Nuova Repubblica - anno V - n. 26 - 30 giugno 1957

2. alla assunzione da parte del PSI del massimo di rap– presentanza del movimento operaio, il problema di 'come' svolgere questa azione dipende esclusivamente da circostanze di fàtto. E la ~deCisione dipende soJo in limitata misura da noi: dipende 'essenzialmente dal PSI. La decisione in questo· caso si articola più correttamente in quésti termini: autonomia o conflu+znza secondo che ci sia meglio consentita la possibilità di svolgere, con la ma.ggiore efficacia utile, la nostra a.zi.one. Ove sia chiaro che oggi il PSI non è in grado di assicurarci quella libertà d'azione e di movimento necessaria, l'au- · tonomia diventa obbligatoria, ma proprio per intensifi– care la medesima azione nell'ambito socialista, e non per continuare quella azione di 'qualificazione demo– cratica ', di ponte fra PSI e forze democratiche, che è stata la ragione d'essere di UP nel passato ma non può più esserlo nel presente. Le trattative con il PSI L'ipotesi della confluenza ddveva dunque essere da noi attentamente vagliata, dovendo verificare per man– dato del Comitato Centrale se sussistevano o potevano essere negoziate le condizioni che permettessero ai com– pagni di portare con Ubertà ed efficacia in seno al PSI le nostre esigenze politiche. • Il Comitato Esecutivo ha svolto questo accertamento attraverso contatti molteplici e riunioni direzionali co– muni. Questi contatti sono ancora in corso, e potranno fornire al Convegno elem~nti di giudizio aggiuntivi. Riassumiamo la situazione di fatto,.., con il proposito, anzi l'obbligo, della obiettività per non creare né de– lusioni successive né scoraggiamenti anticipati.- I temi delle nostre Conversazioni con il PSI hanno riguardato anzitutto un giudizio sul consolidamento della prospettiva ,politica di Venezia. La direzi(me del PSI si sentiva coUegialmente impegnata ad una politica aperta all'allargamento ad altre forze con l'obiettivo di consolidare una alternativa politica? In secondo luogo · la prova di questa ambizione e di questa funzione na- zionale poteva tradursi in discussioni comuni, come quelle iniziate prima di Venezia e sulle linee program– matiche e sull'azione sindacale e sulla politica inter– nazionalè? In terzo luogo - terzo nell'ordine logico non dell'importanza, dàto che proprio da questa risposta dipende la possibilità di portare più efficacemente dal– l'interno nuove spinte· critiche - si poteva contare su un rinnovamento e una riforma della organizzazione in– terna,.. cioè statutaria, del Partito che desse le garanzie di un'azione, anche di corrente, libera ed efficace? Il Comitato Esecutivo ha ritenut0 di non.dover dare carattere prevalente alle trattative sulle condizioni, pra– tiche di un'eventuale conflllenza, poichè non intende in nessun modo impostare un negoziato il cui senso si esaurisca nella concessione di posti e rappresentanze, ma intende studiare una operazione di significato poli– Ùco, che deve trovare più decisivi modi di avvalora– mento. A confluenza eventualmente decisa, i fiduciari di UP tratteranno secondo le direttive del Convegno. L'esito dei colloqui col PSI ha lasciato qualche per– plessità nei compagni che vi hanno partecipato, La Di– rezione del partito è indubbi8:mente legata alle riso– luzioni di Venezia e del recente Comitato Centrale, ma u~a interpretazione dinamica ed impegnativa di quelle direttive non sembra sia immediatamente sperabile, sia per la necessità di non turbare i delicati equilibri dei suoi organi centrali, sia per la lenta maturazione del– l'orientamento della base, sia in generale per le resi– stenze di parte del partito ad accentuazioni sensibili, sia per la povertà di quadri, soprattutto periferici, che una operazione vigorosa sempre esige. Centro studi e statuto Per le stesse ragioni la Direzione preferisce mante– nere discussioni programmatiche, politiche e sindacali nell'ambito interno. Anche la sollecitazione alla colla– borazione nostra negli organi di partito, prima insisten- • temente rivoltaci, subisce un momento di