l’ordine civile - anno I - n. 10 - 15 novembre 1959

l'ordine civile solito a. valutare e risolvere tutta una serie di problemi che entrano nella •cc fa. miglia » dal mondo di fuori e rischiano di sconvolgerla ( come l'intruso di cc Questi fantasmi », come le mode eso– tiche di cc Mia famiglia », come i dis– sapo,r,i coniugali della :figlia nel ricor– dato cc Natale in casa Cuppiello », come la fame e la febbre di ricchezza del dopoguerra in cc Napoli miEo~aria »). Ed è questa superiore utilizzazione che trasforma le ·cc commedie d'ambiente i> in cc ,drammi ». Ma •tutto ciò che acoade nell'ultimo ,lavoro del drammaturgo na– poletano: la cc commedia d'ambiente » resta cc •quadro d',ambiente » anche se, come abbiamo detto, si tratt,a di un qua-dro ricchissimo di not,azioni -psico– logiche felici. Eduardo è impegnato in uno dei ruo– li più sca,rni della sua carriera : una presenza cont-inua che registra su ,di sè ogni parola pronuncia,ta ma che parla solo rar,amente, ennesima e-dizione, m·a'. in una chiave di sconcertante verità, del cc mort•ificato »: un personaggio così completo delineato con tanta povertà d'espedienti è davvero uno dei più bei risultati della sua carriera -di autore– attore. Dobbiamo considerare perciò cc Saba– to, domenica e lunedì » come una nuo– va perla del repertorio eduardiano, per– fetta nel suo genere, anche ,se, tutto con– siderato, si tratta di una peda minore, priva d,i quel mordente di drammatioa e sconsol•ata umanità che fa di cc Natale in cas·a CupieHo >i, fino a·d ora, la •mi– migliore d-elile sue commedie cc famil~a– ri ». Da segnalare la ottima interp,reta– zione di Pup~lla Maggio, ,di un real•i– smo amaro e privo di qualsiasi I'icogni– zione in un·fo·ci'le umorismo. LEANDRO CASTELLANI I magliari Lo scwso anno ila Giuria del Festiva'! venezi:no abbinava in una lusinghiera segnalazione due giovani registi, Louis M-aHe, autore di quel cc Les amants » che, rivisto ,a distanza, avrebbe rivelato una squallida mediocrità, e •Francesco Rosi, già ,aiuto -di Visconti e debuttante nel lungometraggio con una sìor,ia di camorristi napoletani, cc La sfida i>. De– bitore della poetica del neorealismo questo secondo film cercava di rinarra– re la storia dell'inurtile paTabola ,di 'Ntoni de <e La terra trema » in un cli– ma da cc vent'anni dopo » dove :la <e ri– volta ideale » del pescatore ·di Acitrezza e:riasostituita dalla· rivolta per puro spi– rito d'indipendenza e di tornaconto del pfocofo camorrista Vito .Polara. Viio Polare non cerca, come 'Ntoni, di ,s,pezzarè i:I cc sistema » per sostituire alla camorra, al monopolio, un ordine più umano, fondato sulla collaborazione di quanti lavorano in un determinato settore e sono legari alla fatalità -dello sfruttamento, ma semplicemente di creare un suo << sistema » nel cc siste– ma), di sottrarsi aUa <C ,grande camor-' ra » per· creare una propria cc piccola c-amorra ii. La cc rivolta ii de {< La terra nu é::l trema », propria di un momento storico di grande vivacità e fermento, era tra– scritta da Rosi nella situazione di un avanzato dopogue~ra, -dove l'unica pos– sibile cc rivoluzione » sembra quella del moltiplicarsi degli mdividualismi, •di una convivenza degli egoismi. Come quella di 'Ntoni, anche ila ri– volta d,i Vito Polara e quella di Toton– no, protagonista del secondo film ,di Ro– si ora' apparso suli schermi, chiudono nell'insuccesso. E non è vero neppure che si giunga al verificarsi -della tesi ti– pica del neorealismo ( deriy•ata dritto driHo dal verismo verghiano ), quella dei cc vinti che prendono coscienza », da10 che i vinti sono dei morti ( Polara) ,o dei medioori ambiziosi che non sanno trar profiuo dalila lezione ( Totonno ). Anche cc I magliari » infatti ripetono la storia di questa parabola, ma am• bientata in contesti sociali e geografici nuovi,, precisati ·con una accuratezza sba– lordi 1 tiva. I cc magliari » sono gli italiani , che spacciano abusiva.mente tagli d'abi– to, tappeti, biancheria, nella Germania occidentale. Li organizza una vera e propria camorra con un ·cc apo », Don Raffaele T,ramont,ana, che sceglie gli uo– mini, distribuisce i materiali, stabilisce le percentuali, punisce i trasgressori. Una d·ecina -di persone, quasi tutti na– poletani, è occupata in questo lavoro a metà fr.a la truff,a • e la commedia,· sfruttando, -in mancanza di una qualifi– cazione professionale e di un lavoro certo, quel poco di -arruffata ,dialettica che madre na.tul"a ha messo a loro di– sposizione, traendoné faticati guad·agni che servono a ma•ntenere al famiglia in patria