La Nuova Europa - anno II - n.42 - 21 ottobre 1945

__ IO------~----------- LA NUOVA EUROPA --------------21 ottobrel0~5 -- P ER IL MESTIERE che facclo, orn• mai tla qualche decina d'anni, ro– no stato•costantemente a contatto cot giovani. E le centinaia e centinala dl giovani (e ... di non pH1 stovanl), che, dal Veneto alla ·Sardegna, ùall:t s:cllla all'EmHia e, doPo la do~orosa parente• si QulnQ.ucnnalc, fino al recenti con\ .tenuti a Ginevra, sl sono avv\cendntl - non dirò llavantl alla m':a Cllttcdra, pcrchè in cattedra non cl sto quasi mttl. _ ma sul banchi della mia scuola, fra 1 quali rnt i>ìace dl passcgg.are <JUHs: E;empre facendo lezione, possono attç– stare (amerei crcdP.re. con oochc o punte eccezioni) che coi glovnnl lo so:10 sempre stato affiatato. Nt>lla spon– tanea slmpaf1a glovanllc ho tronto anzi, cd ognora, l1 migliore c<inforto .alfe non poche anrnrezzc della ml3 vi· Ja e della mta carrtel'a. Ot·a, to proptio non vorrei' altenl\rml t,ale s~m1mt1n,che ml è tanto cara. con qucl!OcJ\e qui sto per dire. Nt'.ivor– rei npplrlre, come non credo di c,-c;cre. 11. malgrado della mta età (t mlel ca ~lli - se... li avessi - sarebbero bianchi), un malinconico laudator tem• 1?0,·is acti. J.fn , appunto pcrchè sono, o voglio cont\nuar ad essere, uno schietto amico det glovnm. non so ta• cere alcune considerazioni sopra due difetti, che vado osserv:mdo nel g\ova– nt di oggidl, e che, in que~tl. ml pnrc sleno più dlf!\L'il che non fossero hl quclii delk1 mia aemmizione. .. Sopra unu, ulmtno, di.tali difetti ere• do che u·ovcrò facilmente 11consenso di molti tra i pltt pensosi degli ster.sì giovani, e di quanti, fra gli anziam, guarcian<.' cçm trepido occhio .li do– m11.n\. se le osseNazton! che vado f:icendo pcrsonahntmte sl prestano ad essere 01:arçr:tc oltre la cerchia della mla dt• retta es1.ll !rien1.a, e se è esatto quanto ml riferiSC"Ononlcuni degli studcnU che mi so.no più vicini, il difetto, che r1ul intendo notare per primo - lt1 L' INTELLIGENZA . CONTA H O ASSISTITO recente.mente a dll!! discorsi o com4zi; u;no tenuto il otorno clel mercato nella pfazza d'·una cittadina alla folla· dei contadini li rh.mttt per I toro traffici e affari, faltro nella sala di un teat,ro àl u11. ca– poluogo di PTovincla assai tortassatCI dalla oucr~a a un pubblico dlcfamo co– si e volontario» di impieoatt, intcllct– tuiirli, studenti, artigiani e forse 011c· ral. L'oratore em Il medesimo, uno deJ J)/'Ù fumosi, capace di trascinare il suo t1dJtorlo per ,,m·a virtù dl eloq·uen.. za ,na anche dt ch1a1iftcarqli situazioni cUfjicUi e motivi complessi. La folla della piazza lo a.scoltd .Più attònita che partecipe, fi,ssa verso tl poo(liolo da cui parlava quasJ per un incantesimo della calda parola, stupefatta e immo– bile come sotto tm forte sole estivo da cui non c'è riparo. La platea del teatro. In-vece, seu-uiva con comprensione va- 1ese,scattava in 'applausi o sospendew O gtudtzto attendendo Ja con.cluslont di lU'll!]hi periodi, tal·vo1ta indovlnava e anticlpava tt corso del pensiero 111, tenompendolo coi suoi motl un ,no– mento prima che fosse Interamente ~splfcito. Era tutta. 