La Nuova Europa - anno II - n.20 - 20 maggio 1945

, -- 20maggio 1945-------------- L:.l. NUOVA EUROPA ------------------11 -- appren<le m #scuola e tutte quelle che apprenderà fuori nd resto della sua vita. Quando possiedo nella mia can– tina una certa quantità dt orct suDi• cientl, so110sicuro che a vino non st spanderà pe·r terra, ed anzt prenderà ta forma che t vast olt daranno. Ora, questo fattore essenziale dell'in· 1eqnamento non t necessario acquV &tarlo, per quel rtouarda la storta, con i•afprendere Questa o quelfa detenni, nata serie di avvenlmenu. Sarebbe un criterio del tutto estrinseco. Si acqut• sta indftferentemente nel corso dt tutta la narrazione. Si tratti delle oue"e ci• vili dt Roma o della guerra del Pelo– po,rneso; del Rinascimento o della Rt- forma; dell'Impero bizantino o del Ce- re non cllco rlSolto, ma neanche posto, leste impero: tuttt queslt' e altri innu- sul plano improprio della e ordinarla merevoli avvenimentt sono ciascuno amministrazione• e del e subordinato un microcosmo. avviso». E comunque. ove anche que• Net rispondere alle m{e prlme osser~ ;~ov~:~:l~u:,r:o~~~~af!u.:c~:~or~ vaziont De Ruoolero mi addita come comprensione» da parte del Ministero una specie dt MassfmtHano Robespter- del 'l'esoro. rlpetb che per 1 compiti, re. percht vorret « decapttare la sto- riconosciuti eccezionali anche dal Pe· ria>. Potrel di/endermt dicendo che trozzlello, al quall sl trova dl fronte t miet feroct propostti st fermerebbbero la ricostruzione urbanistica e arUsttca. solo a decaudare la storta. Ma Questo la attuale amministrazione è uno slru• sarebbe uno scherzo polemico e Mn mento tnsufflclente, quand'anche fosse più. In realld la storta non ~a nt ~apo rio~~,~~mente migliore di quel che nt c_oda.Essa st trova l·utla m ooni av- Anche su questo punto. tuttavia, mt vemmento e nsoroe perpetuamente "Vienemossa un'obbiezione di un carat• daUe proprie ceneri, come la f"'en-tce. tere, abest inlurla verbo, SQuisltamente m, V. z~~~;~~~l~a: S~~e~l~~t~O~~~~-~O:e~e~~ siterebbe la creazione di un gabinetto. di una segretcrta particolare, un am• costruzione artistica; non far gravare l'onere dt questa esclusivamente sul bllanelo dello stato. Sempre a Firenze, si è cercato di fai-e qualcosa anche in questo senso. Non soltanto creando or• ganlsmi tecnici comunalt e provinciali scelti fra 1 migliori ·elementi disponi: bili, per lo studio e la risoluzione del problemi locall (che risparmia lavoro alle pubbliche ammtnlstraztont. e ot• tiene 11 vantaggio di un lavoro gratuito ed Infine di una vivacissima par: tecipazlone}, ma predisponendo una branca nel progettato e Ente prov\n1 clalc per la Ricostruzione I dedicata appunto alla ricostruzione artistica ed urbanlsttca. con finanziamento almeno ln parte Cornlto dalle risorse locali, allegerendo cosl lo stato. Ecco un'ope– ra da rare: moltiplicare queste com– missioni e questi enti nutonoml, I quali" potranno allevi.are almeno tn parte l'onere di partecipazione dello stato. LE ARTI pllamento degli organici. e qutndl ulte: riorl spese, e •denari tolti all'effettlva ricostruzione. Ml dispiace ripetermi. ma nel mto articolo si conte!