l'ordine civile - anno II - n. 3 - 1 febbraio 1960

I inorandia,ni L'apertura a sm1stra è div..entata un piiz!,le~ ·Che ci sia, ciascun Io dice, co·sa sia nessun lo .sa. A. complicare· le cose sono intervenuti i puristi della sinistra, i Basilio Pm>ti • del -socialismo : cioè la sinistra del PSI, i morandiani. I moràn– diani sono l'ultimo filone intransigerité, gobettian.o che· oggi operi ancora in• Italia: in una situazione comé_la. prese·nte,: essi rappresenta~o un elemento lontan~, spaesato, un res~duo di tempi e di costunii diversi. Il lato comico della :questione è-~he la linea di. forza su cui si arroccano è if=partito comu-. nista, cioè il più duttile ed il più transigente dèi nostri par– titi, profondamente arato dall'opportunismo nei suoi quadri dirigenti e -,capace di tutte le manovre e di tutte le alleanze. La· Sicilia insegna. La sinistra sociali.sta è una sorta di chiefa il cui paradiso è il mondo. Così la sinistra socialista tacè~a di opportunismo l'on. Nenni che vuole allearsi con l'on. l\loro e mena invece per buono·l'on. Togliatti che vuole allearsi con le destre buone. Ne uccide più il sofisma che la spada. i . Che cosa •propone la sinistra del PSI alla sinistra; ita- 1.iana? A giudicare dall'articolo di Vecchietti, pubblicato su « Mondo nuovo » la sinistra del PSI sostiene le tesi della i-ela– _zione di Nenni al congresso di Napoli: alla lettera, sine glossa. Alternativa democratica, cioè vittoria elettor~le delle si– nistre, con scissione della sinistra democristiana : questa la linea del PSI. - Essa ripete la politica attesista del massimalismo serra– tiano: quella politica contro cui nacque il PCI. Il quale ha una vocazione na.turale ostile alla politica delle attese: carpe diem, nimium ne credulus postero. Il PCI pensa meno che mai ad aspettare. Se l'on. Nenni in sostanza non esistesse, per l'on. Togliatti, il faudrait l'in· venter. La sinistra socialista ne è la miglior proya. Se l'on. Nenni non cavasse le castagne dal fuoco per l'on. Togliatti, il leader comunista si vedrebbe minacciato a sinistra da un integrismo massimalista· che bloccherebbe con la sinistra del PCI. Invece così la sinistra socialista molesta l'on. Nenni e si lascia iniziare alle pratiche mondane dall'on. Togliatti. Così 'tutti i conti tornano, almeno per orà. Questo non toglie nulla ·però al carattere paradossale della sinistra socialista, il cui principio politico è in ultima analisi il seguente: è progressiva qualunque politica in cui _è presente il partito comunista, reazionaria ogni politica in cui il partito comunista è assente. Non si è vista tanta fede nemmeno nel partito eletto. I morandiani sembrano quei credenti fuori della Chiesa che non vogliono ent;rarvi perché non se ne sentono degni e pa-ssano così dalla fede alla credulità: gente che non ,ha il coraggio di essere adulta. La durezza di questi termini non nasconde però la stima che no-i abbiamo per la sinistra socialista. In un mondo. di furbastri e di cinici, che ha perso non diciamo ogni fede ma la stessa ~apacità di averne una,' coloro che osano parlv-c di intransigenza { e no~ in modo buff ontsco come certo consi– gliere nazionale democristiano che si ostina a rappresentarci i fànfaniani co.ti' .le cc la tradizione intransigente dei cattolici italiani ») ci sono francamente simpatici. Coloro per cui le idee non sono, come la messa di Enrico IV, una merce che possa barattarsi con Parigi perché per loro come per Be– nedetto Croce, cc una messa vale infinitamente più di Parigi perché è questione di coscienza », sono ancora degli uomini e non più· soltanto dei politicanti. E non diciamo questo 'perché,. come i inorandiani, non vogliamo l'apertura a sinistra e siamo così per loro· de•glì in~ volontari alleati. Per noi la questione dello stile morale vale più della tattica politica immediata. Ciò che più ci offende, nell'apertura a sinistra, 'è il clima ibli di Giovanni_ Baget•Bozzo di baratto e:di transazione in cui avvien·e e -che spinge, avanti non ciò che· è migliore nei partiti italiani, ma. ciò ché è· peg-giore. L'apertura à sinìstra è Una manovra ·che teni.e 'Ià luce 'del sole: sotto una coltre dèniagogica, •per tappare gli: occhi ••al popolo illuso. di -cui si frustrano le speranze, avvengono· i rapporti merio propri e meno .