11,io spettacolo dt intelligenza protesa e· consenziente. Non che quei contadini, saliti al mcr ccito, sia~o privt dt l11tel~igenza: ma i! un'i11teUiye11zalenfo e proverbiale, che fa voca fiy1ira ad1rn.ata · nelle plazu. elle ha ùtscono di una rimuol,aaztone 'tndit:iduale, che dff/ida e st paralizza all.'aspetto della citld, e aliom soltan·to si scopre selvatica e zotica. J..,'tntelli– oenw del clttadtnt (nell'ipotest mio71o• re) d aoJle e esercttata, si adatta all'&' occosio11i, brama H nuovo invece eh~ paventnrlo, ,·ts1>onde ad oynJ cen,io. E' un piacere osservare la prnntczza da - certi oome11sl~come libert Si snodano f eonceW, st accavallano le congetture. pullulano glt tntcrroqatlvt alla primo provocazione. Diciamo dunque una verltd, non fn tutto Japallsstana potchd può servire 11 controbatte,·e certe tendenze e gtudfal ·erronei ma diffusi: l'tntcllioenza conla. 1Ed è bene che conti perchè ne slamo rlccht (oont tanto si afferma tl con.tra> ,10 c. sJ svaluta anche questa nostra ricchezza, per ,cettlct.smo piiì che per convinzione): è un. ·cay,itale che dob• biamo sempre meg!fo far fruttare. Na– t1lraltnente non. ~ la sola o non ~ la prlnclp~e forza creatrice, 110,ipuò .,us.. rooare a:tre ·tacoUil o ta1enu; ed d fal. 30 e vtoro contentar,,cne {po!chd la sua nperazlone, quando è viva, costa poca fatica) e credere che si risolvano I pro; b~mi coll'aver capito. Ma è artrettanto falso - ed l tm vcz::o p1·oprio dcou tnteUettuau, o ,na. I G'I O V AN I E LA POLITICA gllori, moralmente ed lntcllc\tual– mente. '.Ma, col denunciare come un diletto, specìalmentc gi.ovani!c, quc:;to della trO'fJ'Pa·votWca, io non mi sozno di criticare J'uso - bensJ inLen<locr1th:o• r·e l.'abuso - di att1v1ta.,che potrebbe· ro essere adoperate con mo!to- rnasgior profitto per la s,essa politica, quando •. questa paro!.i s'Intenda. r.çlla sua più vera e m1ghorc accezione. Certo, (! più facile, e può apparire,• almeno per un certo tempo, p,ù sradevo!e il p.:1rtcc!• prtre ::id un comizio, Il f'nre un dii;;corso che sùscltl il facite npplauso delle folle, l'o~uparsJ d'mchle•He su g!l « e1mran- 1.h », d'tscriztonl al propno parUtc,, (ti propaganda ln ,1sta d~lie prosslrr,e e!c1 2:10111, che non - pon!:uno - lo studia. re senamente l'ana1omia patologtcn, la meccanica razlona!c od il dffllto civt• le. Ma che, come 'st si a.sslcura che ,;tla accadendo~ ccr\l g!ovnni, anche br,wis– siml, I quaa promettevano di d!vcnta• re, p. es.. ottimi medici o valenti Ii• cercatori cl! laDC'lratorlo,dichiarluo eh~ prefertsrono troncare gH itudt per cl!l vent.::re fum~lonar1 d'un part:to, ·a mc sembra sia un pr~udl-t~o clfcttivo, non soltanto per loro stC'ssl, bensl pro. prto per la sana vtta pollt1<·adel paese. noncuranza per lri politica, le slle lot– te ed 1 suol problemi. - s.irebbc pur tl'OPPo diffuso frn la r,iovcntù. La qua, le - o s1..i s:anca della pol'.tica CJ\1al'crn fotta ·nel ventennio