Nuova Repubblica - anno V - n. 11 - 17 marzo 1957

Comitato direttivo1 TRISTANO COOIGNOLA (direttore resp.), PIERO CALEFFI,FERRUCCIOPARRI, PAOLO VITTORElll. Segr. di redazione: GIUSEPPE FAVATI. Oirez. e redaz.1 Firenze, Piazza Libertà •15, tel. 50-998. Amm.1 Firenze, Piazza Indipendenza 29, tal. 483-207/8. Autoriz. Trib. Firenze del 30 dicembre 1952. Prlnted in ltady. St. Tip. de cla Nazione•, Firenze, Via RlcHoll 8. 154 • ANNO V - N. 11 · tin· numero l. 40. Estero l. 50. Uri numero arretrato l. , Abbonamenti"1 an·nuò Per Italia e Francia L., 1500, sem. L. _..,,J, trim. L. 450. Este'.ro: L. 2000, ·1100,·600, SoStenitora t. \0.000. ,,,_ . CIC post. 5/6261,.cla Nuova Italia•, Firef'}ze.Gli'abboname"ntl_d~ . corrorl9 dall'inizio del mése. Per pubblicità rivolgersi 1ll'Ammi- - 1 . nlstrazi?ne. ~•ri_f'.fa: L. \5.000 per Inserzioni di mm. 70 pe;: colonna. ESCE LA DOMENICA L'AGO NEL. PAGLIAIO di TRISTANO CODtGNOLA I L VOTO sui patti ·agrari e la nomina di Togni al mi– nistero delle partecipa_zioni statali sono siate le due risposte che Saragat ha offerto al .congresso vene– ziano del PSI: la terza. che forse è sfuggita a molti let– tori. è stata il suo discorso di Civitavecc'hia, nel corso del quale egli ha avuto la possibilità di precisare le « ulti– me ~ richieste per l'unificazione: distacco completo dai comunisti nelle amministrazioni, nei sindacati, nelle coo– perative. Richieste, come ognun sa, apertamente in con– trasto con le affermazioni dello stesso Saragat dopo Pra– lognan e in numerose occasioni successive. Ma tant'è: oggi la merCe costa tanto; se no, sta per altri. Il mercato ha le sue leggi. Frattanto, il PRI esce dalla maggioranza governativa, e il goverrto si salva con due voti di estrema destra; e l'on. Gonella (che un rivoluzionario non è, a quanto io s·appia) va non da oggi, ma ora con particolare vigore, délineando una pÙlitica di accostamento ai socialisti, di cui sono testimonianza le sue note su Società nuova: allo stesso momento in cui il Pontefice attacca aperta-· mente gli jstituti della ...costituzione Haliana, e Fan[ani– spinge La Pira alla crisi comunale a Firenze, allo scopo di « verificare» le condizioni elettorali della DC in vista delle consultazioni politiche. Da questo quadro sembra emergere abbastanza evi– dente una nuova spinta integralistica della DC a « tutto il potere», sostenuta dall'autorità ecclesiastica: tanto da far riflettere uomini d'ordine come l'avv. Reale, segreta– rio del PRI. o l'on. Gonella, sulla necessità urgente di contrapporre al disegno fanfaniano, che si spera ovvia– mente di realizzare alle prossime elezioni, uno schiera– mento contrapposto di carattere democratico di cui non si riuscirebbe a vedere la possibilità stessa senza l'ap– porto del PSI. Che nel piano di Fanfani, fa presenza al– governo del PSDI sia in questa fase di notevole interesse, non occorre speciale acume politico a comprenderlo: in– fatti, la sua ùscita determinerebbe fatalmente, a più o meno breve scadenZa, la convergenza dei due· partiti sul piano dell'unità socialista, e l'apertura dell'unità socia– lista ad ulteriori possibilità d'incontro con altre forze della sinistra democratica: determinerebbe cioé la condi– zione necessaria e sufficiente di equilibrio di forze per– ché si potesse politicamente porre all'interno della DC, da Gonella o da altri, il problema di un serio discorso riformatore con i socialisti. Al contrario il PSDI al go– verno blocca l'espansione unificazionista dei socialisti, rende più difficile la prospettiva di un fronte democratico e laico, tende a rimettere nell'immobilità una situazione che si era fatta assai fluida, soprattutto dall'Ungheria •in poi. Disse Nenni a Venezia della Polonia: « tutti sapeva– no, nessuno parlava ». Si potrebbe dire di Saragat: « tutti vedono, lui solo non vede>>. Poiché, che davvero si voglia. oggi gabellare la conservazione del cadavere_ centrista con l'esigenza della « solidarietà democratica » per la difesa_ della cittadella dall'attacco totalitario, si può ancora pas– sarlo a Malago<Ìi (il quale ci crede come noi, ma sa be– nissimo quanto gli convenga mantenere un·a situazione di cui egli tira lè file), ma non ptiò essere preso sul serio ormai più da nessuno, e assume anzi un certo aspetto provocatorio, sol che si pensi a ·quali voti il g_overno di· cui l'ort. Saragat è vice presidente ha dovuto rivolgersP per sopravvivere. tanli ahni e tante difficoltà. Saragat chiede inCalti oggi non soltanto l'allineamento del PSI su posizioni di poli..: tica.internazionale di atlantismo estremista (e già iri altre occasioni abbiamo espresso il nostro ·giudizio su questo), ma addirittura la rottura pregiudiziale, teologica, coi co– munisti nelle amministrazioni locali e nel sindacato. Egli vuole cioè (e questo non l'aveva mai chiesto in prece– denza, anzi l'av~va esplicitamente respinto) che i socia– listi escano dalla CGIL per riunirsi a quel modello di ·organismo democratico-sindacale che è la UIL; vuole che i. socialisti violino dovunque le loro