Nuova Repubblica - anno V - n. 15 - 14 aprile 1957

2 IL BOOMERANG (contimwz. da pag. 1) stione delle relazioni fra Chiesa cattolica e Stato è po– sta assai spesso, nel mondo laico, in termini errati ». La Chiesa romana si rifiuta di essere considerata come puro spirito: « essa vuole essere un'organizzazione materiale, giuridica, né più né meno dello Stato, mentre. al tempo· stesso si presenta come l'unica depositaria autorizzata del così eroicamente antigiuridico "Discorso della mon– tagna"». Per questo il sogno dei cattolici liberali di far accettare alla Chiesa il diritto comune era destinato a rimanere un sogno. Oggi come ieri, la Chiesa proclama se stessa società perfetta, fornita di tutti i poteri in no– me del suo diritto divino. Disegnato poi rapidamente tin quadro storico della po1itica « attiva » della Santa Sede in Italia e ricordato che essa ebbe una certa limitazione durante 'il pontifi– cato di Leone XIII e Pio X, egli afferma che i Patti Lateranensi apriranno la strada alla confessionalizzazio– ne dello Stato. · L'oratore passa poi a delineare le idee -che sono alla base dell'attività del1a Chiesa nei diversi settori: deUa scuola, della cultura, della stampa, dell'azione so– ciale, della vi.ta politica amministrativa. Queste idee si possono riassumere « nel principio che essendo il popolo italiano cattolico e il cattolicesimo religione dello Stato, tutta Ja Vita pubblicà italiana debba essere jnformata ai principi caitolici, rimanendo alle diverse correnti poli– tiche il dibattito sui metodi di applicazione». Codeste concezioni dell'integralismo cattolico - con– clude Salvatorelli - quando fossero completamente rea– lizzate, condurrebbero all'assorbimento del cittadino nel cattolico professante, della società civile nella religiosa, dello Stato nella Chiesa. Di qui la necessità inderogabile di organizzare un'o~ posizione democratica nazionale; nell'interesse - ag– giunge Salvatorelli - tanto dello Stato quanto della stessa Chiesa. Sviluppando in forma più vivacemente polemica ta– luni argomenti già accennati dal Salvatorelli, Raffaello Pettazzoni, nella sua relazione su « La Chiesa e la vita religiosa» ha osservato che !'-origine del millenario con- IN MEMORIA di CARLO A.NDREONI SuH'esem.pio di una nobile tradizione socialista, un comitato di compagni e di amici (del quale fanno parte Basso, Binni, Codignola, Faravelli, Libertini, V. Magnani, M. Mntt.zotti, Mazzali, U. G. Mondolfo, Pertini, Romita, Simonini e Zagari) ha promosso a favore della famiglia di Carlo Andreoni, immnturnmente scomparso l' 8 marzo · scorso, una pubblica sottoscrizione. Pubblichiamo qui di SE.·gtdto it primo elenco delle offerte pervenute: Pavia (Bari) . Riccardo Cocconi (Milano) , Proventi vendita del tt Ri:,orgimento Sociali- sta n al CC dell'USI . Dante Gresta {Parma) • Valdo Magnani (Roma) . Fernando Schiavetti tRo:ua) Augusto Marchetti (Bondmo) Comitato USI di Bondenc (Ferrara) Eru110 Sereni (Lucca-Barg::1 ). Valerio Ochetta (Roma). Walter Blnni (Lucca) . l'ietro Petrignani <Bologna). Guerino Tedoldi (Udine) Antonio Costantini (Trevi3:,,), Mitzi Romano (Roma) . Giovanni Poch (Cagliari) Sandro Pertini (Roma) . Federazione USI di Taranto. Bruno Castellarin (Verona\. Ugo G. Mandolfo (Milano I • I Corrado Coppitelli (Roma> Alcuni compagni di Roma nel corso di una riunione . . Guido Sandrinelli (Salerno i. Emilio Zanoni (Cremona) , Olivo Zatalon (Venezia). . , Armando Cristini (Montegabbione - Terni) Alfonso Mauri (Milano) . Luigi Scarretta (Campli _ Teramo) Giuseppe Alberti (Roma) Antonio Vella (Milano) . ; Guido Giacometti (Roma) ; Giuseppe Romita (Roma) . Tristano Codignola (Firenz'<!). Arturo Maestri (Brescia) Ferruccio Adami A Carlo Campolmi (Firenze) Quadrio (Como) • • Pietro Spada (Milano} • Olga Mori sani (Firenze) ; ; Francesco Gori Montanelll (Firenze) , R. Tallone (Cuneo) . • . J Sergio Neppi (Bologna) • Totaie otrerte al 7 aprile 1957 L. 4.200 5.000 1.190 10.000 }0.000 .. 