistenza civile : quando penso che voi ponete la vostra spera[I,• za di futuro voi, intelligenti giovani cristiani, in un detrito ottocentesco co– me quello ché l'on. Nenni espone sulla ' pubblica piazza, ebbene, cari amici, penso che· anche voi cadiate nel qui pro quo di Don Chisciotte, scambiando • Ronzinante per un. focoso de,striero. Ma finchè sbaglia l'onorato cavalie– re delle M ancha che aveva scelto per sè il morulo dei valori e per questo vive eterno nella storia dell'uomo, questo .si può comprendere : ma in voi, nepotini a nn tempo di Gramsci e di Padre Bre– scian~? In voi, questo è troppo. 1 ) la rivista della Confederazione Internazionale dei Sindacati Cristiani non si chiama Faber ma LABOR. La sua Direzione è in Bruxelles, Rue de la Loi, 148. 2) nella distinta, di cui al mio articolo, riguardante le forze ' • sindacali cristiane italiane del 1920, i metallurgici non erano 115.000, ma solo 15.000. • • Ringraziandoti della pubblicazione ti prego gradire 'i miei cordiali saluti. GIUSEPPE RAPELLI biblioecaginobianco

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