responsabilità nelle amministrazioni locali per appoggiare indiscriminata– mente i clericali nell'assunzione del monopolio di tutti j poteri anche amministrativi. Vuole cioè qualche cosa che si guardano bene dal volere non dico i repubblicani, ma n·eppllre l'on. Gonella. La ·.contrapposizione di centrismo a frontismo, aU'epo– ca felice di Pralognan, ci aveva sempre fie.ram.ente puz– zato. Ma ora troviamo finalmente conferma di quanto da tempo pensavamo. Respingere l'alleanza coi comuni– sti era nel disegno de1lo strat€gà $0Cic..iden-1ocratico, non un ne~essario .atto politico perché si mèttesse in rìlievp nel paese ~~_I ternati va socialista ben distinta e. propria, ma.la primJ -rase per trascinare nel centrismo anche ·il PSI. Alla formula: « né centrismo né frontismo, ma alter– n'ativa socialista», Saragat risponde dunque: « anche il PSI nel centrismo >L Chiama e rispondi. Siamo troppo persuasi della responsabUità politica dell'on. Nenni e dei compagni socialisti perché pensiamo siano necessari suggerimenti od incitamenti, giunti che siamo à questo punto. Ma vorremmo far tuttavia qual– che considerazione. La prima riguarda il modo di consi– derare l'unità socialista come l'unica possibile alterna- ....>Jva Repubblica » è settimanale politico a di cultura. E' anche ~~oT;!~ ~~f a;l r~g~~:a~~ 9f~~!:an:r:~;ttt f:~:~::i.,, c~~se::,::- che se non pubblicati, non si restituiSCono. Diritti riservati j,er tutti i Paesi. li periodico viene Inviato graluitamente in Hggro • chiunque ne facc;:ia richiestii. Spediz. in abbonam. postale Gr. Il• 17 MARZO 1957 - L. 40 tiva all'abbandonato céntrismo .. Qra, è certamente vero che, quando possibile, è opportuno ed utile operare per grandi schieramenti, e che dunque al frontismo e al cen– trismo occorrè sostituire uri'alternativa di ampia· validità ed estensione: ma questo fine non deve far perdere di. vista i,n nessun mom~nto il carat!ere, la natura, gli obiet– tivi dello schieramento nuovo che si vuol costituire. Uno schieramento « apparente» di unità socialista, dominatO in _realtà dall'equivoco· ed equivalente ad un~ parziale corresponsabilità col. centrismo, nqn · sarebbe meno dele– teri() di uno· schie·ramento çrjptQ-frontista; .che cioé - dopo aver respinto neU:apparenza la guida p9litica del comunisti - la subisse nella sost~nza. Vi sono dei mo-– menti :politici in cui un gruppo,· un partito, dev'essere càpace di assommàre in sé tutta una possibile alternativa, deve avere tale fiducia in sé, deve crearne tanta intorno a sé, da costringere gU aitri ad allargare lo schieramento intorno a lui. Mi pare che questa sia appunto la condi– zione del PSI: l'unificazione socialista verrà, ormai, nella misura della iniziativa politica del PSI e non delle sem– pre nuove concessioni ch'esso possa essere indotto a fare alle richieste, addirittura stravaganti, di Saragat. La seconda considerazione è che il PSI d.ev 'essere ormai in grado di distinguere con tutta chiarezza, e co– stringere il paese a distinguere, fra alleanza politica CGi. comunisti e doveri delropposizione. Di fronte all'attuale equilibrio delle !orze politiche, che trova in Togni la ·sua indicazione più chiara, non c'è alcun dubbio possibile che la posizione dei socialisti sia all'opposizione. Ma al– l'~pposizione sono anche i comunisti. Che cosa si vor– rebbe? Si vorrebbe che il ricatto anticomunista giuocasse in modo da far venir meno nei socialisti la propria re– sponsabilità democratica di oppositori? Evidentemente, si vorrebbe questo: ma è appena il caso di dire c1le ne verrebbe distrutta stabilmente ogni Possibilità di ticam– biO e quindi di opposizione, si preparerebbe a brevissima scadenza un regime clerico-s~lazariano, che avrebbe fa– cile giuoco a mettere fuori della detnocrazia l'uniéa op– posizione residua e a regalarci un fascismo. L'on. Nenni, che dall'esperienza del '21-'22 ha tratto tanto.-della sua personalità di oggi, sa certamente C'he la strada del fa– scismo è molto più questa, che il monocolore democri- • stiano costretto a fare i coTlti coll'opposizione organizzata di democratici e di socialisti. La richiesta di frattura del Noi siamo stati fra quelli che più abbiamo criticato, nel passato, l'incapacità del PSI di assumere una inizia– tiva autonoma, che più abbiamo spinto l'O[?,. Nenni a compiere gli "atti 'ai còraggio necessari pèr uscire dal vi– colo cieco e porre con chiarezza il socialismò al centro di una alternativa schiettamente democratica, né abbia– mo risparmiato critiche allo Stesso congresso di Venezia, Per le « ombre » che non vi sono mancate accanto alle– « luci». Ma, sul piano del chiarimento pqlitico nei ri– guardi dei còmunisti, ci sembra che non soltanto il PSI abbia dato tutto quello che po_t~va dare compatibilmente col suo car3ttere drpartito so!iÌalista, ma che dare di più costituit·ebbe l'inizio d'una alien.iziOne di autonç.mia po-– litic~,. per_ ricbnquistare la quale, appunto, sono occorsi Eratcano in adone le g-u-"di~ s,vizzet:e, ,

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