Nuova Repubblica - anno V - n. 26 - 30 giugno 1957

Comitato direttivo: TRISTANO ·coOIGNOLA (direttore resp. ), PIERO CALEtFI,, FERRUCCIO PARRI, .PAOLO VITTORELLI. Segr. di redazione: GIUSEPPE FAVATI. Oirez. e redaz.: Firenze, Piazza libertà 15, te!. 50.998. Amm.: Firenze, Piazza Indipendenza 29, t<!!. 483-20718. A~torlz.. Trib. Firenze del 30 dicembre 1952. Printed in ltilly. St. Tip. de cla Nazione•, Firenze, Via Ricasoli B. 169 . ANNO V - N. 26 Un numero l. 40. Estero l. 50. Un numero arretrato L. SO. Abbonamenti 1 8nnuo per Italia e Francia L. 1500, sem. l. 800, trim. l. 450. Estero: l. 2000, 1100, 600, Sostenitore L. 10.000. CIC post. 5/6261, cla Nuova Italia•, Firenze. Gli abbonamenti de– corrono dall'inizio del mese. Per pubblicità rivolgersi all'Ammi– nistrazione. Tariffa I l. 15.000 per lnsterzloni di mm. 70 per colonna. ESCE LA DOMENICA Relazione della Direzione diUP alConvegn~-- Nazionale del29-30 giugno 1957 Le decisioni che il prossimo,. Convegno di Unità po– polare è chiàmato ad adottare devono -:-- ci sembra chiaro - prendere le mosse dalla va1Ùtazione sia della funzione politica esercitata da UP, sia di quella che può essere efficacemente svolta in avvenire, e delle con– dizioni in cui può essere svolta. Ed è bene premettere che dalla massa dei compagni non sono emerse voci di dissenso sulla linea politica sinora seguita. Tutti d'accordo che UP ha avuto senso e ragion d'essere per una più chiara ed efficace carat– terizzazione di un forte movimento socialista e demo– cratico, in vista di una nuova alternativa politica nel paese. Tutti d'accordo che ½na rinnovata e vigorosa azione sindacale e la piena consapevolezza di una po– litica di responsabilità nazionale rappresentano non sol– tanto la garanzia di un'azione non illuminista non sta– tica non frontista, ma anche il titolo per la guida di quella politica, di rinnovamento e riforma che abbiamo 8cmpre. po:nulato come compilo e missione della sinistra ilaliana. Tutti d'accordo che Queste sono anche le basi per affrontare i problemi ormai incombenti di una or– ganizzazione europea fatta per i popoli e non per le cancellerie. E dopo le esperienze delle .elezioni amministrative del 1956, tutti d'accordo che questa direttiva importava ed importa un vincolo necessario con la politica del PSI. Ma i dissensi, se dissensi possono chiamarsi, na– scono su due punti: sulla funzione politica futura, sulla sua possibilità e 'natura, del nostro Movimento di Unità popolare; sul modo di esercitarla. Azione parapolitica? Non manca qualche autorevolè e caro compàgno che preferisce e propone per UP un compito di natura pa– rapolitica, da svolgere quindi con la salvaguardia della propria permanente autonomia e senza un impegno politica diretto. Ed è questa la prima ipotesi in ordine logico che il Convegno dovrà esaminare. Ma se i compagni confer– meranno la scelta già fatta in passato, contraria a ri– durre UP ad un movimento puramente intellettuale e critico, confermeranno che UP si è organicamente as– segnato un impegno definito di azione politica, allora è il problema dei rapporti col PSI, la funzione da svol– gere in questo ambito, che essi dovranno vagliare. I nostri rapporti con il PSI Nelle elezioni regionali siciliane e più tardi nelle amministrative del 1956, Unità popolare ha dato al PSI di fronte all'opinione pubblica un efficace accredita– . mento ed avallo democratico. E' stata un'azione politica chiaroveggente di portata nazionale, che va a nostro onore. E' peccato, se mai, che la povertà dei· mezzi ne abbia limitato l'intensità e la risonanza. Non è stata una politica temeraria, poichè era intercorso col PSI un accordo che consacrava il primo esplicito e formale impegno democratico di quel partito. Poi è venuta la crisi ungherese, chiarificatrice, ma non incisiva quanto necessario. P6i è venuto il Congresso di Venezia,• e le dirèttive ch'esso ha adottato. Dove è ora il nostro posto? Quale il giusto punto di applicazione della nostra forza? E' il problema che dobbiamo esairlinare e nelle giustificazioni politiche, e nelle condizioni di fatto, e in relazione alle possibilità pratiche. Corre a noi l'obbligo di fornire ai compagni i più obbiettivi élementi di informazione e di giudizio. Osservano autorevoli amici del PSI che quell'opera l di caratterizzazione