La Nuova Europa - anno II - n.21 - 27 maggio 1945

>LANUOJt4 EUROPA SETTIMANALE DI POLITICA E LETTERATURA !ANNO 11 - NUMERO Zl ♦ ROMA - '!rl MAGGIO 1945 ♦ IN QUESTO NUMERO: LO(Ol SALVATORELU: LTA.LIA B INGHIL'l'ERRA • , •• p. 1 OUIDO DE RUGGlE[lO: I REDUCI p. 1 •••: LA SETTIJIA.NA , , • p. 2 MARIO VlNCIOUERRA: PARTI C 0- L A R l S MO E UORBONISJJ.O p. s :Vl'M'ORIO IVELLA: / BE ee B / N l DELLA F.RANCLA •• , p, 8 " 11.ARIOPRAZ: LA COCCARDA. p. 5 BONAVENTURA TEO:Bt: IL Jt ERA– Y l G Ll OSO IN SBLMA LA.. OERLOr. , • , • , , , • p. 5 ALBER.TOMORAV[A: CINEMA p. 6 DANTE AlDERIOHl: M U S l CA p. 6 UMBERTO SA.BA .: QUA.RTB SCOR, C /A.TO {E E UN RA.CCON- TINO •• ••••.•• p.7 SFORZLNO SFORZA: DAL TACCUI. NO DI UN VOLONTARIO DELLA •FRIULI.•. , , p. 8 " A.N'l'HONY HERN: l GIOVAN I MA.. RESCIALLI DELLA. RUSSIA SO V[ ETICA •.• , •• p. 9 ANTONIO ROSSI: QUALI ROVINE IN JTA.LIA.t • , •••• p. 9 AURELIO RONCACLIA: O R l O I N I ROMANZE . • , , , • • • p. 10 GIORGIO FALCO: RA V l S, B URI S. AMUSSIS •••. , ••• P. 11 ITALIA E INGHILTERRA S U che cosa st. fondava la tradizlo• plice Alleanza, che ln un primo perlo• nule am1cizlo. ltalo-ina;lese, rotta do incastrò perfettamente con l'amlcl– i>Crfatto cll Mussolltn prima con zia inglese, mentre In un secondo pe- do punto sta tn contraddl.zlone oot prt• mo: 11torto di Baldwln e di Chamber– laln non fu appunto di aver soprava– lutato l'Italia, 111 t.emPo del fascismo? Ma non è cosl: la Politica tngleee dl fronte a Mu980llnl {a cominciare dal primo Chambe.rlain, il mlntstro degli esteri) ern - come dire? - una po. litica dl corru?Jione: sl sperava di com– prare con qualche concessione il ditta· torc, 1>e.r servirsene o sempacemente per tenerlo lontano dal gioco. Non c'era affatto un'Idea organica su quello che l'lta!la (non MUSSOUnl) poteva e dove– va daro per l'equilibrio europeo, per la l).3CC mondlnle. C'era anzi la nega– zione almeno implicita di qualunque Idea del genere .. Per l'Iulia Sii faceva un apprezzamento puramente !..strumel\– tale, o un calcolo eliminatorio: guan- Utà negativa, non positiva. · 9'90gna Invece saper vedere che l'I– talia, dopo la Francia e In Russia, era l'elemento principale per la pace eu– rope3, per la riorganizzazione europea. Bl10gnava a3per vedere che un'lt.alta lil>erale. democratica, in cui U pc>polo .iutenUco fosse pldrone dt casa, e a– ves.,e l mezzi e\ementart per il suo svl– lupl)O materiale e morale, sarebbe sta– to un elemento prezioso in Europ.i. 01- clomo me,glio: sarebbe stata una neces– siti, Subito dopo la necessità di una Francia rorte, c'era quella di un'Italia Wbera e sano.. Quel che non st è saputo vedere lerl - col risultato dl aver,d:ito vla libera IPSDWOtfa 1N ilaotf. POflTALa UNA COPIA LIRE 10 PRUDENZA "",o E e A R 1 T s"t/P.r,p 4 /4{ V S l parla cla vorle porti - ~r ijr ( 4 (J meoUo, da talune parti ofl {1 l, oranae llbertd di /inouauulo, e •?