l’ordine civile - anno I - n. 8 - 15 ottobre 1959

L'atto di nascita dell'uomo spirituale lo abbiamo quando scopre che Cristo è il suo Capo: allora veramente coglie il giusto rapporto religioso che corre tra lui ed il Padre attra– verso il Figlio. Questa scoperta dell'intelligenza e del cuore ( perchè sta scritto che i puri di cuore vedranno Dio) -è ricca di conse– guenze perchè scegliere un capo vuol dire abdicare alla pro– pria autonomia e· « crescere ii secondo la volontà del capo. Ma questa statura dell'uomo che cresce secondo la volon– tà del Capo è la statura di tutta la natura essendo questa .rappresentata dall'uomo. La natura elevata viene ad essere attraverso là sovranità del Nuovo Uomo posta nella possibilità -di riportarsi al Padre e di essere innalzata al suo destino -soprannaturale. Cristo viene « ad operare là nuova esistenza : ricrea l'or– dine ». Questo è il mandato del Padre. Poichè il destino del– l'uomo è un destino eterno non può darsi contraddizione tra l'ordine naturale e l'ordine soprannaturale: distinzione ma non separazione, non autonomia ma -dipendenza, ma relazione d'ordine cioè religione altrimenti si creerebbe una realtà che si porrebbe contro il suo destino. Ciò che non si lega a Dio, ciò che non si fà di Dio come potrà essere in Dio nell'eternità? In questo senso l'ordine naturale è religioso perchè tutto viene condotto sotto la sovranità di Cristo perchè Lui diventò uomo per assoggettare la natura affinchè essa compisse la sua pienezza. _ S. Paolo afferma: (< Egli è l'immagine del Dio invisibile, il Primogenito di tutta la creazione perchè in lui tutto è stato creato ciò che è in cielo e sulla terra, l'invisibile e il visibile ... tutto è stato creato da Lui e in vista di Lui ed egli è in tutto e tutto sussiste in Lui poichè è piaciuto a Dio che in Lui abitasse ogni pienezza, e per mezzo suo tutto sia riconciliato con Lui ... riconciliato per mezzo suo tutto ciò ·che è sulla terra e nel cielo ». E' la lettera che insiste sulla parola << tut– to >>: (( l'avvento della Chiesa si identifica_ con quello della nuova creazione ». E,g;liconduce il mondo ad un nuovo compi– mento, all'esistenza del {< nuovo cielo e della nuova terra >>. Crescere nella volontà di Cristo significa diventare nuove creature, solo a tale titolo si può annunciare e compiere la salvezza del mondo. Cristo è diventato il capo e chi non lo sceglie come tale non può nè pronunciare nè salvare il mondo perchè si è po– sto fuori della Sua volontà operante: o è in un falso òrdine o in un ordine che non ha ancora conosciuto la Rivelazione. Nel prologo di Giovanni può scoprirsi l'autonomia come il rifiuto di accogliere il Verbo. « Non lo riconobbe.ro >>. <( I SUOI ll. I suoi sono i popoli pi·esenti nel popolo ebraico perchè Cristo è Re delle nazioni. Te saeculorum Principem, Te Chri– ste, Regem Gentium, Te cordium Unum fatemur arbitrum.. Ricondurre a unità con il Padre il mondo significa tro– vare Colui che può fare <mesta operazione. La redenzione rh.1 peccato è in fondo la Redenzione dalla propria antonomia. La redenzione dalla propria autonomia è la vera libertà. Questo è il fondamento del vero ordine umano. Questo f': anche l'insegnamento che si sconre nel ,Pater Noster quando si dice: <( Sia fatta là Tua volontà J> e « venga il Tuo Regno )). Ritroviamo nel Vangelo anche un ammonimento contro l'autonomia: « chi tien conto della propria vita costui la per– derà >>. Cristo chiede al mondo di rinunciare alla sua anima come il mondo del resto chiede a Cristo di rinunciare al suo primato: questo è il motivo dominante· del dialogo tra Lu~ ed il tentatol'e. ~0110 eca obianco