5.000 1.000 500 }.000 2.000 10.000 1.500 5.000 5.000 . 1.000 ' 5.000 15.000 I 11.000 30.000 5.000 J.000 12.983 100 2.000 1.000 5.000 . 5.000 300 10.000 2.000 1.000 25.000 . 10.000 . 5.000 300 1.000 5.000 10.000 1.000 1.000 3.000 5.000 L. 235.073 Priva di ogni carattere di parte, l'iniziativa si ispira soltanto al principio della solidarietà umana e socialista. Le offerte possono essere indirizzate alle redazioni del- 1' «Avanti!», della «Giustizia», del e< Risorgimento So– cialista », di « Nuova Repubblica» e della « Critica So– ciale », intestando gli assegni ad Attilio 'Pandini, segre– _tario amministrativo del comitato promotore. Si può anche inviare l'offerta mediante un versamento sul conto corrente postale n. 1/33350 (intestato al « Risorgimento Socialista))). Verranno regolarmente pubblicati gli elen– chi dei sottoscrittori e il totale delle somme raccolte. flitto fra Stato e Chiesa è da ricercarsi nell'appartenen– za dell'uomo a queste dlie società eterogenee. ·La religio– ne cattolica è totalitaria - nel senso che impegna tutto l'uomo - e la Chiesa, nell'attuare il Suo programma di dominio esclllsivo, finisce fatalmente per uscire dal– l'ambito religioso. per invadere quello politico. Già lo stato liberale, illudendosi di potere ottenere la non ingerenza della Chiesa sul. piano politico, era sdrllcciolato dalle sue posizioni agnostiche sulla china del conformismo. Ma toccava al fascismo, al regime di « tutto nello Stato, niente al di fuori della Stato» di alienare alla Chiesa i diritti dello Stato sulla famiglia, sulla scuola, eccetera, per ottenere la liquidazione della cosidetta questione romana che ormai si era liquidata da sè in uno sterile atteggiamento protestatario senza più convinzione né pratica efficacia. Purtroppo, 1a Repubblica italiana - continua l'ora– tore, fra gli applausi - nata dall'antifasc.ismo, ha finito col conferire validità ad uno strumento elaborato dal fascismo. Dopo un caldo invito ai cattolici aperti ed ai laici– sti a difendere con energia i diritti dello Stato, il pro– fessor PettazzoAi rivolge un severo ammonimento a quei Partiti, portatori, in teoria, di un'idea laica, che non fanno nuUa per impedire una involuzione dello Stato in senso confessionale. « Non si può fare della politica igno– rando la religione, quando c'è chi proprio della reli– gione fa il fondamento della politica. E sia pure il Con– cordato un modus vivendi per la Chiesa nei rapporti con lo Stato: ma non ha da essere un modus moriendi per lo Stato nei rapporti con la Chiesa». Una blanda e perplessa difesa dell'Azione Cattolica è stata tentata dall'avvocato Murgia, ex Presidente del– la FUCI, il quale ha sottolineato la volontà dei cattolici di creare uno Stato aperto nel quale tutti possano esse– re liberamente accolti. Ma la sua polemica, abbastanza abile, del resto, ha evitato di toccare i punti dolenti del conflitto. In sottintesa polemica con l'impostazione troppo cauta e diplomatica del convegno fatta da La Malfa, Leopoldo Piccardi ha energicamente sottolineato la legit– timità di una politica anticlericale, se non si vuole ar– rivare alla fataJità di una politica anticattolica per la difesa della democrazia minacciata· dal prepotere catto- lico. ,., , Nella mattinata di domenica, davanti a un pubblico non meno numeroso ed attento di quello del giorno a– vanti, Carlo Falconi ha letto la sua relazione su « L'a– zione della Chiesa nella vita pubblica italiana»: una ri– gorosa e minuta analisi delle interferenze ecclesiastiche, dirette ed indirette, in ogni aspetto della attività na– zionale,. concludendo che l'Italia è oggi diventata né più né meno che una desolata· provincia ecclesiastica dove la clericalizzazione prQ8Jera sfacciatamente. Nel pomeriggio il Professor Barile ha svolto con so– lide argomentazioni giuridiche, luc.idamente concatena– te, la relazione « Costituzione