Nuova Repubblica - anno V - n. 27 - 7 luglio 1957

2 è stato decisivo nella prospettiva di ripresa democrati– ca del paese. Ma se Ja nuova politica del PSI è già decisamente incamminata verso 'la responsabile guida de1l'intera sinistra socialista e democratica, lo strumen– to organi~zativo deve ancora portare a compimento le trasformazioni corrispondenti a questa politica. L'or– ganizzazione della libertà, sul piano democratico e so– ciàlista, non è soltanto la vocazione politica del PSI nel paese: diventa anche il maggiore impegno nel pro– prio ambito. E' questa la condizione necessaria e suf- . ficiente perchè il massimo di espansione e di attrazione politica accompagni Ja crescente assunzione di respon– sabilità da parte del partito. 3) Unità popolare si sente politicamente così vicina al PSI che essa non soltanto opera, in modo irreversi– bile, all'interno dello schieramento socialista, ma è de– stinata a far parte organica del partito che ha rico– nosciuto come il centro naturale di quello schieramento. I tempi e i modi dell'eventuale conHuenza sono ormai connessi soltanto con lo stadio di evoluzione del Partito Socialista Italiano verso l'assunzione dei nuovi compiti che è chiamato ad assolvere. Per garantire efficacemente l'immissione del movimento operaio nella vita demo– cratica dello Stato, che è l'unico mezzo per ·assicurare perl'l1anentemente la democrazia nel paese, il PSI si è posto e non può non risolvere il problema dell'adegua– mento delle strutture organizzative alle esigenze della propria libertà interna, affinchè possa trasferirsi molto più ampiamente nel suo ambito, con la necessaria dia– lettica, il diba'ttito - che interessa tutto il paese - sulla nuova struttura e sui compiti di alternativa della sinistra socialista e democratica. In questo senso, ciò che interessa UP interessa in non minore misura le altre tendenze socialiste e demo– cratiche, che, fuori del PSI, r:iconoscono in esso lo stru– mento di una politica valida anche per loro. Lo stadio di fraternità e di solidarietà raggiunto, dopo molte lotte comuni, fra UP e PSI richiede in– tanto l'intensificaZione dei rapporti già in atto, al ver– tice e alla base: non come fine a se stessa ma· come ulteriore incentivo ad affrettare la realizzazione delle coodizioni che consentano l'unità organizzativa. UP riafferma il deciso impegno di compiere ogni sforzo necessario al raggi'ungimento di tali scopi. Questo è il compito della nuova direzione di Unità popola~e. ll Convegno h<L inOltre acclamato l'ìi:n.vio dei seguenti ffl(,-ssaggi: KADAR Presidente! C iglio Minishi Ungherese BUDAPEST « Congresso socialisti et democratici Unità Popolare si as– socia universale richiesta clemenza ·per cittadini ungheresi per– seguitati v~tro governo che ispirandosi socialismo dovrebbe essere esempio umanità ». DANILO DOLCI ROMA « Congresso Unità Popolare esprimendot·i fraterna solida– rietà eleva vibrata protesta per recente pronuncia lesiva diritti costituzionali di libertà». Lo stesso telegramma è stato inviato ad Alb•.?rto Ca– rocci - Roma. Nel prossimo numero pubblicheremo le dichfrtra.zioni di voto l,ett•2 da Tagiiazucclii anche per Grendi e Spazza.li, e da Chiarugi anche per aLtri compagni. (170) nuova repubblica InREN ZE, 29-30 GIUGNO 1957 I LAVORI DEL CONVE C ON JL SALUTO della fedel'8:.done fiorentina, portato da Umberto Olobu)'cli, si sono aperti alle ore 10 di sabato 29 giugno H)57, in una sala dell'Ente Most:-a ,dell'Artigianato, i lavori del Convegno nazionale di Uni– tà popolare. Alla Presidenza venivano eletti i compagni Alzetta, Cossu, Sagona, ~isto; a far parte della Commis– sione ve1·ifica poteri i c mpagni Casale, Chioccon, Favati, Zanchi. Subito dopo sono stati approvati un telegramma al governo I<aclar ed un alt o di solidu1·ietù. a Danilo Dolci e Alberto Carocci. La Presidenza ha dato lettura di a1cuni telegrammi di saluto, inYiati dalròti. Ugo La Malfa, dall'avv. Cian– telli (partito radicaloL da Fabrizio Onofri, Furio Diaz, Serafini per i Comuni Europei, e da alcuni compagni im– pOS.5ibilitati ad interY~nire fra cui Pietro Bertolino, Arturo Carlo Jemolo, Aurelio Roncaglia. E' stato letto anche un affettuoso mess1;1ggio di. Oliviero Zuccarini, il quale ha spiegato il