del cristiano? di Alberto de Jacobis Quando si pa1·Jn di aut,momia si deve bene intendere come nessuna creatura anche al di fuori dell'autorità di Cri– sto è autonoma; può non accettare la Signori•a di Cristo, ma deve pure accettare, impl-icitamente o esplicitamente, una re– gola, un'ordinamento, una filosofia. E accadrà sempre che nell'accettare queste -cose, l'uomo non si senta affatto privato della sua personalità anzi capisca che in quegli ordinamenti e norme la sua personalità si potenzia, ,si accresce, si manifesta, si -completa fino ad una pienezza, vera o falsa che sia. Quindi quando si è disponibili alla- volontà di Cristo non si viene meno alla pi·opria personalità ma anzi si completa perchè Lui asseconda la natura. ·n problema è che non si vuol ·dipen– dere da una Persona. La separazione da questa autorità è a fondamento de:Ile moderne democrazie. Democrazie formate da gruppi che si sono posti sopra il popolo anche quando si dice che è il po– polo che li elegge. Il popolo è suddito. Un c&po esiste sempre o è.fuori -di Cristo o è Cristo. Il cristianesimo insegna la norma decisiva: « Io sono ìl Signore Dio tuo tu non avrai altro Dio all'infuori di me ii. Non -c'è via di mezzo: non si possono scegliere due padroni quello della terra e quello del cielo. Oggi si parla di liberare le masse ma esse sempre sono state tenute a'l guinzaglio dai miti o dai paternalismi quando peggio non sono sta te ingaggia te dalÌe rivoluzioni. Ubbidire agli uomini costa di più che ubbidire a Dio a quel Dio che ci aveva dato e ci da ogni giorno una possibilità per liberarci da questa sudditanza a dei simili come noi. La libera attività tanto più appartiene all'uomo quanto più appartiene al Cristo così come l'uomo appartiene a se stes-so quanto più appartiene a Lui e la libertà è appartenere a se stessi non ad altri. Se ciò non fosse vero Cristo _si sostitui– rebbe all'uomo ed invece diviene il modello dell'uomo, di_– viene colui che cambia -un uomo ribelle m un uomo obbe– diente. Il cristiano deve avere questa coscienza : deve pensare ad un mondo che abbia a presupposto la Fede. Staccarsi dalla propria autonomia è un atto di libertà: l'unico veramente fondamentale e decisivo. Tutto ciò che si pone contro questo atteggiamento tenta a ridurre la zona di Dio fuori del mondo. Ora la libertà del cristiano potrà esprimersi in diverse ma– niere ma non potrà prescindere dall'espressione evangelica « La Verità vi farà liberi n. Bisogna notare che Cristo non _dice« io vi insev,,n la Verità ma io sono la Verità )J ed·è come dire io sono la libertà. Se il cristiano non possiede questa ·certezza la sua religiosità minaccia di essere senza senso, forse confusa per una posizione morale o confusa p.er senti– mento dell'esistenza. Con auesto non significa che manchi al c1·istiano il po• tere di iniziativa 111a questo deve essere saldato con l'inse– µ;namento « senza di me non potete fare nulla », perchè l'a– zione umana non proceda dalla Storia ma dalla Rivelazione cioè dallo stesso Cristo che è il generatore della nuova espe– rienza che non è nuella di consacrare le cose, cioè di pian- . tare un simbolo sulle cose. Cristo non ci dà soltanto la dimen– sione metafisica dell'uomo, non ci redime soltanto dal pec– cato, non ci aore soltanto il cuore -del Padre ma ci dà un nuovo modo di procedere che sarà vittorioso comunque e che sarà scandalo per mo1ti e che potrà anche portare alla persecuzione secondo l'espressione: •«come hanno persegui– tato me così perseguiteranno anche voi >>. La moderna pers~c11zione tielle sµ~ espressi()_qi cHviQlen~

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