eclissi. Il ·partito apprezza sempre e desidera la collabora- · zione di forze esterne ai fini delle elaborazioni e ri– cerche ideologiche, economiche, sociali e tecniche. Ma a questo .scopo ritiene che dovrebbe riuscire idoneo il Centro studi, iniziativa della quale i compagni sono già stati informati. Il centro tuttavia attende ancora di riunire il suo direttivo provvisorio, ed i ritartli nella sua costituzione e nell'inizio della sua opera non sono dovuti soltanto alle normali e banali difficoltà di tempo e di impegni. Vi è deficienza di chiara impostazione, prima garanzia di efficienza. Il Centro rivendica giusta– mente la sua autonomia dal partito, ma se questo non vi è sinceramente interessato con gli uomini più idonei ne diventa aleatorio il successo. Ciò non toglie che do– vremo cercare di collaborare al nuovo organismo senza prevenzioni, cercando di ricavarne il massimo di uti- ·Htà sempre ai fini della definizione di una politica con– creta di riscatto dal1a miseria e dalla ignoranza, di rinnovamento del1e strutture sociali ed economiche, di maggiore approfondimento d'indagine ideologica e so– ciologica. E non toglie ancor più che i gruppi .di UP procurino localmente di avviare lo stesso lavoro co– mune anche anticipando il lavoro del Centro. Alle riforme statutarie si oppongono obiezioni for– mali quanto alla loro praticabilità prima di un con– gresso. Nel merito non si può dire che esse entusia– smino i dirigenti del PSI: vi è in generale, il desiderio di non dar nuova materia a contrasti interni, la dif- fidenza del frazionismo, e per taJune richieste la diffi– coltà di una soluzione. Sulla libertà della vita çli cor– rente e di espressione non potremo peraltro contentarci degli attuali silenzi dello statuto: dobbiamo chiedere che i silenzi siano surrogati da affermazioni positive. Ciò che è garanzia valida non solo per noi, ed è ne– cessaria in un partìto che voglia rappresentare la unità dei socialisti. Vedremo quali affidamenti precisi in or– dine a -questa materia la direzione del PSI vorrà darci. Le condizioni minime D'altronde, tutti i compagni hanno esperienza di~ retta delle condizioni del PSI e se ne è già discorso lun– gamente in sede di Comitato Centr'ale. Non è facile a noi forse renderci conto del fortissimo coefficiente di viscosità psicologica derivante da una lunga abitu– dine di, partito chiuso, e dei limiti che ad una vigorosa azione unitaria pone la"tlosata composizione della Dire– zione del partito uscita da Venezia. Sembra, sempre in generale, di poter segnalare sin– tomi di miglioramento. Vi sono segni al centro di maggior determinatezza e vivacità politica. Buono è stato il con– vegno sindacale tenuto dai socialisti nei giorni scorsi: il nostro Tagliazucchi ne ha riportato una favorevole impressione di buon orientamento, di buona e operosa volontà, specie tra i giovani. Ma potrà prendere una decisione il Convegno sulla base di impressioni generiche, facendo una somma ed un bilanciamento impossibile dei giudizi e dei consigli con– trastanti, del bianco e del nero? Evidentemente no. Che cosa si potrà port are di più? Una valutazione d'irtsieme sulla capacità q.el PSI di osservare senza cedimenti e regressi frontisti una linea politica di au– tonomia e di garanzia democratica; un documento im– pegnativo che, sottolineando il valore politico della even– tuale confluenza di UP, autorizzi, per riconoscimento del PSI, i compagni a svolgere su una propria direttiva Ja loro azione successiva nell'interno del partito. Questo documento è oggetto di conversazioni in corso, su cui sarà riferito al Convegno. Ragioni di evidente delicatezza nei confronti dei compagni socialisti ci consigliano di non allegarvi il testo di esso, presentato dalla nostra delegazione _al PSI. Possiamo dirvi tuttavia che esso ha inteso precisare, con la massima chiarezza, anche se in modo molto sche~atico, qual'è "la concezione dell'azione politica so– cialista" che è propria di UP, e verificare "in quale misura tale concezione coincida con gli attuali orien– tamenti del PSI": essendo