Nuova Repubblica - anno V - n. 15 - 14 aprile 1957

llUOVll repuhj NRS/31. ti. 57 CESA CLAUDIO Via Càss1an Bon, 7 T E R N I Comitato direttivo: TRISTANO CO0lGNOLA ( direttore resp. }, PIERO CALEFFI, FERRUCCIO PARRI, PAOLO VITTORELLI. Segr. di redazione I GIUSEPPE FAVATI. Direz. e redaz.: Firenze, Piazza Libertà 1S, te\. 50-998. Amm.1 Firenze, Piazza ll"ldipendenza 29, tal. 483-207,8. Auloriz. Trib. Firenze del 30 dicembre 1952. Printed In ltaly. St. Tip. de «La Nazione», Firenze, Via Ricasoli 8. 158 • ANNO V • N. 15 ALLA FIAT I , L 9 APRILE resterà per la FIAT una data memo– rabile. La sera di quel giorno, il professor Valletta apprendeva che 1a « 600 » e la (< 1100 » er:ano state p1:esentate con sicuro .successo al pubblico americano. Alla stessa ora, su. un tabellone della sala del consiglio, veniva affisso l'ultimo bollettino elettorale della consul– tazione per il rinnovo delle commissioni interne: il 79 per cento era assicurato ai sindacati <(liberi», la mag– gioranza assoluta dei voti era stata guadagnata dalla CISL,. Forse solo questo particolare non crfl del tutto gradito alla direzione, se è esatto che avrebbe preferito la formula UIL, (<i socialisti con i socialisti, i cattolici con i cattolici >L Ma in guel momento Ja direzione F.IAT deve aver avuto comunque la soddisfazione di vedere che il suo metodo di democrazia capitalistica, il metodo della « collaborazione di classe », ha dato ormai i suoi frutti - è dir troppo definitivi - più sicuri e promettenti. La diagnosi comuni~ta, che alla FIAT abbia vinto il padronato, è una diagnosi densa di ·animosità, e in certo senso assai superficiale. O a1meno....,la sua verità è assai diversa da quella che i comunisti Presumono. Quando si dice che alla FIAT ha vinto il padrone, il senso ..è che la FIAT vive ormai secondo una· dottrina di capitalismo Un numero l. 40. Este10 l. 50. Un numero arretrato L. 50. Abbonamenti: annuo per Italia e Francia L. 1500, sem: L. 800, trim. L. 450. Estero: L. 2000, 1100, 600, Sostenitore l. 10.000. CIC post. 5/6261, «La Nuova Italia:., Firenze. Gli abbonamenti de– corrono dall'inizio del mese. Per pubblicità rivolgersi all'Ammi– nistrazione. Tariffa: L. 15.000 per inserzioni di mm. 70 per colonna. e Nuova Repubblica • è settimanale politico e di cultura. E' anche giornale murale, registrato presso Trib. di Firenze con decreto n. 1Ò27 del 21 luglio 1955. Manoscritti, fotografie, disegni an– che se non pubblkati, non si restituiscono. Diritti riservati per. tutti i Paesi. li periodico viene inviato gratuitamente in saggio a chiunque ne faccia richiesta Spediz. in abbonam. postale Gr. Il. ----------------------- ESCE LA DOMENICA 14 APHJLE 1957 • L. 40 L"immobilismo finalmente in ·moto (Dis. di Di110 Boschi) moderno. che, mentre cerCa la più alla produttività ed namento della FIOM, la corrente rivendicativa più attiva espansione ai costi più economici, inserisce, nella conve– nienz,a dei costi, proprio la prassi degli alti salari, del– l'incremento dei consumi da parte dei suoi dipendenti - e di una intera città, come tutti sanno -; che conce– pisce la sua funzione non più solo come quella di una . qualsiasi società per azioni, ma come la creazion·e di una comunità di lavoro capace di influire sull'intero orien– tamento del movimento operaio, quindi sulla <( buona vita >> di milioni di uomini che rinunziano alla lotta di classe per la sicurezia, che nella disciplina si dispon– gono a rinviare ogni <( impennata » ideologica, che spe– rano nella. « casa Fiat » un focolare a prezzo soddisfa– cente, nelle scuole di apprendistato FIAT la prospet– tiva tracciata per le future generazioni. Ora, al momento attuale, 1'80 per cento delle maestranze FIAT, votando per· la 'CISL e la UIL, accetta di fatto questi principi, 1~aturalmente non rinunziando a conseguirne, col nego– ziato della commissione interna, benefici tangibili sempre più rilevanti e sicuri, e una facoltà di intervento sulle norme esecutive del 1avor·o, ·che l'azienda non ha certo interesse a contestare. Va da sè che CISL e UIL, favo– tendo l'estromissione de11a corrente FIOM da ogni di– scussione di carattere non contrattu3le, sanno di esclu– derla dal novanta per cento dei temi che oggi si trat– t_ano, con la. direzione, dalla commissione interna (l'in..:._ formazione su· queste diqiensioni extracontrattuali ci viene da buona fonte, la UIL di To1:ino); e in ciò esse collaborano· al successo della dottrina FIAT, perchè la tendenza della FIOM sarebbe invece di «-istituziònaJiz.: zare-» dei benefici (come il premio di collaborazione o la vasta politica assistenziale dell'azienda) che sono oggi un privilegio· più che un diritto degli operai torinesi. Ecco dunque in qual senso ha (<vinto il padrone». In un senso, se lo lascino dire socialisti e comunisti, assai• più profondo, nella vita nazionale, di quello della « bonifka » politica dei reparti FIAT, della discriminazione, delle <<sezioni-confino». Questi ultimi atti si giudicano sul piano della lotta moralé; la « dottrina » Fiat, nel suo successo, si concreta in uri indirizzo di vita e di costume, al quale il l)roletariaiò italiano rischia di assuefarsi, per- ' ,;.