( 1 Jt, dh,fent: facilmente osttutcl aperta, dcUa ..., v, pollttca russa. Argomento p,inctpa{e, te Po!onia. QuesU tr<>ppo accesi zelatori della caU.3a :polacca non nt.0strano un« co,wscenza perfetta delt'aroomento, poiché suvvonoono senz'altro che , pc>, lacchi ,uano tutti da un.a por.te 1ola. queUa dei ooverno dl Londra, e che si tratti m tutto d, que,ttonj na.ztonaU e1tert1, là dov• ce ne ,on.o anche po, lltlclie e socia{, (nt•rne. N, odopera,U> la dovuta cauteta perch.l la causa cl4 loro difesa non anuma un carattere. oltrech, nazionale o oddln.utura nazio-: 1tali3tlco. anche confe.ulona{t1. GrosSG imprudenza, proprio nel rlouardl dtrl leamtnu interessi, e polacchi e colto; l(cl. Prudenui e, von-el>be anche per un. altro riguardo, 11a.ztonalt1 ftaUano. Tutti dovrel>bcro comprendere l'importan.M 1omm<1de.I contegno russo riquardo at nostro contrasto con H oovemo dl Tito. E' evidente che. .un~ tentar baratti tnconststenu di favori e far mercato dt principi, st deve evitar• tutto ciò cM Potrebbe, ,enza nece,sitd, irritare l& Runfa. contro d, not. La prudenza dt: viene Cn questo caso caritd dl patrlG. l'rudenza. vtrtù cardinal•: caritd. virttl teologale. Un richiamo ad esse nari do, vrebbe trovare oreccht6 chhue, partii coLanninte in certl ari,btenU. L ._ la guerra cLloplca, poi. ben più grave- ri.odo fu resa elastica ed cqulllbrata con mente, con l'intervento del giugno 19401 intese part-tcolar1, che resero posslbllc Hldotta ai termini elementari, l)OSSia- il nuovo scl1leramcnLO ltallcmo nella mo dire cb.'cssa co11BlSteva in una cOin• prima guerra mondiale provocata dalla c1<,lcnzao convergenza, della poslzlo- po!i.tica degli Imperi centralt. Se ln ne mediterranea deU'itaUa con gll quella guerra l'Italia Bi fosse schlera– lnteressi medlterranet dell'lnghllterra. ta con AusLria o Germania., la partita L'ltalla paese medil-erraneo di recen- sarebbe stata ~ più ardu11.,e quasi ,e forn\aztone statale. ultlruo arrivato dispera~ per l'Intesa e particolarmen– rtel concerto delle granui potenze, ave- te per l lngh.ilterra. ~;_lt~!n-; :~S:Pf(~t~;l~: ~~ee~: ============= va 1.mcressc 3 un ~lhllbrlo dl forze ln quanto a G,.b1lterra e a Suez, sl nel mare che tutta ravvolgeva; e di ta· PU:ò dire ~be l'Ol)lnlone deU·uomo Po- ~ln~m~~:::: !~~n!:r:r~~ ~ft ~~èm~~~=od~~SS:r~t~~~e~ pol ltlcn dl debolezza ver30 ll fascismo t.! di r.oncur.:ino verso il popolo ltalla– no cdn un'altra che i>er li PoPolo ila• ll.:10O aocoopt e ll bastone alla carota•• e ordi3ca ln par\ temPo comblnazionl col n00!8.8Clsmo.Non si punu, dopo aver pertluto la posta Mussolini, sulla poeta Savoia. Si ammetta rlnalmente l'esistenza dl un popolo italiano. capa• ce - ne dà prove quotidiane - di la– vorare. di comb:tttere, di pro••vedere alle cose sue, e che non domanda se non Il minimo di aiuto indispensabile per la ricost.r"UZione interna. li rlspet• to del principi proclamati dagll alle:i– U J>er la sllll po3izlone internazionale. mento essenziale. Viceversa, all'lngbH· non