ovvio che non si tratta di pretendere eh~ tutte le ""\"'rostreposizioni siano, condivise dall'attuale Direzione del PSI, ma di conoscere se sono giudicate compatibili con l'azione politica a cui essa si is~~!:-3-, e legittimo quindi propagandarle ed estenderle anche .dall'interno del Partito. Il documento, partendo da una schematica analisi dei concetti di ''unità di classe" e di "classe lavoratrice", ne deriva certi prin– cipi di azione politica, sia per quanto riguarda gli es– senziali criteri programmatici, sia per quanto riguarda H dialogo coi cattolici ed eventuali esperienze di go– verno; propone quindi alcl!ne direttive fondamentali di organizzazione della struttura del Partito. Modalità e tempo,;::· di una eventuale confluenza Su un'altra condizione l'accordo è già raggiunto; ap– punto perchè accessione di una forza nuova e diversa, e non recupero di una frazione dissidente, l'eventuale ingresso di UP dovrebbe avere il massimo risalto come indicatore di una direttiva di apertura, allargamento, unificazione di forze. Ciò importa un'altra ~onsiderazione. Una eventuale decisione di massima non importa necessariamente che con essa coincida il momento della esecuzione. La situazione politica è estremamente confusa mo– bile e torbida. Potrebbe portare ragioni di accelera– mento· delle nostre decisioni, quali potrebbero essere ele– zioni autunnali: eventualità ancora aperta. Potrebbe lasciar più tempo ad un chiarimento, un importante termine del quale è rappresentato dalle future vicissi– tudini del PSDL Non si deve dimenticare che la situazione in cui si è venuto ora a tré'vare il PSDI non può che esercitai·e una rapida usura delle tradizionali posizioni 1 di questo partito. Se il PSDI non riuscirà a ricostituire il qua– dripa"rtito, il problema dell'unificazione si riproporrà fatalmente, e si porrà allora non la questione del se ma quella del come. E se il PSDI rientrerà al governo,· la frattura con la sua sinistra diventerà, come è anche confermato da nostre informazioni, irrimediabile. D'altronde, l'eventuale confluenza di UP è Un fatto che, non essendo• di 'frazione', presenta un'importanza non indifferente per molti altri gruppi e individui qua– lificati che sono oggi ai ·margini del PSI. E' doveroso tenerne conto, non tanto per le forze numeriche che possono rappresentare, quanto per il fatto che essi sim• boleggiano lo stato di disgregazione del movimentd so– cialista negli ultimi anni, la china che è necessario ora risalire: evoluzione di cui la sparizione di UP può essere un episodio significante,. ed anche grave, se non coincide con un eguale e contemporaneo impegno del massimo possibile di forze socialiste oggi indipendenti. Per quanto sia difficile anticipare conclusioni in una situazione così mutevole, rebus sic stantibus, ed escluse .. , . (169) nùol'a repubblica le elez'ioni autunnali, una decisione eventuale di con– fluenza potrebbe trovare in autunno un momento adatto di esecuzione~ Le altre alternative Quelle che abbiamo accennato sono a nostro giu– dizio le condizioni minime per giustificare una con– fluenza. Non possiamp garantire che saranno sufficien– temente assolte a Ì1ostro stesso giudizi.o. Ed il giudizio del Convegno può essere diverso dal nostro. Dobbiamo in ogni modo far presente molto fer– mamente che l'attuale stato di indecisione e di incer– tezza non può essere prorogato senza grave danno e della efficienza stessa del nostro Movimento e del suo credito politico. Quali alternative, in caso di rigetto dell'ultima ipo– tesi, è' possibile suggerire? L'alternativa che il Convegno può prendere in esame, ove giudichi sostanzialmente non matura una conflùenza, è un accordo di alleanza politica che UP potrebbe trat– tare con il PSI, un accordo che, mantenendo ad UP la sua attuale fisionomia ed autonomia organizzativa, fis– sasse il significato del nostro apporto alla lotta politica del PSI ed alla prnssima lotta elettorale. Un accordo di questo genere lascerebbe aperta la strada ad opera– zioni successive di confluenza. Per le ragioni già esposte