Ìevano proposte ben diverse: né so d~t resto che fo schema SI tratta dunque, come ha detto egre– giamente Bauer, di un problema c,s., scnzlalmcnte politico. Soltanto con una visione precisa dl clb che è neceSSRrlo fare, da come è meglio opportuno Car lo conoscendo le disponibilità tecniche, cll uomint e di mezzi, di ciò che si vuo:= le e si deve consegutre nell'Interesse generale presente e Cuturo del paese, si potrà uscire dallo stato presente, che nan cessa dal dare preoccupazione, per quanti meritort sforzi possano essere compiuti (e anche di questi ~no al 1 corrente} dal nost11 migliori funziona: rl e dnli'Ammtnlstrazlon~ allc>ata. PROBLEMA Carissimo Vinciouerra. ho letto con piacere e con molto pro• fitto l'articolo del Petrozziello, pubbil– cato ne La Nuova Europa del 25 marzo (n. 12). :Mi pare che esso sia, almeno In alcune parti, una lmpllelta I1sposta e una crttlca alla lettera che ti diressi tempo fa. Colgo perciò l'occa· slone, e molto volenttert; dl chlarlre ulteriormente il mio pensiero. Non ml riesce agevole credere che t vostri lettori abbiano considerato quel che ho scritto semplicemente come un e progetto egre.11!0 > o una e commende-– vole pr()posta I di critico o studioso dl cose d'arte. Dovrò spiegare che U mio ~~~~~~~e~~ s~u;r::c~:S~1~'t:t~~:t~i~ e necessario studio tecnico, è un pro• getto essenzialmente poUt-lco? Credo che farci un torto tmmerttato al vostn lettori. li Petrozzlelto dunque, che so essere un CunzlolÌarlo amministrativo dl va: glla, al>bia o non abbia avuto chiare la natura e le ragioni del mio progP.ttO, Intende sollevare contro dl esso un'ob– biezione solenne: nientemeno che la considerazione della e nuda e erutta renltà • (evidentemente, to sognavo ...), quale si traduce e nell'aspetto flnanzia• rio del !ormtdablle problema 1. Ml fa piacere di potere estendermi ariche su questo punto, cui avevo sol• tanto accennato per rllevare l'lnsurtt– clenza di Impostazione anche di questo aspelto concllzlonale del problema. de(· la ricostruzione artistica. Io naturalmente non cono~evo t bilanci, e godo hef vederli, almeno tn parte, resi pubblici. Ma voglio anche aggiungere, per l' occaSione. che ne vorrei conoscere tutti I e capttoll •• S\· curo che diventerebbero per me tanti argomenti, se è vero che la Direzione generale delle Arti ha conservato la sua difettosa struttura tecnica e am• rnlnlstrattva: cosl nota che non richie– de dimostrazione, come cosa paclnca, E se questo è vero, vi sono certamen– te del denari male spesi, o ,:;e sl vuole tmplegatl meno bene di quel che S\ Potrebbe: e ciò, sia chiaro, non per col· pa del funzionari, ma dell'organismo e <.leisistema difettosi. Ho esaminato le cifre presentate dal Petrozzlello. ed è meglio dire .'lublto che, ben lungi dall'esserne abbagliato, le ho trovate nettamente Insufficienti. Aggiiungo che non cl si potrà mal Il– ludere cli poter risolvere ti problema della rlcostruzionp artlstlca. se cl st ada.gla a pensare (e persino con qual• che compunzione) In termini dl decl• ne di mllloni, anzichè, ln modo rigoro– samente pro1>orzlonato, In termtnl di rnlllardl. Altrimenti, sarebbe come ""OC· frlrc a un uomo che ha perso l calzo. nt, In un r1ce,1mento diplomatico, una lopplna di me:120 palmo ... . So benissimo, purtroppo, che que• 6'to che dico co.n tanta ovvia sempll· cità farà trasalire un gran numero di egregie persone, come alla presenza dl un paradosso eccessivo, o