e Concordato» che era stata~.:..ffidata in origine al compianto Piero Ca1aman– drei, del quale il Barile è uno dei più qualificati di– scepoli. I patti lateranensi - ha detto Barile - debbono ca– dere per intero perchè sono inconciliabili con troppe norme della Costituzione. Ma ha rilevato che la maggio– ranza dei giuristi sostiene la tesi - già -fatta propria a11a Costituenté da molti cattolici - secondo la quale le norme concordatarie ·non debbono considerarsi inserite dall'articolo 7 nelle Costituzione, ma soltanto ratificate da essa. Tuttavia lo strapotere democristiano ha finora impedito di adeguare alla ... çòstituzione gli articoli d~l Concordato; .ed è anzi avvenuto che rnolte norme siano state interpretate in modo sempre' più favorevole al Va– ticano. Q UESTO, in rapida e lacunosa sintesi, il contenuto delle ·quattro relazioni. Ma il Convegflo è stato arricchito da una numerosa serie di interventi che ci spiace di ricordare solo di sfuggita: quello dell'av– vocato Rosapepe sulle disavventure di coloro che si ar– rischiano .a professare in Italia culti diversi da que;lo cattolico; di Teresa Mattei, ex deputata comunista alla Costituente, che ha recitato il « mea culpa» sulla ap– provazione dell'articolo 7: e lo ha recitato con commos– sa sincerità; quello dell'avvocato Boneschi che ha messo in rilievo l'importanza dello Stato laico nella lotta che • oppone il mondo cattolico a quello comunista; del pro– fèssor Rodelli che ha recato taluni illuminati documenti sulla inframettenza del clero nella scuola; del professore Cantagalli, che ha trattato da un diverso punto di vista lo stesso tema; del professor D' Abbiero, cqmunista, che si è lamentato del continuo insistente riferimento alla approvazione comunista dell'articolo 7, ed ha osservato che taluni partiti laici che pure si dimostrarono ostili a quell'articolo, aiutarono poi di fatto con la loro po– litica, l'opera di clericalizzazione dello Stato; quello di Anna Girofalo sui beni della ex GIL; quello del pro– fessore Peyr(?t, del professor Saraceno, della professo– ressa Bernabei, dell'anarchico Borghi che ha letto una violenta lettera di Garibaldi. Prima della lettura della mozione, l'avvocato Cat– tani in risposta all'avvocato Murgia, ha ricordato con commosso vigore la sua esperienza dolorosa di giovane entusiasta militante nelle file dell'Azione Cattolica, al– lorchè, di fronte all'irrompere della prepotenza fascista, le gerarchie ecclesiastiche gli chiesero di rinunciare alle proprie idee democratiche « come prova di eroismo». Il Convegno si è chiuso con questa umanissima nota d'una appassionata testimonianza personale che ha· tra– scinato il pubblico -a un lungo applauso, che voleva an– che essere un riconoscimento e una dimostraziOne di gratitudine agl_i organizzatori del Convegno. NUNZIO SABBATUCCI (158) nuova repubblica LA CCtlL }'IOU,EN'l'lNA A CO~Girn:s:so UNA BUONA OCCASIONE E ' in co1•8ù, a Fi 1·om.e, il settimo ,·ongl'esso de li.a Ca– rnera Confederale del LavOl'O.. Potrnbhe essel.'c ima buona occasione per inizi::u-e quel rirn1ovi,mcnto sindacale di cui si pal'la ormai da tanto tempo, p11rchè se ne abbiano Fintenzione e il coraggio. J\on si può dire infatti che fino nd oggi sia stato fatto molto per 1·isoln'!re la profonda Cl'isi eh.e il sindacato Sili. attraver~ando: ci si è limitati piuttosto a ~eneriche enun– ciazioni, senzi:1. j)ernltt'O dimosfrare una effettiva vol011tìi. cli 1·icercare Je .ragioni della. Crisi, che de1·iva pl'indp1:tl– mente dalla sempre crei':lcente sfiducia dei lavornto1-i nei eonfronti del sindacato come tale, !-':ia eSRO bianco, ro~a o rosso, µ,er la sua incapacità di incidere nella effrtti,·a realtà econon1ica del paese. ]11 questa situazione è opp<ll'– tuno chiedel'ci se non si debba rimettere in discusi;ione la funzione stessa del sindacato, e <1uindi anche la sui\ 01·gani,.