Nuova Repubblica - anno V - n. 27 - 7 luglio 1957

(170) nuova repubblica sfacente è stato il cliiai-.irnento sui problemi di carattere organù,;zativo. interno anche se sono rimasti accantonati pl'oblemi sostan~iali: in pt·imo luogo Ja libertà di orga– Hi,,'.l.arc le opinioni all'interno del partito, ossia. la liberti\ di co1Tcntc, problema che si inquadrn, in tntta la storia dol PSl. E' questo il Problema p1·incipa!o che UP devo porre ~ 1101110 cli tutti coloro che sono Juori: si tratta di una condizìonc pr!;)giudiziale perchè il Pal'tito trovi J'ag– gnncio con le forze esterne: oggi quando Lussu attacca UP, lllOlt.i clissentoho, ma non ci riesce a sapere quanta pat'to del p,ntito sia o non sia d'accordo con Jui. I com– pagni sociali.':iti sostengono che la libertà di corrente non è vietata dallo statuto del PSf, ma che oggi non ritengono opportuno forn.ire un ape ..to incentivo alle conenti inter– ne: ar1che su questo punto essi non sono stati tutti d'ac– col'do, tanto che qualcuno ha sostenuto che, essendo il l'S[ una ft·flzione del movi1nent:o operaio, non può avere Cul'renti interne pena l'esporsi indebolito agli attacchi del– le alLl'O frazioni, ma i più sono favorevoli alla libertà cli corrente pUI' non credéndo giunto ancora il momento del Erno pieno ristabilimento. Noi distingniarno la libertà di . co1Tenlc eia quella di fra,r,ione permanente, del genere di (J1tfllle urgani;,;zate nel PS.LUP p1·ima della scissione, ma sappiamo berli::;sirno che libertà di espressione non vuol dil'e hbertù cli espressione soltanto nella sezione territo- 1·iale, o ve1·so l'alto in via gerarchica, ma facoltà di. espri– me1·si con ogni me7,:&0di1·ell'amente, in senso orizzontale verso tuU-i gli organi del partito. E' per questo che è stato richieAo il mantenimento di Nuova Repubblica, come ve– rifica dol diritto di mantenere in vjta un organo non uffi– ciale che as8fruri una cii-colazione orizzontale delle idee. La confluen,,;a di UP deve avere un sensq; essa deve dare dei risultati politici a catena su movimenti e indi– vidui non organizzati. Se il PSI non si mostra aperto anche nella sua struttura i1~terna, queste reazioni non ci saranno e, quel che più con1·a, i blocchi contrapposti della DC e del PCI rimarranno e si raffo1·zeranno. Noi nostro Convegno dobbiamo discutere senza fin– zioni e senza astio tutti quebti elementi. C'è il pericolçi di chi si do1rn1nda se partecipa: o non partecipa, di chi in sostirnza si astiene• dalla lotta; e c'è il pe1·icolo di chi v11ole o pretende di smettei-la sUbito con le chiacchiere. 1\fa attenzione: bisogna sciogliersi solo con un preciso atto politico. Un suicidio - quale sarebbe l'ingresso in-· condi;, ;iooa.to - non è in alcun modo giustifièabile. Ca– lamandrei ci invitava sempi-e -alla chi8.rez:t.a e alla since– rith; la. di,·ezione di- UP ritiene di dover I"ivolgere oggi, al Convt>gno, modestamente, lo stesso invito (applausi vi– viss-itni). Con la relazione di Vittorelli ha avuto termine 1a se– duta do! sabato mattina. Sabato pomeriggio ha avuto per primo la parola ORI– LIA di Milano .. Egli ha detto di non essere d'accordo sulla relazione. 11 punto più grave è il non aver dichia. J·u.tOc ,e h\ succe's's10ne. poli iea eh ~e la al PSI, men– tre è propl'lo questa l'indica,-,ìone generale che il con;egno deve pone. Prima di porre le condizioni al PSI occorre stabilirn se esiste da pai·te nostra una chiara volontà di concludnre: per conto suo proporrà una mozione in questo senso ed è del parere che le decisiQni definitivo debbano essere poi demandate ad un organo ristretto. Ha· quindi la parola DO~DOLI di Livorno che pre– mette subito di non essere d'accordo con Orilia. e· critica i Javor·i dell'ulti~10 CC del PSI. Propone quindi anche a norne dei compagni di Livorno alcune soluz.ioni atte a di– Ja.,r,iunar-e lo scioglimento di Ul? e il conseguente ingresso nel PS.I. Accollo dagli applausi dell'assemblea prende la parola Pier-o CALEli'li~l che, prima di pi-ecisarn la sua ferma vo– JonUi di real.izzare .in collabor·azione con la maggior parte dei compagni di UP l'unità di tutti i socialisti nel PSI, dà lettura di un messaggio di Giuseppe