fascista, politica elle Invadeva ogni altro ·campo del pensiero e dell'azione, imponendo a questa e perfino a quello un conform\. smo escludente ognt iniziativa indlvl' duale, o sia delusa· nelle p:-opriè Inge– nue nspcttatlvé circa i rlsttltaU cUquel• Jn politica, o sia sempre stata apatlc11 ~~fl~S~ ndei1 S~~:t;~i~rt~\g~~~~;:l~~~l; subitane! e radicatissimi dopo Il cr~lo d'un regime cui non oLbedfva se non a ma!1r.cuore. - si apparta da ogni mii:• !l~nf°~~!~~~Ùn~~l~!~1~~~~)-~}~~lep:gJ~1: gna per le questlonl, anche le piil lm– t>Ortantl, del giorno, bada soprattutto od cscluslvan1cnte n'le proprie fncccn de, 'ai. proprt Interessi cll scuola o di carriera, o rr,ngart al proprt placer!. Se, ln taluni, siffatto attegg:amento è Il portato d'un'aff'ettazlone, più o meno at1stocratlca o snobistica, one• stamente Mtengo che non s1:iquesta In causa da cu1 deriva. nella ma~gtoran– za, tale disinteresse verso la Politica. !\'la, qualunque ne sia la I cnusa, o la principale delle cause (chè sovente to penso si tratti d'un complesso di mo– t\vl, non tutti chiari nemmeno 3 coloro che cosl f,11 coriducono), sia essa un disdegno di chi tema dl perdere nel contatti. con gl\ adept,i dell'uno o dP.I• l'altro partito In propria indlvendenza o la propria crcdultl sunerlorttà. oppu– re sia una crassa ottusità di spirito di fronte al problemi politici e l'rnconsa– pevolezza clella loro importanza, blso· gna non stancm·sl di ripetere che l'a. oarJ, per cerfe nature dt tntell.<'ttuaU. non un~vezzo, ma una sincera esigen– za - svalutarla; credere c·he se ne possa fare a meno e avere In. dls;ntt-J i suol caratlert, che sembrano tropp1 arditi e presuntuosi. St svaluta l'tntel• tiuenza, in ucn.ere, tn nome dt una fa!• sa moralltcl, per la sua qratu~tà dt dOfl.o,·e pcrchè all'fnte'lettua!T'(che t it solo• che rautont dell'intelUoenza) piace, come forse a tutti gll ummil, ti proprio opposto, piacciono t seQm dJ. una spontanefM com.une, i ocsU pr1- mor(fJalt, le ·rca..."ionf istlnttve, tutto clb che eoU deftn1rebbe come «naturale» e u popolar~ 1>, ogocttfoandolo sem.pltcf• stlcamente In mWche fioure. Questa sctsstone 'tra Il mondo della mente e un supposto mondo reale, che pol cJ.i. venta shnboti<'o di soppresse nostalgir. o di vani e flebili fmJ)Ulsi., 3fgrdftca da ultfmo che ol'fnteflettuall non sono B1· curi e paoht della loro :ntelligenza, chi! essa noii d una forza abbastanza ornn– de da empfre la loto vita e da travoli nere e· da trasformare In qua1che co,a di att'ivo e creatfoo t Joro fnternt crm– trasU, le loro dt/fidenze. i loro deslde• rlt e rimpianti. · All'intelligcnzn deyli lnte1lettua11, 1r,,esso t>hì. agitata che ricca, ~ da pre– ferire la sveolla t11tel!igenza non dire: mo dell'11omo comune ma dt coltti eh~ t franccst, quand'eiano maesfrt di timanitd, defì.Jifvono honn~te homme, l'uomo conu/1, al centro dt tutte le r,osslbil-ltà e tnca:pace di eccessi. Nel• l'uomo « n11.turnle » come I plnctuto ttl fm,naqinarln c'I q•111lchecosadl mortl– /icato e di abortivo; 1tn' u.manltd