•chiari, i ·do ut des che non si possono dire alla gente comune, •perc-hé quèsia: crede ancora un po' nelle idee e negli ideali. • • Se si avesse il coraggi_o preciso e c·hiaro di dire ciò che si vuole. e di volerlo vi:rilnÌenk ebbene nessÙna politica, per quanto sbagliata, sarebbe malsana: ogni atto di èoscienza e di chiarezza porta ,con sé un certo bene. Nulla: è peggio della ipocrisia; del dire il contrario di quel che si fa e di parere il contrario di ciò che si è: • L'attesa e la manovra dell'apertura a sinistra è' molto peg– gio che non l'aperturà a sinistra. ·Con uomin~ che c:tedoU:o nei principi è pos~iÌ>ile un ac– cordo. Con gli' uomini che non vi credono non vi è altra. pos-· sibilità che l'imbroglio, u_nilaterale o reciproco che sia. Dietro ad ogni forza politi-éa vi sono degli uomini che credono e sperano negli ideali ..di cui la: fo~·za politica si. dice portatrice. Il primo dovere di una forza pplitica è di non tra• dire quegli uomini. Il résto viene in sovrappiù. La tradizione morandiana trova la sua originalità proprio in questo· suo aspè_tto, di adesione alle masse al .di. là dei partiti.- ~on a caso il copfusionismo opportunisti~o della .si~i– st:ra d.c., per cui non esiste cht il tatticismo dei partiti, le muove, per questo,. aperto rimprovero. Il punto è questo: se questa intuizione esatta p9ssa C<>n• durre i morandiani ad una posizione politica più feconda. ~ E' pòssibile che essi- non sappiano rispondei-e che con delle formule, che confondon1> semplicemente la realtà umana del paese con la presentazione che ne offre la propaganda e l'òrgaii~zzazione d.el P.CI? E' possibile che dalla loro tradizione non sia venuta una . sola analisi della -crisi sindacale e della situazione COJ!tadina che fosse originale,-·degna di nota, -che facesse procedere in– nanzi il nostro pensiero politico e la nostra tradizione poli– tica? Perché essi· non si sono saputi rendete eredi di quel dibattito tra Miglioli •e Grieco che fu l'miico ed il più. alto dei contatti positivi tra i cattolici e gli uomini .:!ella tradizione di sinistra in questo dopoguerra? Purtroppo essi sono rimasti chiusi in un sonno dò,gmatico e statico, lasciando via libera alle tradizioni opportunistiche -della sinistra italiana, sia nel PSI che nel PCI. ·Essi attribuiscono giustamente a Morandi il principio del dialogo -con i cattolici e si rifiutano di riconoscere nell'aper– tura a sinistra (nella cc nuova maggioranza >> togl.iattiana, in": vece sì) la continuazione dell'idea del loro maestro. Ma che alternativa essi olfro:O:-o· mai·ail'on. Nenni? Non vedono la stanchezza, la sfiducia· delle màsse di là dei par– titi? Non sentono che la cc nuova· maggioranza J> è una spe– ranza solo per i quadri di partito, molti dei· quali vi avrebbero tornaconto personale? . Non si rendono -conto della sep1!razione ·tra partiti e masse, tra Stato e paese? Le formule dellà nuova maggioranza e dell'apertura· a sinistra sono in realtà formule morte, destinate solei a coprire con la-loro ·astrattezza una realtà brulicante dì affarismo, spic– ciolo e minuto, in cui il potere e l'ufficio pubblico divengono oggetto di mercimonio privato, ·una realtà clientelare e cor– rotta. che immerge tutto il paese in uno svagato clima di blanda camorra.

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