poosono~essere in mani noatre, me– terra tornava bene che accanto alla gllo in manl ln,gl~ che tn altre. Pre– Francla vi rosse un altro paeso medlter- cisamente perchè l'lnghUterra ha un raneo, d1 una certa tmport.anZ!l, come interess~ essenziale al ,Ilbero transito ootere navale; un paese amloo che for- nel ~editerraneo, essa 1assicura anche nis.':te un contrappeso ad alt.re potenze a noi; ~nt.rè una chtusura da sua mt,chtc.rranee o asplranll a dlvenlre ta• parte a nootro danno al avrebbe solo U. e una ba.se di app011gtoper quella in ~ _ cH confKuo ltalo -tne:t.e.se ,non &lcurezza e libertà di pll.33gglo che ad veros1m1le nè nugurablle. Olì,Ja Inghilterra ocoorruv.1 verao li Me– dio Oriente e l'lndi.a. SI Poteva anche dellnelre una base più ampia - Includente quella medlter• rauca - dcll'anllclzt1 italO•lnglese: l'c– Q.ulllbrlo europeo. Per la fondamentale 1,ollUca tng!esl? diret.ta contro ogni ege- f.~0~i~i l~ir:~ra~?e;;;~;tp~~1\ 1ii~0Ul~~i apporto non indifferente. Inserendosi oon una sua conststenza autonoma tra le potenze conllnt!'nt.aHeuropcc, più plr• tlcolarmeme tra F'raz10..:i e Austria, l'l– talla eltmlnava vecchi contr,l.jti di su– pren1azia e comp~nslvil p.3.rzialmente ~o aqulHbf'l.o prodlltto dlll.3 ronnaz!onc de-Ila Prussin-Oernwnla. D'altra parte p!?r l'Italia l'equl'.lbno europeo conti· ncutille (oltrecb~ medlterranoo) era una necc.s.9-làpiù ch!! per osnt nitra del• te g·randl potenti? eurùp1,,'(!, appunto perchè essa crn !a più. dclxtle fra queste. Accanto al re:ilc, C\!rl stato e c'era l'elemento Ideale. li !lÌJ,.!r.lllsmoInglese di Pahncrst.on e più di Gl:idstone ave– va dinccramente, lntam1m~nto slmp.a– uzzato con In formazione dello stato hberalc H.allano. L'1talLJ culturale era stata sempre uI1a tcrrJ. d'olezlone per l Brlta11111; cbe ora cl rosse anche una !talla J)OliUca rtsp0nd.!nte al loro Idea– li, non poteva far loro dispiacere. E che reale e i.delle coincldeasero, era quanto d1 meglio un lngle.:ìCPoteva de– lri.dcrare. Cm) cosa si poteva addurre, da par• ie italiana, non propriamente a nega– zlone, ma a llmlta211onedella naturale amicizia italo-inglese? Due cose: la po. Ul. i.ca tngleso della mano libera, e il i)O$CSSOinglese delle e chlavi del Me· dltcrroneo •· Il primo punto 1mpc>rta• ;~a~~nS, 1 t;1~~~o:u1ra:~sf~rrn:t:~ per la dlfe.sa costante dl tutti l suo\ maggiori interessi. L'amicizia dell'In– ghilterra era uno strumento che dl voi• ta In volta andava rtmeeso ln efficlen– &3. e adnttato alle circostanze. Ciò non ne distruggeva l'importanza, e diciamo pure 1a preziosità, ma ne rendeva più dilnclle 11 maneggio. Soprattutto, clò esigeva che l'amlctzla inglese, mediter– ranea, fosse completata con una poli• tlca conUnentale. 