e a procurar loro una speoie ,di carnevalesco m,a precario benessere. Anche se inquadra,to nel clima t;li sprizzante felicità -d:ella Germania ·occi– dentale il lavoro è d·uro: sabotaggi_ •di precedenti <e camorre » che mono·p-oliz– zavano il settore {·i! profughi polacchi di Amburgo), inprev,isti, noie, co·l con– solato o con la polizi,a. Per questo ci sta il oapo-camorra, per fare la legge a quei poveri reHtti ,che ,a1hrimenti ve,r– rebhero schiacciati. E- quando Totonno, un {urlan•tello romano non privo d'am– bizioni, vuole decentrare l'organizza– zione dirigendo un gruppo -di maglià,ri per conto di un magnate tedesco, si tro– verà di fronte a un cumulo ,di difficoltà non facilmente sormontabili. Tanto che aUa fine ,sarà lo stesso trafficante ted·e– sco a ricorrere a Don Raffa·ele Tramon– ,tana : i·l 1entativo cc ,autonomista >l di Totonno è stroncato. Mario Balducci, l'operaio ,disoccupato che è stato assor– bito ,dalla fantomatica prospettiva di una vita più facile, ·torn,a in pat,r,ia vin– to, verso un ,domani incerto. Vintuizione fondamentaJe di ques1o film •di Rosi ci sembl"a sia que.Ua di ap– plicare la classica formula neorealista (definire ,dei persona,ggi in un contesto di cronaoa stol'icamente e geografica– mente individuata) a una :lettura per <e contra,sto »: gli it,aliani sono descl'itti e ,definiti proprio nel contrasto ,con l'ambiente st'l"aniero che li ospita. ,La psicologia d~ll'i.taliano all'estero {se è pag. 19 lecito esprimersi. in termm1 così gene– rali), stordito : dalle luci, qu~si estra– niato ,da se stesso ma non •completa– mente, perchè è costretto a un modo di vita che non è il suo, perchè ·deve ac– cordare il proprio ri·tmo ad un ritmo che non ,conosce - ed ecco il ricorso alla furberia contro la razionalità, alla legge privata { camorra) contro la legge pubblica - quella specie di necessaria autodifesa ·che può trasformarlo suo malgrado in un fuorilegge, è documen– tata, motivata, indivi,duata con un'esat– tezza quale mai ci era stato dato di ve– dere in un film straniero sugli i•taliani. L'indagine, quindi, si sviluppa per piani complementari che non vanno scissi: il regista cerca di cogliere -contemporane,a– mente il problema sociale ( la ricerca di un lavoro, le occupazioni dei maglia– ri), il problema personale dei per-sonag– gi ( le loro differenziazioni, le loro rea– zioni psiéologiche) ·e quello del costu– me di una nazione. Un tentativo, come si .ve-de, di estrema complessità e de– gno pertanto di esser•e sinceramente ap– prezzato. Anche se non sempre il film riesce a tesaurizzare le sue alte pun– tate: ·talora l'unione fra Je -cc storie » e la '<C storia » d',amor•e -di due ·protagoni– sti è una giustapposizione, come nella seconda parte, ·e sembra disperdere an– zichè precisare il ,significato deUa vi– cenda ; talvolta ancora l'esubel"anza re– citativa ,di Alberto Sordi (non -sempre tenuto a freno dal ·regista) esplode i11 monologhi che rischiano -di minimizza– re la storia -in effetti superfici.almente com1c1. Il carosello della ricostruzione e del– la rinascit,a industriale della Germania occidentale è colto attraverso i corol– lari del ,cc vizio J> e ddla cc licenza i> : in questo senso e< I magliari » possono es– sere· utilizzati per una descrizione in chiave veristico-,tragica di quell'atmo– sfera che RoH Thiele aveva magistral– mente fissato neUa ballata grottesca di cc Rosemarie ». Gli aspetti che France– sco Rosi ha voluto cogliere sono -di pre– ferenza; o quasi esclusivamente, quelli più « caotici >l, qu·elle impressioni vio-· lente da r,imeditare che la Germania offre aHo straniero, una G-ermania vi– sta con gli occhi ,dei magliari, un paese dove c'è d,a lavorare ,perchè i,l denaro corre, ma che appare perennemente in bilico sull'ond·a ,di una si1uazione densa d'incertezze, a rischio fra due calami,te. Questi ~ta'1iani all'estero sono un poco dei naufraghi in una terra di -nessuno, con le lo•ro nost,algie rese, per accenni, con graude pudore e senza retoriche - « se mamma ·m',avesse fatto imparà un mestiere » dice un napoletano, ,ed un altro, vecchio, accar,ezz-ando un gattino, ascolta il disco -di una vecchia e< subret– ta » - dove la nostalgia ,del proprio paese e queUa ·di una v,ita più in prosa, di un ,lavoro più umile ma sicuro, si sposano insieme. Come ne '<e La Sfida i>, ,anche ne cc I magliari » la figura del capocamorra è vista in un -alone epico. 1Piare quasi che, ment,re ci nana la storia 1 di chi tenta di sfuggire ,al <C sistema >i, Rosi voglia

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