Faravelli, vice dil"Dt'tore di Critica Sociale. Ha pr·eso quindi la pal'olà. CAJMI di Torino che ha tPori'l,:,.ato la trasforma,r,ione di Unità popolare in gruppi di sludio fabiani. CASAUEI di Forlì, parlando a nome di lln gruppo prev,1lcnl"ernente operaio, invita il convegno a considerare la neee~:-ità di un rilancio dell'unificazione socialista. Ri– fe-,·endosi poi ai problemi di carattere sindacale, si oppone ad u..na forzata unità sindacale nella OCIL. RicCiHdo LEVI si è dichiarato d'accordo con 1a rela– zione, sottolineando come il PSI debba cambiare sostan– zialmente il proprio carattere se vuole promuoversi da partilo cli opposi,-,ione a pa1·tito di alternativa, cioè di governo. Alberto ALBERTONI, invece, ha esortato a non rin– viare la confluenza delle forze socialiste di UP nel par– lilo che fino dal 1892 rappresenta la continuità del socia~ J.isrno italiano. A questo Punto è salito alla tribuna per portare il sa– luto della sinistra socialdemocratica italiana Mario Zagari, direttore di Unità Socialista., il quale ha invitato il con– vegno di UP a pronunziarsi per un rinnovato impegno nella. battaglia ai fini della creazione di un grande partito socil).lista e democratico in Italia. Subito dopo ha avuto Ja parola Codignola.. QODIGNOLA: Il convegno non deve limitarsi a un dialogo assolutamente ste1·ile fra i cosidetti « confluenzi– sti > e i cosidetti « autonomisti »; sterile perchè non fon– dato su tma valutazione obiettiva della situazione poli– tica. italiana e del posto che vi occupiamo. Una scelta definitiva pet· UP è stata fatta da mo1to tempo: è la scel– ta del l'appartenenza al movimen..to socia.lista e operaio. Basti ricordare la risposta negativa al tentativo radicale. L'ultirno vascello fu bruciato nelle elezioni amministrative ciel '5G, quando l'elettorato non comprese l'alleanza radi– cale-repubblicana di tipo anticlericale; J'eletto.rnto com– p1·ese invece l'alleanza UP-PSI, il suo significato, Ja sua i111po1·tanza, in quanto portava a un effettivo allargarnento deHe posizioni del PSL 11 problema centrale che noi po- foto 1, (Fotonova - Firenze> sinistra a destra: Ferruccio e Esthcr Parri. e i compagni del PSI Catiani, Pieraccini e Paolicchi Foto 2: Piero Caleffi - Foto 3, da sinistra a destra: Codìgnola, Picraccini, Paolicchi nevxrno al paese era quello di cr·eare un coordinamento, un ponte permanente tra le fo1·ze opernie rapp,·esentato dal PSI e la costruzione dello stato de-rnocralico italiano. Il passaggio era risultato impraticabile per Ja politica frontista, con l'accettazione cioè della g~iida politica del partito comunista. E' ancor oggi in di::;cussio11e nel PS[ questo problema: a chi spetta Ja guida del movimento operaio? Ma, si badi, con l'autonomia del llSl da1 }:lC( occorre predisporre una nuova prospeHiva, un'alternativa politica da pa1·te dei socialisti, altrimenti ltt richiesta del– l'autonomia diventa prnvocatoria. Ora il valore della nostra posi;,;ione è stato quello di inserirci jn un contesto obiettivo, cl.i avere avvertito dovo si muovevano le forze sotterranee. JI: J'a,r,ione di UP, che aveva cercato di contribuire al passaggio tra il mondo socialista e il mondo della costnrnione dello stato derno– ci-atico, sembrò andare sia pUl'e lentar:;·lente e pa1·:,.ialmente esaurendosi con il nuovo linguaggio del 1'S.L l\fa _c'era un altro problema da porre immediatarnente dopo: cioè quali forze r.iusciva effetlivamPnte a rapprèsenfare e a pprtare il PSI? Se il passaggio delle for·zè socialiste allct costruziQne dello stato democratico si fosse risolto nella pura e sempliçe adesione di queste forze e dell'organismo politico ch_e le rappresenta allo Stato cosi com'è, noi avremmo avuto un fenomeno rifurrn.istico nel senso peg– giorativo del termine, con il risultato di allargare il campo di azione socialdemocratico nonchè quello comuni.sta. , La ripresa dei socialisti pote,·a avere due sbocclii: o la caduta in s ... eno alla ·po:.,;i,-,iotlesocialdemocn1ti1·a e quin– di, immediatamente dopo, Ja ripresa dei comunisti in una situazione peggiorata, oppute un'autentica ripresa di mo– tivi propri dei sbcialisti, una ripresa critica, una analir-;i intorno alle ragioni dell'iniziativa t:tomunista, insomma una prospettiva di autentico rinnovamento. Pralognan ci dette l'impressione che il PSI' stesse pre– cipitando nella pdma interpi-eta:,.ionc della propria auto– nomia. Forse in quel momento Nenni, con la sincerità che non gli si può non l'iconoscern, tentava di riportare i so– cialdemocratici su una posizione onesta di unità socialista. Era un fatto di ingenuità in uno degli uomjni più abili della politica italiana. Ma presto crollò il castello di carta di una unificazione socialista fa.tta perchè guadagnasse!'