11 che fu fatto dal nostri uomini di governo con la Tri- " SL può dire che tutto quanto abbta- Nel Mediterraneo l'ltalla non doman- mo detto fin qui clt-ca i dall essenztnlt da se non una situazione di cose tale dell'amicizi.l italo·lnglesc in pa&Jlto, rl• che le consenta sicurezza d'eslStenza e manga v:illdo anche 088\, dopo l'&--pe• llbertl dl t.rarricl, secondo le e-stgenzo rlenza della soconda guerra mondiale. v,itall dt•lla sua posizione in quel mare. in cui ltalta e Inghilterra si sor10 scon- Più ancora dl unn volta, t suol lnte- ~1~;t'a ia ~r~~ta J~:~1:~ 1 ~na d~:e r~ me..:tlterranel coincidono con quel• ferma capitale. Se l'Italia, racendo guer• li fnglesl, e un suo scadimento come ro all'Inghilterra, ha messo a repcnta• paese medlterranoo sarcl>bc gravemen• glto la su:i p0slztone nel mondo, 1:1 sua te d1nn0&0 per l'Inghilterra. In quon• esistenza autonoma (e Il rlschlo era to alle e cht:iv1 del Mediterraneo•• l'o– anoora più grave In caso dt vittoria - plntone ttall:ma i: oggi quello. steSS3che i~~(rt•rt~~ttfe;;a e~=- ~~~~~~,:-1~i f1~::~ed~~~\~1~:a:~ 11 : ~m;.'1:- ~:~0Il d~:.!iì1o~ro~i~~tem:1~~1;: guerra mondiale: e:SS1 :ri limita solo, in be stato se Httl"r a,·e.-.&! seguito un 3 più. !t ,:0n3tatare come il problema sem• condotta di guerra. più accorta. meno :,:-:- .~1nascente della Ubertà del mart megaionune; ed avrebbe potuto _slgnl- tnJ1i.:hlC'lttlramente la direttiva di una ficare per l'Impero lngl~e addtnttur:i tnternnzlonallzzazlone delle grandi vie In perdita dtlla guerra. o almeno ur. dl comunlcJZIOnc; intern3iz!onall.:zazlo– prolungamento disastroso di questa. Ve• ne che non sarl. se non un elemento ~~rrb=gn~ ~~~~ e p~1::~~~và,~!~r~ de113 progettat.l associazlon~ di SlCU· naturalitl d~H·tmoortanZl c::ipltale del• rezzo unlversale. . . . la loro al'fltcizl:> questa prova l'hanno In quanto t1lla politica del! equ.llbrto nvuta. Quale lezione essa comporU per euro~. ess3 ha fatto fallimento, e con noi., non occorre dlre, Ma :mche l'In· ess:i è tr.imontata per sempre la PoS· ghilterra ha qualche cosa da tmporare. siblHtA per l'Inghilterra d1 star a ve• lnnan~ tutto, questo: che non si de- dere (wait and ,ec) quel che succede ~ spi.!1-gere_ la polltl~a dell'i!lteresse sul continente, intervenendo solo qunn· immediato - la polltì.ca empU'lca - do la casa prossima brucia, L'avvenire oltre un certo segno, fino a perder dl dell'lnghllterra l'eststenza dell'Inghll• vista il coordino.mento con gli lnterea- terra sono o~ml strettamente legatl si generali, l'inquadramento nella sl- alle sorti dell'Europa continentate:· fan- :~~\~~~~1=:~~. 9; 81~1 wf~~~: no tutruno con ,esse. L'Inghllterra, ~ be fatto una Polltlcn ben più risoluta rarà corI)O con I Europa. o cesserà d nell'affare etlopi.co; e Chamberlaln 1;on ~Fare u~ gra.o d eC:te~:~ropa l"ln- S.'.lrebbe corso per più di un palo d an- cen corpo ,. nl dietro l'amlc~la dl MussolinJ, con ghl1~1:a 8 1 ~!u!