l’ordine civile - anno II - n. 6 - 15 marzo 1960

I pag. 18 Spogliato dalla cappa d_ipiombo del marxismo ortodosso che l'aduggia, vi è molto di vero in quel giudizio di omog~– ne.ità tra irrazionalismo e fascismo che Lukacs ha messo in luce neUa sua ultima opera pubblicata in Italia: "La distru– zione .della ragione". (E del resto prima di lui, tutti (filo– sofi della civiltà da Ortega a Iluizi•nga a Picard hanno messo in luce questo fatto, anche se in tel"'mini meno densi e precisi). Questo irrazionalismo fu a fondo dottrinale del fascismo: e per questo Mussolini nel famoso saggio su "La dottrina del fascismo" poteva presentar-e il suo sistema politico come il soggetto aporetico di tutti gli attributi, una sorta di coinci– dentia oppositorum. Da questo punto di v.ista sia la classi– cità che il giacobinismo furono elementi • estrinseci o per lo meno accidentali, transitori, del fascismo. Siena contesta poi il nostro giudizio che l'antifascismo rappresenti in concreto il medesimo sistema di idee del fa– soismo rovesciato. In realtà, questo giudizio è ancor più negativo per l'anti– fascismo che per ·il fascismo. Poichè l'an~ifascismo non si col– lega decisamente su una prospettiva irraziona1ista, ma vòrreb– be essere invece la continuazione del ·raziona,lismo politico. Solo che esso non riesce a raggiun·gere alcun concetto politico nuovo; chiaro e distinto, ma soltanto a dei pasticci ideologici, validi solo come sche;ni demagogici: "liberal socialismo", "democrazia progressiva", "Stato sociale", sono formule senza - concetti, espedienti verbali senza ·sostanza di dottrina. Per questo, mentrè l'ir,razionalismo fascista è un irra– ziònalismo chip,ro, patente, originario, .l'antifascismo copre .fo. sua intima sfiducia neUa ragione con delle formule eclettiche che hanno senso solo per dii pone ogni fede nel dato acqui– sito, nel fatto compiuto e, in ultima analisi, ne.ll 'or.dre etabli: donde il ca.rattere ·solidamente conservato,re dell'antifascismo, che espunge da sè ogni posizione e ogni· caratterizzazione ri– voluzio.naria. /.l. comunismo ita.Ziano è, s·otto questo punto di vista, una delle esperien,ze antif asoiste più significative, così • c.ome il fascismo italiano era stato un fatto fascista così,esemplare da dare il nome a tutti gli ,altri~ l'ordine civile L'irrazioalismo fascisia è un irrazionalismo esplicito e rivoluzionario : l'irrazionalismo antifascista ·si degrada in un pratic-i-smò opportuni.sta e conservatore· nel senso deteriore del termine. Al fascismo non è mancata una creatività politica ché si è espressa in norme ed istituti: l'antifascismo non ne ha avuta alcuna e si è limitato a giustapporre l'eredità libera.le a quella fascista, sotto le influenze ideologiche socialdemocra: tiche e pro-comuniste ( del comunismo opportunista dei fronti antifascisti). Così abbiamo espresso i nostri punti di consenso e di • dissenso per rispetto aUa lettera di Primo Siena. Non c'è dubbio che concordiamo sulla sua conclusione. QueUe parole indicano -la speranza ·del direttore di "Ca· ratter-e" come .i-ndicano la nostra. Giunti a questo punto, non crmta più la provenienza fascista e quella antifascista, perchè non si è. p-iù nè fascisti nè antifascisti, ma si è fuori da am– bedue gli errori delle formazioni politiche attualmente in , gioco. ~ Bisogna avere la forzà non di rinnegare, ma di abbando– nare il proprio passato: di abbandonarlo, nel senso in cui è detto ad Abramo "Esci dal tuo popolo" o nel-senso in cui l'ab– bandonare le cose del mondo è la condizione che il Vangelo pone perchè si possa accettare il dono di Dio. -Ci sono certamente, concordo in questo con .Siena, sulla sponda in cui egli idealmènte si co-lloca molti giovani capaci di credere e di sperare in un ordine· civile conforme alla legge naturale e i:ii principi cristiani. Diciamo' che la constatazione dei limiti delle forme po– litiche del •razionalismo ( dal liberalismo al socialismo al co– munismo) è wna predisposiziòne valida per intendere il senso dell'ordine civile cristiano. Eppure c'è ancora un piccolo pas– so, ma decisivo da compiersi: accettare di essere una f'!!.za • di rinnovamento per proporre alla coscienza civile della na– zione l'esigenza di rigenerare in sè una nuoi,a v.ita. G. B. B. I succ.essi .di Danilo Dolci • Abbiamo notizie del successo che lo scrittore triestino •Danilo Dolci ottiene in Francia e in Gran Br-etagna. L'ogget– to delle conferenze di Dolci è la Sicilia, Ulp,strata nei suoi aspetti peggiori, più dolorosi e squallidi. Questi aspetti ci / sono e non ci ,lamenteremo pe-rché ven– gono mostrati: è un malinteso orgoglio nazionale •quello che vuol coprire le proprie piaghe. Tuttavia, anche in que– sta materia ·est modus e si può· incorre· re -anche nel difetto opposto, Non è tut– tavia di questo che ci interessa parla– re. Non è infatti della Sicilia che si in– teressano gli uditori di Do.lei quanto 'di Dolci stesso. Dolci rappresenta in so- VOLEMICHE- tulante umorismo con cui il volontero• so collaboratore. del giornale milanese sbrigativamente risolve .le sue obiezioni stanza quella figura re:ligiosa, e.ara . al laicismo di ogTl/itempo, d{ religioso del– l'umanità, di apos-tolo laico, di testi– mone di ·-pace. Il mondo ama queste fi– gure, comprende queste spiritualità. Queste figure -non esprimono forse ",la so•stanza della religione", al 4,i .là delle formule oulturali e dogmatiche, al di là delle compromissioni politic}ie o de– gli interventi intolleranti? Il mondo le ama appunto per questa imp.licita ca- • rica polemica antiecclesiastica che è implic-ita in esse. Dopo il fallimento mo– rale del comunismo, il "gandhismo" a sembra un buon rifugio per l' agnosti– cismo di ogni forma. Probabilmente giova al successo di Dolci il legame con la Sicilia, cioè con una terra catto.lica, perchè la polemic-a antiecclesiastica si fa più incisiva : non è la Sicilia una prova dell'insufficienza morale della religione cultuale e dog– matica, del Cattolicesimo; che non rie– sce a impr.imere buoni sentimenti di pa– ce, di tolleranza, e df aiuto reciproco ai popoli che forma,· alle società che ispira? In Italia per ora.:il -fenomeno spiri– tuale "gandhista" attecchisce poco : e - questo spiega perché Dolci, pressoché sconosciuto in Italia, diventa una rile: vante figura italiana all'estero. Come un libro rosa Stato Democratico, nell'ultimo nu– mero, torna, tanto per fare della po– lemica, a interessarsi di Ordine civile. Noi, pur rispettando le altrui opinioni e financo le altrui suscettibilità, non possiamo non sottolineare il greve e pe- •all'articolo di De Sanctis: cc Comuni– smo e impero russo». Ci sarehbe anzitutto da dire c:he è per lo meno strano e ,.,singolare costu– me quello di assumere a centro di una polemica l'ultim'!, frase di un articolo, an-che se, ma appunto perehè conclu– sione, può essere viziata da una certa retorica genericità. Ma il nostro, che oltre ad essere esperto, come si dichia– ra, di libri gialli, deve avere una chia– ·ra anche se inconfessata predilezione per i libri rosa, quelli ·cioè che portano il <elieto fine>> ad ogni capitolo, non te– me di esporsi ad un altro rischio: quel– lo di mostrare di non aver capito cioè il senso letterale e grammaticale del– le parole e delle frasi. Perchè quando uno dice: cc l'occidente, cattolico e lati- - no », non dice necessariamente di voler cc restringere i confini del .mondo occi– dentale ai popoli cattolici che siano anche latini- (finezza di cui peraltro non si riesce a capire il senso storico, essendo o,ggi l'occidente composto da popoli latini e meno latini, da cattolici e da .protestanti, ed escludendo, almeno per il momento, po,poli latinissimi ed anehe cattolici come la Spagna, per via del regime totalitario »), ma vuole so-

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