La Nuova Europa - anno II - n.21 - 27 maggio 1945

~ 27magglo 1945 -------------- LA NUOVA EUROPA------------------ ~ -- L EGGENDO le Mcm,0rie di madame de Boigne sul pcl'todo della Re• staurazione m'imbatto net passo: • Jn tondo, il vero delitto di cui sl fa· ceva colpa al minlStero Rioholleu eta. di lasciare in 1>acc I funzionari dell'Jm• pero che riempivano beno t k>ro 1>0SU. ll partilo degll emigrati voleva acca– parrare tutto. La Camera e tntrovabl· je• e il suo ministro, Va1:1btanc, avevan aavorato a questa epuroztone (si chi.a• mo.va cosl) con uno zelo che la ~ggezza del gabinetto oveva frenato ».Ccttc tpu• rotio,i (cela s'appelult l»n.slJ: la paren• tcsl attesta che )'uso della parola tn questo senso doveva essere l'CCente 00 infatti i.:;1tro cscq11>loche m'è rtuSCito di irovare 1n una frettolosa COIJSUlta· zlono del t>rinclpall dizionari francesi risale allo sl.e9io porlodo: ò tolto dalle M1mor'6 del conte de Ségur, del 1824: «L'uomo <il 11artito scomunicherebbe volenuert t lro quarti d'una nazione t>er epurarla•· Ancora un csemplo, a• nonimo questo. dato dallo stes::,o dizio– nario (il Grana Dfctionnafre U11iverse4 du XIX• &iècle del LarouMeJ suona: «Quando st parlò d'epurazione, ciascuno p·rotestò •· Sarà per la di3tanza. che aggiunge le sue morbkle sfuml.'lturc. ma quella prima e epurazione• lh grande sttle dei funzionari dell'Impero napo– 'ec>nlco cl pare cosi blanda, accomo– dante. In confronto a Quelle che dovreb– bero CSS<:rc ltr epur:izlonl Odierne! bllità dell~ vcndlt.rlcl di coccarde J>OCO j unghie. alla marcolfa in fronzoli, al ca• cl stupl.Sce. per ~se. dopo tutto, quello fonc che posa éfa gentiluomo: rl&o si, era un articolo d1 commercio come un ma d'una Qualità. depressa, desolata. altro. Oò che stu1>l.scc O- la faccia di perché ln.&0mma i Girella insultano, av– bronzo del Girella che presentano lo vmscono qualcosa di più che la dignità spettacolo della pro1)rla anima Istrioni· della fnocla umana. fan peggio che con– ca ~n la st~a <Jislnvoltura con cui le fennarc le congetture di quegli ahUchl venditrici di cocc.irde esibivano la loro fLSOnomiche ~privano nei lineamenti merce. Possiamo !Jcn rlpctercl che cr- dell'uomo tracce ciegHanimali J>lùJgno– rare è umano. che li nome della dclx>- blll. corvi. nibbi, lupi, iene. maiali. di· lezza non è soltanto e donna•· come voratorl di cadaveri. Possono anche vuol~ Amleto ..~he tra t santi figurano avere e benigna di fuor la pelle• e molti ~m•crlil~, anche fulmineamente e faccia d'uom giusto•· possono anche convcrtitL Ma I Immagine che ci si pre- pronunziare le 1>3rolepiù alte e solen– senta ~n lnslstem:a davanti agli occhi nJ; quel loro \'Oito ha una stortura. non è_ d1d~H donne. di ~atorl r:iv- un'lncrinatun1: se Jo guardiamo bene. vcdull: è un altra, non plu nobile di non cl si vresenta neppure come un voi– quella dei mucidi funghi che cl si sug- to unico ma altro cli faccia altro da un geriva poco fa. E' l"lmmaglne dei topi J)rofHo.à1tro doll'altro pt'Ofi10: è falso c~1eabbandonano ltt nave che cola a come tl vi.so manl1>0Jatoda un Istituto picco: <h bellezza, come la eelle liscia e tcSD • seconda vista• delfa LagcrlGt, Ja quale cl fa inlravvederc non solt.1nto la sua anima ma già qualche cosa del suo sw lr-. ~lamo giunti al problema centrale dell'arte cli lei che tutti i crmct hanno individuato: l'arte lnLuitlva e sintetica della Lager!Or 1.11 confronto a quella 1111 tros()Cttiva e razionallstlca della fine dell'ottocento. C'è una pagina della Lcoacnda d1 GO• sta llcrU,1g dove l.1 L;;icerlbf prende co• ragglosamentc e