nl– owmto in barr~,me e In ·ombra. CM 1'intplllf1,l'rmi s,a gratuito vuol dire sot, tanto che fl'!Ch'essa i natUTale; !]Tnt11t– tn c<tme tUneamentt fisict e come t'uttr te passioni. Prima dell'opera, d,.l liivo• ro, c'b, tn ofml inditilduo .. QtJ,eStaorn– tu1td che ,. la bf1se si, c1tl si edifica, e solo un ,norulo •mcrcanlco e dosato co• me quello dell'utopia dt Hu:rlev (e, phì o meno, di t!IUe le altre utO'J')fcJ lo oboU.,;ce. Ma sarmfmno che quel mon– do non. 1iertd. Snpplamo che ci saran sempre cose «gratuite» ad . arricchire 1a vita, Q fnr.,, anche a f)unqere ed es.accrbnre 1l sen..,odel!a gtustfafn. Col• l'intelligenza si lavora on.che sull'inter. Unenzn; 1n si mantlen.e· e rafferma cd affina. Cosl o-perando, sl ricompra quel– lo che da principio non è costato nulla. Ed i tm atto dt onestà rlconoscerla, aiutarla neo li .altri, non contraddirla ·o farne disamorare. Se r,ol b vero che nel nostro paese ne abbondiamo. salu-– tlamo questn ricchezza aerea, che for– se ci pui} fomite di altri. mezzi che non qucllt fornHt dalle ricchezze per 11ot mancanti deZ sottosuolo. Mezzl non tnutllt ln u.n'Enropa devastata, tna che vure conserva ancora un vecchio p,·Imalo nelt'hnmanc travaglio clel suo pensiero. u. m, stcners! <1a 1 :a poHtlca è contrarlo al– l'interesse cd è contrarlo al {.)o\·erAmo– rale. Contrarlo all'lntt!l'CSSC dt chi ch9 sia. perchè la r,olltica, appunto perchè gestione dolln cosa puhblica. è unu stntesl. degl'intcrc-ssi lndivltlua!l' e col– letth•i. lnterl!ssi n!la cui tuteln it:lova 1>arteclp:u·e, o,wuno per qc.anto eji[ll r,oss:i.,con la propria vc.-cccon la pro– pt in attività col proprl voti con tutte quelle oneste e lecite manifestazioni. clic sono consenUtc In un regime di U– bertà: chi crede dl coftlvnre Il proprio orticc!:o s~nza curarsi d'altro, Ignora. nnten!il)('nclenza sociale di tutti l vm1 Interessi. e corre il pi.il che prohabilc rischio cli prcpar.irsi un brutto rlsve– i:Ho dal suo pigro, egoistico sonno po– !11\co.:Ml. oltre e prlina che un hene !nteso Interesse, t1 non strr.niarsl dalle !otte della po'.l;lca ~. per o;nl cittadino che sia degno di tal nome, un <1overc. Non mi voRIIOsoffermare sul dannt Individua Il merenll n s'tfrattt' comporta• menti. Potrei dire a cotesti g!ovanl, t quali pensano di p\antflre tn asso su.1~ Dl un secondo difetto, completamen- df ottimamente Intrapresi o profcsslo• te opposto ai primo, voglto par:are orn, nl appena avv'.ate per fare della mera anche se l'ar~omento s:a soinoso. Ma pol!Uca, ch'essl corrono il pericolo di p.rcprlo perdi!! è tale. perchb, assal più trovarsl doman\ In pugno tutt'al pltt del primo, st può prestare a crltlchc ed un reliquato di mosca (proto, non f3r. a diss1?us1,Cl'edo sia un dovere l1 dl• .mt 10scher-zo di stamp,are con lo rnalu• scorrere con franchezza, in'vitando n scola). Ma essi ml pt)b'ebbero rlspon. nubbllco, 1n tsp'cc!e quel pubblico sto. clerc, CQIcalore sincero cl~Unloro pas• vnnlle al <Jun:e intendo -partlcola'rmcu• slone polit1ct:1. che H scrvll'e l'Idea