La Nuova Europa - anno II - n.42 - 21 ottobre 1945

--- 8------ Q li A:(00 mai un Lconarclo, un Raf• fael'.o, un Michelangelo, un •n– ziano cd un Bernini (si parla, quindi, di colossi propriamente inter' nazionahJ ebbero la ventura di cog:Uc. re, in vita. lUW catasta <li allori para' 'gonabi ic a qi1ella del Ji'id2a 110vello, cbc ru, nondimeno, un probo e genero– so artefice, sen::n pose, ruor d'ogni am• 11ollosa q1.ii :1lifica contingente: .Antortio Canova? · Leg\1ti.m:1o meno, tél!e fama superò di gran lunga quella di qualsiasi altro mtista europeo del primo Ottocento, e non parLamo del poeti e letterati ita• Hani, compresi l'Alfieri e il Manzoni. Tropr,o note sono, Inoltre, le fortune crit!chc e letterarie del Canova, vi.Yen• te !'autore'. perchè occorre qui. precisa– re nomi e circostanze; basti dire che si misero d'accordo, su questo punto ·Pjetro Clordani. e Stendhal, Ippolito P!ndemonte e B.rron e che se vi fu un responso disturbatore, 1n tanta plebi– scitaria euforia di elogi stampati, ciò si do\•ette a quell'arclgno, ed oggi di. mentknto critico tedesco C. Ludwi.g FcrnoW', il quale attaccava H Fidia no– vello. non già.per le sue tare cultuJ'aU. st!che od accademiche. ma per essere venuto meno ai sommi ufficl de! clas– sico bello ideale, sacrificando su11'~1lta– re Jmpm·o del reaUsmo e della sensua– rn~: nefande colpe, barocche! Per lunghl decenni, dopo la morte cle!l'nrtìsta. la critica italinna e stranie: ra non pervenne a risultati proficui circa l'essenza dell'estetica canot·iana sebbene ~i fosse determinata una gc'. neralc e motivata a\·vcrslone al canoni teorici del neo-classicismo. Nemmeno ANTONIO TROPPA l'anno del centenario (1922) recò gli sperati lumi esegetici e soltanto, di lì a qualche tempo, seguirono sagg~ lnte• ressanti su talune opere inedite e prin– cipalmente sull'attività giovanile e la formazione del maestro nell'ambiente venezlano, finchè una recente mono– grafia di Elena Bassi (Canova, Istituto Italiano d'Arti Grafiche, Bergamo, 19-13, collezione I orandt artisti italia– ni) è venuta a stabilire, mediante una attenta ripresa In esame di. quell'arte, quel ch'è vivo e quel ch'è morto, per Il gusto contemporaneo, nella produzione disuguale dello statuario peritissimo e del modellatore assai dotato, racco• gliendo, inoltre, tutti gli ~lementl atti a<l ulteriori approfondimenti critici, non ultlrr,1 quelli rappresentati dalle ottin!e riproduzioni fotografiche di gessi, bozzetti, pitture e disegni, tn possesso della Gipsoteca e della Casa canovlana, a Possagno, <lei Musco Ci– vico di llassano e di altre collezioni pubbliche e private. Già nella breve introduzione l'autrì• ce formula un giudizio sull'incl:vua!itù dell'artista, afiermando che i muta. menti dl stile, dovuti alì'asslmilaz1one tielle tendenze, vi.a via dominanti, non GRAZIA ne intaccarono 1'lntima coerenza e seri• ve: "A ragion veduta, noi sentiamo in lui p!ù che un fervido creatore uno spirito coltisshno · ed un esperto della tecnica; pri\•o di fantasia, egli rluscl In modo superbo nei r.i.tratti, tal\"Olta profondamente icastici, negli studi. preliminari e quasi sempre raffreddati nella esecuzione deflnitlva. Ma la com– posizione gli costava .faUche notevoli, e non poteva passare dal particolare all'opera complessa senza una lunga serie cli ricerche, cli cul ci fanno testi– monianza I disegni ed l bozzetti. Mol• to spesso sl è ripetuto essere quello delle opere gtovanm tl vero Canova, In seguito