tnnenuamcnte. com'è ~~flt~:tume. posizione contro J'a.rte 3 , •- Ma Quest.a gente di altn tempi -chJedevamo noi - mm J>cnsavama.i? - Sicuro che pen:iliva - rispondeva• ~o ~f 0 ~ 1 ~chlc che et raccontavano quel4 E adaqf.o adat]io ridata 'J)Crmezzo d'un'operazlone a un 'l'ra l'o1~c e i vorttct volto avvizzito; e quelle pm·ole alte e Sl4 QILCSle tauole solenni. J)l'Onunzlate dalle- loro laiJbra, Del grait 11aufraolo, suonano sguaiate come pernacchie. Per Gridcmdo evuiua rendersi conto dell'ab1S$0d'avvilimento CMavm1, la riva. di cui costoro son responsablll, prova- Ma né la Musa leggera del Giusti né :-:;;~lo~11~~. ~1;::::,: t;,~~n!ra loro è quella formidabile d1 Dante potrebbero 11 1>udorcesigerebbe che almeno Quel adeguatamente trattare tale materta. volli si nascondessero per scmi>re die– L'indignazione, nel confronti di codestf tro una maschera di ferro, che quelle Girella. brucia senza fiamma, U riso lobbra rimanc53Cro cucite per sempre. scoppietta senza sctntlJla. Nol Il sen- E in\'e(.-C?Eocoli n. intorno a noi. dap• tlamo giusUHcarst, quando sl glusttfi• pcrtuuo. frJnchi, S(>igliali, per nulla cano. h sentiamo parlare di doppio tmpaoclali,. l barattatori di coeciird~. t gioco, invocare a loro difesa la debo• bari. t Franconi del dOPlliogioco, i Fal– lez.za. l'illusione. la paura. Il bisogno. sl Sembianti. le monete false della eir– Ja follia (si. l)crfino la follia pura, ché collnione umana. non per niente Machlavelll aveva in1 segnato una volta ecome egli è cosa Ma capofitti sapientissima simulare 1n tcmp0 la paz;- Cascoron. Dli ai"in.l; La storta & rtpetc. Il pa.ss !J.rcdegll anni attenua. smussa, trasfigura. clr– conronde d'un suo Incanto anche figure e fatu che nella realtà non furono che brutali; ma n tempo non ha balsamo ~ fl~r:'cll:7 valga a noblllt.arc la figura zia>). e Quel che proviamo è simile Noi volcntuomù,, soltanto a Q.Uel che si pro,,a dinan'zl a Sia,n sempre ritti. una smaccata manifestazione di callivo Manqiondo i fruUi gusto, dinanzi alla vecchia grinzosa che l>!L m9'--di tut.!t. s'imbelletta. all'uomo che sl dipinge le !H' .ARIOPH.AZ lo, nelle scosse . Delle sommosse, 7'vnnt, ,>cr d1tcora D"or,nt &ttrrasca. Da dicct o dodtct eoccarde t,t tasca. IL ltfERAVIGLlOSO 'A prol)081to dJ coccarde, leggo quest'e• pisodlo In madame de Bol.gne: « Prima dl lasclnrc qucst'argomonto delle ooc• IN SELMALAGERLOF carde, uon 1)0S60 trattcnem 11 dal rlf'e• DI Selma LagerlOg uscirà ira p000 rire cbc dalla terrazza di madame Fer- preSSù l'editore Dc Luigi un libro l"ey' òove ero stata a veder passare n clic non era stato ancor tradotto in corteo (di Monsleur. clOè <lel tratello italiano: L'imperatore dt Portogallta, di Luigt XVUlJ scorgemmo monsteur L'apparizione di questo romarux, della AJ.cxandro dc Otrardin che Si recava scrittrice svedese. la bontà della tra• alla barriera con una grande coccarda duztone dovuta a Ada 'l'crzlam, r1pro– Planca larga come un J)latto. Monsleur pongo:io all'at.tc.oolone del lettori tta F'crroy t.rns.:llt e et raccontò che la mat• llani \ esame di alcuni aspetti della sua tlna stessa egll l'aveva lncontr.ito sulla a.ne. strad.i dl Essonncs. Era.no entrambi a llprobl-cru.icrtUcodell.1Lager1orcon– c:1va110.Monsteur de Gtrardin veniva Sl.ste.a nostro parere, non tanto nel con– da Fontalnebtea.u. Intavolò una dlatrt• s\derarc se valga più antsllcamente ccr• ba cosl violenta contro la vigllaocherla ta spregiudicatezza d'immaginare, cer– òci Parlglnt. u tradlmcnt.o degli uffl• to abbandono tra malizioso e candido ai cloll; Il suo furore contro -gll alleati il soi:.