val' ~~u~l~~~~lirizzarml, a riflettere cd a di. ~~:. li sacrificio dlln più bril~\e-<'r1r~ ll difetto, che !nlendo denunciare, ~. Sc~non che la mia esperlcm:a - mn come di('evo, ant!tetlco a quelle, tes~ sl, anche dt studi politici e, un po', an• esaminato, c. m!'ntre di quello, secon• che ò1 \·lta po'ltlca - ml suggerlrebhe do un'opinione molto diffuso (ma che una !acl!c rcp!lca. E cioè C'he non v'è, lo non vorrei ·conclivlderc), ::;arebbe forse, nessim problema politico, il qun– forse arretta la maggioranza <leigiova• le non racchiuda più o meno comp\es• nl, qufst'altro noil si ri.Scontr(!rebbe. se e diffiC'l!lquestioni, che non si p0s. di cetto, se non tn una rnlnoranzu. sono considerare adeguatamente senza Quello è un dlfctto, ne!i'accezlone del• una solida preparazione culturale. Ogni l'apparente cm1tradictlo in adfecto, uu problema attinente - che so lo? - alla diletto per ec~so: troppa poUtica. rappreS('r.tanza pollUca dei vart lnte,, Cado, forse, \n contraddizione con ressi sociali, oppure a !le.re! azionl fra quanto ho scritto sopra? Se è, come to Stato e Stato, al migl\oramcmo delle dlce\"o, un difetto di molH giovani, tor• ablta2tonl, al prezzi delle derrate, nl– se òel plù tra essi, \l dlsi11tercssars1 l'ordinamento scolastico, nll'emt,1;rmi:t~ della politica, pub essere un dtfetto di ne, al regionnllsmo, al federalismo, al• altri, e slc-n. pure I meno, quello di la difesa del paese, e vi.a di.scorrendo, farne troppa? - per essere formuldo chlaramem.e, D<!s~dcroche non ml st :fraintenda, spi.eg: ito al pubblico con evidenza, ni che non rill sl faccia -dire quello che so!to con oculnte::za; richtecte tutt11una non penso. Io penso e dtco; soltanto, - serie dl Cognizioni ·stortche, geografi. ma -questo lo dico pcrchè lo J>t,nso, e che, economiche, 1glcnlche, gturldlche, To scrivo con la persuasione, od almeno ecc. ecc., che non sl acquistano se non ron l'intento, di rendermi utlle a co- con p:iz;enza di studio e dJ apDlica• loro stessi, 1 qu:ili da principio rllut. zione. , tessero nel ommetterlo, - che, secon• La Polltlca che, o mio· a,•vlso, è una do me, è un difetto cd un pericolo, per arte, e non una scienza, consiste nel la gioventil e per tl paeSe. 11 costume graduare in conformità al bisogni cd invalso In alcuni giovani di fare quas! alle aspirazioni del popolo tali proble– esc!usivamente della polltlca, metten- ml, e nel metterli in equazione. Non st do 1n seconda Jlnea o, peggio, trascu- può fare della vura palttlca; si può fa• rancio del tutto gli studi e la protcs. re, e - ahimè - troppo spesso e da slone. troppa gente si fa, della mero politica. Com'è evldt?nte, nello scrivere que, Il che, In parole Povere, significa trat. ste ultime parole. io pensavo al giova- tare gl'tnnumerevoll prob:emi concrei ni delle classi medie. Quc~Jt opernt e ti del quali è intessunta la vlta della quei contadini, lnfnttl, che pur senh- nazione, an:z:lchè con Ja doverosa se– no anch'essi (l ptiml .indubblnmente. rietà, con disinvolta e sovente colpe, assai più del secondi, per Tesu'?gesuo. vole facilonerla.