l’ordine civile - anno II - n. 2 - 15 gennaio 1960

pag. 2:? ·'L'ultima spiaggia., Forse è la prima volta -che un apprez. zato produttore-r-egista ( Stanley Kra– mer) ed un agguerrito ccca-st ii di in– terpreti (Gregory Peck, Ava Gardner, Fred Astaire, Anthony Perkins) sono impegnati in un film di « fantascien– za ll. Veechio ormai .di quailche anno, questo « genere ii è stato s·empre parti– colarmente sensibile alle vicende poli– tiche internazionali reclamizzando, a seconda della circostanza, la guerra fred·da { attraverso la rappresentazione di « marziani ii •e di cccosi i; di altri mondi stranamente assimila-bili a comu– nisti) o la distensione ( impartendo, per via di esempi, lezioncine sui pericoli di un'autodistruzione del pianeta). Stavol– tà la cc morale della favola ii - è ovvio notarlo dat~ che il film è recentissimo - è ispirata ai canoni di una vigilante distensione: siamo nel 1964, c'è stata una guerra nucleare ( che l'URSS pare abbia iniziato e perduto); ora il pulvi- _ scolo atomico sta cadendo sull'intero pianeta: tranne che in Australia la vita è spenta ovunque. Quali sono cc gli ultimi giornì del ge– nere umano ll? Giorni come tutti gli altri, pieni di una vita che va dipanan– dosi come ,se ,dovesse durare sempre, densi di futilità, di frivolezze fra •cui af– fiorano vaghe angosce, si fanno largo inutili vaneggiamenti che preludono a una quieta follia. Tutto al più si registr,,a un aumento di weerks-end e un anticipo sulla stagione deUa pesca delle trote. Poi, nell'imminenza della sciagura, ha luogo una ordinata distribuzione di pil– lole venifiche ·(una segretaria annota su - un ;egistro tutlÌ' coloro che le hanno già ritirate per impedire. - ma quali po– trebbero essere? - eventuali abusi) e una lU:nga corona di suicidi. cc L'ultima' spiaggia >> è opera di ùno sceneggiatore e di un regista di solito seriamente impegnati: stavolta, ridu– cendo un best-selle1· di Nevil Shute, dal tema seducente, -essi sanno rifiutato il nocciolo della questione, scartando la· considerazione corale del clima della ccvigilia >> per osservarlo in quattro· o cinque personaggi: uno scienziato che si concede un'ultima mai realizzata aspirazione vincendo una -corsa automo– bilistica per suicidarsi poi, fiero della sua affermazione, al volante della cc F'er– rari ll, una ragazza dalla vita sentimen– tale piuttosto-movimentata che cerca un affetto cui aggrapparsi, un marinaio che, fuggito a nuoto dal sommergibile atomico che sta 1spezionando la parte del pianeta ormai priva di vita, dopo una visita arlla sua città trasformata in. cimitero, attende pescando l'esito letale delle radiazioni ... Quando alla disp'era– zione, da un lato, ed aHa cc speranza ll religiosa, dall'altro, •esse sembrano esu– lare quasi completamente dal quadro dipinto: solo due suffragette dell'Eser– cito ·della salvezza suonano il tamburo sotto un grande dartello, utilizzato più tardi dal i,egista i come monito finale: cc Fratelli, •salvatevi, siet-e ancora m I I tempo». giriobianco Insieme a ·quella del diavolo, una fr.a le vi·sioni terrifiche ,che hanno più spes– so ossessionato gli uomini è stata quella della demolizione totale di una civiltà. Non per nulla essa si rifà a due imma– gini bibliche di violenta tragedia : il di– luvio universale e la distruzione di Sodoma e Gomorra : il flagello di Dio che si abbatte sugli empi. Non per nulla essa si nutre dei moniti dell'Apocalisse: l'ultimo giorno del mondo sarà il suo ,ccdies irae ». Ma -in questa recente rappresentazione della « fine ll è stranamente assente qualsiasi vibrazione di dramma: il .film non ci commuove nè _ci terrorizza, assistiamo soltanto a u~a serie di cavie che, anche se 1 vittime della razionalità scientifica che li sta uccidendo, continuano ad ac~ cettarla ingoiando passivamente, al più dopo qualche perplessità, la loro brava dose di pillolette verre.fiche. Co.