traviato dalle teorie neo– classiche; ln realtù, con il Coletti, dob– biamo ammettere che è Canova auten– tico e cosciente anche- quello della ma– turltà :t. Dopo aver riassunto coscleniiosa• mente le ·varie fas! dell'attività cano– \'alna, la Bassi ama considerarle come iI frutto di « un artista raffinato, che sa manteners1 veneto nel raggiungere effetti di sottile cromat!smo. ma non sa valutare Te proprie posslbilltà quan– do ,·uol fare com1>oslzionicolossali, a cui era sp!nto dalla volontà d'interpre· tare il gusto dell'epoca, dal tent<ltivo di staccarsi da quella tenue vena r.rca• 21 ottobre l9'15-– dica che éo~titl1iva i{ suo magqior fa. scino J,, E tcl'm;na il nutrito saggio con queste parole: « A nol rimane· il l'am, marico cU dover concludere che u ca. norn, dotato da natura· In modo tale d~ poter assurgere ad altezze su1)reme. rimase quasi prigioniero nelle pastoie delle teorie artistiche e soffocato dal' ì'enfasi petulante clel contemporanei». V'è molto di giusto e persuasivo nel: fe valutazioni sopra 1·iportatc. Soltanto. non possi.am_oammettere che fosse pri; vo d1 fantasia cht seppe ideare l'Anio~ re e Psiche e li grupJ)O delle G,·azie, per non parlare dei ritratti plù vividi. dal bonario doge Paolo Renter aHa do\: ce e spirituale An9ela Pa~cori, che non sarebbero eccellenti se nbn fossero n · prodotto di virtù stilistiche e trasfigu. ratrici, Inseparabili. da facoltà propria• mente fantastiche. , D'altra parte, Elena Dassi si contra<l. dice, alla fine, ecl esagera, quando aro• mette_ che il Canova avrebbe potuto assur(Je1·e·ad altezze supreme se... Le altezze supreme le r-.i.ggitmgesoltal)to il genio e il fatto che il maestro di Pos– sagno si sia la~clato, diciamo pure, in: cantare da ,vtnckelmann e compagni dimostra che le sue facoltà creati ve non-erano quelle dei geni autentlcl, do– minatori e non mai domlnatì. Nel volume di cui parliamo, parec– chie tavole si riferiscono ad una par. te della produzione del CanoYa gene, rhlmente Ignorata, et~ le pitture da cavalletto e i numerosi bassorilievi, modellati per spontaneo impulso, onde tenersi in esercizio o sperimentare le proprie possi.billtà fantastiche ed ese– cutive. ~-=,=.=-=--"'-'"-"'--"'--"'--"'--"'--"'-================================= i pitt q~~?~'e J~~~l'lt~\i!tei~~~! 1 ris1GWr~ non che alle armonie tonali, perfino alle elementari. esigenze dei rapporti di colore e i bassorilievi, cloYe non mancano gll slanci dimnnìci e le ,·ez• zosc m°'·enze dei ludi terslcorcl, ma quasi sempre privi di sciolta natura– lezza, accusino artico!azloni anchilo• Sl.lte cli ritmo. nei var'i episodi o nelle diverse masse, e clifetta perciò in essi la necessaria unità conceuua!e cd espressiva. TEATRO "LI /\lACClIINA I bn!fante prova ùella Hesslb1htà del suo temperamento, dcll'aglo con cul sa DA SCRIVEnE;, ;g!~a~r 1 ~~d1t~f! 8 ~~ 1 ~fb~~~~è ~~a)~~~~~ J CA!'{ Cocteau parlò una volta <11 so ~mpeto, fu sottolineata con un ap– c1ia,1wnc sent,mentai per suggeri. Pauso Tutto ll terzo atto. Invece, con 1e a! grosso pubblico alcune ve una soluzione del PlÙ vieto, convenzto• 1•it~ incons,iete alla sua mente· sl trat. nale dramma poliziesco, ha reso vla wx.:i di. ,·èrità elementari nél senso ,·la più chJarn la deiuslo:le del pubbll– prlmo della parola, sommerse nel!'oce.1· co.che I? ha accol,to CO!"l freddezza non no del !uogo comune e che vengono ~riv~ di qualche osU11tà. Quella p1·0• ritI"oni.Lc dopo sottili meditazioni con '!ne.a francese che li Cocteau n"t>nera :ia gioia della s<:operta. In Les pa~ents st~to in gr~clo di fare intuir~ nel prl– terril,!es la formula trovò una c:hiara nu due. atti, tutto preso. com e!a dalla aJ)p'.i.caiìf•ne: una torbida vicenda fa. costrazione del suo lntn~o, Vlenc de• :rnig1~arctutta calata In un intrico di. sclrt_ta ln una pa,tetlca th ata ~! Solan– complessi freudiani, di m.orbose acui se (Daniela P.::!mer) detta con inteli!