democratica svolta da U:f:>, che prima 1 di Venezia aveva trovato la sua giusta sede all'esterno del PSI, dopo Venezia trovava- la sua sede naturale e le condizioni di maggiore efficacia all'interno. Ed è convinzione diffusa anche in una parte del Movimento che lo sviluppo logico di una politica di legame sempre più slretto con il PSI porti ad una necessaria· ed ine– vitabile confluenza in esso. Concorre in questo giudizio ]a valutazione delle con– dizioni di fatto. Nella considerazione dell'opinione pub– blica e dello stesso PSI, UP - si dice - ha cessato di rappresentare una corrente ed una esigenza politica autonoma. Essa è una piccola formazione, già inclusa nell'are~ socialista, anomala ancora forse, ma destinata presto o tardi a confluire fatalmente nel fiume maggiore. · Considerazioni che hanno la loro validità: invitando per altro i compagni a non lasciarsi trascinare mai senza controllo da11e opinioni di più faci~e e persuasiva ap– parenza. Gli .ele"W:~ti differenziali E' esatto che un'azione di garanzia democratica, un'azione per una sempre più chiara coscienza in seno al PSI della sua indipendenza politica ed una sempre più chiara affermazione di una politica autonoma e di responsabilità nazionale trovano posto logico all'interno del PSI. E non è senza peso 1a sollecitazione che ci viene da uomini del PSI perchè UP venga ad arric– chire e· rinforzare la corrente che nel PSI sostiene que– sta linea. Vi sono tuttavia elementi di una politica di una sinistra democratica e socialista eh~ non coincidono, o non possono ancora coincidere, con la politica di un partito tradizionalmente classista, e che tuttavia sono connotati di una assunzione di -responsabilità nazionale. Abbiamo sempre sostenuto che UP intendeva indicare ed affermare una politica di apertura, capace di inqua– drare forze della sinistra democratica. Ma l'apertura si determina su un programma, e solo ·se rappresenta impegni più ampi delle sue esigenze classiste un par– tito socialista può porre in Italia efficacemente un'alter– nativa permanente anche se potenziale, un programma che caratterizzi il suo proposito e la sua capacità di guidare la politica della sinistra italiana. Questi ele– menti differenziali che tuttavia permangono sono rile– vabiH soprattutto nei domini della politica internazio– nale e della politica economica. Una nuova guida per il movimento operaio Ma c'i! qualche cosa di più e di più importante ... L'azione svolta, con efficacia •e con esito certamente po– sitivo, diretta ad affrettare l'instaurazione di un con– tatto diretto fra i socialisti e la costruzione dello stato democratico, è stata l'azione caratteristica di UP nel passato. Ma non potrebbe certo giustificare per sè sola UP nel futuro. Il ptoblema . di un allargamento democratico dei socialisti, di una politica socialista e democratica insieme .che ponga le premesse di una effettiva alternativa politica nel paese, è un problema che, anche per nostro merito, è ormai entrato nella generale tematica politica: e per l'evoluzione del PSI, e per le condizioni della politica italiana, che spingono sempre più rapidamente gli schieramenti democratici e laici a trovare un punto d'incontro con gli schiera– menti socialisti, per determinare una piattaforma ab– bastanza solida di opposizione e di ricambio. In questo ambito, UP non potrebbe essere ormai che un piccolo aneno' di una catena che, anche per l'opera sua, si è 0rrpai costituita ed è nell'ordine .delle cose che si vada sistemando e for.tificando in avvenire. e Nuova Repubblica • è settimanale politico e di cultura. E! anche giornale murale, registrato presso Trib. di Firenze con decreto n. 1027 del 21 luglio 1955. Manoscritti, fotografie, disegni an– che se non pubblicati, non si restituisc0no. Diritti riservati per tutti I Paesi. 