~ì la più grande tragedia registrata dal film è la sua assoluta mancanza di tragedia. Ma gli autori non hanno saputo sfruttar-e neppure questa ultima possibilità di dramma: la congenita incapacità di au– tentica crisi dell'uomo di oggi: di ·(Jui gli slittamenti del film anche sul piano dell'interesse spettacolare,· per una in~ concepibile assenza ·di tensione ( dato l'argomento) che solo di quando in quando viene esteriormente suscitata da qualche spettrale visione di città cc vuote». Pe~sandoci bene, è_lo stesso termine l'ordine civile « fantascienza i> a denunciare i limiti di questa fantasia che sa sbizzarrirsi sol– tanto imma,ginando realizzate delle più o meno strane ipotesi scientifiche ( e quella in questione, purtroppo, è abba– stanza attendibile): fantasia' prefab– ~ricata, quindi, alla quale sfugge una più autentica trasfigurazione -delle ansie e dei -desideri degli uomini, che si li– mita solo a denunciar-e Fesistenza di ta– li ansie, di tali inconsce p~ure, Ì'unica fantasia •che una male intesa razionalità possa concedersi. A 1 l regista Kramer ( non un cc gran– de ))' ma di solito volenteroso, impegna• to e attento a sollecitazioni culturali: si ricordi il suo recente- cc La parete di fango ») è sta'to letale il tema affronta– to come una serie di compromessi fra dramma psicologico e fantascienza. Egli cade in un gioco moralistico scoperto, non calato in un'adeguata rappresenta– zione, riuscendo a confinare il meglio ( fra cui quella cl.ella corsa automobili– ·stica; una parabola dentro la parabola), e in qualche accorgimento formale ,(i tagli trasversali di alcune inquadratu– re, alcuni momenti di montaggio molto veloce, i primissimi piani). Da nqtare l'ottima fotografia basata su dei gr:iigi poro.;;i, su alcuni virtuosismi in cc con– troluce ll, con un paio di movimenti ·di macchina a vortice -che tengono conto della più recente lezione francese. LEANDRO CASTELLANI -LETTURE BRUNO BROGI - La lega democratica na– zionale - Ed. Cinque Lune, Roma, 1959. L'elaborazione a mosaico di questa cronaca documentaria, se nuoce qual.che volta alla linearità ed alla chiarezza del disegno generale, rie-sce tuttavia a rea– lizzare quel carattere 'esterno di obiet– tività che l'autore ha inteso darle, limi– tandosi quasi esclusivamente a lasciar parlare i ducumenti. Accade tuttavia di dover osservare, in più di una occasio– ne, che si tratta di obiettività in certo senso dimezzata, perché è stato preven· tivamente ridotta quasi ad un monologo ·quello che nella realtà era un acceso dibattito polemico. Soprattutto si av– verte la mancanza di una altrettanto obiettiva documentazione intesa a mo– strare le motivazioni addotte dall'auto– rità ecclesiastica per i provvedimenti presi, e infine tutte l,e deplorazioni e i consigli o comunque i giudizi, che a ri– guar;do degli autonomisti D,C. e della Lega essa ebbe ad esprimere. L'autore sembra voler ricondurre i motivi della opposizione della Chiesa al movimento, a delle> "SeTTJ,plici ragioni pratiche tattiche, disciplinari; sembra mostrare quella opposizione come un contrasto, inevitabile quasi in ogni- pro– cesso di germinazione di un movimen– to nuovo, ma • senza ragioni prof onde nella sfera del pensiero, un contrasto che. ora egli considera completamente risolto e superato, e del quale, con una éerta 'aria di comprensione, inclina ad attribuirè .le responsabilità, sia pure in misura· diversa, ad entrambi i conten– denti. Solo limitatamente al terreno po– litico, e relativamente ai motivi di op– portunità egli sembra riconoscere la - ragione dell'autorità ecclesiastica; men– tre, d'altra parte, le ragioni intime che davano vita e direzione di sviluppo al movimento di cui la Lega fu espressio– ne, .vengono quasi completamente ignorate. Così, pur dopo aver notato esplici– tamente che nell'azione del Murri vi era una fortissima e prevalente componen· te culturale, la quale era addirittura esclusiva in un altro animatore della lega ( il Gallarati-Scotti), presenta il fe– nomeno -culturale del modernismo co– me un indirizzo che si sarebbe .sempli– cemente sovrapposto in un secondo tempo, anzi all'ultimo tempo, al mo– vimento autonomista. maturandone le caratteristiche e portandolo alla rovi– na, e gettando così un ombra su un passato in cui erano pagine luminose "secondo un giudizio di Quinto Tosatti sull'attività del Murri ( in cui si iden– tifica in grandissima parte l'attività de-

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