◊ posizioni i comunisti e la DC. Vunifica,r,ione invece è un fatto positivo sè è capace di richiamare attorno ai sociali– sti masse cattoliche e comuniste. Codignola ha. rico1·dato quindi l'equivoco del. Congresso di Venezia dovuto a coloro che non solo non vole,·ano 1 :ape.rt" unt. socialdemocratica, com'era giusto, ma neppure J'aperti1ra tout-cou.rt , riproponendo la posi:,.ione fronlistà del '48 battuta. dalla realtà italiamL Bvidenteme--nte il PS[ nou poteva o non può essNsi d'un tratto radical- mente trasformato: le trasfor-mi:\,-,ioni politiche sono lento e la democrn;,;ia è pa:,.ie,rna, attesa del giu~to tempo. JI P81 dal '5G in poi ha avanzato mangiando lo ~flU'l,iO radicale e via via anche Jo spazio doi de111ocratici e dei socialisti autonomi, I-la avanzato anche, sia pure attra– \"et·so gli equivoci il'a aper-turn e alternativa, nei l'apporti con i cattolici, ponendo il problerna di una unità cli lavoro. E UP ritiene appunto che sarebbe 1.111 errore 1nadomaJe dividei·e il pt1ese in due, da una pa.rte i cattolici, dall'al– tra i non cattolici. ~la allora dove il PSI non avanzava? E' strano a dirf--(i, ma non avan,r,ava nelle coscienze dei suoi rnililanti di classe. Asso1·bìva le e:-;igen,r,e che si trovavano sulla sua. destra democ1·atica, ma. non riusciva a mettere in a,r,ione creali va Je forne opera"ie: qui stava la grossa lacuna. l.e masse devono essere masse responsabili, capaci di una iniziativa politica, e non masse gregarie. Ed ecco la crisi sindt1calo, il sentimento che il sindacato così com'è non va, e la: 1·icerca delle ragioni per c11i non va. H.i:igioni in– finite, ma soprattutto ngioni di « libei-tà socialista». Un sindacato, un 1noto operaio si muovono nella misura i"'n cui i la\'oratorl sentono che .il sindacato - e lo stesso vale per il pai-tilo -. è cosa costn1it.a giorno per giorno con le proprie mani, con i dirigenti da essi stessi rico– nosciuti idonei e non irnposti d1tlralto (applausi vivùisùni). Dove Je 11rn~:;eoperaie sono diventate l'oggetto dei burn– crati, esse sono state il sicul'o, facile oggetto della roa– :,.ione sociale a breve scadenza (applausi). Q'è crisi <li quadi-i e crisi di ]ibertà. Ma il modo miglio1·e per fa.r funzionare lu macchina arrngginita è un modo rivol11:6io– nario, è ridare agli operai la scheda bianca per vota.re i propri dir·igenti nelle Commit-sioni Interne (applaus·i- vi– vissimi), è riconoscere che ha. fatto falli111ento una. certa classe clir-igent~ sindacale e politica in Jtalia. E' ben cu– rioso affermare teoreticamente che il sòoia.lisrno vuol dire 'dirigenza operaia. dell'organi,r,za,r,ione ·politica e sociale o poi avere \ma ben scarsa fiducia nella capaciti\ operaia di esprimere una propria politica. 1 una pi·opria libertà. C'è una. contrn.dclizione in,.;anabile in queste posizioni di certi nlai-xi:sti. Non si può nello stesso tempo volere una politica di apertura democ1·atìca e mantenere unò stru– mento autoritario, perchè que8to non fa che renclero inu– tile ogni f\;,;ione ( applausi vivù1simi e 1>rolu.nyali). Qui si trova la nuova. po..,;iziono politica di UP. Il problema dì un trasfe1·inlento anche pfocolo ma effettivo di potùl"e è ·sentito t~nlo daHe masse socialiste quanto da. q_uelle coni uniste. Non è questione di tessere; noi dob– biamo con i socialisti e con i _cmnuni.-;ti fuori e dentro il partito combutte.re unt, politica comunista e proporre una politica ~oci1'lista. E' un ro·e11pero d'attacco. 1J!l recupero di volontà. Noi non siamo un gruppo assolutamonlo ori~

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