•uipagani della vita quali st mani· 6UOodio contro i Borboni scoppiava'no restano nel primo IIIJro (La lcggeudo con una voce.cosl alta e in teml.lni cosl cU Gosta Bertino) o la J>cnsoSitàaggra• oO'cnslvl. che glun·u In prosslmHà dei z.1ata, in cui pur sempre vibra l'amore ptochettl strantcn. monsleur Ferrey alla vita, del libri J>OStcfforl,Quanto aveva tcrmat.o il cavallo e aveva csprcs· nel vedere U modo con cul nasce, dalla so all'altro la propria tntenzlone dl se• realtà della vita o dall'immaglno:tione pararsi da lui, éiò che 1~n allora .:weva. dei sogni, un altro elémento che, per vanamente tentato dl rare cambiando capire il mondo no1'<.llco <i spccialmcn• an~n.turn. Monslcur Ji'errcYnon credeva te l'arte della Lagcrlof, à no~ sembra al Droprt occhi ve<lendolo Lrc ore dopo non meno tmport.mte dl quello del pa• ~nfioccato dl quell'enorme coccarda gancsimo, dell'accettazione r:lolosa del• blanca ». . la vita: l'elemento ci~ meraviglioso. Se v·~ una categoria di gente per Ja soprannaturale, Il .i,0prannaturale e: sta Quale I scoolt passnno Invano. Questu è dl ·casa• (se f06Sè t O!:.Sìblle usare un'c• )~ torma nume~ del buffoni: son le s_prc.!Sl.onc stmile) nc.:ll'artcdella Lagc1·• piante nane della Storia, non crescono lof; vt uascc. vi abita e si muovu con nini per trascorrer che faceta u tempo: quell'~"lo·e con Q.uellanaturalezza cbe tutto il resta 61 muta, spcs90 in qual• son propri.e non di un ospite stl'aordl· cosa di plò ricco e di plù strano. come nario ma di un tnqu.Hl.n.odl tull\ i 1 relltU tn fondo al mare, nel verso di giorni. Shakespeare; ma toro restan là, tmboz- Questa cnaturaleiut• del soprannatu– zacchlt1, muclùa rungata nella toresta raie non si può s1>legare 60ltanto oon della Storia. E' bastato. una. goccia del la tamit1a1;ltà che il mondo nordico in più potente corrosivo. ti ridicolo, per genere ba con l'clementd meravI.s:licso; arrestarne lo svilUJ)po per sempre. Che c'è, nel caso Uella Logerlòt, Qualche co– ~ è Infatti più amaramente rtdloolo sa di partkolarc, di suo. m~~ 6~fn~~~gra~~~hg 1 i a:a"n~ :~rl~~: .f:A tre anlli Sclma Lagerlof si svc- morc all"ocHo O viceversa per l'Inter• ?ho una mattina con te gambe paraliz· v~uto d'un agente soprannaturale. una z.ate. Dot>o .t:n ~nno di parallSt, un s:tor– fat..i, una tonte mcantata, Potranno an- no. nel des!dcno ?,l vedere un uccello cora reggersi sulle 311 nell'arla della del. P::t~so, l~com.~nclò a ~ammlnarc leggenda; ma Quale tonte. quale tnca.n- senza ~nsaret. L ut!ermttu tuttavia tesimo può invoca.re l'uomo che baratta non fu-vmta del tutto e contribul certo da un giorno all'altro la coccnr;xta eh a ·formare ll suo carattere studioso e ;i.t:tc~gln il viso alla smorfia contra~·Ia ! ~en•a~ore •· Cosi, o presso u poco. uno quella d'un tstnlltc primn? dc1 suo1 bloi:;ran svedesi:. Gunnar Ca• Leggiamo ancora madame de Botgne st rén. questa volta sulla rivoluzione del 1830; -Ora qui non S1vuol fare troppo cen• ,«Certe donne. che stazionavano dfi>re: tro -su :Questo particolare biogrfl.hCO. fcrcnz.n presso te barricate, recavano non si vuol ricor<lare con troppa insl• tfollc coccarde tricolori ln panieri di- stenza che esso titorna, plù o meno nanzl a loro. e ne offrivano al 1iassant:1 trasformato, i.n parccchl llbrt della La– come dc.Imazzi di fiori I gtornl ordinari. ger!Oi e neppure che in Gerusalemme Solo che esse avevan sostituito la tra.se l'epl.Sodiodi Karln, guttrlta lmprovv1s:i: banale: dnflor.ite la vostra dama». con: mente da una mJstertosa parallsl. è « Guardate, guardate .. signore, d~ra- 1>ressoa poco lo stesso epl.s0d1o.Qul st te la \"OStra<lama•· Mons1cur do &1- vuol dir~ solta.nto chò qualche cosa di .vandy le respingeva C08tantcmente quella !ea-gerezza di gesto e di aucll.i oon aria irritata, senza che cJò J)rodu; meravtgtta. .