• tez;:e razionali, condo!ta con ì modl del gen~, efficace ;ntonaztone, ma c~e non u1·and Gufgnol o del vaurlcville; un ap· pote\ a sostltmre que~lo che 1autore pcllo all'ordine· consueto piccolo bor, n~!1se~~!~gsaputo ai:ttstlcamente rap. ghese, alla convenzione- di forme tea~ P ·. . trali schematiche, per portare gli spet• Questa piccola cltta francese dove 1a tatori ad una vlsione piU profonda dei '?cend~ si syol?e ~ una qualunque rapporti fra congiunti, per divulgare .c.ttà di_ provincia sen~a nome, senza lt~~/t~ a~~~ic1:;;~e~~c•~c~JteS::en~;~~~{~ ~ 1 ~~?:~~~~~1c!~~~c~~~j~Jn~;fc~ri,5s~ 1 , dalla Palmel' e dall'Adani sere fa al- cura~doc1 che sl ~l'atta di una città dl 1'Eliseo, 10 chantaoe sentimcntaL si pronncla senza riuscir mal a trovare complica con un più diretto progrum• U?a. battuta dl dialogd, a mettere in ma clldascalico Nella prefazione l'au- Plcdl un personagg;o che incarnasse toi·c dice dl vO!ersl rivolgere al boa• verame1_1tee. in modo concreto questa 'levarcl per porgergli. sotto forma. Yagai S!mbohca .rappresentazione. La cira-nunatica e perciò dilette,•ole, una provmc1a fa sentire la sua presenza so. t·appresentazione della provincia fran· lo nell'attenta e penetrante mcssinscc, cese ancora «feudale» con la sua an- na di Luchino Visconti. gusta, perversa atmosfera piena clipre- Didier è un ricco industriale che do– gluclizl, con il suo moralismo lntransl• vcva sposare So!ange, bella signora gente tutto di superficie, con tutta la proprietaria di un castello del'.e vici– sua miser·.a mentale, in contrasto con nanze. Diùicr ha sposato "invece una una più li~ra, nobile vita. c~ntante che aveva una figliola adot- E" noto che Jean Ccctcau è un carat• ~tva, Margot, raccolta molti anni prima teristico funambulo dell' inte!ligenza, in un brefotrofio. Dalle nozze m1scono non priYO di autentiche malinconie t? du.e figli .gemelli, Massimo e Pascal; 'I di rh·olte. ma ben lontano da!l'a.•ere primo v101ento, manesco, ~imulatore, in sè un mondo mora!c di conchlusa · 1 _mpctuoso; Il secondo mite, scialbo, concretezza, una visione mcd,tata dei bravo ragazzo nell'2ccezione deteriore finì e dei modi della vita morale. Ji'or• del termine. :Margot è in vario modo :nito cli una IIllelligenza più sdntl!lttn• innamorata di entrambi i fratelli pm• te che luminosa. più arguta che pro• e~sendo promessa sposa di Pascal. MJs– foHda, pronta o.ll' assirn!lazione <il sug· simo che da qualche anno vive fuori di gerh~1enti letterari, ve:òce nel mutarli cas~, nel 1;1omentoin cui si apre il s!– per insofferenza, per YOlontàdi essere pario, è ricercato dalla polizia perchè ,cost:"tntemcnte à la paoe. è indotto, per evaso da u~ carcere militare; e nessu• •fatuo moto Intimo o per algl<lo entu• no sa notlz,e precise della sua sorte. slasmo mentale, a proporsi problemi Il giov~ne ribelle si aggira come un r.on nati per spontaneo vigore dell'ani• selvagg10 nel bosco prossimo al castel• rna. Xel!a stessa prefazione cltata, egli Io ~d è diventato capo di una Innocua conf<'ssa che, scritti l primi due <1tti società segreta di ragazzi di cui fa del la\.