11 periodico viene inviato gratuitarnente In sag.gio a chiunque ne faccia richiesta. Spediz. in abbonam. postale Gr. Il. 50 GIUGNO 1957 - L. 40 Ma quando UP poneva tre anni fa questo problema, essa aveva chiara la coscienza di porre una esigenza strumentale, a fini successivi e più vasti. Occorreva la prima fase, quella della più diretta inserzione del PSI nelJa democrazia italiana, pèr affrontare l<t seconda fase, che si pone oggi con urgente attualità. E questa se– conda fase consiste nel facilitare al PSI ed ai socialisti il compito storico di assumere la rappresentanza e la guida politica del movimento operaio, affinchè l'alter– nativa rappresentata dall'incontro di socialisti e di de– mocralici si riempia di una forza di rinnovamento in profondo, si assicuri l'appoggio delle grandi masse della sinistra ifaliana. Se infatti pensassimo che con la prima fase si è compiuta l'operazione che più ci interessava, non ci renderemmo conto che, in tal caso, l'unica pro– spettiva del PSI resterebbe quella socialdemocratica: fissate alcune distinzioni politiche fondamentali dai CO-– munisti, create le premesse di un dialogo sia coi demo-– cratici che coi cattolici, il PSI si troverebbe esposto all'evidente pericolo di lasciare ai comunisti la rap– presentanza del movimento operaio, e dunque di an– nullare a questo punto i vantaggi conseguiti dal chia– rimento. Questo peri·colo si combatte Solo nella misura in cui si sia coscienti che è ora il momento' di affrontare decisamente la seconda fase, che è - ripetiamo - quella della assunzione da parte del PSI di una sempre più larga rappresentanza della sinistra italiana, sì da dare 3ll'operazione di 'allargamento' democratico il suo naturale sviluppo e sbocco: lo spostamento effettivo di potere o di una parte del potere alle classi subalterne, che tali sono destinate a rimanere se si arroccano nella posizione comuilista, senza possibilità di passaggio Verso la concreta costruzione della nuova .società democratica. Emergono a questo punto in primo piano i temi classici della politica socialista: la struttura del sinda– cato, la sua funzione oggi, il suo rapporto col partito; la politica economica, i modi e i limiti del dirigismo, e i rapporti fra una politica economica di intervento di responsabilità nazionale e la tutela di tradizionali settori della classe lavoratrice; la determinazione delle fonti effettive del potere nella società moderna (per cui è ormai insufficiente la tradizionale identificazione tra potere e proprietà); la questione della unità di classe; la struttura dello Stato e il problema sempre aperto della inserzione in esso di rappresentanze auten– tiche delle classi subalterne, cioè il problema del tra– sferimento del potere. Questi sono i problemi nuovi, che non interessano solo i socialisti; ma molti cattolici, molti indipendenti, una parte di comunisti. E solo af– frontandoli e cercando di risolverli, i socialisti possono riprendere quel prestigio sul movimento operaio che potrà consentire loro di assumersene la guida e la rap– presentanza autentica nel più largo schieramento de– mocratico di cui il PSI fa ormai parte: possono cioè offrire un'alternativa non fittizia e teorica, ma effettiva e praticabile, al paese. ·Quale autonomia ? · E' alla luce di queste considerazioni, che a noi sem– bra vada ·posto il problema della cosiddetta 'autonomia' di UP. Se per 'autonomia' si intende il mantenimento di una posizione autonoma di UP al fine di continuare . a svolgere quella funzione di 'allargamento' democra– tico svolta con successo nel passato, è difficile vedere quale foÌ·tuna potrebbe esserle riservata. In vicinanza e concorrenza di altri gruppi, come i radicali, con fi– sionomia non apprezzabile a prima vista, ed, una opi– nione pubbl_ica sempre più grossolanizzata, un'aZione ancora efficace· in tal senso sarebbe possibile solo se sussidiata da larghi mezzi finanziari ed organizzativi. E' anche questa tuttavia un'ipotesi che il Convegno deve es'aminare: anche se la Direzione ritiene che una UP ad obiettivi tradizionali con azione autonoma sarebbe destinata fatalmente a perdere la capacità di incisione politica propria, finendo a1la lunga per ridursi ad un gruppo di critica politica, come nella prima ipotesi. Diverso è il discorso, naturalmente, per quanto ri... guarda l'assunzione da parte di UP di una più chiara e de– cisa funzione nel secondo senso, per la realizzazi.one della seconda fa.se sopradescritta. In questo caso, l'autonomia non potre bbe intendersi come autonomia dal 'movimento sociaHsta ', ma come autonomia rispetto al PSI: e po– trebbe essere preferita non per ragioni politiche, ma per ragioni puramente strumentali. Deciso infatti di concentrare la nostra azione nel senso di contribuir11

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