anch'esso trov~rebbe il più opportuno momento ese– cutivo in autunno. Questo tipo di alternativa, di autonomia I condizio– nata', cqrrisponde, come appare chiaro, alla funzione che sopra abbiamo indicato per UP come seconda fase. Esclusa dalla Direzione una soluzione di' 'autonomia pura', cioè di Piccolo partito che tratta autonoma– mente alleanze politiche fra il centro e la sinistra, esclusa altresL la funzione intellettuale di gruppo pu– ramente critico, l'alternativa dell'alleanza rifletterebbe un determinato stadio di evoluzione del PSI: non ab– bastanza inaluro per consentire una confluen7.a alle condizioni minirrie di libertà d'azione interna cui non si può rinunciare, tuttavia sensibile alla nece5sità di accordi e contatti permanenti con altre forze esterne: non tanto, come già si è spiegato, per mantenere un'aper– tura 'democratica ' che in complesso il PSI è ormai in grado di esprimere da solo, quanto per collaborare con libertà reciproca allo sviluppo di una pitJ.ttaforma di alternativa che ponga i socialisti all'avanguardia e all3 guida del movimento operaio. Più interessante ancora, su questa linea, l'eventua– lità di un vincÒlo federativo. che è stato espHcitamente proposto al PSI: interessante non soltanto per la mag– giore possibilità di incidenza politica che esso ci con– sentirebbe, ma anche come primo esperimento-nena storia della· sinistra italiana di un organismo più ampio e più snodato di quanto la tradizione socialista ci offra nel nostro paese. Dobbiamo tuttavia aggiungere che, proprio per questa ragione, è questa una prospettiva che per ora il PSI guarda con qualche sospetto: la ritiene di difficile accettazione da parte della base, pe– ricolosa come precedente, ancor troppo immatura ri– spetto alle tradizioni del Partito. Finalmente,· c'è una soluzione disperata. L"ingresso a titolo individuale di ciascuno degli aderenti d! UP che ritenga di poterlo fare e lo scioglimento :ii UP come formazione politica: una soluzione individuaJe, delibe– ratamente non politica, che potrebbe essere c-onsiderata nel caso di una riconosciuta inesistenza di funzione, e di una chiusura di ogni altra prospéttiva. Non crediamo però che la situazione §ia Così negativa da render pro– ponibile una soluzione di suicidio politicc,. Sono gli stessi .socialisti a deprecare una soluzione di questo ge– nere, come gratuita rinuncia ad un patrimonio, ad un> valore, ad un peso. Al PSI'serve ogni nuovo associato, ma serve quattro volte se inquadrato in un gruppo delle tradizioni di UP, confluisca o no nel Partito. / Unità di decisione Quello· che è necessario comunque è una decisione di grande maggioranza. Su questo punto seni i amo il dovere della più viva insistenza. Gli 'au~onomisti' avrebbero scarse possibilità di vita se rid0tti a pochi gruppi; i 'confluenzisti ' che non portass~ro in dote al PSI la sparizione di UP come .formazione politica non porterebbero altro che la loro a?-esione personale. Bisogna che UP giochi in ogni caso come una for– mazione unitaria, nel solco della sua tradiz-ione e del s·uo impegno morale. Ad ogni modo, se possono sottrarsi inChvidualmente compagni isolati alla soluzione, qualunque essa sia, che avrà il suffragio della maggioranza, occor~e che gli isolati non pretendano di trascinare con sè i gruppi, e questi come tali seguano con spirito di sc 1 Jid3rietà la decisione di maggioranza. ~• come entità.,politic~ che Unità popolare deve restare o sparire. Si ispirino i compagni nel loro giudizio non a va– lutazioni contingenti, e neppure a valutazioni 1 ocali, per quanto importanti esse possano essere. Considerino la ragione del sorgere del Movimento, la sua natura e· il suo significato, lo sforzo di caratterizzazione della lotta politica italiana che ci ha sempre guidato,· e se e come questo possa esser continuato; diano una va-– ìutazione realistica della lotta politica italiana e delle forme migliori per parteciparvi. Sia la loro, soprattutto, una decisione s~rena e responsabile. LA DIREZIONE DI UNITA' POPOLAIIE Roma, 12 giugno 1957

RkJQdWJsaXNoZXIy