addirittura di un'eresia. E sono altrcRt stcuro che anche sperimentati uomini di rover– no troveranno questa mia aft'ermazto– ne per 1o meno avventata. Ma, per non dir altro, quando la realtà sorpas– sa nel modo che vediamo tutte le pre– visioni. e le abitudini mentali, non ba• stano Je idées ret11es, e suonano Calso certe ostentate e ahlmb gratuite avve– dutezze.:. Come siamo ancora lontani dal coraggio e dalla lunga vista del De Sanctls e del Cavour! Cerchiamo dunque dl vedere In con– creto anche questo problema flnan– star\O. fa~\. ~~f~ d~:!!f!i1~'1 ~~d~~1:n~~ «onomlco del Paese, e perctb sull'in• dirlU.o da dare a molte attlvilà e consegucnU spese. Non credo perb che abttuale dl ufficio,. presentato dal Pe- E e O N O MI e O troz:r.lello. debba essere Catale e, Inelut– tabile. Ho detto che l1 numero del fun• zionarl, tecnici come amministrativi, si potrà ragionevofmente dissentire su questo punto: sull' lmpartanza •econo. mica _ prescindo del tutto, come sl vede, dal valore spirituale universale - che ha per l'Italia ti patrtmonlo ar• tlstlco e culturale, anche nel riguardi della nostra classica e redditizia, come pure più permanente e sicura. grande industria nazionale, che è 11 turismo. Come avevo scritto. Ora, !acciamocl deliberatamente e chiaramente questa domanda: esiste og– gi In Italia .(e presumibilmente per molto tempo esisterà) un patrimonio, un"attlvità economica tt!ale e Potenzia– le comparablll al complesso arttstlco– culturale-tul'istlco? Non c'è bisogno di risposta, evt<lentemente. collocati al centro. dovrebbe essere as; solutamente minimo. tn quanto essi non compirebbero altro che un lavoro dt archl\'lamento. di raccolta e al mas• SI.mo di connessione. Tutti gli altri. mobllltatt. al la\'oro alla periferia dO\'è vl sono da risolvere I prohlemi. nelle città distrutte. presso i monumenti de• vastatl. dovunque vi sla lavoro da svolgere e che non può essere compiuto dalle mn;re ammlnistraztoni perifert· che. Lo stesso responsabile dovrebbe essere mobilltato. come gli altri tutti. a risol\·erc t problemi do,·e essi sono, e non già su patlide carte d'ufficio e nel lenti menndrl ministeriali. Profes– sori di unlvr.rsità (che faranno bene a recuperare ti materiale artistico, se non vorranno Insegnarlo su fotograne. nel futuro). direttori di musei che pos– sono essere amnlinlstrativamente rettl, pel momento. da funzionari d'ordine ben qualificati, Ispettori più o meno centrali. e cosi via. tutti insomma al quali possa esser demandata un'attl· vltà tecnica responsabile, dovranno. secondo me. essere adpperati per li primo e fondamentale compito dl dare la propria esperienza e la propria attl· vltà per il recupero e la rlcostn1z1one artlsttca. Nuo,•i organi doHanno essere creati. non v'è dubbio: ma per questo non c'è bisogno cli ampliare gli orga• :Ma quanto ancora resterebbe da .dl 1 re su questi argomenti! Già dissi pc= rò che non volevo estendere un pro• getto, e ti risparmio. caro e ospitale Vinclguen:a. altre considerazioni. Ho appreso testè la nomina dcli' a– mico Bianchi Bandinelll a direttore g~ ncrale delle Belle Arti: scelta fra tutte ottima, per le qualità dello studioso, e scelta ottima anche pcrchè riporta net: l' nmmlnlstrazlone centrale li crtterlo purtroppo dimenticato di preporre ad essa 