Nuova Repubblica - anno V - n. 10 - 10 marzo 1957

8 PAESE CHE VAI Zelo e benevolenza P L .. UBL1CHIAM0 un docu_me~to che illuslra ~ssa_i ef– ficacemenle a clie cosa. e r1clotla la scuola 1tal1ana, I-fossi consule. E::;isle un soltoscgrelatio·· alla PI, la on. Badaloni, la. fl\lHle è a.nche pl'esidente nazionale dell'AJi\lC (Associa– zione Italiana Maestri Cattolici); ed esiste, per es. ad .\equi-Terme (ma, ahinoi!, non è il solo caso), una di– rc•ttl'iee didattica governativi\, che è anche ptcsidente dio– Cf'--;, 1.na. Prol)rio così. Allora, la presidente diocesana, ;dil'l-..direttrice didattica governativa, si fa concedere dalla pir•...:idenle nazionale dell' AIMC, alias sottosegretario della l'I, un bel malloppo dì scuole popolari, anzi « tut~e le ~cuole popolari richieste, (per la cronaca. oltre trenta!). Nt•ppu1·e la. presidente diocesana-direttrice didattica a– Vl'ehbe osato sperare tanto: ma si sa, i miracoli sono mi– rncoli, quando si è in grazia del Signore. A tanta < bene– volen:t.a » si deve r.isponde1·e con <responsabilità, e con « zelo , : ed ogni insegnante, che ha tr-ovato in questo modo da sistenlfu•si, mandi « una parnla di ringrazia– nwnlo, alron. Badaloni. Non dimenticandosi, per inciso, di n~andare anche « a questa Presidenza Diocesana la quola del 1957 ». Infatti, la sig.ra Cravino G. N. Cavanna è'insieme prèsidPnte diocesana { e dunque raccog\je quole) f' funzionaria dello Stato {e dunque, che c'è di inale?, fa rini.:;n.1ziare Ja snn superiora. gel'al'Chica, sottoseg1·etaria alla Minerva). ~olo poche righe di commento: e cioè che Jo Stato ri– fìuln regol.armente fistituzione di scuole popol,ari. richie– ste da «certi, provveditori, ma ne concede a decme e a centinHÌa all'AJMC e alle ACLI· (anche se, putacaso, siano s111wriori perfino alle necessità: non per nulla ad Acqui si n1C'co1nanda che non manchino gli alunni!}; e che fra qu~lehe anno un poderoso stuolo di insegnanti clell'.AIMC si lTO\'C'rà avanti per titoli, nelle graduatorie dei prossimi conC'orsi, rispetto a quei tapini che all'A ll\1.C non appar– tengono. E' giusto che i democristiani, prima di praticMe l'upNtura a sinistra, cl1iedano delle garanzie: perdio, luwno qualche cosa da perdere! A. L M. C. (Associa:,;ione ItaliRna Maestri Cattolici) Diocesi di Acqui-Te1-me AI SIGG. INSEGNANTI DELLE SCUOLE POPOLARI LORO SEDI T,r,110&traPresidente N<izionale, On. Badaloni, ha dc,to r.1lln no8trn Diore8i una prova grandi-'fsima d·i 7w.rtico1are ·1iencvolen:a; conce·dendoci 1.'U1. 1 1'_fiJLE SCUOLE POPO- LA lii }UCFIIESTTt. . . ,,:· 1ma conce&.'l'ioneeccezionale che non <,vremmo osato ,'1'peron°. Deve essere im7rngno di t-utt·i corrispondere ·a tanta bcneco!enza e 7)orre nel nostro lavoro serietà ed impegno ,;~r,.'l'.<ii1ni. Si tenga vresente che ogni 4,.;.egolarità. o deroga alle condi-:ioni voste (manc(mza di altmni, tivo diverso dei corsi. ecc.) equivarrebbe cilla im1:iediata soppressione clck rorso. Si fa quindi a.ppello al seriso di re.yponsabil-ità d·i o(frnmo e al s1to zelo. Chi non l'avesse ancorn fatto mandi a.ll' On. Badaloni (Presidente Nazionale AJ.M.C. - V-ia della Concilfo:::ione Uomn) wn:a 7Jal'ola di ringra·ziatnento. A questa Presidenza Diocesana mandi la q11ota del 1951. Hìion fovoro a tutti e buon anno! La Presidente Diocesana (Diret trice did. y.overnativa. del Circolo) ( F.to Cmvino G. N. Cavanna) A<'qui-Tc-rnw. 20-12-1956 Minc1ilpop S G UN OEN~O del Borghese, maestro o dormo, ]a ~tampa fascista si è buttata a pesce sulla notizia che una commissione de!Ja presidenza del consiglio ha distribuito premi d'incoraggiamento a titolo di sovven– :i-,ionC', nel 10.55, a 721 riviste di cultura in Italia. Che que• sto sistema sia senz'altro condannabile, per il modo con oui viene attuato, non c'è persona di buon senso che possa conll~sLar-lo: le erogazioni sono tenute «segrete» (e per– chè mai?) i l'amn10ntare dei premi non è fissatQ secondo un Cl'ilerio obiettivamente valido, ma secondo Je pressioni e le influenze del sottogoverno; non esiste, come dovrebbe e.-:.islC'rl'. un controllo democratico sul fiinzionamento della Cornn,issione costituita in buona parte ·da funzionari mi– ni.steriali; e non sernbra dubbio che in qualche caso l'am– montare del premio sia così sproporzionato alla effettiva validitit del periodico premiato, da costituire Ja condi– zionf' stessa della sua esistenza. Ma gli argomenti portati al riguardo dnlla stampa fa– scista sono tutt'altri. Ecco p. es. un brano del Borghese ripre:-:o da Ul 1.'iva'n di Como (23 febbraio 1!)5i): « Fra Je rivi:-:te sovvenzionate per "elevato valore cuUurale" tro– viamo Nuovi Argomenti, pubblicazione filomarxista di Al– bMto Moravia, denunciata lo scorso anno per olhaggio al pudore ( i lettori rico1·dcrarino che si trattava di una in– chic-.-;ta di Dolci: n.d.r.), e sequestrata; troviamo Bel/agor, altra pubblicazione comunista; troviamo ll Ponte, organo ufficiale del partito d'azione e dei suoi superstiti, alleati con il 'PQI; irnviamo 1t :Mulino, rivista di giovani ra- dicali ~. ~ E, di grazia, quali sarebbel'O le altre riviste che, me• glio cli quelle sopracitate, potrebbero essere definite « di elevato valore cullurale »? Che bei tempi, ..quando il il'lin– culpop dava definizioni precise e tagUenti della « cultura fa;:;ci:-:ta ,, e comprava miriadi di giomalisti servitorelli. Quella sì era cultura: non alta, ma per Jo meno popolare! (15'i) .nuova repubblfc:t DINO BOSCHI: PICCOL~ STORI~~TUR~LE La borsa del pellicano .

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