suo dissenso dall'impostazione di Unitit popolarn. Ha avuto quindi la pal'ola, pet· illustra1·e la 1·ela,-,ione della Dire:1,ione di UP, l"laolo Vitiore1li. Vl'fTORELLT: n3,. relazione al Convegno n"zionale di Unità popolate cle,·o investi1·e tutti gli aspetti della si– tuazione politica italianfl. Per evitarn il pericolo di colpi di stato del tipo di quello di Praga, abbiarno pagato un p1·ezzo molto 'alto: un 18 aprile continuato. Oggi però le c.ondizioni che giu– stificavano una soluzione del genere agli occhi di molti italiani non e::.istono _pi.,1J. La maggioranza. arssoluta della DC è un incubo per tu(ti. J\d una distanza orinai bl'evissima dalle elezioni po– litiche, il movimento operaio è ancora travagliato da pro– blemi di l'innO'\:am<'nto, che sono stati ritardnti artificia.1- mente per 1nolti anni e che oggi lo hanno inYestito im– provvisamente fino alle fondamenta; per Qltesto esso non è in g ..aclo neppure di pl'Ograinmare i 'i.empi per il supe– ramento della c1·isi aftuale, mentre Je volonth clericali ùella. DC stanno producendo il massimo sforzo fino a ten– ta1·e di sopprimere le libertà costituzionali. La carenza del movimento operaio italiano è sensibi?e anche in politica estel'tl, dove esso non è stato in grado di premere sul goYf"rno per far prendere all'Italia una ini~jativa concreta ed efficace sia per la pace mondiale sia p_er una...... rnaggWr- ·nclip~a de.ll' EL11:opa oc.ci.deU=-– tale nel blocco· al,ln11tico: questo lo si nota ancora una volta nolla gravissima sihrn;.;ione che si va do]jneando in campo atomico. .>P:ln .. clalla sua nascita, nel 1953, UP si è posta come fine Ì)ì·incipa le l'evita1·e ehe, con la complicità dei partiti minori e in padicola.re dei socialdemocratici e dei repub– blicani, si potesse crisb\llizzare definitivamente Ja mag– gioranza assoluta delle for;,;e conservatrici, che avrebbe assunto inevitabilmente un carattere cle1·icale o addirit– tura cletico--fasci~ta. ln definitiva UP si formò per co– stitufre un'nlternati,·a a. tutto ciò che ern accaduto in ltalia dopo la. libera;,;ione, dalla crisi del governo Parri in poi. La scelta piÌl importante. per noi si presentò quan– do ebbe luogo. il tentati,·o di costituire una fol'za di centro, di orientamento laico, che fosse capace di portarn avanti una. politica di prngrPsso eé6'nomico in collaborazione coi partiti classisti, pur rimanendo da esi-ii icl0ologicamente distinta; alcuni an1ici si separarono da noi pet· seguire quella prospettiva. So la nosfra atten;,;ione si. dirigeva Yerso il PST, non potevamo naF:condel'Ci che dicci anni cli politica frontista avevano lasciato una cospicua eredità di massinrnlismo, che alcuni compagni del PS( ancora oggi l'Ìpropongono, cel'Cando di indirizzare il movimento opernio \'erso cose che non si possono fare. Ma il pericolo non è soltanto questo: c'è anche quello di ricadere ~n quel tanto di ri– formismo limitato a quelle poche riforme di cui ci si può contentar·e oggi, come accacll'ebbe se il PSI ritenesse di esaurit·e la pmpria ~w,ione ottenendo una legge né buona né cattiva sui patti Rgrar·i. li congresso di Vene,,ja, oltre che essere un congresso da dichiarazione americ:rna, con– gresso da indipendenza, ha avvertito i due pericoli: quello della saragattizzR;,;ione e quello della ristalini;,;za,-,ione. 11 PSI è come un paese che hn fatto una guerra durissima e che risente ancora di quel periodo, pur facendo ogni sfor;,;o per ritornare alla normalità. Le nostre sono osser– vazioni obbietti,·e; J'iflettono un problema storico. Se il PSI esce con quelle suo stns:r:;estrutture d1;1llagu<:'i-rnfred– da, ci l'endiamo conto d'altra· parte che ha 1.,isogno di aiuto. L'oratore è passato quindi a parlare delle esperienze elettorali fatte con jl P::H, poi delle oon\'ers~w.ìot~i dPgli ultimi tempi condotte sulla base del mandato del Comi– tato Centrnle. Oli incontri però non sono arrivati ~ll punto di maturnzione. Ma bisogna fare un passo indif'cb-o e ri– guardare all'esperienza del nostro movimento. L'unica possibilit.