- ~~JJ~a~b~f:Ioc~!JJfn~~e(We~~:~:~ci~~ Ecco Perchè lo dicevo che H trnscu. iscriversi acl un partito. d'intervenire rare gll studt o la preparazione pro, a qualche comizio, cli leggere qualche fessionale per la mera Politica, non giornale o qualche opuscolo di propa, soltanto èi può rlso!vere· in un danno ganda, sono tropJlf) as1;:\llati da1 biso. indivi.duale, ma si traduce tn un s.lCU• r,-no QUOtlrlianoper fare l'occupazione ro danno per JI paese, Quando, anzi• prevalente delle loro giornate la poli• chè avere l>ravl medici, ingegner!, av. tlca. Ma fra gli altri, cioè in parecchi vocati, tnsegnantl, oltre che artlg:ant, ~~~~~n~i 1 "pf;"!;e~~ ~~;~1J~n~~ot'~~~~ operai e conta~inl, - I quau: tutU un'eccessiva Jlasslone politica, che, sa quanti. sent.ino 11 dovere politico di dovesse durare e dilagare. metterebbe apportare 11contributo della loro vn• In qualche pericolo, a parer mio, sla ria, ma egualmente necessm1a espe. quella seria preparazione tecnica di l'ienza ana risoluzione di quel proùlei cui c'è urgente blsogno per la rlcoStru• mi concreti, - non avessimo che :me– zione del nostro paese, sia - 11s·g1un-clallstl... di elcz1onl, d1mostruzlon1 o ft'illmo'o pure - quella superiore dlgn\- comlzt, ci sarebbe, ·davvero, da di.spc1 tà del <'Ostuinepolitico, ch'è II i:.olo s1- rare dell'avvenire del paese. ~~~n~~?lcio per il. s:;uonuovo rlsor• Non pongono mente, quei bràv1 gio-, Ho parfoto or ora d'una ecr.esslvn vani l quali vorrebbero fare soltanto, passione politica, e se la passione, cloà o sop?'attutto, della politica, che anche Il caloroso interesse che sl prende per tafe costume è, se pure opposto a quer, quel Qualsiasi lavoro cui si attendn. è lo dell'Indifferentismo, un relitto fa. condizione lncHspensabtle per compier- sclstico? Quello, dicevamo, è l'crcdltà lo bene, quando la passione .!-la ecces- dell'apatia delle masse, governale o me-– slva incomincia, forse, ad avere Jn sè gllo sgovernatc dai pocht. Questo, di almen qualche grano pntolog1co che non far che delln polltlca, è li leg:"tto ~~~sli~~~~~~• : ~t~~l ~:o, vf 1 sfa~• 1~ di quel i>och1, i quali non vissero se essa di men sano e normale. Può an• non della )oro, agli altri tanto nefasta, che darsi - ml auguro che ciò non politica. sin - che quest'eccesso di passione tot. C'è, det resto, un termine pcggloratt– ga a qualche giova.ne lettore <11 queste vo, ·11quale sta appunto a significare righe la serenità necessaria per rlco• la degenraz\one della politica, quando, noscere, dlrr.eno, ln sostanzfale cd tn. da un doVerc. dlventl un mestiere: vo 1 discutlb1lc benevolenza che ispira le lltlcantJsmo. Chu è, In vetità, un gran mie_cr1t 1 che. E dl ciò particolarmente brutto neologismo. Ma è più brutto 11 m1 torrel, ~oprattutto perchè molti dei vocabolo, oppure 11 costurhe, ch'c1,so ~a 0 ~5~;m"ee~rtgu~~ ~!r~~~~~ ~~~~~ 1 1 sta a deslg1rnre? quasi morboso, sono fra 1 g1ovant rnt= · ALESSA~DRO LE\11

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