·oro. stentava a trovare la Dlau• parte anche Claudio. Aglio della castel• Sibile conclusione per 11 terzo e che lana. ~opo molti tentativi aveva· finito, con Ammalatosi di pOlmonite, Massimo ~ ado!.tare quella suggeritagli da.liami- ha trovato asilo e Il resto presso so. ~o '11Ie!1]ctz. La conclusione nat.a da Iange ex-fidanzata di suo padre che un~ c~s1 an:-enturosa ricerca non po• riversa su lui i tesori della ;ua tene– te\•é'lcl1scenclerenecessariamente dalla rezza refoulée. In casa Didier è capi• JJ 1 :emessa; P~rc?è in questo caso i prl- tato in quei giorni uno zio Fred fun– m, cl11catti 1avrebbero portata ne! zionario di polizia ·cErnesto Calindri) :;remùo. L'intervento di Villem_et'Zdei che, sotto mentite spogìle è stato In• n 1 unzla l' lndlfferen~a della catastrofe viato sul luogo per tentare dì scoprir~ te .Poteeva essere quella o un'altra, il segreto « della macchina da scrh•e r;:gi~a o fat'Eé_s<:_a, dato c:he gli e!e. re.&. Ed ecco ~mpostato il preveclihll~ me 1 .H1~rammattc1 e comici com·lveva, schema di un cJupllce dramma erotlco- n~. tn d:lettevolc ffi:lsturn nei prlml dtte poll?.iesco che il Cocteau disegna coa ~ 1 e masslm~ nel secondo. scaltra abl!ltà con agile mòto dl con In <:Illestoatto, !'Adan! ha dato una vergenze e diStacchi, con sc!olto cd ar: gusto dialogo, con lodevole esperienza del più consunti mczZi della tecnic– teatra!e. L'riffare della macchina da scr:,·ere non è altro che un pericoloso dlluvio di lettere anonlme che da qun!che tempo ha messo a soqquadro la vita de!la cittadina. Cnlunnie, ri\•e\azionl, sospetti sono diabolicamente distribui– ti net rapporti famlgllari, tra conosc'en• ti, amici, con infernale astuzia e pervt. cace pers~·eranza. Tutto quello che di torbido e segreto, la vita della città dì ·provlncla cela, sotto il velo dl un lpocr1to conformismo, viene messo alla luce. I parentr leticano, I mar\tl uccl• dono, l padri si suicidano. Frcd è inca. rtcato di scoprire l'autore, che per :lui è sempre lo stesso. di cosl pericolose missl\re. E si pone all'opera con tatto, con discrezione, argomentando, dedu• ccndo, con gli scheml della logica con. sueta ncgl1 autorl di romanzi e di drammi çlalll. Accade, naturalmente, quel!o che sempre suole accadere In situazioni ciel genere; sl cerca un re: sponsablle e se ne trovano otto o d!ect, Margot, Massimo, la signorina della posta, confessano a turno di essere au– tori clelle lettere e rlye!ano 1 parttco, fori dell'az:one e le ragioni plausiblh che l'hanno determinata. Ma lo scaT• trlssimo Fred non crede una virgora di tutte· queste confessioni: lul sa che Benchè · co:or\sta mancato, non s! può negal'e, però, che il CanoYa .abhia impres!:;o a talune sue opere plastiche sottili valori di cromatismo chiaroscu– rale, non propriamente veneto, c:ome 1·it1ene la Bassl, bcnsl <HderiYaztone correggesca. A cominciare dal modo etegtmte del giovanetto Icaro, cosl vi• cino agli angiol! androgini def pittore emi.!!ano, 1 personaggi più acGarezznti e voluttuosi del CanO\·a,dalle tre Dan– zatrici alla stessa Temperanza reclina, nel severo mausoleo di Clemente XJV, rlsentono dì costituzionali affinità scn; serie con Il maestro•cinquecentesco, nè codesto accertamento smentisce, anzi convalida, le palesi derivazioni giova– nili dalla plasuca del Bernini, nnch.e lui tributarlo, sotto certi aspetti, seb• bene ln 1>ossesso cli una sua originalis– sima sensibilità tattile, dcll'affascimm• te pre-barocco autore della Dtmae. 