l’ordine civile - anno II - n. 2 - 15 gennaio 1960

Il problema algerino I drammatici avvenimenti di Algeria che, in questi,ulti– mi anni sono stati ogget10 di profonda attenzione da parte ,di tutti, popo1i e governi, ci pongono di fronte a valutazioni di problemi -di vasta portata, l'analisi dei quali ~on può prescindere dal1'-esame dei fattor.i storieo-giuridici e politici. Dobbiamo necessariamerite, infatti, soffermarci all'esame della situazione storica -del popolo algerino, che tende alla pienezza del proprio stato giuridico di po-polo libero. La co– stituzione di uno Stato algerino rientra nel quadro del dirit10 internazionale, ,in ·quanto ccla libertà del popolo algerino non potrebbe essere ,giuridicamente abolita, a causa della conqui– sta e dell'occupazione francese del 1830 >>. Per maggiore compr,ensione dei motivi precedentemente esposti reputiamo necessario soffermare l'attenzione sui da'ti storici èhe giustificano la situazione verificatasi; altrimenti essa ~ potrebbe sembrare al di fuori di una continuità ideale. Sostanzialmente si riassumono in tre punti fondamen– tali: , . 1) .Preesistenza 'giuridica della stato algerino._ 2) Diritto dei popoli a disporre di se stessi. 3) Impossibilità -di qualsiasi contestazione giuridica del sorgere dello Sta-to algerino in quanto conforme al diritto internazionale. , 'La preesistenza giuridica ,dello Stato algerino si presenta sotto due aspetti di cui l'uno si fonde nell'altro. E' nO'lo come gli elementi -costitutivi di uno Stato siano il territorio, gli abitanti di esso, la potestà sovrana, che si realizza all'interno attrav,erso una organizzazione d'autorità pubblica. E fino. al 1830 l'Algeria indipendente, che era composta delle provincie di Orano, .di Tittey, di Algeri, e di Costantina go-deva di istituzioni civili e amministrative regolari nonché di un corpo giudiziario a capo del quale stavano il Ministero di Gra_zia e Giustizia, Cheikh-El-lslam,' e, gerarchicamente inferiori, i «Cadi>>. L'Algeria aveva a ·poco a poco ·sviluppato la sua econo– mia agricola al punto di esportare ingenti quantità di grano in Francia, in Spagna, in Inghilterra e quindi di un relativo benessere godeva la popo'lazione come fanno fede le testi– monianze di uomini che vissero ed operarono lungamente in quella terra. Tuttavia negli anni precedenti l'attacco francese, il mal– eontento si manifestò un po' dappertutto minacciando la . st~bilità del regime del sovrano Hussein Dey di Algeri, le cui tendenze autarçhiche mal si accordavano con ia ,generale evoluzione dei popoli. E contrariamente a ciò che viene molto spesso soste– nuto ed interpretato da alcuni critici ·storici francesi, i tu– multi che si verificarono non erano la premessa di un ritorno ad uno stato di anar-chia, ma era la elementar-e estrinseca,– zione dell'esigenza di un ordine nuovo: ·più omogeneò, più funzionale, libero delle pastoie locali un aumento della pro– duzione e più larga circolazione di beni. La Francia benché pochi decenni prima avesse respinto in campo internazionale quella politica di inte:i;vento che fu definita della cc Santa Alleanza )), credette di pot,er interve– nire nella vita politica _di quello Stato. Ma da quelle aspira– zioni al rinnovamento e· dalla opposizione a· che i francesi si intromettessero nella foro vita interna, sorse quasi per spon– taneità nazionale e popolare lo stato dell'emiro Abdel-Kader. Il patriottismo degli algerini sorprese. gli stessi france-si che vedevano nell'Algeria solo un aggregato di tribù terroriz- a \., di Oddo Bucci zate da ·un gruppo di pirati. Immaginavano loro che la ca– duta di A•lgeri ( convenzione firmata il 5 luglio 1830 fra il Conte di Bourmont e Hussein Dey d'Algeri per la consegi;ia deHa città e dei forti) _sarebbe loro valsa la gratitudine degli alg-erini o quanto meno avrebbe provocato una confusione e sbandamento tale da favorire là loro volontà di conquista. La conquista del suolo algerino avvenne per gradi, in un -lungo arco di quaranta anni. •Ciò dovuto alle resistenze opposte dalla popolazione che vide neH'intervento francese esclusivo intento· di considerare quella terra ~ome colonia. LA RESISTENZA ALLA FRANCIA ,/ R~si,stenza non generale, non omogenea, se vogliamo, ma certamente abbastanza possente, se si pensa che la -Francia dovette impiegare le sue forze negli anni 1849 ( campagna di Pelissier) 1853-54 ( spedizione cli Kabylia) 1857-59 ( sommos– sa dei Beni- Suasson) e 1864 ( rivolta degli Ouled-Sicli-Chetkh). Infine nel 1871 l'insurrezione divenne più generale, per– ché gli algerini tentarono di approfittare ·della particolare s_it]Jazione internazionale della Francia, impegnata i"n quel periodo in una guerra con la Prussia. In quell'occasione si dovette rilevare l'insufficienza cli direzione da parte degli algerini, nella quale era molto dele– teria la ,differente posizione dell'ala aristocratica e ,quella democratica a sfondo religioso (Mokrani e Rahmaniya), l'una legata alle vecchie posizioni cavalleresche, l'altra fornita so'1- tanto cli agitatori e non di uomini di azione. " B fatto p.erò che l'Algeria o per errori strategici, o per errori politici, vide definitivament.e frustrato il suo anelito di indipendenza non autorizza nessuno a pensar~ ad una 'legittimità della definitiva conquista da parte francese. Tanto è vero che malgrado il relativo ,benessere che i francesi po•terono apportare in Algeria, gli algerini negli anni seguenti si .diedero ad un tipo di resistenza, ·così detta pas– siva, ,che andò _dal rifiuto della cittadinanza francese i( è noto infatti èhe solo 7.000 su 9 milioni di algerini hanno .accettato la cittadinanza francese nel 1944 ), sino alla costituzione di partiti politici che hanno -sensibilizzato sempre più l'opinione pubblica. Dunque l'Algeria dimostra sin da allorà la ferma vo– lontà ,di autodeterminarsi nell'ambito dei propri confini. Ma anche se volessimo supporre per comodità di di– scussione, che sia stata unà mancata esistenza, quindi una preesistenza di_uno Stato algerino, restano sempre valide, ieri come oggi, le aspirazioni alla libertà e quindi alla naziona– lità, che solo in tempi relativamente recenti, sono st~te tra– dotte in termini di diritto, grazie agli articoli 1 e 55 della Carta delle Nazioni Unite. ccIl diritto dei popoli a ,disporre di se stessi non è una semplice frase; è un principi9 impegnativo cl:ie gli uomini di stato ignorano a rischio -loro >>. Queste le paro-le dell'ex Presidente degli Stati Uniti W. Wilson che sottolineano la imprescrittibilità del diritto na– turale, sia sul piano degli individui che su quel~o degli Stati. ' Ieri il problema si era posto grazie e -sopratutto alla rivoluzione •francese ( ironia della sorte) nei termini -di -libert~ individuale e sovrani•tà nazionale. La nazione che sintetizza e riassume fo termini giuridici le aspirazioni di uomini che abitano lo stesso territorio. che parlano la stessa lingua, -che hanno comuni tradizioni ~ivili

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