( dendp in, volontà di_.,p,o,tere sociale e politico quanto gua- dagna in.. insperato livello di consumi. Indubbiamentè, nell'ambito di questo metodo azien– dale, la CISL ha meritato la maggioranza assoluta che ha conseguito: essa è certo, nella situazione di accanto- e più ponderata. Ma nelle elezioni FIAT era, come ab– biamo accennato all'inizio, in corso un'altra battaglia: quella dell'<<ti'nità socialista» lanciata dalla UILM, intesa a persuadere l'elettorato :esI che ormai l'unificazione di tutti i socialisti nella UIL è un segreto ferrhento della base, ormai solo da sanzionare nel voto. I « casi » Saba– tini, Bruno, Masazza, di sindacalisti.,PSI passati clamo– rosamente alla UIL, erano di estremo significato. Dando per vincente questa causa, la UIL intendeva portare, alla FIAT, la prova sicura che ha ragioAe Saragat a volere il sindacato socialdemocratico unificato. Ora, la battaglia della UIL è stata vinta solo par– zialmente: tanto parzialmente da non consentire prospet– tive sicure per il prossimo avvenire. In primo luogo, dei tre sindacalisti sopra ricordati, uno solo, Sabatini, ha avuto una vittoria significativa: ma neppure abbastanza, se è vero che, con l'ulteriore tracollo della FIOM e un lieve declino della CISL, v'erano da guadagnare almeno 1000 voti alla Lingotto, e Sabatini ne ha raggiunti solo 250. Ma c'è di più. E' certo che la campagna dellf tiIL ha scosso i socialisti; è certo~ che una parte stessa degli €!lettori comunisti ha votato· UIL: non si spiegherebbe altrimenti l'incremento ragguardevole dei suqi seggi. .Ma è anche vero che, su undici seggi precedentemente occu– pati, ,i socialisti· del PSI ne hanno riconquistati, a ·quel che~ sembra: nove; che molti rlèi loro" elettori si sono pra– ticamente'. astenÙti, votando schede <( non valide)); che 1'atteggia~entp della corrente socialist~ della FIOM è s·tato asSaì più quello della per()lessità e· dell'avvilimE::nto, cihe della resa. In breve, la UIL ha vinto una. battaglia aritmetica, ma deve ricOminciare quella politica. ; Questo ~i semi;>ra dunque il vero significato delle f!:le– zionì FIAT: una conférma del sistema FIAT; una legit– tiin3 sta.bilizzazìone della· CISL; ancora una seria resi– stenza, ma seIÌ.za forti speranze; della FIOM; e un disPo– sitivo tutlo da rielaborare da Paite della UIL. Tutto assieme, ei.n.risultato non. l(eto per chi crede anTcora che la lotta di classe, in nuovi t~rmini, debba essere rico– stituita all'interno del neocapitalismo italiano; ma un risultato del quale si deve prendere atto senza infingi– menti nè illusioni. ·All'ufficio stampa della FIAT ci hanno assicurato che il professor Valletta è « tanto buono»; non lo sappiamo; possiamo dire piuttosto che è certamente « il più bravo». ** IL CONVEGNO CHIESA E S'l'A'l'O IIJ BOOME UN E~LA ~CA~SA: aspet~azione di a_vere altrove una difesa veramente efficace, massime dopo la pro– nunciaia dichiarazione di illegittini.ità costituzio– nale di alcul1e precedenti norme, occorre che i cattolici di Roma difendarto da sè i diritti della religione, del buon costume», éccetera, ecéetera. Così, come. tutti sanno, si esprimeva il Papa nel suo famoso· discorso dei 5 marzo ai quaresimalisti: un discor– so che mise in· alrarme tutto· il mondo laico, provocò le dimissioni di :Oe Nicola, e fece più danno alla democra– zia cristiana di quanto nQn gliene abbia fatto la propa- ganda comunista in dieci anni. . Ebbene, la~ mòzione finale letta l'altra sera da Er– nesto .Rossi ·au~Elis_eo, a chiusura. del Convegno degli A– mici del Mondo dice, tra l'altro, che « nella scarsa aS'pet– tuzi.one » d' unT atteggiamento degli organi di governo per un'effettiv:a d)fes~ d~i <;liritti dello Stato, bisogna fare appello a. tulte le persone oneste d'ogni tendenza affinchè si crei un frante• comune per ottenere l'abroga– zione del Concordnto e !~istituzione in Italia d'u11: regi– me di netta s~par~ziohe ~ra )o Stato e la Chiesa. CoSll il cattivo italiano del .Papa è. ritornato come un boome– rang 3.1 di là delle mura vati-cane. Sia lodato Iddio._ . Il convegno ha iniziato i suoi lavori nel pomenggw di sabato. Il ieati-o ~lis~o 11:on.aveva mai visto. tanta génte stipata iu platea e nella gallerie: segno abbastaoza evidente che il problema dei rapporti fra Chiesa e Stato è vivamente sentito dalla opinione pubblica. Ugo La Malfa, che sedeva alla Presidenza, assie1:1e ad Ar.~:igio Ruiz, a Riccardo Lombardi, a Leopoldo Pie-, cardi e a Franco Libonati, ha delineato gli scopi del convegno, cioè quelli di esaminare in concreto la possi– bilità ò'una moderna e adeguata sistemazione dei rap- porti tra Stato e Chiesa. . Poi Luigi Salvatorelli ha tenuto la sua relazione s~l– la politica della Chiesa in Italia. Una sintesi di st?na lucida, robu~ta, e tuttavia serena, lontana da ogm a– sprezza polemica. Ha esordito osservando che « la que- (segue a pag. 2, 1.a col.)

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