1a vanità, 1r blvo.lente co'.orito intimo che il delitto comporta di sofferenza- In definitiva, if lievito vitale dt piacere, H desiderio di far convergere quanto rimane, oggi, valido, dell'op,e– ln un atto nefando esplicito il torbido ra canO\•iana, risiede neUa c:apacità, da fiume di velleità delittuose che molti parte dell'artista, di comprendere e uomini. portano in sè come lntollera- rendere la tangiùile concretezz<l delle bile. piaga, può determinare un attcg. forme e del sentimenti umani con un giamcnto simile. Frcd ascolta. coordl anelito autonomo alla venustà e a!la na, deduce e seguita a cercare. purezza trascendenti, senza tuttmia. li secondo atto. che b certamente tl che egli fosse in, grado cli realizzare. più bello, denso come è di finezze psi• sul piano stretlamcnte figurativo. quel– co!oglche e var1o di. sciolto, naturale la visione inedita ed lntegl'alc del mon– movlmento, esaurisce questa Indagine do sensiblle che fu Pecu:iare ai suoi e prcpan.1 la scoperta del segreto per predecessori, sopra men-zionati: il. Ber• 11 terzo. L'autrice delle lettere è la nini e il Correggio. bella, matura Solange che conre.ssa n "Ritornando a considerare il fenome-– suo <lelitto e pur potendo sottrarsi al no sbalorditivo della di lui fam~. nei castigo per l'indulgenza del galante primordi del secolo scorso, comiene rì• Frecl che favorirebbe la sua fuga, ri-ti• tenere che ·non potrebbe mai veri!ìcar– ratasi un momento dietro le quinte, si s!, ai giorni nostri, qualcosa di .slmi!c, uccicle con un colpo di pistola. Prima in quanto la molteplicità e, infine, b cli uccidersi aveva confessato di avere libertà, talvolta incontrollata, delle tcn• agito per vendetta, per pun'ire quella denze e delle ideologie estetiche, In terribile gente della sua città del fa1• ogni paese civile, impediscono· il deter- 1\mcnto della sua vita minarsi di un unico Indirizzo del gtl' Atto debole, questo ·ultimo, artificio• sto, e per di più su basi rlgidamente so, meccanico e lnabt!e. Cocteau ave, culturali ed archeo!ogiche, come quet. i:.i?x~~t1tl ~{tii 1~;m1\t ~ 0 ·E~:i~',!~~ ~i~~:·t~'\ 1 :: aveva esaurita la sua scarsa validità una infatuazione universale di ta1e estetica nel primi due att1. ·portata, a cui si deve in pJrte, net 110- Daniefa Palmer, eccellente-attrice, ha slro Paese, l'esaurimento o il ristagno disegnato 11suo personaggio con slcu. delle genuine facoltù figurative pe1· rn efficacia cd è stata tenerissima, ma, tlrca me1.1,0 secolo, debba radicarsi nel: terna amante nei suol rapporti con la coscienza <li quanti mirano. oggi, a· l\Iasstmo e. ha saputo contenere la fo-· potenziare le mlgli.orì energie della ga delle battute finali entro i limiti di ~ 1 ~!!m~~~~~t~c: ~~~rnniheo;:r~n~ 1 (~~~ una savia discrezione. La Adanl ha stri posteri imparziali un patrimonio !J~~~ri;~ 1 ii-~~'i ~li~m~e~I 1~ic~;;~gz;: d'arte _novecentesca, costitulto <li villo• to. Compassato,· mondano come sì ad- ri, forse non eccelsi, ma lmmunl, però, <1!ce,·aalla sua parte, 11CalindrL Ot- da equivoci, surrogati e sofist!cazioni. tima. con qualche eccesso di tono e di quali necessnriamente s'accompagnano mimica. la recitazione dèl Gassman che al germogliare artificioso ed alla 8pam– aveva 13. duplice pa,·te .di PJscal e di panata fioritura dei geni di princi• ì'l'fassimo. sbecco. FRA..c"\'C};sco JOYISB AUIBRTO l'iBPl'{

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