1.10 elemento competente. Gli ri• peto qui pubblicamente che molto et attendiamo dal suo esperimento. Co• munquc, ·vediamo nella sua scelta un segno che I problemi di cui s'è dtscor• so cominciano ad Imporsi all'attenzio– ne, e sollecitano dal Governo provv~ dimenti più stringenti. A Bandinclll l( dimostrare che si deve. e 1 come si deb• ba. procedere su questa via. Ti saluto col più cordlale affetto, ca 1 ro Vinciguerra, e credimi tuo aff.mo 1 Firenze, 17 aprile 1045. CARLO B. IIAGGHlAXTl lo penso che l'avvenire del paese, da– ta la sua struttura economica naturale (specialmente se considerata tn quella che potrà essere domani l'lnterdipen• denza economica europea e mondiale), non potrà fondarsi se non sullo svi• luppo di quel fattori economtcl l quall non solo saranno l' espressione più sp0ntanea di tale struttura, ma po– tranno essere ricostituiti e ratu pro– gredire e srrutau col maggior reddito e la rntnort: spesa comparauva, e Inol– tre avranno Il vantaggio della maggio• re utilità per 11 nostro e per gll altrui popoli tnslcme. nlcl. occorrerà usare anche In questo --– settore dl un crlterlo che st vorrebbe Con qualche ritardo estraneo dalla plù largamento segulto tn Italia: recH- nostra volontà pubblichfamo auesta let– stributre. utilizzare, atth·tzzare molte tera dell'eoreoio mnlco e collaboratore risorse finora tneru. latenti o male ado• su dt un argomento che 11011 ha per: perate. · duto nulla della sua attualitil, pofcht Fra Questi fattori si pongono <1'or– dinario l'industrializzazione e la specla· llz7.aztone dell'agrtcoltura, la sp~tattz• zaztone tecnica delle Industrie mani• fatturiere, ed alt11i.arrtnl, ma non ml risulta che fra questi e altri fattori si ponga anche quello artlstico-culturale– paeslstlco-turlsttco. Cib~dipenderà dal fatto <:he coloro I quali abitualmente si preoccupano della struttura e delle Vole,·o aggiungere che aw!vo anche :~!tt!nf~ùd~rz: :Z:1tiivgel1ep;~:t~':,,i'! r:~:1~1~/'~~tf:e~~er~i }~~~~:uste~~ p3l fattore economico di _rinascita •.sul qua: cittadini (e. aggiungerei, dl cittadini le OpP0rtuna_mertterichiama l attenz10- estert e di italiani all'estero} alla rt• 11e 1t Uaggluantt. m. v. ~~~~~~~ ~nf:fl:~a~~~~~~ras~l~t~ I=========================== ~l~rnf J':i 0 ~::;~m~~N:; 1 ~\ ~\ 1 !cc~fi;,tr~i 1 •1-------------,1 ~!z 1 1 ~~a~g:~=~~;onc~~c:ic~~~~~~n u;!~: ~.~'';'•d?\;~~~~'.c~~•o~, 1 ,i 1~~.b~~:m~'. VENTIDUEANNIFA nl criterio magglor1tarlo della rlronna dL edllizia strumentale, di opere pub- . . B!ar.chl (a1tn lista prevalente dovrebbero bllche, e V'ia dicendo. Conseguenza, e.ssere assegnati 356 mandati, g\! altnl. 179 In parte. della mentalità di specializ- 12-14 manio - D!mostrazlonl pubbll- do\•rebbero essere rlparllll propor.donai• zazlone economica; ma rispetto alla che contro Il 1?uovo~me hanno luogo mente fra le liste di minoranza). adozione realtà concreta, ctò non può fare a a :\l~!n.i. Reggio Calabria, Catania, PM· della scheda di stato, concess!or.e ad ogni meno di )asciare una certa tmpreSSi.o- Jermo da parte di aùerentl ad un movi. elettore dl un voto di preferenza. ne di libresco. mento agitonte la b;md!era mor:.archlca E' e,•ldente dunciu.e che, se si YO• ~~ot~!!:! 2 'ft~ s~~di~~~is~o~ ~~~~~~e~:i glia dare un panorama esatto e rlspon- re; 11 gr!do: \"h•a 11 Re, vh·a l'Italia! ~:~l~:~!riltr::!