(«un giorno nel desiderio casse Plù effetto che sé avessé rlfiulato di vedére un uecèllo del paradiso, lnco= J.:lll mazzolino ~ mughetti•· L'lnsehst: minctò a camminare senUl pensarci »J. è rimasto. nell'arte della LagerJOt. è rt• maatu net p:assaggi, cosl caratteristici di lct, dal naturale al soprahnaturale. dal normale al meraviglioso, ha finito per Intessere la trama stessa dd suo stile. Come ln una famosa poesia di Gottr.rtcd ICeller I cigni tuffano e rtsol• levano il couo dall'acqua con grazi.i leggera, cosl nel libro della Lagerltir ti tutto ncll~ realtà e l'emersione nell'aria del sogno o del soprannaturale avvcn• sono con un gesto tutto naturale. Con in più. ottro Ja naturalezza. Quello stu• pore e. itlSt.cme.Quel turbamento ICI· gcro dl cbl ha. conosciuto la paralisi. ne è guarito meravigliosamente, ma un rt· conio e .una vibraztone gli sono rimasti nell"anlma. ~ converrà non nasconaerc che per ottenere tali 1>assaggi,sia pur datl qua• sl scmpt·c con infinita leggerezza e gra, zia. la J.agcrWf 1·1corres1>essone~ suol libri nl sogni veri (diciamo quelli che si fanno noi sonno) come tantl autori vi sono ricorsi. c. o!Lt·eal sogni, alle vl• slonl. ~,gli elfi. al tro!l. alle ondine. Ma. quel che forse imPorta maggti,i-– mente dl dire è che nell'arte della La 1 gel'lo! il e mlrooolo > non è mal tanto miracolo. non è mal tan\6 efficace, arU• stl<'..amcntce moralmente. come quan• do nasce d1Hl'a.nima wnana. senza rl• correre !Ìl troll e alle condine•. e neppure 31 moru e ai messaggi dell'at1 di là. Il miracolo è tn Questt casl rive– lazione dell'anima. e: lllurnlnazlonc • Improvvisa dell"aniruà, però sem1>rc nella LagcrlOf - si badi bene - avvc1 nimento meraviglioso, umano e sopran• naturale insieme; 1,erché. pur accettan• do le vie della collaOOraZione umana. della nostra volontà. dell'esperienza del dolore, della conoscenza del male, aHta scm11re ncll'lllwnlnazione o nel can1, biamcnto qualche cosa che non è sol• tanto della ragione e della volontà no– stra. Ct'.!1te«illuminazioni», che sono tn Gerusalemme o anche nell"Imperato– re dl l'orlogaUJa, dal primo capllolo hl cui Jnn di Skrolycka scopre il battito del suo cuore a <,tuelloin cui non tanto C'glicontihua, q scru(arc se stesso quan• to gll nltr~ vedono lui in una luce nuo• va. sono 1>ernoi «miracoli» in cui l'ai lito caratteristico del mondo sopranna• ~w;:~~ f1~~~~1sfràg~l~~~~~~ a~~I d~Z l'arte, che nelle scene in cui lntcrven• gono palesemente gli elementt del!a leBl:enda. conta anche QUI,com'è na• Lur31C,oltre che la cosa detta. Il modo, l'atmoefcr.:,.. la luce con cui l'Ulumlnà– ztonc è data; quasi un messaggio che sorge, pcrchl! maturo, da un mondo mii sterlOSO. Certo. 'arrivali a Questo punto; a"'ftuel1 ta·chC ·si Pllò·cn1afu:1rel'ihge'nultà della - Ma non come p,msJamo 1wt - ro' pllcavmno. · Allora le. vecchie non c'Intendevano. Noi pc:nsavamo allo str:1110sp!rtto d1 riflesslonc e di analisi che 8I è stabilito nell'angolo più oscuro dell'anlmo no, stro, all'origine stessa del nostri atU, Esso Il scruta e li dispiega e Jt con, uwna come le vecchie l loro cenci di lana o di seta•· E POCO ptù oltre: e Sot• t.o gli occhi gelidi dell"unaltsL.. t scntl• menti sbiadirono e poi stumarono ccc.