l’ordine civile - anno I - n. 8 - 15 ottobre 1959

Spediz. in abb. postale • Grupp_oIl l'ordine· ·civile I RIVISTA QUINDICINALE Anno I - n. 8 15 ottobre 1959 Una copia L. 100 Editoriale: Del senso nazionale - Le condizioni della distensione di Giovanni Baget-Bozzo . L'Algeria, l'Eur~frica e il pericolo cinese di Enrico Insabato - Cultura •italiana- e tedesca 10 Alto Adige di Paolo Possenti '!' «Autonomia» del cristiano? di Alberto de Jacobis - Studi: Il caso di Giovanna d'Arco e il caso di. Savonarola di Giacinto Scaltriti o. p. - La parola di Dio. e la risposta dell'uomo nel Nuovo Testamento di Domenico Farias. Note e commenti: I pre-congressi D.C. - L'ottobre inglese - Il nuovo programma dei socialdemocratici tede– schi - Anche il Mali indipendente • La Libia. - Opinioni e dibattiti: Partecipazione e democrazia aziendale, lettera di Lucio Cadenelli. - Letteratura e costume: Scuola e civiltà - Venezia 1959 - Documenti: Il con– flitto tra Chiesa e Stato in Polonia. Del senso Non si regge un popolo senza uno Stato: ed uno Stato non è soltanto un apparato amministrativo, delle formalità costituzionali: lo Stato è un'idea, un valore che accomuna gli uomini, che li fa sentire uniti senza coercizione, senza -livellamento, senza soffocamento. Ciò che distingue il senso nazionale dal puro fatto etnico e consente alla nazione di valere come supporto morale dello Stato, è proprio il fatto di esprimere un'idea; così essa su– pera il mero dato materiale del vincolo di sangue e di lotta per giungere invece ad una norma di convivenza ideale e ra– zionale, ad un ethos, a una legge. Dal senso del nomos non scritto proviene la· nobiltà della polis greca che cerca di tra– durre, nelle sue leggi, l'ordine di natura: ed elabora il con– cetto di eguaglianza, di isonomia, che dà fondamento all'idea stessa di diritto. Perchè la polis ha costituito un modello ideale di ordi– namento civile, anche se la sua storia può per così larga parte essere considerata un grande fallimento politico? Ap– punto per questo : perchè essa ha espresso la forma stessa del vi vere ci vile, della società fondata sull'idea, sulla ragione e sulla libertà. Quando queste cose vengono meno, i popoli decadono. Il Risorgime!).to italiano diede forma politica alla nazione italiana : essa si espresse allora come frutto storico maturo come unità morale e civile cli un popolo, nonostante errori, violenze abusi, crisi sociali, diseguaglianze economiche che diventavano diseguaglianze totali. La cc Storia d'Italia ll di Croce può essere considerata come un poema ideale ( o, nel senso specifico marxista della parola « ideologico ll ), pure esprime un momento, e quello decisivo, deUa storia moderna d'Italia. La polis italiana nacque: ebbe il suo nomos e la sua unità attorno ad esso : si ebbe la figura del cittadino e nazionale. l'eguaglianza giuridica del cittadino dinanzi allo Stato: la legge e non il privilegio diventò il titolo esclusivo degli sta– tus di diritto pubblico. Un'educazione comune fec,; dell'Italia la patria: e cli questa patria tutti si sentirono figli: la guer– ra, la tragica guerra '15-18, pur non voluta dalla parte mi– gliore della classe politica e dalle forze popolari e imposta dalla monarchia e da ristretti gruppi politici, servì a dimo– strarlo. Il fascismo non apparve all'inizio lontano. da questo compl~sso di valori e di tradizioni: fu questa la ragione del consenso ad esso di tanta parte onesta e sana del popolo ita– liano, che vi aderì non per motivi deteriori e demagogici ma solo per fedeltà alla nazione, al nomos nazionale e all 'orcline che esso comportava. Tanto più che il fascismo parve così fedele al nonws da poter superare il limite « rivoluzionario ll àel Riso~gimento e firmare il patto di conciliazione nazio– nale con la Chiesa. Il nomos sembrava così perfetto da ogni parte. Purtuttavia proprio mentre raggiungeva la sua per– fezione formale, proprio allora rivelava i suoi limiti. Limiti verso il basso, limiti verso I'alto. Verso il bassò : il nomos si era espresso con un certo culto di sè, spezzando ogni resi– ;,tenza e scegliendo sempre la soluzione di forza a proprio vantaggio : questa era una delle debolezze del Risorgimento realizzatosi come soluz.ione « piemo_ntese )1 del problema na– zionale. Ciò aveva comportato una compressione di tutte le situazioni cli -debolezza e di inferiorità sociale e la defini– zione di tutti i problemi di società, di proprietà e di classe che si erano man mano proposti secondo i rapporti di forza. Limiti verso l'alto. Il senso nazionale si manifestava sem– pre più come chiuso in se stesso, sino a respingere il nomos -internazionale come contraddittorio a quello nazionale. Nel contempo si introduceva un elemento rivoluzionario che spez– zava l'imparzialità e l'universalità del nomos e reintroduceva

RkJQdWJsaXNoZXIy