~~:r~~g;:1i~~att:~:: (cor. l"aff'.Unt3 di un abbas8o per Mws– guata valutazlone del fattore che qul :~l~tt~ !:'!~~!~~:t: 0 ~e~~~rod~~ 1: ~i!:: ~~ t;~~~~S:ar! :i11ac~r:~ri~~~n:e:t~~f~ bieml \'\c!n! si gO\'Crno, alza la voce sviluppo del patrimonio artlSt\CO•tUr1· :~~~e~r~r:::i:.~lari:~~ ~":,~~~~a'~ \~n: stico ctrre proporzionate. Perchè ·si "erno fascl.ita quel dual:Smo che non deve possa giUngere a questo risultato. che, eelstere per 1efortune della Patria 1, men. come già dlssl, è della mRSSlma tm• t.re t· umc:o stampa del Presidente ·del portanza ed urgenza - polchè, per dtr- Con1:1lgt!o ammonisce • che ll CaPo del go– la In parole povere. data l'insuCficlen· ,•emo e te ger:irch!e rasci~te aon•eg,lar.o za dei provvedimenti e del plano fl. attiumente la situazione, la quale, ove nanziarlo relativo, cl sttamo e mangtan• al rend&Zaentcepar. 0 , \'errebbe risoluta. do un capitale> che dovremo forse rltn· menie aft'ron:ata ,. ~~n~r{ ~~e~:i~;i~ 1 ~geatir;r::i~~ 13 mauolo - U ministro delle finanze, del patrimonio artlstlco--turlstlco venga on. De Stefanl, f3 la ~ua • esp08~zione ft. considerato adea-uatamcnte dal punto nanzlor:a •• non 3 Roma, dir.anzi al par– di vista economico nazionale; 2. che lamento, rn;l a Mil:rno,dinanzi al rappre. tale problema sl Inserisca vitalmente aer.tontl del ceto politico, indust.rJule,com• in un pfogramma polltlco dl governo. merci.ile, b:mcalio della dttà e dl fuorl, Questo, ftnchè non ml si dimostri che prea;entl MUSiolinl e parecchi mlnlatrl. tn Italia c'l- Cerro, carbone, petrolio, e 15-19 maauio - Apertura della Camera. altre basi necessarie di attività econo- MuMolini comun'.ca vari provvedlmentl mtca In senso pii) comune; o che la presi, fra cul le abol!z!onl del mlr.latero previsione del rendimento nazionale di e del aottOili:gretariatl tenu:.J. dal popo. altri fattori economic»produtUvl possa larl. Fiacca dlscUSiionesulle taritre doga– dlmostrarsl tale, da Carcl trascurare o nall fra protezlonlslì e libero-scamblsU. porre tn un plano molto arretrato l'at• Discorso dell'on. Buozz\ a fa,·ore di un tlvità economica che è rappresentata giusto protezlonl.smo delle Industrie me. per 11 paese dalle artt e dal turismo. t.allurg\che- E', dunque, una Questione di equilibrio l? magulo _ Per ordir.e del Ministro e di reallsmo, dell'Interno viene rx•rquisita la casa del• qu~ltepa:p~e~~;,i:~,. ~~~~t~h~atJi~ao::. l'on Berretta, e cioè che que~to problema. cosi ade• 19 muuoJo - Mussolini illuslra a varie guatamente cons:derato, non IH!Òesse- pe11>or.u:llà po!lticJ1P.<l·si:-::temaelettorale E' u1cita: "SALVATEL'ITALIA!" di ARTURO LABRIOLA I La pii>; ri&OJ"08&erlllca alla po11• tica del sei parUU Le pii>; ehlare idee aul problema della ricostruzione eoonom lca dell'Italia e EDITRICE FABO • BOJIA. - Via Po, 1J-A. - ROJIA. TeleCOlll: 85().4()9 • ~137 'Edizìoni SANDRON ROJIA • ViecJo J/a~amurclH, u Soooi di cMllura vario: GREGORIO M.ARANON < Don Giovanni• BA.FF .(ELE ll.-\RIANO 1S11.crio sul Ritorcimento i!all■no:t.. • Due libri di ,ral«le IMCCflllO di hHHfiNe•I• pMbblicci:i.oHe : PAOLO TREVES 1 Sul rronte e dietro Il fronte ilnllnuo • CHIANO KAI SU EK e Due setlinurne a Si1inf11• (storia di un colpo di Stato)

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