•· Tutto questo è interessante. special• mente perché detto dall'autrice stessa Ed è facile anche mostrare. come glà è stato fatto più volte, le qualità e 1 difetti, l vantaggt e gli svantag,:l dl Questo procedimento Intuitivo; come un'arte siffatta, a sbalzi a scorci a Jam• \>I,convenga a un temperamento QÙale Quello della ,4gerltif, .a un mondo In cui gll elementi leggendario e soprani naturale hanno tanta parte. infine ai modo stesso della sc1•Jttrlce svedese dl C06trulre l suol libri, cioè plù a una sc1:ie di episodi vagamente ftutluanu Intorno a un centro che al «romanzo» vero e i>roprio. nel quale, anche se in~ teso con larghezza, uno svilu1>1>o Inter.i no è l)ur necessario, un 1>untod'arrivo è lndist>ensablle. E questo è il vantag• gl.o,non piccolo, della Leuucnda dt GOi sta Berlina In confronto 3gll altri ro– munzl; ché mentre In Questt, quanto più cl Si avvicina alla flue. tanto J)iù. si sente aualcbe dcbolez:l'-nd'int.c1àtatu1 ra. Il ltbro dl Gtista. lnvoce vcmo ll fi, nale aumenta di vigore e d'impeto. Ugualmente P3lese è Il e rovescio della medaglia• di questa arte lntulli' va: alla Lager1or. troPJXJ fiduciosa ncJI miracolo dell'inluh:lone, vien tatto fai cthnente di non preparare abb...,stanza. il passaggio, Ja trastonnazione di un'a, nima, dl un carattere; e mentre ci si avi vicina alla conclusione. - con un er, rorc che. come sempre avviene, non è soltanto dl tc'Cnlca ma dl concezione. di temperamento dell'autore stesso - ella atrrctta qualche volta il tcmt)() in; terno della narrazione. bruclrt. altre volte. senz'altro le tat>t>e. Ma. a prQPQ6ito di arte lntulUva e dt arte anauuea, sarebbe torse stato. più. Interessante fissa.re Ja data In cul quel~ la pagina polcmtca di GOsta Ilcrling. che abbiamo riferita.. tu scrit.ta . Poiché ùa lcoocnda dl GOsta Bcrlin(1 apparve nel 18'Jl, quella pagina deve rlsallrc su ocr giù. intorno al 1800. l~ssa dUnaue ~ volgeva, verso la flnu del secolo scorso, contro l'amHlSi si, ma di un·artc raz101 nallstlca, che muoveva sul 1>rcsu1>1>0stt del naturnllsmo e del vet'IStno; llon si; volgeva. e non Poteva volgersi, anche i;>erla $:CIIlpliccragione che non e..ra .ancora nata. cont.t'O l'ari.e analllica enuova» che. pw· volgendosl all'es:ame tJell'anlma. umana, ne vuole' scrutare soprattutto l lati mi.steliosi, .oonda'.rl! le profondità inesplorate. camminando sul sentiero - difficile senuero! - Lra ll razionale e nrrazlonale, lra J'Lntellelto e la fantasia. fra lJ oonoscfuto ·e l'lni conoscibile. Tutto questo può essere lm1>0rtante non tanto IK!I' inquadrare 1:.torrcamente la Lagerlòf in quést'ulU• 1uo cinquantennio di lotlcratur.i euro1 t>ea. quanto percbè può alubrci a ri~ 6J>Onderc ad alcw1e domande. - Perché la Lagerlfir - se è vero che l'arte lntult\va non è adatta a seguire Il cammino lento cU un'anima . .i. dare !è e trasfonnaztont », l 1>:i.ssaggl _ 1A cer: tl passaggt, tnvocc. e non sol1anto in quelli dal reale al soprannaturale, è IJrnvlssima? Perché In sua arte eccelle 1)ropr.(o In talune tllumln111.lonle SCCP pcrto progres.c;ivl' (o J>rovo•·IJelllssune si uossono vedere anche ircll' Impera= tore dt Portooama.. per escmplo nel graduale crescere dell'amore 1>aterno); e ln nitri casi invece falll.sce o non dà. 1,1ena. la misura del suo tngegno? Perché in certe illumlnazlonl dell'amo: re, ln ecru attriti dt 9: .mpat.la e anw: patta fra uomo e donna, ln ecru Indugi e letarghi da clli pol !u scaturire la r11 velazlone dell' am<ll'J?, la mano della Lagerl6f non fallisce mal? Rlsf)Ondcrc con 13 p:irofa dl Rllke che In materia d'amore tutte le donne h~nno la e laUl"Ca • mentre gli uomtnl balbctbno unpaccla!.l apt>ena I" P1'1ml

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