-.z1udone e la sua. sln1ttul'a. Finora il sindacato si è limitato ad una tradizionale fonzione ri,·endicatfra (attuata anche questa abbast<\nZa male, per lo schematisrno nelle rivendicazioni e il distac1)0 sempre più prnfondo fra i buroc1·ati dei quad1·i e la b11so operaia), che si è risolta in un 1·iformismo spicciolo lino a se stesso, tale da non offrire alla classe lavorati-ice nes– s1ma. conc,·eta pl'Ospettiva di potere, tanto che oggi an- che il padronato è di,·entato riformista. . La funzione del sind1:1.cato non può essere; invece, che la lotta per il pote1·e economico, cioè per il controllo doi fenomeni economici e sociali del nostl'o te,npo e per l'i11- s~rimento effettivo dei liworator·i nelle strutture azienùr1li, che consenta loro di pa1·tecipare alla delctminazione del piano economico-produttivo e quindi alla trasforrnr1zione dei 1·appor·ti di produzione, da cui consegue la trasfor– nrnzione dP.i rapporti economico-soc iali. Se si titengono valide que.sta fun:t.ione e questa pro- 1-pettiva, si conve1Tà. che nel sindacato è tutto da rinno– vare. Le condizioni e,.:senziali ·p_er quc.sto 1·innon11nento ,;ono: J'uniUt di tutti i lavoratori, l'a11lonornia dai partiti e ·dai governi, la strnlt\1ra democl'atica. Per -raggiu11gere efl'etlivarncnt.e l'unitiL sinducale è indi .,:pensabile l'aulono~ mia e quindi il superamento delle corTenti partitichf', clte por-tano in ,.:e stesse, inevitabilmente, i germi della sci~~ sione: ci si deve ·convincern che in un sindacalo rno~ derTTo e democratico, le correnti si Cormano sulla ,·11l11t:t– zione e l'analisi dei problemi concreti da risolYere e non per una divisione a:pl'io1·istica. Un sindacato democn1tico attua il massimo de<·entrn– mento c1;1 potere ed ha quindi, an:t.ichè una strntt11ra. verticale e bt1l'Of'l'aticr1, ima strutturn oi·izzontale bflsnta. sui consigli di fabbrica che sono, a nosti-o g_iudizio, i soli nuclei innon1tori attraw•ri-(O i qnali i la,·01·atori pos– sono ese1·cital'e il potel'e effettivo. Dobbiumo cioè ricon– segoarn il sindacato nelle m..1ni dei lavorato1-i e ricon– ·quistal'e la lorò fiducia: il c;:iso della SAl\lE di Milano, dove es:,.;.i hanno eletto dirP.ttamente i candidati, r--11pe- 1·ando la concone.nza fra. le or.ganizzazioni sindacali, t! abbastanza significativo. La CCI L ha. il merito di esf:lersi po:-;ta per p1·imn il problema. del 1·innovamP-nlo sindacale o clell'unit:\ cli t11Ui i lavoratori; si trA.tta' allor-a di adegual'e la sua sll'uttura ai nuovi compiti e, per i compttgni fiorentini, ·di proce– dere ad un franco e sp1·egiudicRto dibattito Sui temi Ac– cennati che han.no bisogno di essere approfonditi col con– tributo di tutti i lavoratol'i. E' però cln rilevare che la mozione con cui il consiglio generale dei sindacati della. C.C.d.L. si presenta al cong1·esso è est1·cmamente genei·ica, buona quindi pe1· tutte le poli fiche; per cdi è da augu– rarsi che il dibattito congr<'Ssuale suppli~C'a a questa <if•fi– cienza di impostazione, indicando con chiarezza gli ob– biettivi ed una. coe1·ente e valida prospetti,·a politicfl per il loro raggiungimento. Se si tiene presente che i risultati di questo congresso sono destinati ad avere ,·aste ripe,·cn::.sioni jn c11.mpo nazionale, si compi-enderà come Ja condizione essenz.iale per il 1·innovamento sia quella di attuare la rni;issin1a democrnti,.-,za.-,ione all'interno della C.d. L. fiorentina, pro– cedendo intanto alla eh:i,.-,ionedelle cariche con Jiste apP.rt~~ 6 smentendo così i giornali bo1·ghesi che hanno già pul,– blicato nei giorni scorsi il nome del nuovo segretario della Camera ùel 1.avoro. Ai socialisti di ogni tendenza spelta soprattutto il compito di ·essere gli .alfie1·i di questa battaglia. MARIO SPERENZI L'ECO DELLA STAMPA UFFICIO DI RITAGLI DA GIORNALI E RIVISTE Direttore: Umberto Frugiuele Milano, Vin G. Compagnoni 28 Corrisp. Casella Postale 3549 Tel~gr. Ecostampà

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