~r~ch~~:ll~~ l'~ntco risultato d.1 spingerlo sempre :Sto importante, indispensabile. L'Ila• ptù nelle braccla di Hitler - che nel Ila non può pensare di tener questo frattempo veniva corteggiato del parL posto (che fa tutt'uno con le sue ne· Un altro l~nament~ è quello di cessttà d'esistenza) senza n concorso ~aiutare un po meglio 1It~Ua, e cioè dell'lnghlltcrra. Ecco la base - vec- 1importanza della sua poslaone in Eu• chta e nuova - della futura amiCizlo. ~~~nez:!e /=c~làd~r::e°nit:°}~~~~: rrn Italia e Inghilterra. Sembrerà, a prima vlata, che 11secon• LUIGI S.!\L\ 1 ATORELLI I REDUCI r-,()MINCIANO a tornare l priglo,i \..., nicti di guerra, gl'lnt.ernau. l de, p0rtati. Tornano dalla Germania, dalla Francia, dall'America, dal paesi del Commonwealth britannico. sono per ora lncHvldul l801ali o 1Mccoll grup, pl che hanno avuto J'opp<>rW.nltà di pre– correre gll altri e che formano le prl• me, sparute avanguardie di. sterminate masse che ancora at.tendono. Ciungo,i no nelle condizioni fisiche più diverse, o.S<.'COnda che il caso Il ha !attt lmbat., tere tn carcerieri umani o Inumani, ln paesi ricchi o pc,ven, S3lubri o lnsatu: brL Ma ancora più disparate sono le sltuazloot. psicologi.che e morall, sono le erte.. che essi hanno dovuto altra· vorsare nei lunghi mesi o anni dl prii g,lonla. Vt sono fasciSU che hanno combatwto per un sogno di glo1,a e di g,·andezza nazionale, è tra quesu, · molt. hanno fìnlto per ricredersi e per giudicar mendncl le prome~ e le spe,i ranzu con cul erano stati $pintl alla guerr3; allr\ si sono trrlgi<Jlta nella propria lede, quasi per paura dl sva• lutariJ lnnanet al loro stessi occhi I sacritlzl complutL Vl sono antlfasci• stl, che I)Ur nconosccndo la fo!Ua del· i'avvtntura e l'tngtuslizia. della causa, h::mno combattuto, per l1 solo fatto che 3t!ntlvano come un dovere il sacrificar• si per la patria; ed ttltrl Invece che hanno del)OSto volonuartamèntc le ar, ml, reputandosi sct.olU da ognl obbligo dt obbcdicnu verso coloro che, nel fai• ao nome della pltrln, pcrsegt.avano fi: nl d'ingiusto dominlo e di sopraffazio· ~. Vt sono uomlnl che, dol)O U 25 lu• gllo, o per convinzione lungamente maturata nel loro animo o per serba~ re rcdeltà at g\uramento mllltare, han: no combattuto contro l'allelto dl ieri e sono stati indegnamente trattaU 001 me traditori, e hanno subito tutli i ri· gort d'un'lmmerltata sorte. Vl sono tn!lne turbe tnnwnercvoll di contadl 1 ni di operai, dl gente d'ogni sorta, st~appatc dalle \oro case, senz'altra ra• gione che ll cle<.-o arbitrio e l'indlscti' mtnnta vendetta, e costrette a un 1a, voro da schlavl, tn terrè lontane e lno– spltaU.. Ognuno di questi uomtnl è stato tea• volto tn un vortice, vittima d'un'tngtu: atlzla o di un rato più rorte dl lui.. e nell'inerzia dell'tsolamento o nel ror• zato lavoro ha cercato di reagire a suo modo, di darsi una gtustlflcaztone de-e gli evenu, di crtarel una linea dl con· dotta. Alcuni sono rtusclU a trovare, nel giu•J!Zlo della propria cosctenza, la tranquillità morale e la r~gnazlonu necessaria a sopportar la loro pena: altri, e forse 1 più, sono rlmaau ~

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