\ di rinascita dell'Jtalia sono le idee. UP si è jnsel'ita in un filone Wuministico. Naturalmente questo non dà luogo, e non poteva dar luogo, a sbocchi poli– tici immediati. La prnspettiva autonoma elettorale di ·L!p è stata logicamente abbandona,ta dopo la p1·ima espe- 1·1enza. Noi abbiamo poi vel'ifìcato la vaUditit dei nuovi schieramenti popolal'i. La via del rinnovamento non pas– sava pil1 per le fo,·nrnzioni lllinori d'avanguanlia, come p1·ovò l'espe1·ienza elettorale dei blocchi laici. Si trnttava dunque di indical'e Ja via di un rinnovamento del rnovi– mento operaio. Da qui l'avvicinamento al PSI, fatto con la cautela. delle persone ragionevoli. Il primo passo fu costituito dalle elezioni siciliane del 1955: si trattò ùi una esperienza ]imitata, ma forse tra le pili conclush·e. Un anno dopo si ebbe l'accordo ·elettorale con il P::;J, an– che se non in tutte le zone, per il rinnovo delle ammi– nistrazioni comunali La fratellanza nella. lotta, jl risul– ta_g> <lolla b.atta.glift... ~ci onvinse ,ià allora del 1n1gmnd9 dell'azione politica cli "} on coraggio po 1 1co ha vissuto nei suoi aspetti positivi e negativi - e vive e vivrà ancora - il dramma della classe operaia italiana. La sua evoluzione jl PSI l'ha programmaticamente san– cita nel congresso di Vene;.;ia, uno dei grandi fatti clella. sto1·ia politica del nostro paese. La mozione finale ha in– dicato le cai:atteristiche cli un'azione politica di questo partito: democrazia-classi:s,no-internazionalismo. Democra– zia significava innanzitutto indipendenza, che non era mai cessata., ma l'alleamrn. frontista con il PCI pveva cer– tamente rischiato cli fare del PSI, anche coni ro jl suo vole1·e, un pa,·tito a fini antidemocratici. Il I)S[ inoltre ha voluto indicare con esil'ema chiarezza che il metodo de– mocratico non vuol dire accettazione della democra,,,ia borghese; occorre un legame organico con la clnsse ope– raia.. E sull'attaccamento del PSI alla classe opcrnia tutta UP è toto corde favorevole. Infine a proposito di~ll'intel'– nazionalismo, è indubbio che il PSI ha posto per p1·i010 jl problema della distensione. CeJ"to esso si è trovHto escln– so durante la guerra fredda. da tutti i vincoli con il mo– Yimento operaio occidentale. Oggi che la situ~nione è di– versa, il PSI ha rip1·eso i contatti, ma il problP1na Ya evidentemente posto in termini di battaglia potitica. E' uno scandalo che il nostro paese sia ancora rappl'esf'ntato negli organismi socialisti internazionali dalla socialdomo– cra;.;ia (applausi v-ivi.,s1'/ni), è uno scandalo che In classe operaia sia rappresentata. fuori d'Italia dal sig. 'l'anas:-:;i (applausi). Ol'beno che cosa chieclinmo nl PSI pe.rchè cliv<:'nti ve– ramente la casa di tutta Ja ,':iinistra democratica italiana? Chiediamo, e abbiamo chiesto, che senta J'e~igenza di un'apertura democratica, jdeologica o ideale, coi::iicchèpos– sano entrarvi i non man,:i1,ti o coloro che pur f'~Scndo largarnente mal'xisti non hnnno accettato cNte intl'l'pre- 1.azione marxiste consacrate un tempo nel PSI. Chiedia1110, e abbiamo chiesto, di discutere sui criteri di una pl'O– grammazione moderna, che elci resto il PSI gicÌ. in foJ'te misura segue. Chiediamo, e abbiamo chiesto, di esaminare i problemi della stn1itur~\ interna del partito. Se abbiamo trovato una 1arghissÙJla apertn"a nel l'SI per quanto l'iguarda la concezione generale. ciel clas~i.c;mo e della democrazia, del mas~imalismo e del riformismo, se la questione ciel centro studi sembra avvinta alla mi– gliore ris~luzione, restano alcune rise.rve che l'iguardano l~unti sui quali il P:::il ci ha opposto considernzioni Jegit– hme, anche se roppol'tuniU~ che 1e ha suggerito è ~-lesti. nata a cader·e cli fronte ai pI'incipi eia noi avanzilti. Il Baluio di Mario Za.gari (Fotonova - Firenze) Per Ja preoccupazione di non rompere impt·ovvi:--;nnenle un difficile equilibdo interno, e di non incori·ere 11ella qualifica di partito poco socialista, interclassista - pi-e-oc– cupazione legittima anche se non pienamente giustifica– ta -, il PSI non ritiene di pl'Omulgare una grande di– chiarazione cli principi che si ri\'olga a tutti i gruppi della sinistra democratica italiana, qualificati in senso sociali– sta ma ancorn fuori del partito. Non sarà iniposi:;ibile raggiungern un risulta.te di questo genere cont.inuando a discuterne cordialmente coi cornpagni socialisti. ~oddi-

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